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A place where to stay
A place where to stay. Un luogo in cui : stare, permanere – perché, da esso, non può prescindere ora un’intimità ritrovata, una mota risonanza, un flusso che stimola, tra oggetti ormai familiari, con ponti verso ricordi situazioni
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Si inaugura il 1' febbraio 2007, alle ore 19.00, presso la casa-studio di Jobst Grapow (Via San Giovanni in Laterano, n. 190, scala D, int. 12 - Roma) la mostra collettiva "A place where to stay". Gli artisti invitati sono: Andrea Foschi & Alessandra Quadri, Luca Ferrante, Giuseppe Satta.
A place where to stay. Un luogo in cui : stare, permanere - perché, da esso, non può prescindere ora un'intimità ritrovata, una mota risonanza, un flusso che stimola, tra oggetti ormai familiari, con ponti verso ricordi situazioni. Con volontà d'un tempo, e d'oggi, che muovono. E' casa, allora: non oggetti estranei ancora - sconosciuti forse, ma non ancora addomesticati. Ci ritroviamo in noi allora, quando altrove ci ritroviamo in altri, cerchiamo vesti che ci circondino, e ricoprano, e un nostro gesto in essi che ci riconduca a noi. E così torniamo verso lo stesso spazio, riportando in esso quanto ci ha riempito. Ponti tra silenzi che parlano, ponti tra terre conosciute, attraversate e mai del tutto nostre.
Place.. punto. Put yourself in my place / Keep him in his place / If I were in your place. In place / Out of place / I would like everything to be in place. To take the place of. Vorrei che tutto fosse al suo posto. Prendere il posto di. L'opera si sostituisce a noi, mettendosi proprio lì dove vorrebbe essere, raccogliendo il segno e depositandolo, custodendo in un luogo "caldo" il nostro percorso. Come in una casa vorremmo.. sentirci raccolti, intimi per una volta a noi stessi. E' casa, non è cosa.
A place where to stay. Un luogo in cui : stare, permanere - perché, da esso, non può prescindere ora un'intimità ritrovata, una mota risonanza, un flusso che stimola, tra oggetti ormai familiari, con ponti verso ricordi situazioni. Con volontà d'un tempo, e d'oggi, che muovono. E' casa, allora: non oggetti estranei ancora - sconosciuti forse, ma non ancora addomesticati. Ci ritroviamo in noi allora, quando altrove ci ritroviamo in altri, cerchiamo vesti che ci circondino, e ricoprano, e un nostro gesto in essi che ci riconduca a noi. E così torniamo verso lo stesso spazio, riportando in esso quanto ci ha riempito. Ponti tra silenzi che parlano, ponti tra terre conosciute, attraversate e mai del tutto nostre.
Place.. punto. Put yourself in my place / Keep him in his place / If I were in your place. In place / Out of place / I would like everything to be in place. To take the place of. Vorrei che tutto fosse al suo posto. Prendere il posto di. L'opera si sostituisce a noi, mettendosi proprio lì dove vorrebbe essere, raccogliendo il segno e depositandolo, custodendo in un luogo "caldo" il nostro percorso. Come in una casa vorremmo.. sentirci raccolti, intimi per una volta a noi stessi. E' casa, non è cosa.
01
febbraio 2007
A place where to stay
Dal primo al 12 febbraio 2007
arte contemporanea
Location
STUDIO GRAPOW
Roma, Via Di San Giovanni In Laterano, 190, (Roma)
Roma, Via Di San Giovanni In Laterano, 190, (Roma)
Orario di apertura
su appuntamento
Vernissage
1 Febbraio 2007, ore 19
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