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A carte scoperte
La Provincia di Roma promuove il secondo capitolo di “A carte scoperte. 23 anni di Archivio della Scuola Romana” la mostra che ricostruisce l’ambiente artistico romano tra le due guerre utilizzando una formula di grande impatto emotivo: affiancare ad una rigorosa selezione di dipinti un cospicuo apparato di testimonianze d’epoca
Comunicato stampa
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La Provincia di Roma promuove il secondo capitolo di "A carte scoperte. 23 anni di Archivio della Scuola Romana" la mostra che ricostruisce l'ambiente artistico romano tra le due guerre utilizzando una formula di grande impatto emotivo: affiancare ad una rigorosa selezione di dipinti un cospicuo apparato di testimonianze d'epoca. Ci sono tante foto originali, gli oggetti di lavoro degli artisti, i libri e le riviste che leggevano, le lettere che si scambiavano, persino la piccola corrispondenza colloquiale e scherzosa con le caricature e i disegnini. In questa edizione estiva si privilegia il tema della pittura di paesaggio e del suo rinnovamento e si sceglie uno spazio espositivo dalla storia sorprendente: il Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Anticoli Corrado,minuscolo paese della campagna romana proprietario di una delle prime dieci collezioni pubbliche europee d'arte moderna.
A Carte Scoperte. 23 anni di Archivio della Scuola Romana è stata una delle mostre più visitate della stagione espositiva romana 2006/2007, un outsider arrivato tra i primi al traguardo nella sorpresa generale. La piccola magia di questa rassegna consiste nella sua capacità di ricreare, fresca e palpitante, l'atmosfera della vita artistica romana tra le due guerre, una pagina della storia dell'arte italiana di grande interesse ma ancora poco conosciuta e spesso fraintesa dal grande pubblico.
Ora, l'Assessorato alle Politiche Culturali della Provincia di Roma promuove il secondo capitolo di questo racconto per immagini e documenti dedicato alla Scuola Romana e ai suoi protagonisti scegliendo uno spazio espositivo alle porte della capitale: il Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Anticoli Corrado, minuscolo paese investito, sin dall'inizio dell'800, da un singolare fenomeno di transito di artisti e intellettuali di ogni parte del mondo. Un fenomeno che il pittore Felice Carena, con chiara allusione all'incanto paesaggistico del sito, spiegava dicendo: "Gli artisti vengono ad Anticoli perché qui i quadri li trovano già belli e fatti". La lista dei pittori, degli scultori e dei letterati presenti nella cittadina laziale tra '800 e '900 lascia senza fiato: Oscar Kokoschka, Pablo Picasso, Luigi Pirandello, Auguste Rodin e via di questo passo. Non sorprende pertanto la notizia che, grazie ai lasciti di tutti quegli ospiti e dei loro eredi, il Civico Museo d'Arte di Anticoli compaia tra le prime dieci raccolte pubbliche d'arte contemporanea in Europa.
Spiega l'Assessore Vincenzo Maria Vita che la scelta di ospitare la mostra nei luoghi della campagna romana non è casuale. Gli artisti che nella prima edizione di A Carte Scoperte abbiamo visto muoversi nelle sedi predilette della cultura e della mondanità cittadine - Villa Strohl-fern, il Caffè Aragno, le case d'arte Bragaglia e Prampolini, l'Augusteo e la Quirinetta - ora percorrono i luoghi dove una natura ancora miracolosamente intatta trionfa ad una manciata di chilometri da Roma. In quelle brevi ma intense esperienze di viaggio si pongono le basi per un rinnovamento della pittura di paesaggio, ben documentato dalla maggior parte delle opere in mostra. Tra esse alcuni capolavori come La trita del grano, un'opera di Ferruccio Ferrazzi del 1928, Ingresso al paese, un olio di Francesco Trombadori del 1929 e Meriggio, grande tela realizzata da Emanuele Cavalli nel 1935.
Ciò che rende A Carte Scoperte una mostra del tutto speciale non è però la qualità delle opere esposte, ma il modo in cui esse vengono presentate. A sorpresa, la formula di affiancare ad una rigorosa selezione di quadri, sedici in tutto, un cospicuo apparato documentale, anziché annoiare lo spettatore, trasforma la visita in una commovente passeggiata attraverso un'epoca e un ambiente. Ci sono tante foto del periodo, gli oggetti di lavoro degli artisti, i libri e le riviste che leggevano, le lettere che si scambiavano, persino la piccola corrispondenza colloquiale e scherzosa con le caricature e i disegnini. E c'è, sullo sfondo, l'originale metodo di studio messo a punto dall'Archivio della Scuola Romana nei suoi ventitre anni di attività: applicare all'arte contemporanea gli stessi criteri filologici utilizzati per l'arte antica. Perché per capire l'arte bisogna conoscere gli uomini che l'hanno creata ed anche un frammento di carta può tornare utile per ricostruire la personalità di un artista. La capillare raccolta di testimonianze e documenti prima di affrettate valutazioni critiche: così il gruppo di intellettuali, studiosi ed artisti che nel 1983 fondò l'Archivio della Scuola Romana (tra essi Netta Vespignani, Maurizio Fagiolo dell'Arco, Miriam Mafai, Antonello e Donatella Trombadori e Alberto Ziveri) ha riportato alla luce un patrimonio d'arte che l'Italia stava dimenticando.
A Carte Scoperte. 23 anni di Archivio della Scuola Romana è stata una delle mostre più visitate della stagione espositiva romana 2006/2007, un outsider arrivato tra i primi al traguardo nella sorpresa generale. La piccola magia di questa rassegna consiste nella sua capacità di ricreare, fresca e palpitante, l'atmosfera della vita artistica romana tra le due guerre, una pagina della storia dell'arte italiana di grande interesse ma ancora poco conosciuta e spesso fraintesa dal grande pubblico.
Ora, l'Assessorato alle Politiche Culturali della Provincia di Roma promuove il secondo capitolo di questo racconto per immagini e documenti dedicato alla Scuola Romana e ai suoi protagonisti scegliendo uno spazio espositivo alle porte della capitale: il Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Anticoli Corrado, minuscolo paese investito, sin dall'inizio dell'800, da un singolare fenomeno di transito di artisti e intellettuali di ogni parte del mondo. Un fenomeno che il pittore Felice Carena, con chiara allusione all'incanto paesaggistico del sito, spiegava dicendo: "Gli artisti vengono ad Anticoli perché qui i quadri li trovano già belli e fatti". La lista dei pittori, degli scultori e dei letterati presenti nella cittadina laziale tra '800 e '900 lascia senza fiato: Oscar Kokoschka, Pablo Picasso, Luigi Pirandello, Auguste Rodin e via di questo passo. Non sorprende pertanto la notizia che, grazie ai lasciti di tutti quegli ospiti e dei loro eredi, il Civico Museo d'Arte di Anticoli compaia tra le prime dieci raccolte pubbliche d'arte contemporanea in Europa.
Spiega l'Assessore Vincenzo Maria Vita che la scelta di ospitare la mostra nei luoghi della campagna romana non è casuale. Gli artisti che nella prima edizione di A Carte Scoperte abbiamo visto muoversi nelle sedi predilette della cultura e della mondanità cittadine - Villa Strohl-fern, il Caffè Aragno, le case d'arte Bragaglia e Prampolini, l'Augusteo e la Quirinetta - ora percorrono i luoghi dove una natura ancora miracolosamente intatta trionfa ad una manciata di chilometri da Roma. In quelle brevi ma intense esperienze di viaggio si pongono le basi per un rinnovamento della pittura di paesaggio, ben documentato dalla maggior parte delle opere in mostra. Tra esse alcuni capolavori come La trita del grano, un'opera di Ferruccio Ferrazzi del 1928, Ingresso al paese, un olio di Francesco Trombadori del 1929 e Meriggio, grande tela realizzata da Emanuele Cavalli nel 1935.
Ciò che rende A Carte Scoperte una mostra del tutto speciale non è però la qualità delle opere esposte, ma il modo in cui esse vengono presentate. A sorpresa, la formula di affiancare ad una rigorosa selezione di quadri, sedici in tutto, un cospicuo apparato documentale, anziché annoiare lo spettatore, trasforma la visita in una commovente passeggiata attraverso un'epoca e un ambiente. Ci sono tante foto del periodo, gli oggetti di lavoro degli artisti, i libri e le riviste che leggevano, le lettere che si scambiavano, persino la piccola corrispondenza colloquiale e scherzosa con le caricature e i disegnini. E c'è, sullo sfondo, l'originale metodo di studio messo a punto dall'Archivio della Scuola Romana nei suoi ventitre anni di attività: applicare all'arte contemporanea gli stessi criteri filologici utilizzati per l'arte antica. Perché per capire l'arte bisogna conoscere gli uomini che l'hanno creata ed anche un frammento di carta può tornare utile per ricostruire la personalità di un artista. La capillare raccolta di testimonianze e documenti prima di affrettate valutazioni critiche: così il gruppo di intellettuali, studiosi ed artisti che nel 1983 fondò l'Archivio della Scuola Romana (tra essi Netta Vespignani, Maurizio Fagiolo dell'Arco, Miriam Mafai, Antonello e Donatella Trombadori e Alberto Ziveri) ha riportato alla luce un patrimonio d'arte che l'Italia stava dimenticando.
07
luglio 2007
A carte scoperte
Dal 07 luglio al 09 settembre 2007
arte contemporanea
Location
MUSEO CIVICO D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA DI ANTICOLI CORRADO
Anticoli Corrado, Via Santa Vittoria, 2, (Roma)
Anticoli Corrado, Via Santa Vittoria, 2, (Roma)
Orario di apertura
tutti i giorni 10-13 / 15-19
Chiuso il lunedì
Vernissage
7 Luglio 2007, ore 11
Ufficio stampa
SCARLETT MATASSI
Autore
Curatore