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7 fotografi a Brera
Proseguendo nella politica di aprire la Pinacoteca di Brera alle forme artistiche contemporanee di cui la fotografia è parte, la Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici di Milano, accogliendo un’idea di Luca Carrà, ha proposto a sette fotografi, di orientamento e generazioni diverse, di ritrarne gli spazi museali.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Proseguendo nella politica di aprire la Pinacoteca di Brera alle forme
artistiche contemporanee di cui la fotografia è parte, la Soprintendenza
per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici di Milano, accogliendo
un’idea di Luca Carrà, ha proposto a sette fotografi, di orientamento e
generazioni diverse, di ritrarne gli spazi museali.
Il progetto si pone all’interno dello storico rapporto fra la Pinacoteca e la fotografia.
La prima campagna fotografica sulle sale del museo, appena riallestito dall’allora
soprintendente Corrado Ricci, fu realizzata nel 1903.
L’ultima, condotta nel 1950 dagli studi Publifoto, Aragozzini e Marchisio, celebrava
una nuova straordinaria inaugurazione, quella della Pinacoteca riedificata dopo la
guerra.
Ma l’attenzione alla fotografia non venne mai meno anche nei decenni successivi,
rinnovata con convegni e mostre storiche dai soprintendenti Franco Russoli e
Carlo Bertelli, già direttore del Gabinetto Fotografico Nazionale e, in ultimo, c0n
esposizioni e ricerche condotte da Matteo Ceriana.
La mostra nasce anche nella prospettiva di un nuovo cambiamento della
Pinacoteca all’interno del progetto della “Grande Brera”: l’auspicata
apertura di Palazzo Citterio dove saranno trasferite alcune sue raccolte
e, di conseguenza, un diverso allestimento del percorso museale.
Sulla base di queste premesse Luca Carrà, Mario Cresci, Paola Di Bello,
Mario Dondero, Carlo Orsi, Giovanni Ricci, Annalisa Sonzogni, hanno
percorso nei mesi scorsi le sale di Brera.
Giovanni Ricci e Annalisa Sonzogni hanno osservato gli spazi museali come
un luogo architettonico, autonomo e concluso e non semplice contenitore di opere
d’arte, in cui si dipana la memoria dell’istituzione e delle sue collezioni.
Le grandi statue del cortile d’onore sono divenute per Luca Carrà oggetto di una
ricerca di percezione visiva attraverso il contrasto fra il nero della fotografia e il
bianco dello sfondo. Mario Cresci ha proposto una personale interpretazione dei
ritratti, svelandone suggestioni e bellezza.
La ricerca di Carlo Orsi, durante i sette giorni in cui si è posto davanti ai
capolavori, ha avuto lo scopo di cogliere e comprendere le personali emozioni
suscitate nei visitatori da queste tavole e da queste tele.
La ben conosciuta curiosità di Mario Dondero verso tutte le forme dell’attività
umana lo ha spinto a guardare i luoghi del lavoro, quello dei restauratori impegnati
sul Ritratto del conte Porcia di Tiziano e il bronzo canoviano Napoleone come
Marte pacificatore raffigurante l’imperatore dei francesi a cui si deve la nascita del
museo.
E poi ci sono loro: i visitatori, i lavoratori della Pinacoteca, osservati da Paola Di
Bello. Con occhio divertito, ironico e partecipe ha realizzato un video che sarà
proiettato nella sala dello Sposalizio della Vergine di Raffaello.
A ogni autore è stata riservata una sala, nell’allestimento curato
dall’architetto Alessandra Quarto, in un percorso che si snoda lungo
tutta la Pinacoteca.
La mostra e il catalogo, edito da Skira, sono a cura della soprintendente Sandrina
Bandera, Cecilia Ghibaudi storica dell’arte responsabile dell’archivio fotografico
della Soprintendenza di Milano e Giorgio Zanchetti, docente di Storia dell’arte
contemporanea presso l’ Università degli Studi di Milano, con i contributi di Carlo
Bertelli e Tiziana Serena, docente di Storia della fotografia presso l’ Università
degli Studi di Firenze.
artistiche contemporanee di cui la fotografia è parte, la Soprintendenza
per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici di Milano, accogliendo
un’idea di Luca Carrà, ha proposto a sette fotografi, di orientamento e
generazioni diverse, di ritrarne gli spazi museali.
Il progetto si pone all’interno dello storico rapporto fra la Pinacoteca e la fotografia.
La prima campagna fotografica sulle sale del museo, appena riallestito dall’allora
soprintendente Corrado Ricci, fu realizzata nel 1903.
L’ultima, condotta nel 1950 dagli studi Publifoto, Aragozzini e Marchisio, celebrava
una nuova straordinaria inaugurazione, quella della Pinacoteca riedificata dopo la
guerra.
Ma l’attenzione alla fotografia non venne mai meno anche nei decenni successivi,
rinnovata con convegni e mostre storiche dai soprintendenti Franco Russoli e
Carlo Bertelli, già direttore del Gabinetto Fotografico Nazionale e, in ultimo, c0n
esposizioni e ricerche condotte da Matteo Ceriana.
La mostra nasce anche nella prospettiva di un nuovo cambiamento della
Pinacoteca all’interno del progetto della “Grande Brera”: l’auspicata
apertura di Palazzo Citterio dove saranno trasferite alcune sue raccolte
e, di conseguenza, un diverso allestimento del percorso museale.
Sulla base di queste premesse Luca Carrà, Mario Cresci, Paola Di Bello,
Mario Dondero, Carlo Orsi, Giovanni Ricci, Annalisa Sonzogni, hanno
percorso nei mesi scorsi le sale di Brera.
Giovanni Ricci e Annalisa Sonzogni hanno osservato gli spazi museali come
un luogo architettonico, autonomo e concluso e non semplice contenitore di opere
d’arte, in cui si dipana la memoria dell’istituzione e delle sue collezioni.
Le grandi statue del cortile d’onore sono divenute per Luca Carrà oggetto di una
ricerca di percezione visiva attraverso il contrasto fra il nero della fotografia e il
bianco dello sfondo. Mario Cresci ha proposto una personale interpretazione dei
ritratti, svelandone suggestioni e bellezza.
La ricerca di Carlo Orsi, durante i sette giorni in cui si è posto davanti ai
capolavori, ha avuto lo scopo di cogliere e comprendere le personali emozioni
suscitate nei visitatori da queste tavole e da queste tele.
La ben conosciuta curiosità di Mario Dondero verso tutte le forme dell’attività
umana lo ha spinto a guardare i luoghi del lavoro, quello dei restauratori impegnati
sul Ritratto del conte Porcia di Tiziano e il bronzo canoviano Napoleone come
Marte pacificatore raffigurante l’imperatore dei francesi a cui si deve la nascita del
museo.
E poi ci sono loro: i visitatori, i lavoratori della Pinacoteca, osservati da Paola Di
Bello. Con occhio divertito, ironico e partecipe ha realizzato un video che sarà
proiettato nella sala dello Sposalizio della Vergine di Raffaello.
A ogni autore è stata riservata una sala, nell’allestimento curato
dall’architetto Alessandra Quarto, in un percorso che si snoda lungo
tutta la Pinacoteca.
La mostra e il catalogo, edito da Skira, sono a cura della soprintendente Sandrina
Bandera, Cecilia Ghibaudi storica dell’arte responsabile dell’archivio fotografico
della Soprintendenza di Milano e Giorgio Zanchetti, docente di Storia dell’arte
contemporanea presso l’ Università degli Studi di Milano, con i contributi di Carlo
Bertelli e Tiziana Serena, docente di Storia della fotografia presso l’ Università
degli Studi di Firenze.
09
settembre 2014
7 fotografi a Brera
Dal 09 settembre al 02 novembre 2014
fotografia
Location
PINACOTECA DI BRERA
Milano, Via Brera, 28, (Milano)
Milano, Via Brera, 28, (Milano)
Biglietti
Intero: € 9,00
Ridotto: € 6,00
Gruppi: prenotazione obbligatoria, € 2,00 a persona
Scuole: prenotazione obbligatoria € 10,00 per classe
Orario di apertura
8.30-19.15 da martedì a domenica
(la biglietteria chiude alle 18.40)
chiuso lunedì
Vernissage
9 Settembre 2014, dalle ore 18.00 alle ore 20.00 (ingresso gratuito)
Editore
SKIRA
Autore
Curatore