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A Gift to Marco Polo
“Una mostra collettiva dedicata a Marco Polo, nella quale i nove artisti cinesi coinvolti condividono con il celeberrimo viaggiatore veneziano il desiderio e la difficoltà di comunicare la complessità dei rapporti tra Oriente e Occidente del mondo”. Così Lu Peng, che ha curato insieme con il critico di fama mondiale Achille Bonito Oliva l’evento espositivo “A Gift to Marco Polo” (Un dono a Marco Polo), descrive in sintesi lo straordinario appuntamento con l’arte e la cultura.
Comunicato stampa
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Nella sede della VIU all’Isola di San Servolo (Venezia), nove grandi firme dell’arte contemporanea cinese per la collettiva “A Gift to Marco Polo”, dal 3 giugno al 2 luglio. Curatori Achille Bonito Oliva e Lu Peng.
Venezia, 3 giugno 2009 - “Una mostra collettiva dedicata a Marco Paolo, nella quale i nove artisti cinesi coinvolti condividono con il celeberrimo viaggiatore veneziano il desiderio e la difficoltà di comunicare la complessità dei rapporti tra Oriente e Occidente del mondo”. Così Lu Peng, che ha curato insieme con il critico di fama mondiale Achille Bonito Oliva l’evento espositivo “A Gift to Marco Polo” (Un dono a Marco Polo), descrive in sintesi lo straordinario appuntamento con l’arte e la cultura in programma dal 3 giugno al 2 luglio presso la prestigiosa sede della VIU, Venice International University, all’isola di San Servolo, e nel prezioso contesto degli eventi collaterali della 53ª Biennale di Venezia.
La VIU, che accoglie nel proprio campus 200 studenti l’anno provenienti da tutto il mondo, ha promosso questa mostra-omaggio con una ventina di opere dei massimi esponenti dell’arte contemporanea in Cina, Zhou Chunya, Fang Lijun, He Duoling, Zhang Xiaogang, Wang Guangyi, Zhang Peili, Wu Shanzhuan, Ye Fang, Yue Minjun, in collaborazione con il MoCa, Museo d’arte contemporanea di Shangai, fondato nel 2005 da Samuel Kung, e InCART, istituzione progettata nel 2007 per «scrivere il nuovo capitolo della storia dell’arte cinese» e oggi attivo centro propulsore di mostre, programmi educativi, ricerca e scambi culturali.
Di assoluto interesse è l’allestimento di “A Gift to Marco Polo”, che presenta anche un giardino cinese secondo lo stile di Suzhou progettato dall’artista Ye Fang, e una sala arredata in tipico stile cinese, con preziosi mobili, dispositivi per installazioni, stampe e il plastico del giardino ricostruito per la VIU. Sul muro di cinta della Venice International University affacciato sulla laguna e visibile da San Marco, un’altra opera campeggerà a caratteri cubitali: la scritta-gigante “To Buy Is To Create”, realizzata da Wu Shanzhuan e Inga Svala Thórsdóttir con tubi colorati fluorescenti, che potrebbe diventare anche il motto del mondo contemporaneo.
Combinando in chiave contemporanea i simboli espressivi della cultura orientale e quelli della cultura occidentale, “i nove artisti si confrontano con la storia culturale del proprio paese, assumendo stilemi figurativi come citazione e revisione critica”, commenta Achille Bonito Oliva. E sottolinea: “Dietro la pittura degli artisti cinesi abita ormai un’urgenza espressiva liberata da ogni opzione ideologica, a conferma di un acquisito valore d’autonomia dell’arte. Da qui parte il dialogo con la cultura occidentale. Alla fine della prima decade del XXI secolo, la Muraglia cinese è, anche per merito di questi artisti, una grande opera architettonica a memoria della storia dell’«impero celeste» e non un muro che impedisce la circolazione delle idee”.
“A distanza di oltre ottocento anni dall’arrivo di Marco Polo in Cina nel 1275 – spiega il curatore Lu Peng –, il “Milione” resta una pietra miliare nella storia delle relazioni tra Oriente e Occidente. Così come Marco Polo era tornato dall’Oriente con le personali interpretazioni del mondo che l’aveva ospitato, questi nove artisti – continua - offrono qui la propria originale visione del mondo, intrecciando la loro arte con quella della «città d’arte» per eccellenza e mostrando, senza imporre soluzioni definitive, il conflitto e l’armonia.”
La Biennale di Venezia ha per prima aperto le porte all’arte cinese contemporanea nel 1993, ricorda il presidente della VIU e presidente dell’ICE Umberto Vattani. “Fu un importante riconoscimento del fermento artistico in atto – rileva –, fortemente caldeggiato proprio da Achille Bonito Oliva, allora direttore del settore Arti Visive”. Nel corso degli anni Novanta, grazie anche al crescente interesse occidentale, “si è andato sviluppando in Cina un fiorente mercato dell’arte contemporanea – sottolinea Vattani -, tanto che nel 2007 l’Istituto nazionale per il commercio estero (ICE) ha deciso di organizzare, in collaborazione con Bologna Fiere, «Shanghai Contemporary», la più grande fiera del settore in Cina, con centotrenta gallerie in rappresentanza di tutti i continenti. A due anni da quell’esperienza – conclude il presidente VIU – è tornata la voglia di presentare al grande pubblico, quale evento collaterale della Biennale di Venezia, l’arte cinese contemporanea, con particolare attenzione alle sue più recenti evoluzioni. E’ un invito alla scoperta, in onore di uno dei nostri più coraggiosi viaggiatori”. Il presidente Vattani poi sottolinea: “Un giardino cinese secondo la tradizione di Suzhou verrà realizzato qui nell’isola di San Servolo. Sarà l’unico in Europa di questo genere raffinato e inimitabile. Per una città straordinaria come Venezia sarà un ulteriore gioiello da aggiungere ad una corona di inestimabile valore”.
Grande soddisfazione per questo prezioso omaggio alla città di Venezia e a Marco Polo viene espressa dal fondatore del MoCa Samuel Kung: “Nel corso del 2006 – dichiara –, il MoCA Shanghai e l’ICE hanno lavorato insieme all’organizzazione della mostra «Italy Made In Art: Now». Da allora le due realtà hanno approfondito la reciproca conoscenza, instaurando uno stretto rapporto di collaborazione. L’obiettivo di «A Gift to Marco Polo» – aggiunge - è rinnovare la cooperazione e promuovere lo scambio culturale e artistico tra Italia e Cina. La nostra speranza è che l’evento segni l’inizio di un nuovo periodo di collaborazione e che la fiaccola dell’amicizia tra i nostri due paesi venga passata di generazione in generazione e sia fonte di ispirazione allo stesso modo per entrambe le popolazioni”.
A rendere possibile la mostra alla VIU hanno contribuito le istituzioni governative cinesi e italiane, il console generale d’Italia a Shanghai, Massimo Roscigno, il direttore dell’ufficio ICE di Shanghai, Maurizio Forte, il direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Shanghai, Paolo Sabbatini, il direttore della VIU Stefano Micelli, il direttore generale della sezione Architettura e Arti Visive della Biennale di Venezia, Andrea Del Mercato, l’architetto Paolo Scibelli, l’assessore del Comune di Venezia Laura Fincato.
La mostra rimarrà aperta al pubblico fino a giovedì 2 luglio, dalle 10.00 alle 18.00
Artisti e opere in mostra
Ye Fang cerca di fornire con il giardino e nella sua Hall (sala in tipico stile cinese), una chiave di lettura della cultura cinese, indicandone i caratteri fondanti, come i concetti di “cerimonia” e di forma”, elementi costitutivi del codice etico di riferimento del sistema patriarcale cinese.
Il dono di Zhou Chunya nasce dal connubio del carattere cinese con lo spirito tedesco. Il suo “cane verde” integra entrambe le origini, elaborandole: pochi artisti cinesi sono in grado di utilizzare simboli occidentali per conferire a un animale tanto comune un’espressività così intensa e piena di vita. (Opere: Back to back, Dubin and T63)
Yue Minjun definisce il giardino cinese come «un labirinto di storia e realtà», e dunque non solo vi ha inserito fotografie di opere di Qi Baishi, Xu Beihong, Zhang Daqian, ma ha anche preso a prestito i loro nomi per intitolare le proprie opere (Opere: Labyrinth Series, n.1 - n. 10).
Fang Lijun ha appeso quella che sembra una bellissima cornice su una parete grigia, ma dalla cornice s’irradiano nello spazio vuoto possibilità inattese: attraverso un’osservazione attenta, possiamo ritrovare la bellezza delle nuvole e percepire la forza della vita nei batteri o negli insetti onnipresenti (Opere: 2008.7.1,
2008.6.1, 2008.5.1, 40800mm).
La “pornografia” di He Duoling offre un giardino di significati riconoscibili in tutta la cultura e la storia cinese, che l’autore riesce però a stemperare con i toni e le sfumature dei sentimenti. Uno stato d’animo che affonda le radici in quella che viene definita la «tragedia della nuova sensibilità della classe colta cinese» (Opere: The Paradise, Paradise Lost)
Gli scritti e le immagini di Zhang Xiaogang traggono ispirazione dalla letteratura tradizionale, intessendo relazioni tra storie antiche e contemporaneità (Opere: Flashlight & Compass, Room with telescope and the Bible,
Candles and the Bible).
Wang Guangyi ha cercato di ricreare il quadro storico del momento in cui Marco Polo mise piede in Cina, dopodiché Italia e Cina – osserva l’artista – hanno formato un complesso rapporto di relazioni nel fiume della storia (Opera: Representation of Yuanmingyuan).
Zhang Peili ha voluto rendere a Marco Polo un omaggio divertente, traendo ispirazione nella città di Hangzhou, a suo tempo visitata da Marco Polo e arrivando a presentare ironicamente ai visitatori italiani le fotografie dell’imitazione di piazza San Marco che la città ospita (Opera: Piazza San Marco).
Infine la scritta-gigante “ToBuy Is ToCreate”, realizzata da Wu Shanzhuan con tubi colorati fluorescenti, che potrebbe diventare anche l’icastico motto del mondo contemporaneo.
Venezia, 3 giugno 2009 - “Una mostra collettiva dedicata a Marco Paolo, nella quale i nove artisti cinesi coinvolti condividono con il celeberrimo viaggiatore veneziano il desiderio e la difficoltà di comunicare la complessità dei rapporti tra Oriente e Occidente del mondo”. Così Lu Peng, che ha curato insieme con il critico di fama mondiale Achille Bonito Oliva l’evento espositivo “A Gift to Marco Polo” (Un dono a Marco Polo), descrive in sintesi lo straordinario appuntamento con l’arte e la cultura in programma dal 3 giugno al 2 luglio presso la prestigiosa sede della VIU, Venice International University, all’isola di San Servolo, e nel prezioso contesto degli eventi collaterali della 53ª Biennale di Venezia.
La VIU, che accoglie nel proprio campus 200 studenti l’anno provenienti da tutto il mondo, ha promosso questa mostra-omaggio con una ventina di opere dei massimi esponenti dell’arte contemporanea in Cina, Zhou Chunya, Fang Lijun, He Duoling, Zhang Xiaogang, Wang Guangyi, Zhang Peili, Wu Shanzhuan, Ye Fang, Yue Minjun, in collaborazione con il MoCa, Museo d’arte contemporanea di Shangai, fondato nel 2005 da Samuel Kung, e InCART, istituzione progettata nel 2007 per «scrivere il nuovo capitolo della storia dell’arte cinese» e oggi attivo centro propulsore di mostre, programmi educativi, ricerca e scambi culturali.
Di assoluto interesse è l’allestimento di “A Gift to Marco Polo”, che presenta anche un giardino cinese secondo lo stile di Suzhou progettato dall’artista Ye Fang, e una sala arredata in tipico stile cinese, con preziosi mobili, dispositivi per installazioni, stampe e il plastico del giardino ricostruito per la VIU. Sul muro di cinta della Venice International University affacciato sulla laguna e visibile da San Marco, un’altra opera campeggerà a caratteri cubitali: la scritta-gigante “To Buy Is To Create”, realizzata da Wu Shanzhuan e Inga Svala Thórsdóttir con tubi colorati fluorescenti, che potrebbe diventare anche il motto del mondo contemporaneo.
Combinando in chiave contemporanea i simboli espressivi della cultura orientale e quelli della cultura occidentale, “i nove artisti si confrontano con la storia culturale del proprio paese, assumendo stilemi figurativi come citazione e revisione critica”, commenta Achille Bonito Oliva. E sottolinea: “Dietro la pittura degli artisti cinesi abita ormai un’urgenza espressiva liberata da ogni opzione ideologica, a conferma di un acquisito valore d’autonomia dell’arte. Da qui parte il dialogo con la cultura occidentale. Alla fine della prima decade del XXI secolo, la Muraglia cinese è, anche per merito di questi artisti, una grande opera architettonica a memoria della storia dell’«impero celeste» e non un muro che impedisce la circolazione delle idee”.
“A distanza di oltre ottocento anni dall’arrivo di Marco Polo in Cina nel 1275 – spiega il curatore Lu Peng –, il “Milione” resta una pietra miliare nella storia delle relazioni tra Oriente e Occidente. Così come Marco Polo era tornato dall’Oriente con le personali interpretazioni del mondo che l’aveva ospitato, questi nove artisti – continua - offrono qui la propria originale visione del mondo, intrecciando la loro arte con quella della «città d’arte» per eccellenza e mostrando, senza imporre soluzioni definitive, il conflitto e l’armonia.”
La Biennale di Venezia ha per prima aperto le porte all’arte cinese contemporanea nel 1993, ricorda il presidente della VIU e presidente dell’ICE Umberto Vattani. “Fu un importante riconoscimento del fermento artistico in atto – rileva –, fortemente caldeggiato proprio da Achille Bonito Oliva, allora direttore del settore Arti Visive”. Nel corso degli anni Novanta, grazie anche al crescente interesse occidentale, “si è andato sviluppando in Cina un fiorente mercato dell’arte contemporanea – sottolinea Vattani -, tanto che nel 2007 l’Istituto nazionale per il commercio estero (ICE) ha deciso di organizzare, in collaborazione con Bologna Fiere, «Shanghai Contemporary», la più grande fiera del settore in Cina, con centotrenta gallerie in rappresentanza di tutti i continenti. A due anni da quell’esperienza – conclude il presidente VIU – è tornata la voglia di presentare al grande pubblico, quale evento collaterale della Biennale di Venezia, l’arte cinese contemporanea, con particolare attenzione alle sue più recenti evoluzioni. E’ un invito alla scoperta, in onore di uno dei nostri più coraggiosi viaggiatori”. Il presidente Vattani poi sottolinea: “Un giardino cinese secondo la tradizione di Suzhou verrà realizzato qui nell’isola di San Servolo. Sarà l’unico in Europa di questo genere raffinato e inimitabile. Per una città straordinaria come Venezia sarà un ulteriore gioiello da aggiungere ad una corona di inestimabile valore”.
Grande soddisfazione per questo prezioso omaggio alla città di Venezia e a Marco Polo viene espressa dal fondatore del MoCa Samuel Kung: “Nel corso del 2006 – dichiara –, il MoCA Shanghai e l’ICE hanno lavorato insieme all’organizzazione della mostra «Italy Made In Art: Now». Da allora le due realtà hanno approfondito la reciproca conoscenza, instaurando uno stretto rapporto di collaborazione. L’obiettivo di «A Gift to Marco Polo» – aggiunge - è rinnovare la cooperazione e promuovere lo scambio culturale e artistico tra Italia e Cina. La nostra speranza è che l’evento segni l’inizio di un nuovo periodo di collaborazione e che la fiaccola dell’amicizia tra i nostri due paesi venga passata di generazione in generazione e sia fonte di ispirazione allo stesso modo per entrambe le popolazioni”.
A rendere possibile la mostra alla VIU hanno contribuito le istituzioni governative cinesi e italiane, il console generale d’Italia a Shanghai, Massimo Roscigno, il direttore dell’ufficio ICE di Shanghai, Maurizio Forte, il direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Shanghai, Paolo Sabbatini, il direttore della VIU Stefano Micelli, il direttore generale della sezione Architettura e Arti Visive della Biennale di Venezia, Andrea Del Mercato, l’architetto Paolo Scibelli, l’assessore del Comune di Venezia Laura Fincato.
La mostra rimarrà aperta al pubblico fino a giovedì 2 luglio, dalle 10.00 alle 18.00
Artisti e opere in mostra
Ye Fang cerca di fornire con il giardino e nella sua Hall (sala in tipico stile cinese), una chiave di lettura della cultura cinese, indicandone i caratteri fondanti, come i concetti di “cerimonia” e di forma”, elementi costitutivi del codice etico di riferimento del sistema patriarcale cinese.
Il dono di Zhou Chunya nasce dal connubio del carattere cinese con lo spirito tedesco. Il suo “cane verde” integra entrambe le origini, elaborandole: pochi artisti cinesi sono in grado di utilizzare simboli occidentali per conferire a un animale tanto comune un’espressività così intensa e piena di vita. (Opere: Back to back, Dubin and T63)
Yue Minjun definisce il giardino cinese come «un labirinto di storia e realtà», e dunque non solo vi ha inserito fotografie di opere di Qi Baishi, Xu Beihong, Zhang Daqian, ma ha anche preso a prestito i loro nomi per intitolare le proprie opere (Opere: Labyrinth Series, n.1 - n. 10).
Fang Lijun ha appeso quella che sembra una bellissima cornice su una parete grigia, ma dalla cornice s’irradiano nello spazio vuoto possibilità inattese: attraverso un’osservazione attenta, possiamo ritrovare la bellezza delle nuvole e percepire la forza della vita nei batteri o negli insetti onnipresenti (Opere: 2008.7.1,
2008.6.1, 2008.5.1, 40800mm).
La “pornografia” di He Duoling offre un giardino di significati riconoscibili in tutta la cultura e la storia cinese, che l’autore riesce però a stemperare con i toni e le sfumature dei sentimenti. Uno stato d’animo che affonda le radici in quella che viene definita la «tragedia della nuova sensibilità della classe colta cinese» (Opere: The Paradise, Paradise Lost)
Gli scritti e le immagini di Zhang Xiaogang traggono ispirazione dalla letteratura tradizionale, intessendo relazioni tra storie antiche e contemporaneità (Opere: Flashlight & Compass, Room with telescope and the Bible,
Candles and the Bible).
Wang Guangyi ha cercato di ricreare il quadro storico del momento in cui Marco Polo mise piede in Cina, dopodiché Italia e Cina – osserva l’artista – hanno formato un complesso rapporto di relazioni nel fiume della storia (Opera: Representation of Yuanmingyuan).
Zhang Peili ha voluto rendere a Marco Polo un omaggio divertente, traendo ispirazione nella città di Hangzhou, a suo tempo visitata da Marco Polo e arrivando a presentare ironicamente ai visitatori italiani le fotografie dell’imitazione di piazza San Marco che la città ospita (Opera: Piazza San Marco).
Infine la scritta-gigante “ToBuy Is ToCreate”, realizzata da Wu Shanzhuan con tubi colorati fluorescenti, che potrebbe diventare anche l’icastico motto del mondo contemporaneo.
02
giugno 2009
A Gift to Marco Polo
Dal 02 giugno al 02 luglio 2009
arte contemporanea
Location
VENICE INTERNATIONAL UNIVERSITY
Venezia, San Servolo, (Venezia)
Venezia, San Servolo, (Venezia)
Orario di apertura
dalle 10.00 alle 18.00
Vernissage
2 Giugno 2009, ore 18 su invito
Sito web
www.mocashanghai.org
Ufficio stampa
ORANGE - GRUPPO REM
Autore
Curatore