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A fior di pelle: pratiche disegnative a confronto
Una selezione di opere su carta proveniente dalla collezione della Galleria Comunale d’Arte Contemporanea di Monfalcone.
Comunicato stampa
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Sabato 28 marzo, alle ore 18.00 presso il Palazzetto Veneto (via S. Ambrogio 12) di Monfalcone si inaugura la mostra a fior di pelle: pratiche disegnative a confronto, una selezione di opere su carta proveniente dalla collezione della Galleria Comunale d’Arte Contemporanea di Monfalcone.
L’esposizione, curata da Andrea Bruciati, in collaborazione con Alice Ginaldi e Maria Beatrice Giorio presenta una scelta di lavori provenienti dalla collezione di disegni della Galleria selezionati attraverso un percorso che indaga il nuovo, l’inaspettato e l’originale.
La mostra inaugura anche un nuovo spazio espositivo per la Galleria Monfalconese, DEPOT questo il suo nome, vuole essere un’opportunità in più, oltre agli spazi storici della Galleria e della project room, per amalgamare l’arte contemporanea al tessuto cittadino, portarlo vicino alle persone e sperimentare chiavi di lettura diverse.
In un’epoca in cui i supporti digitali sembrano sostituirsi ad ogni altro medium, la materia cartacea assume un nuovo significato, quasi euristico, che porta l’artista a recuperare non soltanto un materiale scontato, ma anche una nuova percezione della sua attività creativa.
A fior di pelle presenta opere grafiche di 5 artisti eterogenei, David Casini, Francesco De Grandi, Dacia Manto, Norma Jeane e Sissi. Il titolo vuole suggerire una possibile chiave di lettura per un corpus di disegni di diversa ispirazione, che il supporto cartaceo lega tra di loro. La pelle come la carta è l’involucro della sostanza, l’organo attraverso cui il nostro corpo comunica con l’esterno e, ugualmente, attraverso cui il disegno si esprime.
Nelle opere presentate l’intuizione artistica nasce e si sviluppa attraverso formati mai eccessivamente sovradimensionati, quasi l’intimità del processo creativo esigesse una superficie altrettanto rarefatta, delimitata, e assolutamente confidenziale, come la pelle di un corpo conosciuto, il proprio, ma ugualmente quello dell’altro, tante volte scrutato e ripercorso. Il supporto cartaceo diventa un medium indispensabile attraverso cui stabilire un contatto tattile, corporeo, sensuale; il segno grafico si fa largo sul candore di una superficie mai prima intaccata, e tesse trame e intrecci con una sicurezza da tatuatore.
David Casini nelle sue aerografie fa uso di una grafia che, oltre a fungere da scheletro di ogni rappresentazione, ne svela l’essenza, e gli permette di riforgiare il proprio mondo. Tratti puliti, quasi graffiati, galleggiano in un liquido amniotico che ingloba una realtà gelida e siderale.
Francesco De Grandi lavora con un pastello dai tratti grassi, tratteggia con colpi di luce un corpo seminudo ricoperto non più da pelle, bensì da una sorta di copertura coriacea, drammaticamente segnata. “Dopo la tempesta: percepisci l’incanto” di un tempo senza tempo e memoria, una calma ancestrale e atavica.
Dacia Manto trova nella grafite su carta un mezzo privilegiato per lasciar affiorare fragili nervature, venose ramificazioni che si staccano da un fondo oscuro e impenetrabile. “La soglia è la pelle. Mi affascinano le superfici. Le superfici che restituiscono, o persino diventano, la forma del loro interno.”
Norma Jeane lavora ai limiti della visibilità, come in un’apparizione che, algida, affiora dalla superficie uniforme della carta.” La pelle del materiale cartaceo acquista valore pregnante mentre il significante, come una macchina celibe, non è in grado di fornirci il significato.
Sissi sembra vivere quasi all’ombra di una tecnica antica, quella della china e del pennino. Naviga in universi corporei, analizza tramite il suo microscopio immaginario forme viscerali, brutali ma tracciate con una delicatezza e una pazienza degne di un miniatore.
L’esposizione, curata da Andrea Bruciati, in collaborazione con Alice Ginaldi e Maria Beatrice Giorio presenta una scelta di lavori provenienti dalla collezione di disegni della Galleria selezionati attraverso un percorso che indaga il nuovo, l’inaspettato e l’originale.
La mostra inaugura anche un nuovo spazio espositivo per la Galleria Monfalconese, DEPOT questo il suo nome, vuole essere un’opportunità in più, oltre agli spazi storici della Galleria e della project room, per amalgamare l’arte contemporanea al tessuto cittadino, portarlo vicino alle persone e sperimentare chiavi di lettura diverse.
In un’epoca in cui i supporti digitali sembrano sostituirsi ad ogni altro medium, la materia cartacea assume un nuovo significato, quasi euristico, che porta l’artista a recuperare non soltanto un materiale scontato, ma anche una nuova percezione della sua attività creativa.
A fior di pelle presenta opere grafiche di 5 artisti eterogenei, David Casini, Francesco De Grandi, Dacia Manto, Norma Jeane e Sissi. Il titolo vuole suggerire una possibile chiave di lettura per un corpus di disegni di diversa ispirazione, che il supporto cartaceo lega tra di loro. La pelle come la carta è l’involucro della sostanza, l’organo attraverso cui il nostro corpo comunica con l’esterno e, ugualmente, attraverso cui il disegno si esprime.
Nelle opere presentate l’intuizione artistica nasce e si sviluppa attraverso formati mai eccessivamente sovradimensionati, quasi l’intimità del processo creativo esigesse una superficie altrettanto rarefatta, delimitata, e assolutamente confidenziale, come la pelle di un corpo conosciuto, il proprio, ma ugualmente quello dell’altro, tante volte scrutato e ripercorso. Il supporto cartaceo diventa un medium indispensabile attraverso cui stabilire un contatto tattile, corporeo, sensuale; il segno grafico si fa largo sul candore di una superficie mai prima intaccata, e tesse trame e intrecci con una sicurezza da tatuatore.
David Casini nelle sue aerografie fa uso di una grafia che, oltre a fungere da scheletro di ogni rappresentazione, ne svela l’essenza, e gli permette di riforgiare il proprio mondo. Tratti puliti, quasi graffiati, galleggiano in un liquido amniotico che ingloba una realtà gelida e siderale.
Francesco De Grandi lavora con un pastello dai tratti grassi, tratteggia con colpi di luce un corpo seminudo ricoperto non più da pelle, bensì da una sorta di copertura coriacea, drammaticamente segnata. “Dopo la tempesta: percepisci l’incanto” di un tempo senza tempo e memoria, una calma ancestrale e atavica.
Dacia Manto trova nella grafite su carta un mezzo privilegiato per lasciar affiorare fragili nervature, venose ramificazioni che si staccano da un fondo oscuro e impenetrabile. “La soglia è la pelle. Mi affascinano le superfici. Le superfici che restituiscono, o persino diventano, la forma del loro interno.”
Norma Jeane lavora ai limiti della visibilità, come in un’apparizione che, algida, affiora dalla superficie uniforme della carta.” La pelle del materiale cartaceo acquista valore pregnante mentre il significante, come una macchina celibe, non è in grado di fornirci il significato.
Sissi sembra vivere quasi all’ombra di una tecnica antica, quella della china e del pennino. Naviga in universi corporei, analizza tramite il suo microscopio immaginario forme viscerali, brutali ma tracciate con una delicatezza e una pazienza degne di un miniatore.
28
marzo 2009
A fior di pelle: pratiche disegnative a confronto
Dal 28 marzo al 03 maggio 2009
disegno e grafica
Location
GC.AC – DEPOT
Monfalcone, Via Sant'ambrogio, 12, (Gorizia)
Monfalcone, Via Sant'ambrogio, 12, (Gorizia)
Orario di apertura
tutti i giorni, 9.30 > 12.30 – 16.00 > 19.00, chiuso lunedì e domenica
Vernissage
28 Marzo 2009, ore 18
Autore
Curatore