Sociologo, giornalista, scrittore.
“Quando fu ucciso lo spazio”
Forse la più
grande rivoluzione degli ultimi due secoli è stata “l’annientamento dello spazio”, per dirla con il poeta Heinrich Heine: le distanze sono state annullate, sia nella comunicazione (telefono, tv, radio, internet), sia negli spostamenti (aerei, auto, treni veloci).
Ma è proprio vero che tutte le distanze sono state compresse in modo uguale? Oppure alcune distanze si sono ridotte più di altre, e addirittura alcune sono cresciute? Qual’è la struttura spaziale del mondo intorno a noi dopo la rivoluzione delle comunicazioni? Un mondo che ai nostri avi sarebbe risultato irriconoscibile (e incomprensibile), a cui noi ora siamo tanto abituati da non vederne neanche più l’inaudita novità . E poi: quali limiti pone la nostra umana finitezza a questa infinita possibilità di comunicazione e spostamento? Come ristruttura la nostra comunicazione sociale?