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50° Premio Campigna: le rose del Campigna
Al taglio del nastro della grande retrospettiva allestita nella Galleria di arte contemporanea “Vero Stoppioni” di Santa Sofia, dal titolo titolo Le rose del “Campigna”.
Comunicato stampa
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Al taglio del nastro della grande retrospettiva allestita nella Galleria di arte contemporanea “Vero Stoppioni” di Santa Sofia, dal titolo titolo Le rose del “Campigna”. Il premio di Santa Sofia dalla memoria all’attualità, interverranno il professor Ezio Raimondi (Presidente dell’Istituto dei Beni Artistici, Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna) e il professor Enrico Crispolti (Critico e storico dell’arte contemporanea), affiancati dall’Ingegner Flavio Foietta, Sindaco di Santa Sofia.
Mostre collaterali
Premilcuore (FC), Centro visita del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi
Dal Paesaggio al Premio. Opere del Campigna, 1955-1966
L’inaugurazione della Mostra di Premilcuore verrà anticipata a sabato 26 luglio 2008, alle ore 17
Galeata (FC), Museo civico “Mons. Domenico Mambrini” di Pianetto
Pittura premiata. Opere del “Campigna”, 1966-1978
La Mostra di Galeata si aprirà il 27 luglio, e sarà visitabile fino alle ore 21
GLI ARTISTI IN MOSTRA
Aleotti, Armodio, Bec, Bedeschi, Benedetto, Bottarelli, Cagnone, Campagnoli, Carroll, Casadio, Casorati, Cavallari, Cazzaniga, Ceccarelli, De Filippi, Falconi, Fieschi, Forgioli, Giannini, De Micheli, Licata, Mariani, Mattia, Mulas, Nanni, Notari, Orzeszko, Pasotto, Petlin, Pignatelli, Pini, Piraccini, Plessi, Pozzati, Roncati, Ruffini, Ruggeri, Saliola, Sarri, Soffiantino, Sughi, Tabusso, Tongiani, Treccani, Vacchi, Vago, Velickovic, Zigaina
Si ringraziano per la collaborazione e il sostegno:
Comune di S. Sofia; Istituto dei Beni Artistici, Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna; Comunità Montana Appennino Forlivese-Zona Due Valli-Comuni di Galeata, S. Sofia, Premilcuore; Pro Loco di S. Sofia; Romagna Acque Società delle Fonti; Provincia di Forlì-Cesena (Assessorato alla Cultura); Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì.
Arte e storia: le “Rose” del Campigna
Dopo i Giovani e la Scultura all’aperto, una grande Retrospettiva sul Premio
In cinquant’anni il Premio Campigna ha visto tra i suoi partecipanti numerosi artisti apprezzati a livello nazionale. La presenza a Santa Sofia (FC), a partire dall’edizione del 1966, di autorevoli esponenti della critica come Francesco Arcangeli e Luigi Carluccio ha segnato, infatti, un significativo momento di svolta del Premio, che divenne quasi un passaggio obbligato per gli artisti della cosiddetta “generazione di mezzo”.
L’importante, allora, era partecipare al Campigna, entrare nella “rosa” dei meritevoli che potevano esporre.
In occasione del 50° Anniversario del Premio si è deciso quindi di dar spazio anche a chi non si è aggiudicato il primo premio, a chi, facendo parte della “rosa” dei prescelti, contribuì comunque a rendere celebre il concorso.
Dopo la Sezione Giovani e la Sezione Scultura, che il 14 giugno scorso ha visto inaugurare lungo il fiume Bidente l’opera della coppia di artisti Cuoghi Corsello, la Cinquantesima edizione del Campigna rispolvera ora anche l’importanza del lavoro della giuria che, negli anni, ha selezionato i lavori migliori da ammettere in concorso.
Nasce così “Le rose del Campigna”, retrospettiva articolata in tre sezioni ospitate dalle sedi espositive di Galeata, Santa Sofia e Premilcuore.
La Sezione n. 1, a Santa Sofia, s’intitola “Le Rose del Campigna. Il Premio di Santa Sofia (1966-1978) - Dalla memoria all’attualità”, e comprende una rassegna di opere attuali di artisti che hanno partecipato al Campigna tra il 1966 e il 1978.
L’inaugurazione della retrospettiva “Le rose del Campigna” si terrà domenica 27 luglio (ore 17) alla galleria “Vero Stoppioni” di Santa Sofia, alla presenza di Orlando Piraccini dell’Istituto per i Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna e del critico e storico dell’arte contemporanea Enrico Crispolti.
La Sezione n. 2, al Museo Mambrini di Pianetto, ospita invece “L’arte premiata - Opere del Campigna (1966-1978)”, con opere vincitrici delle edizioni del Premio Campigna fra il 1966 e il 1978 conservate nella Galleria Stoppioni (Inaugurazione domenica 27 luglio).
La Sezione n. 3, al Museo della Fauna - Centro Vista del Parco di Premilcuore, presenta “Dal Paesaggio al Premio - Opere del Campigna (1955-1966)”, con le prime edizioni “estemporanee” del Premio Campigna rappresentate da paesaggi e scene dell’Appennino tosco-romagnolo conservate nella Stoppioni. L’inaugurazione di questa Sezione della Retrospettiva è anticipata a sabato 26 luglio, alle ore 17.
Rivisitazioni nella storia del Campigna
A più riprese, già a partire dal 1981, il “Premio Campigna” è stato oggetto di rivisitazioni e riepiloghi mediante rassegne espositive a carattere retrospettivo.
Risale al 1990 la mostra “Moreni & C. - Cinquanta artisti della Collezione di Santa Sofia”, in occasione della nascita della Galleria d’arte contemporanea “Vero Stoppioni”. Tra il 1998 ed il 2000, sono state rivisitate le partecipazioni di Francesco Arcangeli e di Luigi Carluccio alle varie commissioni giudicatrici del Premio. Nel 2004 è stato approfondito il ruolo svolto da Marcello Azzolini nella fase di passaggio del “Campigna”, tra gli anni cinquanta e sessanta, da premio estemporaneo limitato all’ambito regionale a concorso d’arte di respiro e di levatura nazionali.
Si devono poi all’Istituto regionale per i beni artistici culturali e naturali, al Comune di Forlì ed alla Provincia di Forlì-Cesena alcune iniziative espositive sulla cosiddetta “stagione dei premi”, che hanno visto il “Campigna” rappresentato accanto agli altri maggiori concorsi d’arte emiliani e romagnoli del secondo novecento (come nel caso della mostra allestita a Palazzo Albertini di Forlì nel 1997, intitolata “Il Campigna e gli altri”).
Anche grazie a queste esposizioni il ricco patrimonio di Santa Sofia, accumulato nelle varie edizioni del concorso mediante la formula del “premio-acquisto”, può dirsi oggi largamente conosciuto ed ampiamente divulgato.
Retrospettiva sul Premio, fulcro per l’arte figurativa
L’ipotesi che qui si avanza scaturisce dalla volontà di rappresentare la vicenda del concorso di Santa Sofia in modo diverso rispetto alle precedenti ricostruzioni basate sulla dimostrazione ed esaltazione dell’importanza del “Campigna” attraverso la riproposizione dei dipinti risultati vincitori nelle varie edizioni del “Premio” e l’accostamento di opere “recenti” riferite agli stessi autori.
In quest’occasione si ritiene opportuno, invece, affermare una considerazione compiuta del ruolo eminentemente “istituzionale” espresso dal “Campigna” – fin dal suo nascere, ma specialmente nelle sue ultime edizioni – come autorevole punto d’attrazione e prestigioso centro di gravitazione per la cultura figurativa (regionale prima e poi anche nazionale e sovranazionale) “emergente” in quel periodo.
Come attestano le fonti documentarie ed archivistiche, dalla metà degli anni ’60 all’edizione finale del ’78, è stato crescente l’interesse tributato al “Campigna” dal cosiddetto “mondo dell’arte” con una “partecipazione” al concorso ben più ampia, dilatata e rappresentativa di quanto evidenziato dalle precedenti “retrospettive”.
La presenza a Santa Sofia, a partire dall’edizione del ’66, di autorevoli esponenti della critica a livello nazionale, ha segnato un significativo momento di svolta del “Premio” che, proprio a partire da quell’anno e per oltre un decennio, diviene quasi un “passaggio” obbligato per gli artisti della cosiddetta “generazione di mezzo”.
“Esserci” più ancora che ottenere un premio al “Campigna” sembra essere stata un’aspirazione, un’ambizione per tanti giovani artisti; un riconoscimento già l’essere indicati dai critici fra gli artisti prescelti per l’esposizione e specialmente noverati nella “rosa” dei meritevoli.
L’odierna rivisitazione del “Campigna” è dunque rivolta, in particolare, agli artisti che non sono risultati vincitori dei premi finali, ma che hanno contribuito anch’essi con il loro valore a rendere celebre il concorso di Santa Sofia negli anni cruciali della sua storia.
Per questi artisti, che non sono tutt’oggi rappresentati nella Galleria d’Arte Contemporanea “Vero Stoppioni”, si tratta – nella maggioranza dei casi – di un “ritorno” a Santa Sofia a distanza di decenni dalla partecipazione al “Campigna”.
Una grande retrospettiva celebra i 50 anni del Premio Campigna. La Terza Sezione del Premio si apre domenica 27 luglio, alla Galleria d’arte contemporanea “Vero Stoppioni” di Santa Sofia, con la mostra dal titolo Le rose del “Campigna”. Il premio di Santa Sofia dalla memoria all’attualità. L’esposizione è promossa dal Comune di Santa Sofia in occasione della cinquantesima edizione del Campagna, e realizzata in collaborazione con l’Istituto per i beni artistici culturali e naturali, Soprintendenza per i beni librari e documentario della Regione Emilia-Romagna.
Scaturita da un’accurata indagine archivistica e documentaria sulle vicende dell’importante manifestazione artistica, la mostra riunisce opere recenti di oltre 40 artisti che hanno legato il proprio nome al Campigna nel suo periodo di maggior fortuna e prestigio a livello nazionale, tra gli anni Sessanta e Settanta.
La rassegna si configura come un’interessante panoramica sulla più stretta attualità dell’arte italiana, qui rappresentata da pittori che nel corso delle edizioni del premio, dal 1966 al 1978, furono ritenuti meritevoli dalle diverse commissioni giudicatrici (composte, tra gli altri, da crtici del calibro di Arcangeli, Carluccio, Crispolti, Ruggeri, Valsecchi, De Micheli, Giuseppe Raimondi) di far parte della cosiddette “rose” dei candidati all’assegnazione dei premi in palio.
A distanza di decenni da quelle esperienze giovanili, tornano così a Santa Sofia nomi di spicco come quelli di Franco Mulas, Francesco Casorati, Romano Notari, Umberto Mariani, Fernando De Filippi, Giacomo Soffiantino, Giancarlo Cazzaniga, Mario Nanni, Paolo Pasotto, Irving Petlin, Sergio Vacchi, Silvio Benedicto Benedetto, Gianluigi Mattia, Angelo Cagnone, Piero Ruggeri, Sergio Sarri, Osvaldo Piraccini, Giulio Ruffini, Roberto Casadio, Cristina Roncati, Walter Falconi, Vito Tongiani, Giannetto Fieschi, Romano Campagnoli, Antonio Saliola, Giuseppe Giannini, Halina Orzeszko, Robert Carroll, Maurizio Bottarelli, Vladimir Velickovic, Ernesto Treccani, Attilio Forgioli, Concetto Pozzati, Alberto Sughi, Armodio, Daniel Bec, Franco Aleotti, Giuliano Pini, Gioxe De Micheli, Giuseppe Zigaina, Alberto Cavallari, Valentino Vago, Francesco Tabusso, Fabrizio Plessi, Riccardo Licata, Ercole Pignatelli, Aurelio Ceccarelli, Nevio Bedeschi.
Oltre che a Santa Sofia, alla retrospettiva del Cinquantesimo sono collegate anche altre due interessanti mostre collaterali, incentrate sulla storia del Premio Campigna:
Dal Paesaggio al Premio. Opere del Campigna, 1955-1966
Allestita a Premilcuore nel Centro visita del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, riunisce oltre trenta dipinti provenienti dalla Galleria d’arte contemporanea “Vero Stoppioni” di Santa Sofia, risalenti alle origini del “Campigna” ed alle sue prime edizioni estemporanee.
Pittura premiata. Opere del “Campigna”, 1966-1978
La rassegna è presentata al Museo civico “Mons. Domenico Mambrini” di Galeata e vede riunite una ventina di opere, anch’esse conservate nel museo santasofiese, risultate vincitrici dei principali premi in palio nelle edizioni del “Campigna” tra gli anni Sessanta e Settanta.
Accompagna la Cinquantesima edizione del Premio Campigna un volume edito dalla Bononia University Press nella Collana Immagini e Documenti dell’Istituto regionale per beni artistici culturali e naturali, Soprintendenza per i beni librari e documentari. Curata da Orlando Piraccini, la pubblicazione comprende testi di Silvia Loddo, Caterina Mambrini, Giuseppe Michelacci, con una presentazione di Ezio Raimondi ed un saggio introduttivo di Enrico Crispolti.
Mostre collaterali
Premilcuore (FC), Centro visita del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi
Dal Paesaggio al Premio. Opere del Campigna, 1955-1966
L’inaugurazione della Mostra di Premilcuore verrà anticipata a sabato 26 luglio 2008, alle ore 17
Galeata (FC), Museo civico “Mons. Domenico Mambrini” di Pianetto
Pittura premiata. Opere del “Campigna”, 1966-1978
La Mostra di Galeata si aprirà il 27 luglio, e sarà visitabile fino alle ore 21
GLI ARTISTI IN MOSTRA
Aleotti, Armodio, Bec, Bedeschi, Benedetto, Bottarelli, Cagnone, Campagnoli, Carroll, Casadio, Casorati, Cavallari, Cazzaniga, Ceccarelli, De Filippi, Falconi, Fieschi, Forgioli, Giannini, De Micheli, Licata, Mariani, Mattia, Mulas, Nanni, Notari, Orzeszko, Pasotto, Petlin, Pignatelli, Pini, Piraccini, Plessi, Pozzati, Roncati, Ruffini, Ruggeri, Saliola, Sarri, Soffiantino, Sughi, Tabusso, Tongiani, Treccani, Vacchi, Vago, Velickovic, Zigaina
Si ringraziano per la collaborazione e il sostegno:
Comune di S. Sofia; Istituto dei Beni Artistici, Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna; Comunità Montana Appennino Forlivese-Zona Due Valli-Comuni di Galeata, S. Sofia, Premilcuore; Pro Loco di S. Sofia; Romagna Acque Società delle Fonti; Provincia di Forlì-Cesena (Assessorato alla Cultura); Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì.
Arte e storia: le “Rose” del Campigna
Dopo i Giovani e la Scultura all’aperto, una grande Retrospettiva sul Premio
In cinquant’anni il Premio Campigna ha visto tra i suoi partecipanti numerosi artisti apprezzati a livello nazionale. La presenza a Santa Sofia (FC), a partire dall’edizione del 1966, di autorevoli esponenti della critica come Francesco Arcangeli e Luigi Carluccio ha segnato, infatti, un significativo momento di svolta del Premio, che divenne quasi un passaggio obbligato per gli artisti della cosiddetta “generazione di mezzo”.
L’importante, allora, era partecipare al Campigna, entrare nella “rosa” dei meritevoli che potevano esporre.
In occasione del 50° Anniversario del Premio si è deciso quindi di dar spazio anche a chi non si è aggiudicato il primo premio, a chi, facendo parte della “rosa” dei prescelti, contribuì comunque a rendere celebre il concorso.
Dopo la Sezione Giovani e la Sezione Scultura, che il 14 giugno scorso ha visto inaugurare lungo il fiume Bidente l’opera della coppia di artisti Cuoghi Corsello, la Cinquantesima edizione del Campigna rispolvera ora anche l’importanza del lavoro della giuria che, negli anni, ha selezionato i lavori migliori da ammettere in concorso.
Nasce così “Le rose del Campigna”, retrospettiva articolata in tre sezioni ospitate dalle sedi espositive di Galeata, Santa Sofia e Premilcuore.
La Sezione n. 1, a Santa Sofia, s’intitola “Le Rose del Campigna. Il Premio di Santa Sofia (1966-1978) - Dalla memoria all’attualità”, e comprende una rassegna di opere attuali di artisti che hanno partecipato al Campigna tra il 1966 e il 1978.
L’inaugurazione della retrospettiva “Le rose del Campigna” si terrà domenica 27 luglio (ore 17) alla galleria “Vero Stoppioni” di Santa Sofia, alla presenza di Orlando Piraccini dell’Istituto per i Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna e del critico e storico dell’arte contemporanea Enrico Crispolti.
La Sezione n. 2, al Museo Mambrini di Pianetto, ospita invece “L’arte premiata - Opere del Campigna (1966-1978)”, con opere vincitrici delle edizioni del Premio Campigna fra il 1966 e il 1978 conservate nella Galleria Stoppioni (Inaugurazione domenica 27 luglio).
La Sezione n. 3, al Museo della Fauna - Centro Vista del Parco di Premilcuore, presenta “Dal Paesaggio al Premio - Opere del Campigna (1955-1966)”, con le prime edizioni “estemporanee” del Premio Campigna rappresentate da paesaggi e scene dell’Appennino tosco-romagnolo conservate nella Stoppioni. L’inaugurazione di questa Sezione della Retrospettiva è anticipata a sabato 26 luglio, alle ore 17.
Rivisitazioni nella storia del Campigna
A più riprese, già a partire dal 1981, il “Premio Campigna” è stato oggetto di rivisitazioni e riepiloghi mediante rassegne espositive a carattere retrospettivo.
Risale al 1990 la mostra “Moreni & C. - Cinquanta artisti della Collezione di Santa Sofia”, in occasione della nascita della Galleria d’arte contemporanea “Vero Stoppioni”. Tra il 1998 ed il 2000, sono state rivisitate le partecipazioni di Francesco Arcangeli e di Luigi Carluccio alle varie commissioni giudicatrici del Premio. Nel 2004 è stato approfondito il ruolo svolto da Marcello Azzolini nella fase di passaggio del “Campigna”, tra gli anni cinquanta e sessanta, da premio estemporaneo limitato all’ambito regionale a concorso d’arte di respiro e di levatura nazionali.
Si devono poi all’Istituto regionale per i beni artistici culturali e naturali, al Comune di Forlì ed alla Provincia di Forlì-Cesena alcune iniziative espositive sulla cosiddetta “stagione dei premi”, che hanno visto il “Campigna” rappresentato accanto agli altri maggiori concorsi d’arte emiliani e romagnoli del secondo novecento (come nel caso della mostra allestita a Palazzo Albertini di Forlì nel 1997, intitolata “Il Campigna e gli altri”).
Anche grazie a queste esposizioni il ricco patrimonio di Santa Sofia, accumulato nelle varie edizioni del concorso mediante la formula del “premio-acquisto”, può dirsi oggi largamente conosciuto ed ampiamente divulgato.
Retrospettiva sul Premio, fulcro per l’arte figurativa
L’ipotesi che qui si avanza scaturisce dalla volontà di rappresentare la vicenda del concorso di Santa Sofia in modo diverso rispetto alle precedenti ricostruzioni basate sulla dimostrazione ed esaltazione dell’importanza del “Campigna” attraverso la riproposizione dei dipinti risultati vincitori nelle varie edizioni del “Premio” e l’accostamento di opere “recenti” riferite agli stessi autori.
In quest’occasione si ritiene opportuno, invece, affermare una considerazione compiuta del ruolo eminentemente “istituzionale” espresso dal “Campigna” – fin dal suo nascere, ma specialmente nelle sue ultime edizioni – come autorevole punto d’attrazione e prestigioso centro di gravitazione per la cultura figurativa (regionale prima e poi anche nazionale e sovranazionale) “emergente” in quel periodo.
Come attestano le fonti documentarie ed archivistiche, dalla metà degli anni ’60 all’edizione finale del ’78, è stato crescente l’interesse tributato al “Campigna” dal cosiddetto “mondo dell’arte” con una “partecipazione” al concorso ben più ampia, dilatata e rappresentativa di quanto evidenziato dalle precedenti “retrospettive”.
La presenza a Santa Sofia, a partire dall’edizione del ’66, di autorevoli esponenti della critica a livello nazionale, ha segnato un significativo momento di svolta del “Premio” che, proprio a partire da quell’anno e per oltre un decennio, diviene quasi un “passaggio” obbligato per gli artisti della cosiddetta “generazione di mezzo”.
“Esserci” più ancora che ottenere un premio al “Campigna” sembra essere stata un’aspirazione, un’ambizione per tanti giovani artisti; un riconoscimento già l’essere indicati dai critici fra gli artisti prescelti per l’esposizione e specialmente noverati nella “rosa” dei meritevoli.
L’odierna rivisitazione del “Campigna” è dunque rivolta, in particolare, agli artisti che non sono risultati vincitori dei premi finali, ma che hanno contribuito anch’essi con il loro valore a rendere celebre il concorso di Santa Sofia negli anni cruciali della sua storia.
Per questi artisti, che non sono tutt’oggi rappresentati nella Galleria d’Arte Contemporanea “Vero Stoppioni”, si tratta – nella maggioranza dei casi – di un “ritorno” a Santa Sofia a distanza di decenni dalla partecipazione al “Campigna”.
Una grande retrospettiva celebra i 50 anni del Premio Campigna. La Terza Sezione del Premio si apre domenica 27 luglio, alla Galleria d’arte contemporanea “Vero Stoppioni” di Santa Sofia, con la mostra dal titolo Le rose del “Campigna”. Il premio di Santa Sofia dalla memoria all’attualità. L’esposizione è promossa dal Comune di Santa Sofia in occasione della cinquantesima edizione del Campagna, e realizzata in collaborazione con l’Istituto per i beni artistici culturali e naturali, Soprintendenza per i beni librari e documentario della Regione Emilia-Romagna.
Scaturita da un’accurata indagine archivistica e documentaria sulle vicende dell’importante manifestazione artistica, la mostra riunisce opere recenti di oltre 40 artisti che hanno legato il proprio nome al Campigna nel suo periodo di maggior fortuna e prestigio a livello nazionale, tra gli anni Sessanta e Settanta.
La rassegna si configura come un’interessante panoramica sulla più stretta attualità dell’arte italiana, qui rappresentata da pittori che nel corso delle edizioni del premio, dal 1966 al 1978, furono ritenuti meritevoli dalle diverse commissioni giudicatrici (composte, tra gli altri, da crtici del calibro di Arcangeli, Carluccio, Crispolti, Ruggeri, Valsecchi, De Micheli, Giuseppe Raimondi) di far parte della cosiddette “rose” dei candidati all’assegnazione dei premi in palio.
A distanza di decenni da quelle esperienze giovanili, tornano così a Santa Sofia nomi di spicco come quelli di Franco Mulas, Francesco Casorati, Romano Notari, Umberto Mariani, Fernando De Filippi, Giacomo Soffiantino, Giancarlo Cazzaniga, Mario Nanni, Paolo Pasotto, Irving Petlin, Sergio Vacchi, Silvio Benedicto Benedetto, Gianluigi Mattia, Angelo Cagnone, Piero Ruggeri, Sergio Sarri, Osvaldo Piraccini, Giulio Ruffini, Roberto Casadio, Cristina Roncati, Walter Falconi, Vito Tongiani, Giannetto Fieschi, Romano Campagnoli, Antonio Saliola, Giuseppe Giannini, Halina Orzeszko, Robert Carroll, Maurizio Bottarelli, Vladimir Velickovic, Ernesto Treccani, Attilio Forgioli, Concetto Pozzati, Alberto Sughi, Armodio, Daniel Bec, Franco Aleotti, Giuliano Pini, Gioxe De Micheli, Giuseppe Zigaina, Alberto Cavallari, Valentino Vago, Francesco Tabusso, Fabrizio Plessi, Riccardo Licata, Ercole Pignatelli, Aurelio Ceccarelli, Nevio Bedeschi.
Oltre che a Santa Sofia, alla retrospettiva del Cinquantesimo sono collegate anche altre due interessanti mostre collaterali, incentrate sulla storia del Premio Campigna:
Dal Paesaggio al Premio. Opere del Campigna, 1955-1966
Allestita a Premilcuore nel Centro visita del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, riunisce oltre trenta dipinti provenienti dalla Galleria d’arte contemporanea “Vero Stoppioni” di Santa Sofia, risalenti alle origini del “Campigna” ed alle sue prime edizioni estemporanee.
Pittura premiata. Opere del “Campigna”, 1966-1978
La rassegna è presentata al Museo civico “Mons. Domenico Mambrini” di Galeata e vede riunite una ventina di opere, anch’esse conservate nel museo santasofiese, risultate vincitrici dei principali premi in palio nelle edizioni del “Campigna” tra gli anni Sessanta e Settanta.
Accompagna la Cinquantesima edizione del Premio Campigna un volume edito dalla Bononia University Press nella Collana Immagini e Documenti dell’Istituto regionale per beni artistici culturali e naturali, Soprintendenza per i beni librari e documentari. Curata da Orlando Piraccini, la pubblicazione comprende testi di Silvia Loddo, Caterina Mambrini, Giuseppe Michelacci, con una presentazione di Ezio Raimondi ed un saggio introduttivo di Enrico Crispolti.
27
luglio 2008
50° Premio Campigna: le rose del Campigna
Dal 27 luglio al 28 settembre 2008
arte contemporanea
Location
GALLERIA VERO STOPPIONI
Santa Sofia, Viale Roma, 5a, (Forlì-cesena)
Santa Sofia, Viale Roma, 5a, (Forlì-cesena)
Orario di apertura
sabato e domenica 9,30 - 12,30; 15,00 – 18,00.
Vernissage
27 Luglio 2008, ore 17
Sito web
www.premiocampigna.it
Ufficio stampa
BOX STUDIO
Autore