Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
A day of everyday life. The short century in the home movies
A Day of Everyday Life, The Short Century in The Home Movies nasce dall’incontro fra gli studenti di NABA Milano e il progetto Almanacco HomeMovies100 promosso da Fondazione Home Movies di Bologna, in collaborazione con Triennale Milano negli spazi della mostra Voicing the Archive.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
A day of EVERYDAY LIFE
The short century in the home movies
Responsabile e coordinamento
Elisabetta Calligaro
A cura di
Elisabetta Bottura, Elisabetta Calligaro, Francesca De Chiara,
Irene Follador, Nicolò Martinelli, Chiara Meloni, Myrta Mognoni
A Day of Everyday Life, The Short Century in The Home Movies nasce dall’incontro fra gli studenti di NABA Milano (Elisabetta Bottura, Elisabetta Calligaro, Francesca De Chiara, Irene Follador, Nicolò Martinelli, Chiara Meloni, Myrta Mognoni) del corso di Curatela del cinema esposto del docente Vincenzo Estremo e il progetto Almanacco HomeMovies100 promosso da Fondazione Home Movies - Archivio Nazionale del Film di Famiglia a Bologna. Il progetto è volto ad ampliare l’accessibilità al footage amatoriale salvato e raccolto nel corso degli anni presso l’archivio bolognese. Tra e il 9 e il 19 maggio, immagini di una quotidianità nascosta, di un mondo passato e lontano scorreranno sugli schermi del Campus Naba - dove avrà luogo un talk il 19 maggio alle ore 18:00 - e presso gli spazi della mostra Voicing the Archive in Triennale Milano come ricordi di un tempo sospeso: una memoria che, per quanto sconosciuta, risuonerà familiare all’occhio di spettatori e spettatrici. La Fondazione Home Movies, oltre a permettere la conservazione di pellicole e materiale filmico altrimenti destinati al deterioramento, si impegna nella trasmissione e nella divulgazione del materiale raccolto, aprendo alla possibilità di un nuovo sguardo attraverso cui ripercorrere la storia. Un archivio altro, capace di ripercorrere il Novecento secondo prospettive narrative inedite e potenzialmente infinite.
“Cammini per la strada e improvvisamente guardi qualcosa, poi di nuovo cammini e non guardi più nulla. Qualche volta non capiamo la ragione per cui guardiamo qualcosa, ascoltiamo qualcosa, o decidiamo di filmare, di registrare. Ma c’è sempre una ragione molto, molto, molto importante”1
- Jonas Mekas
Nell’ambito più contemporaneo dei media, l’archivio si connota da una triplice valenza: è innanzitutto il deposito che raccoglie le immagini in movimento, quindi la cineteca o l’archivio televisivo. Tuttavia, anche il film stesso è un depositario di memorie che si riferiscono a un universo rizomatico di persone, luoghi, momenti, storie, quindi già di per sé un archivio. Il cinema si configura allora come una forma di trasmissione dell’archivio, quindi come uno dei suoi dispositivi. È impossibile dunque non menzionare Jonas Mekas, “il padrino del cinema d’avanguardia americano”, uno degli artisti che più si è interessato alla tematica dell’archivio, inteso come dispositivo per la resistenza esistenziale, e alla dimensione quotidiana. Realizzando riprese incessanti e ossessive, i film di Mekas sono un diario nel quale viene fissata, e restituita con un montaggio non narrativo, tutta la vita dell’artista. Sono girati che raccontano storie quotidiane, incontri con altri artisti, ma anche il cambiamento della città di New York. Allo stesso modo, i video conservati negli archivi di famiglia sono in grado di mostrare una realtà in dispiegamento, che è scomparsa o sta scomparendo sotto ai nostri occhi. Sono un mosaico di immagini di vite ordinarie in grado di far vivere memorie, rileggere il presente e reintrodurre elementi e fatti esclusi nella narrazione storica dominante.
“Riflettendo sull’analogia fra archivio e memoria, Jacques Derrida ha sostenuto che l’archivio, al pari dell’inconscio descritto da Freud, non ha soltanto la funzione di rendere il passato accessibile ma anche quella di occultarlo o rimuoverlo.”2
L’archivio inteso come strumento culturale e come dispositivo di organizzazione dei contenuti, è un tema ricorrente della storia dell’arte contemporanea. Sull’onda del boom dell’arte concettuale la forma dell’archivio, ovvero di catalogazione di documenti, oggetti, residui di realtà, fotografie e video, si trasforma in una forma di linguaggio e struttura espressiva nel display espositivo. Assumendo il “duplice ruolo di reporter e narratore-cantastorie”3, gli artisti riesaminano fonti, documenti e testimonianze di archivio nel tentativo di rileggere le storie ancora escluse e abusate, costruendo una rinnovata immagine identitaria, autentica e contemporanea. Mostrando i fatti nel modo più oggettivo possibile tentano di attivare uno sguardo politico negli spettatori. I filmati che ne seguono si connotano di numerose sfumature: spesso riguardano la rielaborazione di una memoria storica, collettiva o personale; a volte esprimono un disperato – se non impossibile – tentativo di sistematizzazione del mondo attraverso progetti ossessivi di catalogazione; altre volte assumono le connotazioni del gesto politico, mettendo in discussione le strutture di potere; e infine analizzano e mettono in discussione il ruolo della tecnologia nella formazione e gestione degli archivi fisici e digitali.
Note
1 Jonas Mekas, Behind the Biennale: The Internet Saga, Artsy intervista filmata con Poppy de Villeneuve il 9 giugno 2015. URL:
https://vimeo.com/130059179
2 L’ontologia dell’archivio - Filosofie dell’archivio, Enrico Terrone per Beyond Archive, Careof, Milano, 2019
3 Cristina Baldacci, Archivi impossibili. Un’ossessione dell’arte contemporanea, Johan & Levi, 2016.
HOME MOVIES 100
L’Archivio Nazionale del Film di Famiglia nasce nel 2002 a Bologna per volontà della Fondazione Home Movies, con l’obiettivo di salvare e trasmettere un patrimonio audiovisivo nascosto e inaccessibile attraverso le attività di restauro, digitalizzazione, conservazione, ricerca e valorizzazione di pellicole di piccolo formato 9,5mm, 16mm, 8mm, Super 8. Almanacco HomeMovies100 - 365 day project propone la visione web quotidiana di un filmato amatoriale girato in quella stessa giornata. Il format è costituito da brevi episodi giornalieri con l’obiettivo di raccontare la storia del “secolo breve” attraverso le scene di vita registrate dai filmati amatoriali all’interno del contesto storico. In fase di restauro e digitalizzazione per ogni filmato viene prodotta appositamente una traccia audio. Nell’ottica di aumentare la visibilità dei filmati la fondazione avanza la possibilità della riproduzione dei video sugli schermi in varie istituzioni tra cui il Mambo a Bologna ed in programma la collaborazione del progetto con il Museo del Novecento di Torino.
NABA, assieme alla mostra Voicing the Archive presso Triennale Milano, ospita il progetto Almanacco HomeMovies100 di Fondazione Home Movies - Archivio Nazionale del Film di Famiglia di Bologna. Progetto a cura di Paolo Simoni con Michele Manzolini e Elena Pirazzoli, in collaborazione con gli studenti del Biennio Specialistico in Arti Visive e Studi Curatoriali. Coordinato dal docente Vincenzo Estremo e gli studenti Elisabetta Calligaro, Elisabetta Bottura, Francesca De Chiara, Irene Follador, Nicolò Martinelli, Chiara Meloni, Myrta Mognoni.
The short century in the home movies
Responsabile e coordinamento
Elisabetta Calligaro
A cura di
Elisabetta Bottura, Elisabetta Calligaro, Francesca De Chiara,
Irene Follador, Nicolò Martinelli, Chiara Meloni, Myrta Mognoni
A Day of Everyday Life, The Short Century in The Home Movies nasce dall’incontro fra gli studenti di NABA Milano (Elisabetta Bottura, Elisabetta Calligaro, Francesca De Chiara, Irene Follador, Nicolò Martinelli, Chiara Meloni, Myrta Mognoni) del corso di Curatela del cinema esposto del docente Vincenzo Estremo e il progetto Almanacco HomeMovies100 promosso da Fondazione Home Movies - Archivio Nazionale del Film di Famiglia a Bologna. Il progetto è volto ad ampliare l’accessibilità al footage amatoriale salvato e raccolto nel corso degli anni presso l’archivio bolognese. Tra e il 9 e il 19 maggio, immagini di una quotidianità nascosta, di un mondo passato e lontano scorreranno sugli schermi del Campus Naba - dove avrà luogo un talk il 19 maggio alle ore 18:00 - e presso gli spazi della mostra Voicing the Archive in Triennale Milano come ricordi di un tempo sospeso: una memoria che, per quanto sconosciuta, risuonerà familiare all’occhio di spettatori e spettatrici. La Fondazione Home Movies, oltre a permettere la conservazione di pellicole e materiale filmico altrimenti destinati al deterioramento, si impegna nella trasmissione e nella divulgazione del materiale raccolto, aprendo alla possibilità di un nuovo sguardo attraverso cui ripercorrere la storia. Un archivio altro, capace di ripercorrere il Novecento secondo prospettive narrative inedite e potenzialmente infinite.
“Cammini per la strada e improvvisamente guardi qualcosa, poi di nuovo cammini e non guardi più nulla. Qualche volta non capiamo la ragione per cui guardiamo qualcosa, ascoltiamo qualcosa, o decidiamo di filmare, di registrare. Ma c’è sempre una ragione molto, molto, molto importante”1
- Jonas Mekas
Nell’ambito più contemporaneo dei media, l’archivio si connota da una triplice valenza: è innanzitutto il deposito che raccoglie le immagini in movimento, quindi la cineteca o l’archivio televisivo. Tuttavia, anche il film stesso è un depositario di memorie che si riferiscono a un universo rizomatico di persone, luoghi, momenti, storie, quindi già di per sé un archivio. Il cinema si configura allora come una forma di trasmissione dell’archivio, quindi come uno dei suoi dispositivi. È impossibile dunque non menzionare Jonas Mekas, “il padrino del cinema d’avanguardia americano”, uno degli artisti che più si è interessato alla tematica dell’archivio, inteso come dispositivo per la resistenza esistenziale, e alla dimensione quotidiana. Realizzando riprese incessanti e ossessive, i film di Mekas sono un diario nel quale viene fissata, e restituita con un montaggio non narrativo, tutta la vita dell’artista. Sono girati che raccontano storie quotidiane, incontri con altri artisti, ma anche il cambiamento della città di New York. Allo stesso modo, i video conservati negli archivi di famiglia sono in grado di mostrare una realtà in dispiegamento, che è scomparsa o sta scomparendo sotto ai nostri occhi. Sono un mosaico di immagini di vite ordinarie in grado di far vivere memorie, rileggere il presente e reintrodurre elementi e fatti esclusi nella narrazione storica dominante.
“Riflettendo sull’analogia fra archivio e memoria, Jacques Derrida ha sostenuto che l’archivio, al pari dell’inconscio descritto da Freud, non ha soltanto la funzione di rendere il passato accessibile ma anche quella di occultarlo o rimuoverlo.”2
L’archivio inteso come strumento culturale e come dispositivo di organizzazione dei contenuti, è un tema ricorrente della storia dell’arte contemporanea. Sull’onda del boom dell’arte concettuale la forma dell’archivio, ovvero di catalogazione di documenti, oggetti, residui di realtà, fotografie e video, si trasforma in una forma di linguaggio e struttura espressiva nel display espositivo. Assumendo il “duplice ruolo di reporter e narratore-cantastorie”3, gli artisti riesaminano fonti, documenti e testimonianze di archivio nel tentativo di rileggere le storie ancora escluse e abusate, costruendo una rinnovata immagine identitaria, autentica e contemporanea. Mostrando i fatti nel modo più oggettivo possibile tentano di attivare uno sguardo politico negli spettatori. I filmati che ne seguono si connotano di numerose sfumature: spesso riguardano la rielaborazione di una memoria storica, collettiva o personale; a volte esprimono un disperato – se non impossibile – tentativo di sistematizzazione del mondo attraverso progetti ossessivi di catalogazione; altre volte assumono le connotazioni del gesto politico, mettendo in discussione le strutture di potere; e infine analizzano e mettono in discussione il ruolo della tecnologia nella formazione e gestione degli archivi fisici e digitali.
Note
1 Jonas Mekas, Behind the Biennale: The Internet Saga, Artsy intervista filmata con Poppy de Villeneuve il 9 giugno 2015. URL:
https://vimeo.com/130059179
2 L’ontologia dell’archivio - Filosofie dell’archivio, Enrico Terrone per Beyond Archive, Careof, Milano, 2019
3 Cristina Baldacci, Archivi impossibili. Un’ossessione dell’arte contemporanea, Johan & Levi, 2016.
HOME MOVIES 100
L’Archivio Nazionale del Film di Famiglia nasce nel 2002 a Bologna per volontà della Fondazione Home Movies, con l’obiettivo di salvare e trasmettere un patrimonio audiovisivo nascosto e inaccessibile attraverso le attività di restauro, digitalizzazione, conservazione, ricerca e valorizzazione di pellicole di piccolo formato 9,5mm, 16mm, 8mm, Super 8. Almanacco HomeMovies100 - 365 day project propone la visione web quotidiana di un filmato amatoriale girato in quella stessa giornata. Il format è costituito da brevi episodi giornalieri con l’obiettivo di raccontare la storia del “secolo breve” attraverso le scene di vita registrate dai filmati amatoriali all’interno del contesto storico. In fase di restauro e digitalizzazione per ogni filmato viene prodotta appositamente una traccia audio. Nell’ottica di aumentare la visibilità dei filmati la fondazione avanza la possibilità della riproduzione dei video sugli schermi in varie istituzioni tra cui il Mambo a Bologna ed in programma la collaborazione del progetto con il Museo del Novecento di Torino.
NABA, assieme alla mostra Voicing the Archive presso Triennale Milano, ospita il progetto Almanacco HomeMovies100 di Fondazione Home Movies - Archivio Nazionale del Film di Famiglia di Bologna. Progetto a cura di Paolo Simoni con Michele Manzolini e Elena Pirazzoli, in collaborazione con gli studenti del Biennio Specialistico in Arti Visive e Studi Curatoriali. Coordinato dal docente Vincenzo Estremo e gli studenti Elisabetta Calligaro, Elisabetta Bottura, Francesca De Chiara, Irene Follador, Nicolò Martinelli, Chiara Meloni, Myrta Mognoni.
09
maggio 2023
A day of everyday life. The short century in the home movies
Dal 09 al 16 maggio 2023
arte contemporanea
Location
TRIENNALE – PALAZZO DELL’ARTE
Milano, Viale Emilio Alemagna, 6, (Milano)
Milano, Viale Emilio Alemagna, 6, (Milano)
Orario di apertura
da lunedì a domenica ore 11 - 20
Vernissage
9 Maggio 2023, opening dalle ore 18
Autore
Curatore
Patrocini