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A distanza d’insicurezza: Luca Carrà e Francesco Messina
I lavori presentati da Carrà nascono da una lunga elaborazione. Questi ha sottoposto le opere di Messina alla lampada di Wood e le ha così fotografate, intervenendo successivamente sugli scatti ottenuti scomponendoli in molteplici frammenti. L’operazione ha privato le sculture della loro tradizionale eleganza accademica, rivelando all’occhio esterno ciò che è nascosto alla vista: il lavoro dell’artista, fatto di ripensamenti e rimaneggiamenti; la vita propria dell’opera, dove alle imperfezioni si sommano vecchie e nuove ferite
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il giorno 09 febbraio 2016, presso lo Studio Museo Francesco Messina, si inaugurerà all'interno del
palinsesto 'Il lato della scultura', la mostra "A distanza d’insicurezza: Luca Carrà e Francesco
Messina”. Curata da Francesca Bacci, la mostra vedrà il fotografo Luca Carrà impegnato nella
rilettura di alcune sculture policrome realizzate da Francesco Messina negli anni tra il 1958 e il
1978.
I lavori presentati da Carrà nascono da una lunga elaborazione. Questi ha sottoposto le opere di
Messina alla lampada di Wood e le ha così fotografate, intervenendo successivamente sugli scatti
ottenuti scomponendoli in molteplici frammenti. L'operazione ha privato le sculture della loro
tradizionale eleganza accademica, rivelando all'occhio esterno ciò che è nascosto alla vista: il
lavoro dell'artista, fatto di ripensamenti e rimaneggiamenti; la vita propria dell'opera, dove alle
imperfezioni si sommano vecchie e nuove ferite.
Con questa azione la mostra non soltanto indaga la possibilità della fotografia di farsi
rivelatrice della vera natura della scultura, ma anche quella di farsi portavoce delle tensioni
sociali dei nostri tempi. I corpi femminili modellati da Messina con correttezza anatomica e
attenzione naturalistica, opere d'arte scrupolosamente conservate all'interno del Museo, sono
stati violati da Carrà, scomposti e trasformati in frammenti, riecheggiando il tema della
violenza che pervade i nostri tempi.
Luca Carrà
Nato a Milano nel 1956, è fotografo professionista dal 1979.
Si occupa prevalentemente di fotografia d’architettura e di opere d’arte lavorando per
importanti case editrici in Italia e all’estero. Ha realizzato diverse campagne pubblicitarie ed è
autore di numerosi libri d’artista in tiratura limitata editi dal Pulcinoelefante. Parallelamente
a queste attività da sempre ritrae personalità del mondo dell’arte e della cultura. I suoi ritratti
e le sue fotografie di ricerca e di sperimentazione compaiono da oltre venticinque anni sulla
rivista “Juliet Art Magazine”.
Attraverso la rielaborazione digitale si è dedicato alla manipolazione cromatica come ricerca
sulle proprietà percettive dell’immagine, riflessione che già aveva affrontato in camera oscura
con il bianco e nero e che ha conferito una cifra innovativa e ben riconoscibile al suo lavoro. A
questo filone sono ascrivibili le serie di monocromi fotografici e la sperimentazione di nuovi
supporti quali le carte da acquarello e le carte orientali fatte a mano.
Attualmente sta ristudiando le tecniche fotografiche ottocentesche alla luce delle innovazioni
tecnologiche del XXI secolo.
Personali di Luca Carrà si sono tenute ad Arezzo, Bologna, Forte dei Marmi, Macerata,
Montevecchia, Piacenza, Torino, Treviso, Trieste, Bangkok e Bogotà. A Milano ha esposto
presso la Galleria Derbylius, la libreria Feltrinelli, la Galleria L’Affiche, il Lattuada Studio, il
Circolo della Stampa, la Sacrestia di San Marco, la Kasa dei Libri, la Pinacoteca di Brera,
l'Università Cattolica, l’Università Bocconi e presso molteplici associazioni culturali.
palinsesto 'Il lato della scultura', la mostra "A distanza d’insicurezza: Luca Carrà e Francesco
Messina”. Curata da Francesca Bacci, la mostra vedrà il fotografo Luca Carrà impegnato nella
rilettura di alcune sculture policrome realizzate da Francesco Messina negli anni tra il 1958 e il
1978.
I lavori presentati da Carrà nascono da una lunga elaborazione. Questi ha sottoposto le opere di
Messina alla lampada di Wood e le ha così fotografate, intervenendo successivamente sugli scatti
ottenuti scomponendoli in molteplici frammenti. L'operazione ha privato le sculture della loro
tradizionale eleganza accademica, rivelando all'occhio esterno ciò che è nascosto alla vista: il
lavoro dell'artista, fatto di ripensamenti e rimaneggiamenti; la vita propria dell'opera, dove alle
imperfezioni si sommano vecchie e nuove ferite.
Con questa azione la mostra non soltanto indaga la possibilità della fotografia di farsi
rivelatrice della vera natura della scultura, ma anche quella di farsi portavoce delle tensioni
sociali dei nostri tempi. I corpi femminili modellati da Messina con correttezza anatomica e
attenzione naturalistica, opere d'arte scrupolosamente conservate all'interno del Museo, sono
stati violati da Carrà, scomposti e trasformati in frammenti, riecheggiando il tema della
violenza che pervade i nostri tempi.
Luca Carrà
Nato a Milano nel 1956, è fotografo professionista dal 1979.
Si occupa prevalentemente di fotografia d’architettura e di opere d’arte lavorando per
importanti case editrici in Italia e all’estero. Ha realizzato diverse campagne pubblicitarie ed è
autore di numerosi libri d’artista in tiratura limitata editi dal Pulcinoelefante. Parallelamente
a queste attività da sempre ritrae personalità del mondo dell’arte e della cultura. I suoi ritratti
e le sue fotografie di ricerca e di sperimentazione compaiono da oltre venticinque anni sulla
rivista “Juliet Art Magazine”.
Attraverso la rielaborazione digitale si è dedicato alla manipolazione cromatica come ricerca
sulle proprietà percettive dell’immagine, riflessione che già aveva affrontato in camera oscura
con il bianco e nero e che ha conferito una cifra innovativa e ben riconoscibile al suo lavoro. A
questo filone sono ascrivibili le serie di monocromi fotografici e la sperimentazione di nuovi
supporti quali le carte da acquarello e le carte orientali fatte a mano.
Attualmente sta ristudiando le tecniche fotografiche ottocentesche alla luce delle innovazioni
tecnologiche del XXI secolo.
Personali di Luca Carrà si sono tenute ad Arezzo, Bologna, Forte dei Marmi, Macerata,
Montevecchia, Piacenza, Torino, Treviso, Trieste, Bangkok e Bogotà. A Milano ha esposto
presso la Galleria Derbylius, la libreria Feltrinelli, la Galleria L’Affiche, il Lattuada Studio, il
Circolo della Stampa, la Sacrestia di San Marco, la Kasa dei Libri, la Pinacoteca di Brera,
l'Università Cattolica, l’Università Bocconi e presso molteplici associazioni culturali.
09
febbraio 2016
A distanza d’insicurezza: Luca Carrà e Francesco Messina
Dal 09 al 28 febbraio 2016
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
STUDIO MUSEO FRANCESCO MESSINA
Milano, Via San Sisto, 4A, (Milano)
Milano, Via San Sisto, 4A, (Milano)
Orario di apertura
mart. – dom. 10-18
Vernissage
9 Febbraio 2016, Ore 18
Autore
Curatore