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A nord di Venezia
Una sequenza assolutamente spettacolare di “macchine liturgiche”, quali erano gli altari a battenti (Flügelältare) dolomitici, costituisce uno dei nuclei portanti della grande esposizione “A nord di Venezia. Scultura dipinta delle vallate dolomitiche tra Gotico e Rinascimento”, dal 30 ottobre 2004 al 22 febbraio 2005 in Palazzo Crepadona.
Comunicato stampa
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Va subito chiarito che non si tratta “solo” di una pur qualificata esposizione riservata all’indagine di un territorio in una data epoca, ma molto di più: tra Quattro e Cinquecento, infatti, il Bellunese (inteso in una accezione che spazia anche al di là dell’attuale territorio geografico-amministrativo) fu un singolare luogo di incontro tra la cultura artistica veneta e quella, soprattutto tedesca, “a nord di Venezia”.
La Serenissima, fortemente interessata a dare una positiva immagine di sé in un territorio strategico per le vie di comunicazioni terrestri e fluviali come per le materie prime (il bellunese era molto ricco di miniere, oltre che di legname), “investì” molto in queste vallate, sia in termini di legislazione che garantiva autonomie e consuetudini, sia in quelli che oggi definiremmo “interventi di immagine” che, spesso, erano veicolati da architetti ed artisti veneziani chiamati a rappresentare quassù la gloria della Dominante.
Dal vicino Tirolo, come dal Salisburghese o dalla Boemia, erano stabilmente penetrati nel bellunese altri, diversi linguaggi e nuovi moduli artistici.
L’incrocio tra questi mondi, reso ancora più vivace dagli influssi del vicino Friuli e del principato vescovile di Trento, ha catalizzato modi ed espressioni artistiche del tutto particolari, meraviglioso incontro di tradizioni fortemente diverse che hanno dato vita a capolavori di assoluta originalità.
Di questo magico momento dell’arte a nord di Venezia darà conto la mostra annunciata per il prossimo ottobre dal Comune e dalla Provincia di Belluno, insieme alla Soprintendenza e a numerosi altri enti, realtà territoriali e sponsor. L’hanno preceduta più di dieci anni di ricerche “a tappeto” sul territorio ma anche in tutta Europa per documentare, ritrovare e restaurare le testimonianze di una pagina assolutamente eccezionale, e inedita, della storia dell’arte.
Al centinaio di opere riunite a Palazzo Crepadona si aggiungono quelle diffuse in chiese e palazzi di Belluno e delle vallate dolomitiche che il visitatore della mostra è aiutato a scoprire percorrendo itinerari che lo porteranno dentro luoghi e paesaggi incontaminati, dove il tempo sembra essersi fermato, magari a soli pochi chilometri dalle più famose e battute piste da sci dell’intero arco alpino.
La Serenissima, fortemente interessata a dare una positiva immagine di sé in un territorio strategico per le vie di comunicazioni terrestri e fluviali come per le materie prime (il bellunese era molto ricco di miniere, oltre che di legname), “investì” molto in queste vallate, sia in termini di legislazione che garantiva autonomie e consuetudini, sia in quelli che oggi definiremmo “interventi di immagine” che, spesso, erano veicolati da architetti ed artisti veneziani chiamati a rappresentare quassù la gloria della Dominante.
Dal vicino Tirolo, come dal Salisburghese o dalla Boemia, erano stabilmente penetrati nel bellunese altri, diversi linguaggi e nuovi moduli artistici.
L’incrocio tra questi mondi, reso ancora più vivace dagli influssi del vicino Friuli e del principato vescovile di Trento, ha catalizzato modi ed espressioni artistiche del tutto particolari, meraviglioso incontro di tradizioni fortemente diverse che hanno dato vita a capolavori di assoluta originalità.
Di questo magico momento dell’arte a nord di Venezia darà conto la mostra annunciata per il prossimo ottobre dal Comune e dalla Provincia di Belluno, insieme alla Soprintendenza e a numerosi altri enti, realtà territoriali e sponsor. L’hanno preceduta più di dieci anni di ricerche “a tappeto” sul territorio ma anche in tutta Europa per documentare, ritrovare e restaurare le testimonianze di una pagina assolutamente eccezionale, e inedita, della storia dell’arte.
Al centinaio di opere riunite a Palazzo Crepadona si aggiungono quelle diffuse in chiese e palazzi di Belluno e delle vallate dolomitiche che il visitatore della mostra è aiutato a scoprire percorrendo itinerari che lo porteranno dentro luoghi e paesaggi incontaminati, dove il tempo sembra essersi fermato, magari a soli pochi chilometri dalle più famose e battute piste da sci dell’intero arco alpino.
30
ottobre 2004
A nord di Venezia
Dal 30 ottobre 2004 al 22 febbraio 2005
arte antica
Location
PALAZZO CREPADONA
Belluno, Via Ripa, 3, (Belluno)
Belluno, Via Ripa, 3, (Belluno)
Biglietti
Intero 7 euro
Ridotto 5 euro (sessant’anni, studenti di ogni ordine e grado, militari di leva, soci TCI, associati CTG, ANA ed enti di promozione)
Gruppi 5 euro (almeno 15 persone, gratuito per accompagnatore)
Scolaresche 3 euro (gratuito per due accompagnatori)
Orario di apertura
Orario continuato 10.00-19.00
Chiuso il lunedì
Chiuso il 24, 25 e 31 dicembre 2004
E il 1 gennaio 2005
Editore
SILVANA EDITORIALE