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A pieno titolo
Questa mostra prende avvio dal concetto di paradosso e dalle molteplici forme in cui può manifestarsi
Comunicato stampa
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“Il paradosso è una conclusione apparentemente inaccettabile, che deriva da premesse apparentemente accettabili per mezzo di un ragionamento apparentemente accettabile”
(Mark Sainsbury)
Questa mostra prende avvio dal concetto di paradosso e dalle molteplici forme in cui può manifestarsi. Nel laboratorio abbiamo analizzato e discusso collettivamente le modalità con cui il paradosso si presenta, sia sul piano concettuale che in quello pragmatico, attraverso filosofia, psicologia e arte, e ci siamo soffermati su come possa influenzare il confronto interindividuale e le dinamiche relazionali. A partire da queste discussioni si sono sviluppati diversi progetti, individuali e di gruppo, che sono stati sottoposti per tutta la durata del corso a ricerche e approfondimenti collettivi.
Quotidianamente, le possibili e differenti forme del paradosso, con la loro apparente casualità, ci colgono impreparati e, disattendendo le aspettative progettuali e razionali, rendono la vita meno ordinaria, costringendoci a cambiare il punto di vista e a ripensare il modo stesso in cui nel pensiero ordiniamo gli eventi.
In mostra sono evidenziati diversi approcci e spunti di ricerca sul tema del paradosso e su una possibile “casistica”: dal piano performativo a quello relazionale, dal plot cinematografico alla raccolta testuale, dalla mimesi retorica all’antinomia logica, dal non-sense della affermazione che nega se stessa alla esplorazione della vertiginosa pienezza del vuoto.
Lungi dal voler esaurire entro le dinamiche espositive la complessità del tema, i lavori di questa mostra tentano di esplorare con ironia le logiche costruttive del linguaggio e dell’agire, proprio là dove esse sembrano più instabili e incerte.
(Mark Sainsbury)
Questa mostra prende avvio dal concetto di paradosso e dalle molteplici forme in cui può manifestarsi. Nel laboratorio abbiamo analizzato e discusso collettivamente le modalità con cui il paradosso si presenta, sia sul piano concettuale che in quello pragmatico, attraverso filosofia, psicologia e arte, e ci siamo soffermati su come possa influenzare il confronto interindividuale e le dinamiche relazionali. A partire da queste discussioni si sono sviluppati diversi progetti, individuali e di gruppo, che sono stati sottoposti per tutta la durata del corso a ricerche e approfondimenti collettivi.
Quotidianamente, le possibili e differenti forme del paradosso, con la loro apparente casualità, ci colgono impreparati e, disattendendo le aspettative progettuali e razionali, rendono la vita meno ordinaria, costringendoci a cambiare il punto di vista e a ripensare il modo stesso in cui nel pensiero ordiniamo gli eventi.
In mostra sono evidenziati diversi approcci e spunti di ricerca sul tema del paradosso e su una possibile “casistica”: dal piano performativo a quello relazionale, dal plot cinematografico alla raccolta testuale, dalla mimesi retorica all’antinomia logica, dal non-sense della affermazione che nega se stessa alla esplorazione della vertiginosa pienezza del vuoto.
Lungi dal voler esaurire entro le dinamiche espositive la complessità del tema, i lavori di questa mostra tentano di esplorare con ironia le logiche costruttive del linguaggio e dell’agire, proprio là dove esse sembrano più instabili e incerte.
29
marzo 2007
A pieno titolo
Dal 29 marzo al primo aprile 2007
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE BEVILACQUA LA MASA – PALAZZETTO TITO
Venezia, Dorsoduro, 2826, (Venezia)
Venezia, Dorsoduro, 2826, (Venezia)
Orario di apertura
12-18
Vernissage
29 Marzo 2007, ore 19
Autore