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A better landscape
Da un comune impegno artistico sulle tematiche ambientali e dalla predilezione per i progetti site specific, nasce l’incontro umano e professionale tra i due artisti (e tra due diverse generazioni), protagonisti di questa mostra e del libro libro che l’accompagna.
Comunicato stampa
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Alla fine degli anni settanta, quando la pittura figurativa incominciava a riemergere dal limbo in cui il concettuale e i concettualismi l’avevano relegata, la Galleria Unimedia, che si era mossa in questo ambito dal giorno della sua apertura nel 1970, aveva presentato tre mostre emblematiche, “Un cardine storico: il Concettuale”, “La creazione volgeva alla fine”, “Graffi d’amore sulla pelle del pianeta”. Tre grandi mostre per tre grandi temi di quegli anni: Conceptual Art, Arte Antropologica e Land Art.
Con la definizione di Land Art, e con quella di Earth Works, vengono indicate quelle operazioni artistiche che, a partire dal 1967/68, in particolare negli Stati Uniti d’America, nel crocevia di New York e nei luoghi sconfinati dell’Ovest americano, sono realizzate da un gruppo di artisti, che si autodefiniscono fanatici della natura, delusi dall’ultima fase del Modernismo e desiderosi di valutare il potere dell’arte al di fuori dell’ambiente asettico degli spazi espositivi e delle aree urbane caratterizzate dalla presenza delle istituzioni, intervenendo direttamente nei territori naturali, negli spazi incontaminati come i deserti, i laghi salati, le praterie, ecc., ponendo l’accento sul concetto che l’uomo sfrutta e aggredisce la natura per strapparle ciò che è necessario alla sua sopravvivenza, ma è tuttavia consapevole della sua trascendente imperturbabilità, del suo terrificante e incontrollabile potere.
Alan Sonfist, è uno dei massimi esponenti viventi del movimento Land Art. Il suo primo grande lavoro su commissione è stato Time Landscape (Greenwich Village,1965-1975), con la realizzazione di una foresta pre-coloniale all’interno di una metropoli contemporanea. Ancora oggi Alan Sonfist continua a farsi promotore di un’“arte ambientale ecologica”, nel tentativo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul cambiamento climatico globale.
Maria Rebecca Ballestra vive e lavora in condizioni nomadiche. Il suo lavoro si focalizza sull’interpretazione e la rielaborazione di tematiche sociali, politiche ed ambientali. La sua ultima produzione artistica è orientata verso la percezione del futuro in relazione ai cambi climatici, ai molteplici interventi dell’uomo nell’ambiente naturale ed al senso di insicurezza che caratterizza questo nuovo millennio.
Alan Sonfist e Maria Rebecca Ballestra, si sono incontrati in occasione della mostra “Contemporary Wine” a Certaldo nel 2015. Da un comune impegno artistico sulle tematiche ambientali e dalla predilezione per i progetti site specific, nasce l’incontro umano e professionale tra i due artisti (e tra due diverse generazioni), protagonisti di questa mostra e del libro che l’accompagna.
Con la definizione di Land Art, e con quella di Earth Works, vengono indicate quelle operazioni artistiche che, a partire dal 1967/68, in particolare negli Stati Uniti d’America, nel crocevia di New York e nei luoghi sconfinati dell’Ovest americano, sono realizzate da un gruppo di artisti, che si autodefiniscono fanatici della natura, delusi dall’ultima fase del Modernismo e desiderosi di valutare il potere dell’arte al di fuori dell’ambiente asettico degli spazi espositivi e delle aree urbane caratterizzate dalla presenza delle istituzioni, intervenendo direttamente nei territori naturali, negli spazi incontaminati come i deserti, i laghi salati, le praterie, ecc., ponendo l’accento sul concetto che l’uomo sfrutta e aggredisce la natura per strapparle ciò che è necessario alla sua sopravvivenza, ma è tuttavia consapevole della sua trascendente imperturbabilità, del suo terrificante e incontrollabile potere.
Alan Sonfist, è uno dei massimi esponenti viventi del movimento Land Art. Il suo primo grande lavoro su commissione è stato Time Landscape (Greenwich Village,1965-1975), con la realizzazione di una foresta pre-coloniale all’interno di una metropoli contemporanea. Ancora oggi Alan Sonfist continua a farsi promotore di un’“arte ambientale ecologica”, nel tentativo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul cambiamento climatico globale.
Maria Rebecca Ballestra vive e lavora in condizioni nomadiche. Il suo lavoro si focalizza sull’interpretazione e la rielaborazione di tematiche sociali, politiche ed ambientali. La sua ultima produzione artistica è orientata verso la percezione del futuro in relazione ai cambi climatici, ai molteplici interventi dell’uomo nell’ambiente naturale ed al senso di insicurezza che caratterizza questo nuovo millennio.
Alan Sonfist e Maria Rebecca Ballestra, si sono incontrati in occasione della mostra “Contemporary Wine” a Certaldo nel 2015. Da un comune impegno artistico sulle tematiche ambientali e dalla predilezione per i progetti site specific, nasce l’incontro umano e professionale tra i due artisti (e tra due diverse generazioni), protagonisti di questa mostra e del libro che l’accompagna.
22
novembre 2016
A better landscape
Dal 22 novembre 2016 al 10 gennaio 2017
arte contemporanea
Location
UNIMEDIAMODERN CONTEMPORARY ART – PALAZZO SQUARCIAFICO
Genova, Piazza Invrea, 5B, (Genova)
Genova, Piazza Invrea, 5B, (Genova)
Orario di apertura
da martedì a sabato 15:30-19:30 altri orari su appuntamento
Vernissage
22 Novembre 2016, 18:30
Autore
Curatore