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52 Biennale – Aniwaniwa
Aniwaniwa è una collezione di “wakahuia” (recipienti che contengono tesori preziosi). Si tratta di cinque grandi sculture concave sospese dall’alto, dal cui interno vengono proiettate immagini e suoni che riportano in vita le memorie di Horahora, un luogo oggi sommerso dalle acque. La mostra curata da Alice Hutchison, Camilla Seibezzi e Milovan Farronato, nasce dalla collaborazione tra gli artisti Brett Graham e Rachael Rakena
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il progetto collaborativo Aniwaniwa dello scultore Brett Graham e dell’artista digitale Rachael Rakena è stato incluso tra gli eventi collaterali della Biennale di Venezia. La Nuova Zelanda presente alle ultime tre edizioni con un Padiglione nazionale ne è ora vacante. L’inclusione quindi dell’intervento dei due artisti nuovozenandesi all’interno del programma degli eventi a latere assume di necessità un particolare rilievo: Aniwaniwa è chiamata a offrire una significativa presenza dell’arte della Nuova Zelanda e della cultura Maori nell’edizione del 2007.
Aniwaniwa è una videoinstallazione scultorea che esplora il concetto di immersione come metafora della perdita culturale. Racconta la storia di Horahora, un villaggio sul fiume Waikato, luogo d’origine della famiglia di Graham, che venne sommerso dalle acque allo scopo di creare una nuova diga sul lago Karapiro. Si tratta di una storia molto specifica e locale, ma i riferimenti spaziano e hanno implicazione ben più ampie: la questione ambientale con l’innalzamento delle acque e il surriscaldamento della temperatura terrestre e il valore delle tradizioni culturali locali nell’era della globalizzazione.
L’inizitiva di portare il progetto a Venezia è nata dalla volontà della curatrice Alice Hutchison che nel Novembre del 2006 ha presentato l’installazione per la prima volta, in una versione ridotta, presso il Te Manawa Museums Trust di Palmerston North, e dalla collaborazione con i curatori italiani Camilla Seibezzi (direttore della no-profit Plug di Venezia) e Milovan Farronato (direttore artistico dello spazio no-profit Viafarini di Milano). La sezione eventi collaterali della Biennale di Venezia è composta da un ristretto numero di progetti espositivi presentati da spazi no-profit o istituzioni museali la cui selezione è affidata a Robert Storr, Direttore Artistico della 52 Esposizione Internazionale d'Arte. Selezionato quindi tra centinaia di proposte, il progetto sarà presente nel catalogo della Biennale e inserito ufficialmente nella sua comunicazione.
L’installazione ha un accompagnamento sonoro originale realizzato dai Whirimako Black, Deborah Wai Kapohe in collaborazione con Paddy Free, membro del duo Pitch Black. I musicisti parteciperanno “live” all’inaugurazione del 10 giugno, data ufficiale di apertura al pubblico della 52. Esposizione Internazionale d'Arte - la Biennale di Venezia.
Il progetto è stato supportato e reso possible dal Nga Pae o te Maramatanga, dal National Institute of Research Excellence for Maori Development and Advancement, Massey University e dal Te Wananga o Aotearoa. Dall’Italia è giunta la preziosa collaborazione di Byblos Art - ulteriore ramificazione della nota casa di moda Byblos - che supporta e produce progetti di arte contemporanea e che in tale contesto ha garantito al progetto “Aniwaniwa” la location ideale.
Aniwaniwa è una videoinstallazione scultorea che esplora il concetto di immersione come metafora della perdita culturale. Racconta la storia di Horahora, un villaggio sul fiume Waikato, luogo d’origine della famiglia di Graham, che venne sommerso dalle acque allo scopo di creare una nuova diga sul lago Karapiro. Si tratta di una storia molto specifica e locale, ma i riferimenti spaziano e hanno implicazione ben più ampie: la questione ambientale con l’innalzamento delle acque e il surriscaldamento della temperatura terrestre e il valore delle tradizioni culturali locali nell’era della globalizzazione.
L’inizitiva di portare il progetto a Venezia è nata dalla volontà della curatrice Alice Hutchison che nel Novembre del 2006 ha presentato l’installazione per la prima volta, in una versione ridotta, presso il Te Manawa Museums Trust di Palmerston North, e dalla collaborazione con i curatori italiani Camilla Seibezzi (direttore della no-profit Plug di Venezia) e Milovan Farronato (direttore artistico dello spazio no-profit Viafarini di Milano). La sezione eventi collaterali della Biennale di Venezia è composta da un ristretto numero di progetti espositivi presentati da spazi no-profit o istituzioni museali la cui selezione è affidata a Robert Storr, Direttore Artistico della 52 Esposizione Internazionale d'Arte. Selezionato quindi tra centinaia di proposte, il progetto sarà presente nel catalogo della Biennale e inserito ufficialmente nella sua comunicazione.
L’installazione ha un accompagnamento sonoro originale realizzato dai Whirimako Black, Deborah Wai Kapohe in collaborazione con Paddy Free, membro del duo Pitch Black. I musicisti parteciperanno “live” all’inaugurazione del 10 giugno, data ufficiale di apertura al pubblico della 52. Esposizione Internazionale d'Arte - la Biennale di Venezia.
Il progetto è stato supportato e reso possible dal Nga Pae o te Maramatanga, dal National Institute of Research Excellence for Maori Development and Advancement, Massey University e dal Te Wananga o Aotearoa. Dall’Italia è giunta la preziosa collaborazione di Byblos Art - ulteriore ramificazione della nota casa di moda Byblos - che supporta e produce progetti di arte contemporanea e che in tale contesto ha garantito al progetto “Aniwaniwa” la location ideale.
08
giugno 2007
52 Biennale – Aniwaniwa
Dall'otto giugno al 30 settembre 2007
arte contemporanea
Location
MAGAZZINI DEL SALE
Venezia, Dorsoduro, 265, (Venezia)
Venezia, Dorsoduro, 265, (Venezia)
Orario di apertura
10-18
Vernissage
8 Giugno 2007, ore 18
Sito web
www.temanawa.co.nz
Autore
Curatore