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A noi fu dato in sorte questo tempo 1938-1947
Non una mostra sul fascismo, né sulle leggi razziali, né sulla Shoah, ma per raccontare,
prima di tutto ai giovani, le storie di giovani assolutamente normali che ebbero in sorte
questo tempo, arrivando a subire, alcuni di loro, il dramma della deportazione.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Era un gruppo di giovani amici, intellettuali, studenti torinesi appena laureati, con la
comune passione per la montagna. Le leggi razziali li costrinsero a riconoscersi come ebrei
o amici di ebrei. Si chiamavano: Primo Levi, Luciana Nissim, Emanuele Artom, Franco
Momigliano, Vanda Maestro, Silvio Ortona, Ada Della Torre, Giorgio Segre, Alberto Salmoni,
Bianca Guidetti Serra, Franco Sacerdoti, Lino Jona, Eugenio Gentili Tedeschi.
A loro è dedicata la mostra A noi fu dato in sorte questo tempo 1938 -1947, nata dagli studi di
Alessandra Chiappano sull’archivio privato di Luciana Nissim Momigliano e su altri documenti
inediti.
Non una mostra sul fascismo, né sulle leggi razziali, né sulla Shoah, ma per raccontare,
prima di tutto ai giovani, le storie di giovani assolutamente normali che ebbero in sorte
questo tempo, arrivando a subire, alcuni di loro, il dramma della deportazione.
Il progetto di allestimento, multimediale e innovativo, è ideato e realizzato da N!03 studio
ennezerotre ed è un percorso interattivo, fatto di voci, di luci, di immagini, in cui la storia dei
singoli si intreccia con la grande storia, creando un rapporto intimo tra il pubblico e le storie dei
protagonisti. Grazie a una cartolina ricevuta all’ingresso, il visitatore accede alle postazioni
multimediali ripercorrendo la storia di quegli anni attraverso i pensieri, le parole pronunciate, i
ricordi di Luciana Nissim, di Primo Levi, di Franco Momigliano e degli altri protagonisti della
mostra.
1
La montagna, la giovinezza, la negazione della libertà, la memoria sono le parole attorno ai
quali si sviluppa il percorso e l’allestimento scenografico della mostra, segnando allo stesso tempo
la cronologia degli avvenimenti accaduti dal 1938 al 1947.
Si ripercorrono le vicende del gruppo di studenti ebrei piemontesi che, spinti dall’esclusione
imposta loro dalle leggi razziali del 1938, presero a incontrasi – prima presso la biblioteca della
Scuola Ebraica di Torino, poi a Milano nella casa di Ada della Torre - a conoscersi, a discutere di
letteratura, ad andare in montagna, a intrecciare legami di amicizia e d’amore. Poi il 1943,
l’occupazione tedesca e poi la scelta della Resistenza, quando la montagna e le città vicine si
trasformano in luogo di lotta, di rifugio o in trappola mortale, fino al dramma per alcuni dell’arresto
e della deportazione, dapprima a Fossoli, poi ad Auschwitz. Il percorso si conclude con il racconto
di chi è tornato e ha testimoniato anche per coloro che dai campi di concentramento non hanno
mai fatto ritorno.
La mostra è prodotta dall’Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in
Italia, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, con il sostegno economico della
Regione Piemonte, del Consiglio Regionale del Piemonte – Comitato per l'affermazione dei valori
della Resistenza e dei principi della Costituzione repubblicana - delle Regioni Valle d’Aosta ed
Emilia Romagna, del Consiglio provinciale di Torino – Comitato per la valorizzazione degli ideali
della Resistenza, di principi della Costituzione repubblicana, della pace, della solidarietà, dei diritti
umani e delle libertà - della CGIL e CISL Lombardia. Hanno dato la loro collaborazione l’Istituto
piemontese per la Storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti”, la
Fondazione ex campo di Fossoli, l’Archivio nazionale cinematografico della Resistenza, l’Istituto
per la storia della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Modena, l’Istituto
storico della Resistenza e della società contemporanea in Valle d'Aosta, la Fondazione Memoria
della Deportazione. Per l’edizione romana è stato fondamentale il sostegno dell’ Istituto Romano
per la storia d’Italia dal Fascismo alla Resistenza, del Progetto Memoria della Fondazione CDEC e
del Dipartimento Cultura della Comunità Ebraica di Roma, della Fnism-Federazione nazionale
insegnanti Sezione Roma e Lazio, dell’Unione delle Comunità Ebraiche italiane -DIRE, del Master
Internazionale in Didattica della Shoah-Roma Tre; della Fondazione Museo della Shoah di Roma.
Di forte rilievo è stato l’apporto dei familiari dei giovani protagonisti della mostra.
La mostra A noi fu dato in sorte questo tempo 1937-1948 sarà a aperta al pubblico dal martedì
12 ottobre a sabato 27 novembre 2010.
comune passione per la montagna. Le leggi razziali li costrinsero a riconoscersi come ebrei
o amici di ebrei. Si chiamavano: Primo Levi, Luciana Nissim, Emanuele Artom, Franco
Momigliano, Vanda Maestro, Silvio Ortona, Ada Della Torre, Giorgio Segre, Alberto Salmoni,
Bianca Guidetti Serra, Franco Sacerdoti, Lino Jona, Eugenio Gentili Tedeschi.
A loro è dedicata la mostra A noi fu dato in sorte questo tempo 1938 -1947, nata dagli studi di
Alessandra Chiappano sull’archivio privato di Luciana Nissim Momigliano e su altri documenti
inediti.
Non una mostra sul fascismo, né sulle leggi razziali, né sulla Shoah, ma per raccontare,
prima di tutto ai giovani, le storie di giovani assolutamente normali che ebbero in sorte
questo tempo, arrivando a subire, alcuni di loro, il dramma della deportazione.
Il progetto di allestimento, multimediale e innovativo, è ideato e realizzato da N!03 studio
ennezerotre ed è un percorso interattivo, fatto di voci, di luci, di immagini, in cui la storia dei
singoli si intreccia con la grande storia, creando un rapporto intimo tra il pubblico e le storie dei
protagonisti. Grazie a una cartolina ricevuta all’ingresso, il visitatore accede alle postazioni
multimediali ripercorrendo la storia di quegli anni attraverso i pensieri, le parole pronunciate, i
ricordi di Luciana Nissim, di Primo Levi, di Franco Momigliano e degli altri protagonisti della
mostra.
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La montagna, la giovinezza, la negazione della libertà, la memoria sono le parole attorno ai
quali si sviluppa il percorso e l’allestimento scenografico della mostra, segnando allo stesso tempo
la cronologia degli avvenimenti accaduti dal 1938 al 1947.
Si ripercorrono le vicende del gruppo di studenti ebrei piemontesi che, spinti dall’esclusione
imposta loro dalle leggi razziali del 1938, presero a incontrasi – prima presso la biblioteca della
Scuola Ebraica di Torino, poi a Milano nella casa di Ada della Torre - a conoscersi, a discutere di
letteratura, ad andare in montagna, a intrecciare legami di amicizia e d’amore. Poi il 1943,
l’occupazione tedesca e poi la scelta della Resistenza, quando la montagna e le città vicine si
trasformano in luogo di lotta, di rifugio o in trappola mortale, fino al dramma per alcuni dell’arresto
e della deportazione, dapprima a Fossoli, poi ad Auschwitz. Il percorso si conclude con il racconto
di chi è tornato e ha testimoniato anche per coloro che dai campi di concentramento non hanno
mai fatto ritorno.
La mostra è prodotta dall’Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in
Italia, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, con il sostegno economico della
Regione Piemonte, del Consiglio Regionale del Piemonte – Comitato per l'affermazione dei valori
della Resistenza e dei principi della Costituzione repubblicana - delle Regioni Valle d’Aosta ed
Emilia Romagna, del Consiglio provinciale di Torino – Comitato per la valorizzazione degli ideali
della Resistenza, di principi della Costituzione repubblicana, della pace, della solidarietà, dei diritti
umani e delle libertà - della CGIL e CISL Lombardia. Hanno dato la loro collaborazione l’Istituto
piemontese per la Storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti”, la
Fondazione ex campo di Fossoli, l’Archivio nazionale cinematografico della Resistenza, l’Istituto
per la storia della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Modena, l’Istituto
storico della Resistenza e della società contemporanea in Valle d'Aosta, la Fondazione Memoria
della Deportazione. Per l’edizione romana è stato fondamentale il sostegno dell’ Istituto Romano
per la storia d’Italia dal Fascismo alla Resistenza, del Progetto Memoria della Fondazione CDEC e
del Dipartimento Cultura della Comunità Ebraica di Roma, della Fnism-Federazione nazionale
insegnanti Sezione Roma e Lazio, dell’Unione delle Comunità Ebraiche italiane -DIRE, del Master
Internazionale in Didattica della Shoah-Roma Tre; della Fondazione Museo della Shoah di Roma.
Di forte rilievo è stato l’apporto dei familiari dei giovani protagonisti della mostra.
La mostra A noi fu dato in sorte questo tempo 1937-1948 sarà a aperta al pubblico dal martedì
12 ottobre a sabato 27 novembre 2010.
12
ottobre 2010
A noi fu dato in sorte questo tempo 1938-1947
Dal 12 ottobre al 27 novembre 2010
Location
PALAZZO DEL QUIRINALE
Roma, Piazza Del Quirinale, (Roma)
Roma, Piazza Del Quirinale, (Roma)
Orario di apertura
nei giorni feriali da martedì a sabato dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle ore 15.30 alle ore 18.30.
L’orario di apertura domenicale è dalle ore 8.30 alle ore 12.00 in concomitanza e con le
disposizioni dell’apertura al pubblico delle sale di rappresentanza del Quirinale.
Sito web
www.iltempoinsorte.it
Autore
Curatore