Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
66>77
I primi dieci anni del Premio Nazionale dei Naïfs. Quattro fotografi incontrano l’arte naïve
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Luzzara conferma la propria vocazione per l'arte con un progetto che coniuga la tradizione della pittura naïve con la fotografia contemporanea: l'occasione è l'inaugurazione della mostra 67>77, prevista per venerdì 13 ottobre 2006 presso il Museo delle Arti Naïves, resoconto dei primi dieci anni di vita del Premio Nazionale delle Arti Naïves, fondato nel 1967 da Cesare Zavattini. L'esposizione, che fra gli altri vanta capolavori di Bolognesi, Ghizzardi, Proietti e Alberino, è corredata da una ricca documentazione che ricostruisce la storia del Premio e del Museo, inaugurato il 31 dicembre '68 nella sede del Palazzo municipale. Copie dei documenti saranno offerte in omaggio ai visitatori.
Parallelamente, prende vita a Luzzara Il padiglioncino dei nuovissimi, progetto che coinvolge quattro artisti che ben rappresentano lo status attuale dell'espressività contemporanea, chiamati a reinterpretare quattro opere naïves attraverso la fotografia, compiendo un percorso di ricerca e confronto con il territorio, la sua gente e la sua tradizione artistica. Benedetta Alfieri, Maurizio Cavazzoni, Tommaso Perfetti ed Emanuela Reggiani concretizzano con i loro lavori un sogno mai realizzato di Zavattini, che per Luzzara desiderava l'arricchimento del patrimonio artistico attraverso l'apertura all'arte contemporanea: in una lettera degli anni Settanta egli teorizzava la possibilità di erigere in piazza un padiglioncino dei nuovissimi destinato ad accogliere una serie di opere rappresentanti punte qualificate dell'arte contemporanea. Con la stessa tensione alla contemporaneità, il progetto in corso a Luzzara raggiunge l'apice con l'esposizione Il padiglioncino dei nuovissimi, che si apre anch'essa il 13 ottobre, articolata in due sezioni: la principale presso il Museo delle Arti Naïves, dove le opere dei fotografi si confrontano con i dipinti che le hanno ispirate, e una seconda presso il Centro Culturale Zavattini, che propone scatti e appunti di lavorazione degli artisti.
La serata di apertura è prevista per il 13 ottobre, anniversario della morte di Zavattini: alle 19 è in programma l'inaugurazione presso il Museo delle Arti Naïves, seguita alle 20.30 al Centro Culturale Zavattini da un aperitivo e da una suite di letture di inediti dedicati al Premio, interpretati da Alessandro Vezzani, scritti e ricevuti nel corso degli anni dal grande intellettuale e recentemente rinvenuti negli archivi del Museo.
Le esposizioni proseguono fino al 24 dicembre 2006. I cataloghi sono pubblicati da Fondazione Un Paese, con un importante contributo critico di Roberta Valtorta, critica e storica della fotografia e direttrice scientifica del Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo.
L'iniziativa è realizzata da Fondazione Un Paese con Comune di Luzzara e CCPL, sostenuta da API, S.a.ba.r., Cooperativa “La Betulla”, Fondazione Manodori, Coopservice, con il patrocinio di Regione Emilia Romagna, Provincia di Reggio Emilia e Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia Romagna e in collaborazione con la Cooperativa culturale “Un paese vuole conoscersi” di S. Alberto di Romagna.
Profili dei fotografi
Benedetta Alfieri (Parma, 1973), laureata in Filosofia, si occupa di fotografia dal 2000. Nel 2003 consegue la qualifica professionale di Fotografo presso il CFP Bauer di Milano; in seguito partecipa a numerosi seminari e laboratori, ultimi quelli di John Gossage e Dominique Auerbacher. Ha all'attivo collaborazioni con Linea di Confine per la Fotografia Contemporanea e con lo Studio Fotografico di Silvio Wolf. Le sue opere sono state inserite in numerose mostre collettive e selezioni nazionali, tra cui Premio Interfacce: Fotoesordio 03, a cura di MIFAV (Museo dell'Immagine Fotografica e delle Arti Visuali) , Foto Around (2004), a cura della Fondazione Italiana per la Fotografia di Torino e Art for Art's Shake (2006), a cura di Comunicattive. Nel 2004 riceve il primo premio alla IX edizione del Premio Nazionale Riccardo Pezza con il progetto Generazioni. Tra alcune personali realizzate: Album bianco (2005), a cura di Lucia Miodini e Non calpestare le margherite (2006), a cura di Comunicattive. L'opera di Benedetta Alfieri presenta un mondo in cui i soggetti ripresi sono liberi da qualsiasi contesto e prigionieri di uno sfondo bianco che diventa cifra stilistica. Centrale nella riproduzione fotografica di abiti, edifici ed altri oggetti è lo sforzo di restituire una visione assoluta, sospesa nel tempo e nello spazio e che contemporaneamente, all'occhio del fruitore, è una trasfigurazione della realtà. Filo conduttore di questa elaborazione artistica è la dimensione relazionale che è la struttura su cui si fonda il racconto e che agisce a livello espositivo facendo sconfinare la fotografia nell'installazione.
Maurizio Cavazzoni (Busto Arsizio, 1971) si avvicina alla fotografia durante gli studi di Architettura. Nel 2003 consegue la qualifica professionale di Fotografo. Ha collaborato con lo studio fotografico di Gabriele Basilico. Ha condotto e coordinato diversi laboratori di fotografia in ambito educativo. Attualmente lavora come fotografo ed insegna Laboratorio fotografico presso un Istituto superiore. Ha preso parte a diverse mostre collettive. Alcune immagini di una campagna fotografica, realizzata nel 2000, sul quartiere Bicocca di Milano partecipano al Premio di fotografia 2002-2003 della Provincia di Milano e vengono pubblicate nel volume La provincia di Milano e il suo territorio. Nel 2005 viene selezionato per la X edizione del Premio Nazionale Riccardo Pezza. Dopo un esordio dedicato alla fotografia di architettura e di territorio, Maurizio Cavazzoni si orienta ad un uso della fotografia come narrazione del vissuto personale. Nelle sue opere è fondamentale il coinvolgimento attivo dei soggetti nella determinazione del lavoro e l'uso della fotografia come documento. Gli scatti diventano così parte di un “sistema narrativo” costituito da interviste, racconti orali, cimeli del passato, descrizioni di un microcosmo al cui centro ci sono necessariamente le persone e il loro vissuto. Tale tensione risulta particolarmente evidente negli ultimi progetti dell'artista, La scatola (2004) e L'assenza (2005).
Tommaso Perfetti (Milano, 1979) Dopo la qualifica di Fotografo, conseguita nel 2003 presso il CFP Bauer, frequenta diversi seminari e laboratori. Tra il 2003 e il 2005 lavora come fotografo free-lance, collabora con lo studio fotografico di Bruno Di Bello e con il Teatro dei filodrammatici di Milano come fotografo di scena. Attualmente lavora al Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo. Ha partecipato a diverse mostre collettive, fra cui Sguardo su una grande opera, curata da Linea di Confine per la Fotografia Contemporanea. Nel 2006 riceve il secondo premio alla XI edizione del Premio Nazionale Riccardo Pezza con il progetto campo 28. Nel suo percorso come fotografo e film-maker, Tommaso Perfetti analizza temi di grande attualità come le molteplici forme del nomadismo contemporaneo. Indaga genti e luoghi ad alta concentrazione umana, come i centri per la telefonia internazionale e gli alloggi per operai delle linee ferroviarie ad alta velocità, dove l'identità si adatta al movimento di persone, merci e informazioni e si annulla di fronte ad uno sguardo superficiale. I lavori dell'artista restituiscono spessore a quello sguardo, riscoprono mondi e persone sommersi e li salvano così dall'omologazione e dall'indifferenza.
Emanuela Reggiani (Voghera, 1978) si avvicina alla fotografia durante gli studi di Disegno Industriale. Nel 2003 consegue la qualifica professionale di Fotografo presso il CFP Bauer di Milano. Ha all'attivo collaborazioni come photo-editor con il periodico Io Donna, come fotografa con alcuni studi fotografici e con l'agenzia Apeiron Comunicazione. Attualmente lavora per Editoriale Fernando Folini. Partecipa a diverse mostre collettive. Nel 2004 il suo progetto Dejavou viene selezionato alla XI edizione di Premio Interfacce: Fotoesordio 03, a cura di MIFAV - Università Tor Vergata. I lavori di Emanuela Reggiani esplorano la dimensione del ricordo, incentrandosi sulla ricerca delle origini, sulla memoria collettiva e individuale, sugli affetti familiari, attraverso un incessante dialogo con il passato: che si tratti della storia di una comunità o di una dimensione più privata e domestica, gli scatti dell'artista vanno a fondersi con foto d'epoca, dando vita a una realtà dove il passato e il presente convivono, legittimati dalla forte presenza dell'autrice che in questo confronto mette in gioco la propria immagine e la propria storia personale.
Parallelamente, prende vita a Luzzara Il padiglioncino dei nuovissimi, progetto che coinvolge quattro artisti che ben rappresentano lo status attuale dell'espressività contemporanea, chiamati a reinterpretare quattro opere naïves attraverso la fotografia, compiendo un percorso di ricerca e confronto con il territorio, la sua gente e la sua tradizione artistica. Benedetta Alfieri, Maurizio Cavazzoni, Tommaso Perfetti ed Emanuela Reggiani concretizzano con i loro lavori un sogno mai realizzato di Zavattini, che per Luzzara desiderava l'arricchimento del patrimonio artistico attraverso l'apertura all'arte contemporanea: in una lettera degli anni Settanta egli teorizzava la possibilità di erigere in piazza un padiglioncino dei nuovissimi destinato ad accogliere una serie di opere rappresentanti punte qualificate dell'arte contemporanea. Con la stessa tensione alla contemporaneità, il progetto in corso a Luzzara raggiunge l'apice con l'esposizione Il padiglioncino dei nuovissimi, che si apre anch'essa il 13 ottobre, articolata in due sezioni: la principale presso il Museo delle Arti Naïves, dove le opere dei fotografi si confrontano con i dipinti che le hanno ispirate, e una seconda presso il Centro Culturale Zavattini, che propone scatti e appunti di lavorazione degli artisti.
La serata di apertura è prevista per il 13 ottobre, anniversario della morte di Zavattini: alle 19 è in programma l'inaugurazione presso il Museo delle Arti Naïves, seguita alle 20.30 al Centro Culturale Zavattini da un aperitivo e da una suite di letture di inediti dedicati al Premio, interpretati da Alessandro Vezzani, scritti e ricevuti nel corso degli anni dal grande intellettuale e recentemente rinvenuti negli archivi del Museo.
Le esposizioni proseguono fino al 24 dicembre 2006. I cataloghi sono pubblicati da Fondazione Un Paese, con un importante contributo critico di Roberta Valtorta, critica e storica della fotografia e direttrice scientifica del Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo.
L'iniziativa è realizzata da Fondazione Un Paese con Comune di Luzzara e CCPL, sostenuta da API, S.a.ba.r., Cooperativa “La Betulla”, Fondazione Manodori, Coopservice, con il patrocinio di Regione Emilia Romagna, Provincia di Reggio Emilia e Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia Romagna e in collaborazione con la Cooperativa culturale “Un paese vuole conoscersi” di S. Alberto di Romagna.
Profili dei fotografi
Benedetta Alfieri (Parma, 1973), laureata in Filosofia, si occupa di fotografia dal 2000. Nel 2003 consegue la qualifica professionale di Fotografo presso il CFP Bauer di Milano; in seguito partecipa a numerosi seminari e laboratori, ultimi quelli di John Gossage e Dominique Auerbacher. Ha all'attivo collaborazioni con Linea di Confine per la Fotografia Contemporanea e con lo Studio Fotografico di Silvio Wolf. Le sue opere sono state inserite in numerose mostre collettive e selezioni nazionali, tra cui Premio Interfacce: Fotoesordio 03, a cura di MIFAV (Museo dell'Immagine Fotografica e delle Arti Visuali) , Foto Around (2004), a cura della Fondazione Italiana per la Fotografia di Torino e Art for Art's Shake (2006), a cura di Comunicattive. Nel 2004 riceve il primo premio alla IX edizione del Premio Nazionale Riccardo Pezza con il progetto Generazioni. Tra alcune personali realizzate: Album bianco (2005), a cura di Lucia Miodini e Non calpestare le margherite (2006), a cura di Comunicattive. L'opera di Benedetta Alfieri presenta un mondo in cui i soggetti ripresi sono liberi da qualsiasi contesto e prigionieri di uno sfondo bianco che diventa cifra stilistica. Centrale nella riproduzione fotografica di abiti, edifici ed altri oggetti è lo sforzo di restituire una visione assoluta, sospesa nel tempo e nello spazio e che contemporaneamente, all'occhio del fruitore, è una trasfigurazione della realtà. Filo conduttore di questa elaborazione artistica è la dimensione relazionale che è la struttura su cui si fonda il racconto e che agisce a livello espositivo facendo sconfinare la fotografia nell'installazione.
Maurizio Cavazzoni (Busto Arsizio, 1971) si avvicina alla fotografia durante gli studi di Architettura. Nel 2003 consegue la qualifica professionale di Fotografo. Ha collaborato con lo studio fotografico di Gabriele Basilico. Ha condotto e coordinato diversi laboratori di fotografia in ambito educativo. Attualmente lavora come fotografo ed insegna Laboratorio fotografico presso un Istituto superiore. Ha preso parte a diverse mostre collettive. Alcune immagini di una campagna fotografica, realizzata nel 2000, sul quartiere Bicocca di Milano partecipano al Premio di fotografia 2002-2003 della Provincia di Milano e vengono pubblicate nel volume La provincia di Milano e il suo territorio. Nel 2005 viene selezionato per la X edizione del Premio Nazionale Riccardo Pezza. Dopo un esordio dedicato alla fotografia di architettura e di territorio, Maurizio Cavazzoni si orienta ad un uso della fotografia come narrazione del vissuto personale. Nelle sue opere è fondamentale il coinvolgimento attivo dei soggetti nella determinazione del lavoro e l'uso della fotografia come documento. Gli scatti diventano così parte di un “sistema narrativo” costituito da interviste, racconti orali, cimeli del passato, descrizioni di un microcosmo al cui centro ci sono necessariamente le persone e il loro vissuto. Tale tensione risulta particolarmente evidente negli ultimi progetti dell'artista, La scatola (2004) e L'assenza (2005).
Tommaso Perfetti (Milano, 1979) Dopo la qualifica di Fotografo, conseguita nel 2003 presso il CFP Bauer, frequenta diversi seminari e laboratori. Tra il 2003 e il 2005 lavora come fotografo free-lance, collabora con lo studio fotografico di Bruno Di Bello e con il Teatro dei filodrammatici di Milano come fotografo di scena. Attualmente lavora al Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo. Ha partecipato a diverse mostre collettive, fra cui Sguardo su una grande opera, curata da Linea di Confine per la Fotografia Contemporanea. Nel 2006 riceve il secondo premio alla XI edizione del Premio Nazionale Riccardo Pezza con il progetto campo 28. Nel suo percorso come fotografo e film-maker, Tommaso Perfetti analizza temi di grande attualità come le molteplici forme del nomadismo contemporaneo. Indaga genti e luoghi ad alta concentrazione umana, come i centri per la telefonia internazionale e gli alloggi per operai delle linee ferroviarie ad alta velocità, dove l'identità si adatta al movimento di persone, merci e informazioni e si annulla di fronte ad uno sguardo superficiale. I lavori dell'artista restituiscono spessore a quello sguardo, riscoprono mondi e persone sommersi e li salvano così dall'omologazione e dall'indifferenza.
Emanuela Reggiani (Voghera, 1978) si avvicina alla fotografia durante gli studi di Disegno Industriale. Nel 2003 consegue la qualifica professionale di Fotografo presso il CFP Bauer di Milano. Ha all'attivo collaborazioni come photo-editor con il periodico Io Donna, come fotografa con alcuni studi fotografici e con l'agenzia Apeiron Comunicazione. Attualmente lavora per Editoriale Fernando Folini. Partecipa a diverse mostre collettive. Nel 2004 il suo progetto Dejavou viene selezionato alla XI edizione di Premio Interfacce: Fotoesordio 03, a cura di MIFAV - Università Tor Vergata. I lavori di Emanuela Reggiani esplorano la dimensione del ricordo, incentrandosi sulla ricerca delle origini, sulla memoria collettiva e individuale, sugli affetti familiari, attraverso un incessante dialogo con il passato: che si tratti della storia di una comunità o di una dimensione più privata e domestica, gli scatti dell'artista vanno a fondersi con foto d'epoca, dando vita a una realtà dove il passato e il presente convivono, legittimati dalla forte presenza dell'autrice che in questo confronto mette in gioco la propria immagine e la propria storia personale.
13
ottobre 2006
66>77
Dal 13 ottobre al 24 dicembre 2006
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
MUSEO NAZIONALE DELLE ARTI NAIVES CESARE ZAVATTINI
Luzzara, Via Villasuperiore, 32, (Reggio Nell'emilia)
Luzzara, Via Villasuperiore, 32, (Reggio Nell'emilia)
Biglietti
intero € 3,50; ridotto € 2,50 (di legge, soci Touring Club Italiano)
Orario di apertura
venerdì, sabato e domenica dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 19.00; da martedì a giovedì apertura su prenotazione
Vernissage
13 Ottobre 2006, ore 19
Ufficio stampa
COMUNICATTIVE
Autore