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_multicode
_multicode è una mostra che parte dalla scelta di diversi codici espressivi utilizzati da autori contemporanei e di ritorno ne racconta la poetica
Comunicato stampa
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_multicode è una mostra che parte dalla scelta di diversi codici espressivi utilizzati da autori contemporanei e di ritorno ne racconta la poetica. Un esperimento espositivo che rivela le sue consonanze tematiche spostandosi tra gli ambienti fisici della galleria. Il fumetto, la fotografia, il video lineare e quello controllato da algoritmi, l’installazione mediata dall’uso del software, la scultura meccanica, l’incisione, la pittura, come idee sul mondo.
Quando si presentano ai nostri occhi ambigue creature antropomorfe colorate (Licia Viero) o esseri del regno animale con il cuore di uomo, nel bene e nel male (Ericailcane), si avverte il disturbo che dall’immaginazione si sposta verso un malessere diffuso, con gli occhi aperti sulla vita reale. Al contrario i freaks (Shanti Ranchetti) rileggono il tema del diverso e del mostruoso in chiave onirica, portandoci comunque a rivedere la corrente idea di malattia nella società dei sani. Quando della falena che dà il nome ad un’installazione sognante (Pirandélo) ci viene ricordato che il suo morire incastrandosi tra i meccanismi del supercomputatore Mark II causò il primo bug nella storia dell’informatica, si dà il senso del guadagno e della perdita in una scala prospettica orientata al successo e all’efficienza. E ancora sinistre visioni di insetti e aracnidi, formalmente senza possibilità di errore, o scucitura, ci conducono nei prossimi mondi meccanici alimentati da impulsi elettrici (Elec), gli stessi mondi che si possono guardare in foto o prefigurare in pittura accorciando le distanze col futuro (Simona Baslilavecchia, Anna Da Sacco, Paolo Zamolo) e dai quali oggi, per certi aspetti, si può ugualmente prendere distanza con l’esercizio critico della scelta (Inguine).
Artisti:
Inguine.net > Paper Resistance, Gianluca Costantini, Claudio Parentela, Squaz (illustrazione e fumetto); “Soprattutto era fastidio” (cortometraggi animati) di Davide Saraceno/Davide Ragona, Paper Resistance/minimalab/Manfred Regen, Davide Catania, Squaz, Ericailcane, Gianluca Costantini/Leonardo Guardagli
Elec > Tibor Fabian (audio-video controllato da algoritmi), Marco De Paoli (scultura meccanica)
Pirandèlo > Marita Cosma e Andrea Gabriele (installazione multimediale)
Ericailcane (incisione)
Shanti Ranchetti (illustrazione)
Licia Viero (pittura e illustrazione)
Paolo Zamolo (pittura)
Simona Basilavecchia (fotografia)
Anna da Sacco (fotografia)
Con la partecipazione di Simona Costanzo di esserini – www.esserini.it
Un ringraziamento speciale ad Ale Staffa (AgitPop) per la consulenza su illustrazione e fumetto e per la realizzazione grafica.
Inguine.net > Paper Resistance, Gianluca Costantini, Claudio Parentela, Squaz (illustrazione e fumetto)
Davide Saraceno/Davide Ragona, Paper Resistance/minimalab/Manfred Regen, Davide Catania, Squaz, Ericailcane,GianlucaCostantini/Leonardo Guardagli (“Soprattutto era fastidio” cortometraggi animati) www.inguine.net
Il gruppo è nato in rete nel 2001, partorito dalla mente di tre persone (Gianluca Costantini, Marco Lobietti, Alessandro Micheli), che costituiscono solo il nodo fondamentale di una rete più ampia, che via via si allarga e si restringe a seconda di progetti e realizzazioni: a ciascuno di questi, lanciati al solito sul Web, possono collaborare un numero X di persone, di cui alcune residenti oltre mari e oceani. Nel 2003 nasce in Italia inguine mah!gazine (la rivista cartacea), contenitore di fumetti, immagini, poesia e parole. È l’evoluzione del sito inguine.net, un sito di sperimentazione della relazione tra fumetto e web. La rivista presenta autori perlopiù già conosciuti, molti stranieri, che si caratterizzano perché legati al mondo underground come immaginario e modalità di narrazione e disegno. Si occupa spesso anche di quanto di nuovo appare in rete, mantenendo quindi un contatto con la sua mamma - internet.
Licia Viero (illustrazione e pittura)
Nasce Bassano del Grappa nel 1961. Attraverso la mescolanza di tecniche diverse, acquarelli liquidi, acrilici, matite colorate, pittura digitale, Licia Viero dà vita a creature bizzarre. I suoi mostroidi curvilinei, con gli orifizi aperti e dalle grandi zampe e unghione, abitano i diversi supporti, carte e cartoncini, tele, pannelli. In questo mondo geneticamente ibrido e sospeso, come in un teatrino fantastico dove ogni dettaglio ha la stessa importanza, Licia esprime i suoi sentimenti e la sua sensibilità, con la forza, la paura, il disgusto, la poesia… Al particolare segno grafico unisce uno straordinario senso del colore. I suoi riferimenti iconografici sono molto legati all'arte visiva amerindia e africana, e nei dipinti si legge l’amore per Mirò.
Shanti Ranchetti (illustrazione)
Trevigiana, del ’70. Costruisce oggetti bidimensionali su una grande varietà di carte, cartoni e cartoncini, spesso autoprodotti stratificando antiche stampe e altri materiali, facendo largo uso del collage. Lo sfondo diventa un elemento di arredamento dove dipinge strani figuri con l’acrilico. E’ affascinata dal tema del diverso, da quegli esseri deformi che popolavano il circo Barnum tanto che ne inventa altri, di parentela stretta. Li colora e li proietta su un ideale libro di fiabe, da leggere ai bambini senza timore. Perché sono proprio i bambini, senza sovrastrutture, senza giudizi, a unire in un solo racconto tutte le forme della natura con le visioni fantastiche.
Ericailcane (incisione)
Anche se in mostra la scelta è caduta sulle incisioni, Ericailcane – www.ericailcane.org - è un artista decisamente eclettico. Dipinge, manipola plastilina per le sue sculture-pupazzo, passa con facilità dal disegno al graffito, realizza video e si intende, appunto, di arte incisoria. Acquaforte o punta secca per generare una incredibile varietà di animaletti con un gusto, hanno già scritto, surreale e fantastico, che richiama esteticamente i cataloghi di scienze zoologiche ottocenteschi. Le rane, le volpi, i cani, i pupazzi… sono eseguiti con minuzia di particolari. A volte hanno l’occhio vitreo che ci fissa, a volte lasciano intravedere dei meccanismi interni che non si capisce come facciano a funzionare. Sono bloccati in pose strane. Nei disegni, grazie ad un sapiente uso del tratteggio sfumato, è facile accorgersi che l’animaletto in questione risponde alle nostre stesse passioni, ma in un mondo tutto suo. Può essere il più egoista e cieco e cattivo degli uomini o un poeta.
Pirandélo > Marita Cosma e Andrea Gabriele (installazione multimediale)
Del trio Pirandèlo – www.pirandelo.org – Andrea Gabriele (ex mou,lips!) e Marita Cosma presentano Falena, uno schermo discreto che splende di sola luce riflessa. Una dia proiettata dove il colore verde di un video digitale si fa immobile immagine analogica da contemplare. La fonte luminosa attraversa la pellicola e si posa sulla superficie bianca di un cd di Janek Schaefer. Una seconda diapositiva, bruciata e appoggiata alla fonte di luce, ne rivela il disegno in rilievo, la farfalla notturna il cui volo è per natura guidato dal sole e dalla luna e per destino ingannato dalla luce artificiale. Quella falena che nell'agosto del 1945 morì nel calcolatore Mark II intrappolata tra cavi e valvole e registrata poi come primo caso di bug. Un microfono seminascosto rileva i suoni che si producono nell’ambiente circostante e un software li processa riproponendoli ad intervalli casuali nelle strutture sonore di Andrea Gabriele. L'eco che ne deriva si fa corrispettivo sonoro dell'equilibrio che si è instaurato tra colori, materiali, suoni ed emozioni.
Elec > Tibor Fabian e Marco De Paoli (installazione multimediale)
Del collettivo Elec – www.elec.it - nato nel gennaio del 2000, Tibor Fabian e Marco De Paoli integrano le loro specifiche produzioni in uno stesso paesaggio costituito da suono, immagine elettronica in movimento e strutture meccaniche. Marco De Paoli lavora come un maniacale orologiaio alla costruzione di insetti, utilizzando qualsiasi tipo di materiale di scarto tecnologico ed esibendo una manualità stupefacente, genuina, ma non fine a se stessa. Una parete scabra è lo scenario che fa da sfondo ad esseri privi di vita e pregni di livore, freddi, meccanici. Tibor Fabian realizza un video dove la componente visiva e sonora sono due proiezioni dello stesso algoritmo. Lavorando in ambiente Flash, visualizza strutture ‘insectomorfe’ le cui forme e articolazioni in movimento sono controllate da un algoritmo. Lo stesso algoritmo genera frammenti sonori che, associati al movimento di ogni articolazione, compongono un brano.
Simona Basilavecchia (fotografia)
Nasce ad Atri nel 1976. Sviluppa le sue foto con tecniche tradizionali, a colori e in bianco e nero. Quando si serve del computer usa il fotoritocco in maniera minima, con dei risultati pittorici molto poetici. Sebbene i suo scatti non nascano come denuncia, quando esplora complessi residenziali, fabbriche e città, mette in evidenza in maniera dirompente le contraddizioni tra le forme imposte dalle volontà politico-economiche e il vivere quotidiano. Nelle foto dedicate ai frammenti di corpo e in genere a piccoli e significativi particolari, ammanta le composizioni di una luce liquida svelandoci la bellezza delle cose.
Anna da Sacco (fotografia)
Nasce a Padova nel 1974. La serie di fotografie in mostra, tutte digitali e stampate in laboratorio lambda, fanno parte di un lavoro più ampio ispirato al libro “Nonluoghi” dell’ antropologo francese Marc Augè. Per cui Anna interpreta il “nonLUOGO come spazio anonimo e standardizzato, precario e senza identità”, e continua: “La mia scelta è stata quella di isolare alcuni elementi di luoghi artificiali dove esiste il passaggio o la presenza umana, presenza che non si integra con l’ambiente e che anzi ne rimane ai margini”. Le sue foto hanno uno stile spiccatamente personale, sensibile alla ricerca cromatica e al dinamismo.
Paolo Zamolo (pittura)
Nasce a Tolmezzo nel 1982. E’ giovanissimo e ha un indubbio talento. Dipinge ad olio figure bicrome, in bianco e nero, come istantanee fotografiche. Prima nei suoi scatti, poi sulla tela, inquadra soggetti dalla non specificata identità nelle attività e negli atteggiamenti che si presumono a loro abituali. Siamo noi ad immaginarne provenienza e storia. Le loro pose si inseriscono tra i vuoti e i pieni del momento bloccato. Queste scene ritagliate a volte ricordano qualcosa, come un disturbo, un lampo che non si riesce a cogliere, se siamo occidentali per cultura e percezione visiva.
Con la partecipazione di Simona Costanzo di esserini - www.esserini.it
Gli esserini hanno il cuore di pietra, la pelle di stoffa, l’anima forte. Gli esserini non sono giocattoli. Gli esserini parlano alla nostra parte più profonda e ci fanno da specchio e mandano messaggi attraverso il gioco e la leggerezza. Come i bambini sono il risultato di un atto d’amore, come i bambini senza parlare dicono cose importanti, proprio perché come loro non hanno filtri, non hanno controllo, sono strampalati e mandano messaggi che toccano l’anima delle cose. Gli esserini rappresentano diversi aspetti dell’animo umano, le sue paure e le sue vittorie. Sono contro la paura, la paura di essere come si è. Sono come noi umani, un po' imperfetti, con un cuore, un'anima, una storia, sono piccole folli opere d'arte arrivate da una dimensione parallela per sfatare le paure, per dare forma alle emozioni. Gli esserini sono un mio modo di vedere le cose, un modo per continuare a giocare, seriamente e sinceramente e un modo per poter far giocare anche gli altri, seriamente e sinceramente.”
Quando si presentano ai nostri occhi ambigue creature antropomorfe colorate (Licia Viero) o esseri del regno animale con il cuore di uomo, nel bene e nel male (Ericailcane), si avverte il disturbo che dall’immaginazione si sposta verso un malessere diffuso, con gli occhi aperti sulla vita reale. Al contrario i freaks (Shanti Ranchetti) rileggono il tema del diverso e del mostruoso in chiave onirica, portandoci comunque a rivedere la corrente idea di malattia nella società dei sani. Quando della falena che dà il nome ad un’installazione sognante (Pirandélo) ci viene ricordato che il suo morire incastrandosi tra i meccanismi del supercomputatore Mark II causò il primo bug nella storia dell’informatica, si dà il senso del guadagno e della perdita in una scala prospettica orientata al successo e all’efficienza. E ancora sinistre visioni di insetti e aracnidi, formalmente senza possibilità di errore, o scucitura, ci conducono nei prossimi mondi meccanici alimentati da impulsi elettrici (Elec), gli stessi mondi che si possono guardare in foto o prefigurare in pittura accorciando le distanze col futuro (Simona Baslilavecchia, Anna Da Sacco, Paolo Zamolo) e dai quali oggi, per certi aspetti, si può ugualmente prendere distanza con l’esercizio critico della scelta (Inguine).
Artisti:
Inguine.net > Paper Resistance, Gianluca Costantini, Claudio Parentela, Squaz (illustrazione e fumetto); “Soprattutto era fastidio” (cortometraggi animati) di Davide Saraceno/Davide Ragona, Paper Resistance/minimalab/Manfred Regen, Davide Catania, Squaz, Ericailcane, Gianluca Costantini/Leonardo Guardagli
Elec > Tibor Fabian (audio-video controllato da algoritmi), Marco De Paoli (scultura meccanica)
Pirandèlo > Marita Cosma e Andrea Gabriele (installazione multimediale)
Ericailcane (incisione)
Shanti Ranchetti (illustrazione)
Licia Viero (pittura e illustrazione)
Paolo Zamolo (pittura)
Simona Basilavecchia (fotografia)
Anna da Sacco (fotografia)
Con la partecipazione di Simona Costanzo di esserini – www.esserini.it
Un ringraziamento speciale ad Ale Staffa (AgitPop) per la consulenza su illustrazione e fumetto e per la realizzazione grafica.
Inguine.net > Paper Resistance, Gianluca Costantini, Claudio Parentela, Squaz (illustrazione e fumetto)
Davide Saraceno/Davide Ragona, Paper Resistance/minimalab/Manfred Regen, Davide Catania, Squaz, Ericailcane,GianlucaCostantini/Leonardo Guardagli (“Soprattutto era fastidio” cortometraggi animati) www.inguine.net
Il gruppo è nato in rete nel 2001, partorito dalla mente di tre persone (Gianluca Costantini, Marco Lobietti, Alessandro Micheli), che costituiscono solo il nodo fondamentale di una rete più ampia, che via via si allarga e si restringe a seconda di progetti e realizzazioni: a ciascuno di questi, lanciati al solito sul Web, possono collaborare un numero X di persone, di cui alcune residenti oltre mari e oceani. Nel 2003 nasce in Italia inguine mah!gazine (la rivista cartacea), contenitore di fumetti, immagini, poesia e parole. È l’evoluzione del sito inguine.net, un sito di sperimentazione della relazione tra fumetto e web. La rivista presenta autori perlopiù già conosciuti, molti stranieri, che si caratterizzano perché legati al mondo underground come immaginario e modalità di narrazione e disegno. Si occupa spesso anche di quanto di nuovo appare in rete, mantenendo quindi un contatto con la sua mamma - internet.
Licia Viero (illustrazione e pittura)
Nasce Bassano del Grappa nel 1961. Attraverso la mescolanza di tecniche diverse, acquarelli liquidi, acrilici, matite colorate, pittura digitale, Licia Viero dà vita a creature bizzarre. I suoi mostroidi curvilinei, con gli orifizi aperti e dalle grandi zampe e unghione, abitano i diversi supporti, carte e cartoncini, tele, pannelli. In questo mondo geneticamente ibrido e sospeso, come in un teatrino fantastico dove ogni dettaglio ha la stessa importanza, Licia esprime i suoi sentimenti e la sua sensibilità, con la forza, la paura, il disgusto, la poesia… Al particolare segno grafico unisce uno straordinario senso del colore. I suoi riferimenti iconografici sono molto legati all'arte visiva amerindia e africana, e nei dipinti si legge l’amore per Mirò.
Shanti Ranchetti (illustrazione)
Trevigiana, del ’70. Costruisce oggetti bidimensionali su una grande varietà di carte, cartoni e cartoncini, spesso autoprodotti stratificando antiche stampe e altri materiali, facendo largo uso del collage. Lo sfondo diventa un elemento di arredamento dove dipinge strani figuri con l’acrilico. E’ affascinata dal tema del diverso, da quegli esseri deformi che popolavano il circo Barnum tanto che ne inventa altri, di parentela stretta. Li colora e li proietta su un ideale libro di fiabe, da leggere ai bambini senza timore. Perché sono proprio i bambini, senza sovrastrutture, senza giudizi, a unire in un solo racconto tutte le forme della natura con le visioni fantastiche.
Ericailcane (incisione)
Anche se in mostra la scelta è caduta sulle incisioni, Ericailcane – www.ericailcane.org - è un artista decisamente eclettico. Dipinge, manipola plastilina per le sue sculture-pupazzo, passa con facilità dal disegno al graffito, realizza video e si intende, appunto, di arte incisoria. Acquaforte o punta secca per generare una incredibile varietà di animaletti con un gusto, hanno già scritto, surreale e fantastico, che richiama esteticamente i cataloghi di scienze zoologiche ottocenteschi. Le rane, le volpi, i cani, i pupazzi… sono eseguiti con minuzia di particolari. A volte hanno l’occhio vitreo che ci fissa, a volte lasciano intravedere dei meccanismi interni che non si capisce come facciano a funzionare. Sono bloccati in pose strane. Nei disegni, grazie ad un sapiente uso del tratteggio sfumato, è facile accorgersi che l’animaletto in questione risponde alle nostre stesse passioni, ma in un mondo tutto suo. Può essere il più egoista e cieco e cattivo degli uomini o un poeta.
Pirandélo > Marita Cosma e Andrea Gabriele (installazione multimediale)
Del trio Pirandèlo – www.pirandelo.org – Andrea Gabriele (ex mou,lips!) e Marita Cosma presentano Falena, uno schermo discreto che splende di sola luce riflessa. Una dia proiettata dove il colore verde di un video digitale si fa immobile immagine analogica da contemplare. La fonte luminosa attraversa la pellicola e si posa sulla superficie bianca di un cd di Janek Schaefer. Una seconda diapositiva, bruciata e appoggiata alla fonte di luce, ne rivela il disegno in rilievo, la farfalla notturna il cui volo è per natura guidato dal sole e dalla luna e per destino ingannato dalla luce artificiale. Quella falena che nell'agosto del 1945 morì nel calcolatore Mark II intrappolata tra cavi e valvole e registrata poi come primo caso di bug. Un microfono seminascosto rileva i suoni che si producono nell’ambiente circostante e un software li processa riproponendoli ad intervalli casuali nelle strutture sonore di Andrea Gabriele. L'eco che ne deriva si fa corrispettivo sonoro dell'equilibrio che si è instaurato tra colori, materiali, suoni ed emozioni.
Elec > Tibor Fabian e Marco De Paoli (installazione multimediale)
Del collettivo Elec – www.elec.it - nato nel gennaio del 2000, Tibor Fabian e Marco De Paoli integrano le loro specifiche produzioni in uno stesso paesaggio costituito da suono, immagine elettronica in movimento e strutture meccaniche. Marco De Paoli lavora come un maniacale orologiaio alla costruzione di insetti, utilizzando qualsiasi tipo di materiale di scarto tecnologico ed esibendo una manualità stupefacente, genuina, ma non fine a se stessa. Una parete scabra è lo scenario che fa da sfondo ad esseri privi di vita e pregni di livore, freddi, meccanici. Tibor Fabian realizza un video dove la componente visiva e sonora sono due proiezioni dello stesso algoritmo. Lavorando in ambiente Flash, visualizza strutture ‘insectomorfe’ le cui forme e articolazioni in movimento sono controllate da un algoritmo. Lo stesso algoritmo genera frammenti sonori che, associati al movimento di ogni articolazione, compongono un brano.
Simona Basilavecchia (fotografia)
Nasce ad Atri nel 1976. Sviluppa le sue foto con tecniche tradizionali, a colori e in bianco e nero. Quando si serve del computer usa il fotoritocco in maniera minima, con dei risultati pittorici molto poetici. Sebbene i suo scatti non nascano come denuncia, quando esplora complessi residenziali, fabbriche e città, mette in evidenza in maniera dirompente le contraddizioni tra le forme imposte dalle volontà politico-economiche e il vivere quotidiano. Nelle foto dedicate ai frammenti di corpo e in genere a piccoli e significativi particolari, ammanta le composizioni di una luce liquida svelandoci la bellezza delle cose.
Anna da Sacco (fotografia)
Nasce a Padova nel 1974. La serie di fotografie in mostra, tutte digitali e stampate in laboratorio lambda, fanno parte di un lavoro più ampio ispirato al libro “Nonluoghi” dell’ antropologo francese Marc Augè. Per cui Anna interpreta il “nonLUOGO come spazio anonimo e standardizzato, precario e senza identità”, e continua: “La mia scelta è stata quella di isolare alcuni elementi di luoghi artificiali dove esiste il passaggio o la presenza umana, presenza che non si integra con l’ambiente e che anzi ne rimane ai margini”. Le sue foto hanno uno stile spiccatamente personale, sensibile alla ricerca cromatica e al dinamismo.
Paolo Zamolo (pittura)
Nasce a Tolmezzo nel 1982. E’ giovanissimo e ha un indubbio talento. Dipinge ad olio figure bicrome, in bianco e nero, come istantanee fotografiche. Prima nei suoi scatti, poi sulla tela, inquadra soggetti dalla non specificata identità nelle attività e negli atteggiamenti che si presumono a loro abituali. Siamo noi ad immaginarne provenienza e storia. Le loro pose si inseriscono tra i vuoti e i pieni del momento bloccato. Queste scene ritagliate a volte ricordano qualcosa, come un disturbo, un lampo che non si riesce a cogliere, se siamo occidentali per cultura e percezione visiva.
Con la partecipazione di Simona Costanzo di esserini - www.esserini.it
Gli esserini hanno il cuore di pietra, la pelle di stoffa, l’anima forte. Gli esserini non sono giocattoli. Gli esserini parlano alla nostra parte più profonda e ci fanno da specchio e mandano messaggi attraverso il gioco e la leggerezza. Come i bambini sono il risultato di un atto d’amore, come i bambini senza parlare dicono cose importanti, proprio perché come loro non hanno filtri, non hanno controllo, sono strampalati e mandano messaggi che toccano l’anima delle cose. Gli esserini rappresentano diversi aspetti dell’animo umano, le sue paure e le sue vittorie. Sono contro la paura, la paura di essere come si è. Sono come noi umani, un po' imperfetti, con un cuore, un'anima, una storia, sono piccole folli opere d'arte arrivate da una dimensione parallela per sfatare le paure, per dare forma alle emozioni. Gli esserini sono un mio modo di vedere le cose, un modo per continuare a giocare, seriamente e sinceramente e un modo per poter far giocare anche gli altri, seriamente e sinceramente.”
06
aprile 2005
_multicode
Dal 06 al 09 aprile 2005
arte contemporanea
Location
A PLUS A GALLERY
Venezia, Calle Malipiero (San Marco), 3073, (Venezia)
Venezia, Calle Malipiero (San Marco), 3073, (Venezia)
Orario di apertura
dal martedì al sabato 11-14 e 15-18
Vernissage
6 Aprile 2005, ore 18
Autore
Curatore