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56° Biennale d’Arte di Venezia – Padiglione Italia
È Codice Italia il nome del Padiglione Italia alla 56. Esposizione Internazionale
d’Arte diretta da Okwui Enwezor e organizzata dalla Biennale di Venezia presieduta da Paolo Baratta, aperta al pubblico da sabato 9 maggio a domenica 22 novembre 2015, ai Giardini della Biennale e all’Arsenale.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
È Codice Italia il nome del Padiglione Italia alla 56. Esposizione Internazionale
d’Arte diretta da Okwui Enwezor e organizzata dalla Biennale di Venezia presie-
duta da Paolo Baratta, aperta al pubblico da sabato 9 maggio a domenica 22
novembre 2015, ai Giardini della Biennale e all’Arsenale.
Il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Direzione Generale arte
e architettura contemporanee e periferie urbane, partecipa alla 56. Esposizione
Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, con la mostra sull’arte italiana
ospitata nel Padiglione Italia all’Arsenale e curata da Vincenzo Trione.
Il Ministro Franceschini dichiara: "Codice Italia indaga la matrice originaria dell'e-
spressione artistica nazionale attraverso la selezione di autori che hanno inter-
pretato e che continuano ad interpretare in maniera autentica i caratteri originali
della nostra creatività. In questa 56esima edizione della Biennale di Venezia, il
Padiglione Italia, grazie anche alle iniziative rivolte ai giovani artisti, si caratterizza
come vetrina e fucina dell’arte contemporanea italiana. Un risultato frutto del
felice rapporto con la Biennale di Venezia e del lavoro del curatore, Vincenzo
Trione, che desidero ringraziare per l’opera sin qui svolta”.
Il Presidente della Biennale di Venezia Paolo Baratta aerma: “Le esperienze
compiute negli ultimi anni ci portano a considerare in positivo il Padiglione Italia
come il luogo nel quale, più che altrove, si svolge il confronto tra la società italia-
na e il fenomeno dell'arte contemporanea nella sua evoluzione; il luogo cioè
dove l'Italia si misura in qualche modo con quel fenomeno”.
Come sostiene Ferderica Galloni, Direttore generale arte e architettura contem-
poranee e periferie urbane e Commissario del Padiglio Italia 2015: “Il progetto per
il Padiglione Italia contribuisce a disegnare il panorama italiano e ore, fra le
tante possibili, una chiave di lettura. Il curatore Vincenzo Trione interpreta infatti
attraverso il tema della memoria, di eco warburghiana, una categoria comune a
molti artisti, aermati ed emergenti. Ciascuno di loro, guidato dal bisogno sentito
di continuità con il passato, si richiama alla memoria per orire all’avanguardia il
superamento delle sue stesse prerogative, sottraendola alla furia distruttrice del
presente. Per dare solida struttura alla propria voce, gli artisti si riappropriano
della Storia, la distruggono, la profanano, la fanno succedere oggi”.
“Codice Italia - scrive il curatore - riattraversa significative regioni dell’arte italiana
di oggi, facendo aorare alcune costanti inattese. Ripercorre rilevanti esperienze
contemporanee, con l’intento di delineare i contorni di quello che, al di là di tante
oscillazioni, rimane il fondamento del “codice genetico” del nostro stile. Pur
seguendo strade dierenti, gli artisti di Codice Italia vogliono reinventare i media
Padiglione Italia 2015
e, insieme, frequentano in maniera problematica materiali iconografici e culturali
già esistenti. Anche se in sintonia con gli esiti più audaci della ricerca artistica
internazionale, si sottraggono alla dittatura del presente. Per orire un retroterra
alle loro avventure linguistiche, interrogano immagini lontane. I loro gesti racchiu-
dono segreti rimandi alla storia dell’arte. Scelgono, perciò, di passeggiare tra le
stanze di un passato che si insinua nell’attualità. Come un archivio di frammenti.
Che si vogliono convocare. Qui. Ora. Fino a renderli irriconoscibili”.
La mostra – che ospita opere realizzate per questa occasione – vuole far emer-
gere il “codice Italia”, articolandosi in tre capitoli.
CODICE ITALIA
La scelta degli artisti è ricaduta su alcuni “casi rivelatori”: ALIS/FILLIOL (Andrea
Respino e Davide Gennarino), ANDREA AQUILANTI, FRANCESCO BAROCCO,
VANESSA BEECROFT, ANTONIO BIASIUCCI, GIUSEPPE CACCAVALE, PAOLO
GIOLI, JANNIS KOUNELLIS, NINO LONGOBARDI, MARZIA MIGLIORA, LUCA
MONTERASTELLI, MIMMO PALADINO, CLAUDIO PARMIGGIANI, NICOLA
SAMORÌ, ALDO TAMBELLINI. Ovvero, protagonisti dell’Arte povera e della Tran-
savanguardia (Kounellis, Paladino, Longobardi), grandi isolati (Parmiggiani e
Gioli), eredi delle neoavanguardie del dopoguerra (Tambellini), personalità dicili
da inscrivere dentro tendenze (Biasiucci, Caccavale, Aquilanti), voci tra le più
originali dello scenario internazionale (Beecroft) e artisti dell’ultima generazione
(Alis/Filliol, Barocco, Migliora, Monterastelli e Samorì). Artisti accomunati dal
pensare le proprie opere come luogo all’interno del quale si ritrovano a convivere
desiderio di innovare i linguaggi e dialogo con momenti salienti della storia
dell’arte. Questa idea viene declinata attraverso diversi media quali pittura, scul-
tura, disegno, fotografia, video, performance, cinema.
Il curatore ha chiesto agli artisti di realizzare inedite opere-simbolo, che abbiano
il valore di manifesti di poetica e di accompagnare i loro lavori con la creazione
di inattesi Archivi della Memoria, ispirati al modello dell’Atlante ordinato da Aby
Warburg alla fine degli anni venti. Installazioni nelle quali ciascun autore ha raccolto
frammenti eterogenei, facendo aorare echi spesso impliciti sottesi alla sua avventura.
Padiglione Italia 2015
OMAGGIO ALL’ITALIA
Si sono aancate a queste presenze alcune significative voci dell’arte internazio-
nale – PETER GREENAWAY, WILLIAM KENTRIDGE, JEAN-MARIE STRAUB – che,
in questa occasione, hanno elaborato originali omaggi alla storia dell’arte italiana.
Portandosi al di là di anacronismi e di nostalgie. In una prospettiva fino in fondo
contemporanea.
Il progetto di allestimento del Padiglione è stato curato da Giovanni Francesco
Frascino e dedica a ogni artista una stanza monografica all’interno della quale
viene presentata un’opera-manifesto e viene allestito un personale “archivio della
memoria”. Il progetto espositivo pensato per il Padiglione Italia alla Biennale Arte
2015 articola lo spazio in maniera che i singoli interventi godano di una condizio-
ne di autonomia.
Il catalogo di Codice Italia è edito in italiano e in inglese da Bompiani con testi
istituzionali di Paolo Baratta e Federica Galloni e testi critici di Vincenzo Trione,
John Berger, Horst Bredekamp, Francesco Casetti, Michael Cunningham,
Umberto Eco, Hans-Ulrich Obrist, Joseph Rykwert.
d’Arte diretta da Okwui Enwezor e organizzata dalla Biennale di Venezia presie-
duta da Paolo Baratta, aperta al pubblico da sabato 9 maggio a domenica 22
novembre 2015, ai Giardini della Biennale e all’Arsenale.
Il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Direzione Generale arte
e architettura contemporanee e periferie urbane, partecipa alla 56. Esposizione
Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, con la mostra sull’arte italiana
ospitata nel Padiglione Italia all’Arsenale e curata da Vincenzo Trione.
Il Ministro Franceschini dichiara: "Codice Italia indaga la matrice originaria dell'e-
spressione artistica nazionale attraverso la selezione di autori che hanno inter-
pretato e che continuano ad interpretare in maniera autentica i caratteri originali
della nostra creatività. In questa 56esima edizione della Biennale di Venezia, il
Padiglione Italia, grazie anche alle iniziative rivolte ai giovani artisti, si caratterizza
come vetrina e fucina dell’arte contemporanea italiana. Un risultato frutto del
felice rapporto con la Biennale di Venezia e del lavoro del curatore, Vincenzo
Trione, che desidero ringraziare per l’opera sin qui svolta”.
Il Presidente della Biennale di Venezia Paolo Baratta aerma: “Le esperienze
compiute negli ultimi anni ci portano a considerare in positivo il Padiglione Italia
come il luogo nel quale, più che altrove, si svolge il confronto tra la società italia-
na e il fenomeno dell'arte contemporanea nella sua evoluzione; il luogo cioè
dove l'Italia si misura in qualche modo con quel fenomeno”.
Come sostiene Ferderica Galloni, Direttore generale arte e architettura contem-
poranee e periferie urbane e Commissario del Padiglio Italia 2015: “Il progetto per
il Padiglione Italia contribuisce a disegnare il panorama italiano e ore, fra le
tante possibili, una chiave di lettura. Il curatore Vincenzo Trione interpreta infatti
attraverso il tema della memoria, di eco warburghiana, una categoria comune a
molti artisti, aermati ed emergenti. Ciascuno di loro, guidato dal bisogno sentito
di continuità con il passato, si richiama alla memoria per orire all’avanguardia il
superamento delle sue stesse prerogative, sottraendola alla furia distruttrice del
presente. Per dare solida struttura alla propria voce, gli artisti si riappropriano
della Storia, la distruggono, la profanano, la fanno succedere oggi”.
“Codice Italia - scrive il curatore - riattraversa significative regioni dell’arte italiana
di oggi, facendo aorare alcune costanti inattese. Ripercorre rilevanti esperienze
contemporanee, con l’intento di delineare i contorni di quello che, al di là di tante
oscillazioni, rimane il fondamento del “codice genetico” del nostro stile. Pur
seguendo strade dierenti, gli artisti di Codice Italia vogliono reinventare i media
Padiglione Italia 2015
e, insieme, frequentano in maniera problematica materiali iconografici e culturali
già esistenti. Anche se in sintonia con gli esiti più audaci della ricerca artistica
internazionale, si sottraggono alla dittatura del presente. Per orire un retroterra
alle loro avventure linguistiche, interrogano immagini lontane. I loro gesti racchiu-
dono segreti rimandi alla storia dell’arte. Scelgono, perciò, di passeggiare tra le
stanze di un passato che si insinua nell’attualità. Come un archivio di frammenti.
Che si vogliono convocare. Qui. Ora. Fino a renderli irriconoscibili”.
La mostra – che ospita opere realizzate per questa occasione – vuole far emer-
gere il “codice Italia”, articolandosi in tre capitoli.
CODICE ITALIA
La scelta degli artisti è ricaduta su alcuni “casi rivelatori”: ALIS/FILLIOL (Andrea
Respino e Davide Gennarino), ANDREA AQUILANTI, FRANCESCO BAROCCO,
VANESSA BEECROFT, ANTONIO BIASIUCCI, GIUSEPPE CACCAVALE, PAOLO
GIOLI, JANNIS KOUNELLIS, NINO LONGOBARDI, MARZIA MIGLIORA, LUCA
MONTERASTELLI, MIMMO PALADINO, CLAUDIO PARMIGGIANI, NICOLA
SAMORÌ, ALDO TAMBELLINI. Ovvero, protagonisti dell’Arte povera e della Tran-
savanguardia (Kounellis, Paladino, Longobardi), grandi isolati (Parmiggiani e
Gioli), eredi delle neoavanguardie del dopoguerra (Tambellini), personalità dicili
da inscrivere dentro tendenze (Biasiucci, Caccavale, Aquilanti), voci tra le più
originali dello scenario internazionale (Beecroft) e artisti dell’ultima generazione
(Alis/Filliol, Barocco, Migliora, Monterastelli e Samorì). Artisti accomunati dal
pensare le proprie opere come luogo all’interno del quale si ritrovano a convivere
desiderio di innovare i linguaggi e dialogo con momenti salienti della storia
dell’arte. Questa idea viene declinata attraverso diversi media quali pittura, scul-
tura, disegno, fotografia, video, performance, cinema.
Il curatore ha chiesto agli artisti di realizzare inedite opere-simbolo, che abbiano
il valore di manifesti di poetica e di accompagnare i loro lavori con la creazione
di inattesi Archivi della Memoria, ispirati al modello dell’Atlante ordinato da Aby
Warburg alla fine degli anni venti. Installazioni nelle quali ciascun autore ha raccolto
frammenti eterogenei, facendo aorare echi spesso impliciti sottesi alla sua avventura.
Padiglione Italia 2015
OMAGGIO ALL’ITALIA
Si sono aancate a queste presenze alcune significative voci dell’arte internazio-
nale – PETER GREENAWAY, WILLIAM KENTRIDGE, JEAN-MARIE STRAUB – che,
in questa occasione, hanno elaborato originali omaggi alla storia dell’arte italiana.
Portandosi al di là di anacronismi e di nostalgie. In una prospettiva fino in fondo
contemporanea.
Il progetto di allestimento del Padiglione è stato curato da Giovanni Francesco
Frascino e dedica a ogni artista una stanza monografica all’interno della quale
viene presentata un’opera-manifesto e viene allestito un personale “archivio della
memoria”. Il progetto espositivo pensato per il Padiglione Italia alla Biennale Arte
2015 articola lo spazio in maniera che i singoli interventi godano di una condizio-
ne di autonomia.
Il catalogo di Codice Italia è edito in italiano e in inglese da Bompiani con testi
istituzionali di Paolo Baratta e Federica Galloni e testi critici di Vincenzo Trione,
John Berger, Horst Bredekamp, Francesco Casetti, Michael Cunningham,
Umberto Eco, Hans-Ulrich Obrist, Joseph Rykwert.
08
maggio 2015
56° Biennale d’Arte di Venezia – Padiglione Italia
Dall'otto maggio al 22 novembre 2015
arte contemporanea
Location
ARSENALE
Venezia, Campo Della Tana (Castello), (Venezia)
Venezia, Campo Della Tana (Castello), (Venezia)
Orario di apertura
10.00 – 18.00 (Chiuso il Lunedì)
Vernissage
8 Maggio 2015, h 15
Autore
Curatore