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52 Biennale. Padiglione siriano
Nelle prestigiosa sede della Fondazione Valerio Riva si presenta la mostra “Sulle Vie di Damasco”
Comunicato stampa
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Nelle prestigiosa sede della Fondazione Valerio Riva si presenta la mostra “Sulle Vie di Damasco”, curata da Duccio Trombadori che così la descrive:
La tradizione e la “vita delle forme” riconosce la città di Damasco come uno dei suoi luoghi privilegiati da secoli: non a caso la capitale siriana è simbolo del più intenso metabolismo di linguaggi artistici, punto di interferenza, attrito e simbiosi tra le culture d’ Oriente e d’ Occidente, spartiacque della storia e al tempo stesso ricorrente segnale dei più ambiziosi traguardi per l’incontro delle civiltà e per l’accrescimento della comprensione umana al di là di ogni differenza di culto, razza, e ordinamento politico. A questa esigenza generale di mutua attenzione culturale vuol corrispondere la esposizione d’arte contemporanea da allestire nel padiglione della Siria alla Biennale di Venezia, significativamente intitolata “Sulle vie di Damasco”, per mettere in mostra, accanto ad una scelta di artisti operanti nella nazione ospite (Bassem Dahdouh, Nasser Naassan Agha) anche le opere più recenti di italiani di diversa generazione (Concetto Pozzati, Renato Mambor, Alfredo Rapetti, Stefano Bombardieri, Donato Piccolo, Dario Arcidiacono) con l’aggiunta di un autore di radice “provenzale”( Philippe Pastor). Il confronto di esperienze espressive è la premessa del dialogo e dello scambio trasversale delle forme: ciò che sempre nella storia più tormentata e complessa ha determinato l’intreccio e la ricca osmosi visiva tra le civiltà che si specchiano sul mare Mediterraneo. Immaginario collettivo, ironia e manipolazione di soluzioni formali e cromatiche, icone rappresentative di sentimenti e bisogni emergenti dal fondo spirituale di mondi distanti e pure correlati o ravvicinati da simultaneità esistenziali, da condizioni socio-politiche, omologazioni tecniche e telematiche: tutti questi temi si rileggono nelle opere esposte “sulle vie di Damasco”, caratterizzate da sguardi assai dissimili e pure convergenti in una coreografia di motivi estetici e domande morali sui maggiori paradossi e le più vive speranze nel dramma della contemporaneità. Così negli italiani il prevalente artificio linguistico-ironico (Pozzati, Mambor, ma anche Arcidiacono, Bombardieri e Piccolo) si accompagna ad una forte attenzione per il problema della scrittura-pittura (Rapetti), mentre il monegasco Pastor accentua una espressività esistenziale che unisce nell’immagine il gesto e la materia; dal canto loro, gli esponenti dell’arte siriana si misurano sul tema del linguaggio contemporaneo in una visione drammatica della realtà decantata dalla luce-colore (Nasser Naasan Agha) e dalla intensità gestuale ed espressiva (Bassem Dahdouh). Nel confronto sulle più vive e drammatiche esperienze della attualità, rielaborate dalla pittura, dalla fotografia e da altre tecnologie visive, la mostra intende riassumere in una rete di possibili consonanze tutta la varietà di espressioni umane e motivi culturali che la compongono.
La tradizione e la “vita delle forme” riconosce la città di Damasco come uno dei suoi luoghi privilegiati da secoli: non a caso la capitale siriana è simbolo del più intenso metabolismo di linguaggi artistici, punto di interferenza, attrito e simbiosi tra le culture d’ Oriente e d’ Occidente, spartiacque della storia e al tempo stesso ricorrente segnale dei più ambiziosi traguardi per l’incontro delle civiltà e per l’accrescimento della comprensione umana al di là di ogni differenza di culto, razza, e ordinamento politico. A questa esigenza generale di mutua attenzione culturale vuol corrispondere la esposizione d’arte contemporanea da allestire nel padiglione della Siria alla Biennale di Venezia, significativamente intitolata “Sulle vie di Damasco”, per mettere in mostra, accanto ad una scelta di artisti operanti nella nazione ospite (Bassem Dahdouh, Nasser Naassan Agha) anche le opere più recenti di italiani di diversa generazione (Concetto Pozzati, Renato Mambor, Alfredo Rapetti, Stefano Bombardieri, Donato Piccolo, Dario Arcidiacono) con l’aggiunta di un autore di radice “provenzale”( Philippe Pastor). Il confronto di esperienze espressive è la premessa del dialogo e dello scambio trasversale delle forme: ciò che sempre nella storia più tormentata e complessa ha determinato l’intreccio e la ricca osmosi visiva tra le civiltà che si specchiano sul mare Mediterraneo. Immaginario collettivo, ironia e manipolazione di soluzioni formali e cromatiche, icone rappresentative di sentimenti e bisogni emergenti dal fondo spirituale di mondi distanti e pure correlati o ravvicinati da simultaneità esistenziali, da condizioni socio-politiche, omologazioni tecniche e telematiche: tutti questi temi si rileggono nelle opere esposte “sulle vie di Damasco”, caratterizzate da sguardi assai dissimili e pure convergenti in una coreografia di motivi estetici e domande morali sui maggiori paradossi e le più vive speranze nel dramma della contemporaneità. Così negli italiani il prevalente artificio linguistico-ironico (Pozzati, Mambor, ma anche Arcidiacono, Bombardieri e Piccolo) si accompagna ad una forte attenzione per il problema della scrittura-pittura (Rapetti), mentre il monegasco Pastor accentua una espressività esistenziale che unisce nell’immagine il gesto e la materia; dal canto loro, gli esponenti dell’arte siriana si misurano sul tema del linguaggio contemporaneo in una visione drammatica della realtà decantata dalla luce-colore (Nasser Naasan Agha) e dalla intensità gestuale ed espressiva (Bassem Dahdouh). Nel confronto sulle più vive e drammatiche esperienze della attualità, rielaborate dalla pittura, dalla fotografia e da altre tecnologie visive, la mostra intende riassumere in una rete di possibili consonanze tutta la varietà di espressioni umane e motivi culturali che la compongono.
09
giugno 2007
52 Biennale. Padiglione siriano
Dal 09 giugno al 10 novembre 2007
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE VALERIO RIVA
Venezia, Calle San Francesco Della Vigna (Castello), 2786, (Venezia)
Venezia, Calle San Francesco Della Vigna (Castello), 2786, (Venezia)
Orario di apertura
ore 10-12,30 e 14-18
Vernissage
9 Giugno 2007, ore 16
Sito web
www.fondazionevalerioriva.com/sirian-biennale.html
Autore
Curatore