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Aaron Nachtailer – The raw and the cooked
“THE RAW and the cooked” è un percorso realizzato utilizzando tronchi sapientemente lavorati con il granito tonalite dell’Adamello, e il vetro di murano. Un invito al visitatore a prendersi un momento, fermare il tempo, e trovare un equilibrio tra la sua parte razionale e quella naturale.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Maison Random è lieta di presentare la mostra “THE RAW and the cooked” dell'artista Aaron Nachtailer curata da Silvia Bettoli.
il progetto è realizzato grazie a Maison Random
con il patrocinio del Comune di Ravenna
con la collaborazione di Graniti Pedretti
Aaron Nachtailer è uno dei più talentuosi artisti emergenti nel panorama dell'arte contemporanea. Alla ricerca di una definizione del tempo, esplorando idee piuttosto che una estetica convenzionale, tra installazioni e sculture Aaron ha ridefinito la sua produzione concettuale con l'elaborazione di un pensiero complesso in una semplice espressione artistica.
“THE RAW and the cooked” è un percorso realizzato utilizzando tronchi sapientemente lavorati con il granito tonalite dell'Adamello, e il vetro di murano.
“Un invito al visitatore a prendersi un momento, fermare il tempo, e trovare un equilibrio tra la sua parte razionale e quella naturale”.
Concepite e realizzate all'interno di Palazzo Baronio, le opere assumono una forma onirica, per inserirsi in questo luogo di eccezione.
Per l'artista, essere in relazione con la natura è condizione peculiare. Produrre un rovesciamento tra esterno e interno, tra spazio naturale e spazio culturale, e l'opera d'arte corrisponde con la materia fisica primaria per eccellenza.
Una visione della realtà, secondo la quale vi è una corrispondenza simbolica fra gli enti naturali e le verità spirituali; la natura è un repertorio di insegnamenti morali. Offre all’uomo la possibilità non solo di libertà e godimento estetico, ma anche di raccoglimento: l’uomo ritrova se stesso.
Nelle sue opere si evidenzia subito la ricerca di una nuova spazialità, caratterizzata dall'utilizzo delle materie naturali: l'albero, la pietra, che tendono a un’immagine assoluta, mentale che l'artista impiega come elementi normativi per una diversa concezione del fare artistico.
Alberi e pietre intesi non come segni figurativi, ma come strumenti di una pratica rituale.
Ciò che distingue l'opera di Nachtailer è il profondo attaccamento al paesaggio della nativa Patagonia e coerentemente espresso in una poetica, in immagini che prendono forme densissime eppure estremamente semplici, è tempo in dialogo con la materia.
Il titolo: viene preso in prestito dagli scritti di Claude Lévi-Strauss (studioso francese di antropologia culturale) La tensione tra natura e cultura è uno dei temi principali nella ricerca di Claude Lévi-Strauss, insieme alla consapevolezza che il mito – come la musica – supera l’antinomia fra tempo storico e struttura permanente: attraverso di esso l’uomo accede a una specie di immortalità.
Poiché il passaggio dallo stadio naturale a quello culturale è sovente elaborato dalle società attraverso la creazione collettiva di un mito: la scienza dei miti può illuminare le strutture profonde, universali e atemporali che soggiacciono al pensiero umano.
Per Lévi-Strauss le opposte categorie di crudo e cotto, fresco e putrido, bagnato e bruciato – al pari dei segni linguistici – costituiscono sistemi simbolici rivelatori, grazie ai quali si possono restituire sul piano dell’intelligibile, e non soltanto del sensibile, le funzioni necessarie al commercio della verità.
Lévi-Strauss individua nella cottura del cibo un elemento fondante dell’ordine culturale, il mediatore del passaggio di una società dallo stadio naturale a quello delle regole sociali.
L'artista: Aaron Nachtailer è un artista argentino nato in patagonia nel 1986. Ha iniziato la sua carriera come stilista e textile designer, con una laurea all'Università di Palermo, città di Buenos Aires, è cresciuto con il lavoro quotidiano nell'atelier del designer Mariano Toledo.
Varie competizioni e apparizioni lo hanno portato ad esporre le sue opere a New York, Milano, Berlino, Mosca.
Nel 2015 viene supportato da Vogue Italia come giovane talento e nel 2016 arriva a Venezia. Da quel momento decide di dedicarsi all' espressione artistica pura.
A novembre vince un concorso di artista in residenza a New York, è lì che incontra il gruppo di Maison Random e decide di farne parte, assumendone la direzione artistica.
Vive tra a Venezia e Parigi.
Il luogo: Palazzo Baronio, un luogo privato, un mondo tra realtà e utopia: segreto. Costruito nel 1744 da Domenico Barbiani per conto della famiglia Guiccioli, questo grande palazzo a tre piani è uno dei più imponenti di Ravenna. L’atrio conserva il pavimento originario, nei cui mattoni disposti a spina di pesce sono ricavate le due guide per le ruote delle carrozze. Il palazzo è dotato di un ampio cortile interno e di una piccola cappella privata barocca. Le imponenti scale danno accesso ai numerosi e ampi vani interni, gli esterni mantengono l’originario colore rosso mattone, caratteristico dei palazzi ravennati del periodo. Nel 1788, fu acquistato dai Baronio, passato poi alla famiglia Casadio, per oltre cento anni sede del Circolo Cittadino, ormai chiuso da vent'anni.
il progetto è realizzato grazie a Maison Random
con il patrocinio del Comune di Ravenna
con la collaborazione di Graniti Pedretti
Aaron Nachtailer è uno dei più talentuosi artisti emergenti nel panorama dell'arte contemporanea. Alla ricerca di una definizione del tempo, esplorando idee piuttosto che una estetica convenzionale, tra installazioni e sculture Aaron ha ridefinito la sua produzione concettuale con l'elaborazione di un pensiero complesso in una semplice espressione artistica.
“THE RAW and the cooked” è un percorso realizzato utilizzando tronchi sapientemente lavorati con il granito tonalite dell'Adamello, e il vetro di murano.
“Un invito al visitatore a prendersi un momento, fermare il tempo, e trovare un equilibrio tra la sua parte razionale e quella naturale”.
Concepite e realizzate all'interno di Palazzo Baronio, le opere assumono una forma onirica, per inserirsi in questo luogo di eccezione.
Per l'artista, essere in relazione con la natura è condizione peculiare. Produrre un rovesciamento tra esterno e interno, tra spazio naturale e spazio culturale, e l'opera d'arte corrisponde con la materia fisica primaria per eccellenza.
Una visione della realtà, secondo la quale vi è una corrispondenza simbolica fra gli enti naturali e le verità spirituali; la natura è un repertorio di insegnamenti morali. Offre all’uomo la possibilità non solo di libertà e godimento estetico, ma anche di raccoglimento: l’uomo ritrova se stesso.
Nelle sue opere si evidenzia subito la ricerca di una nuova spazialità, caratterizzata dall'utilizzo delle materie naturali: l'albero, la pietra, che tendono a un’immagine assoluta, mentale che l'artista impiega come elementi normativi per una diversa concezione del fare artistico.
Alberi e pietre intesi non come segni figurativi, ma come strumenti di una pratica rituale.
Ciò che distingue l'opera di Nachtailer è il profondo attaccamento al paesaggio della nativa Patagonia e coerentemente espresso in una poetica, in immagini che prendono forme densissime eppure estremamente semplici, è tempo in dialogo con la materia.
Il titolo: viene preso in prestito dagli scritti di Claude Lévi-Strauss (studioso francese di antropologia culturale) La tensione tra natura e cultura è uno dei temi principali nella ricerca di Claude Lévi-Strauss, insieme alla consapevolezza che il mito – come la musica – supera l’antinomia fra tempo storico e struttura permanente: attraverso di esso l’uomo accede a una specie di immortalità.
Poiché il passaggio dallo stadio naturale a quello culturale è sovente elaborato dalle società attraverso la creazione collettiva di un mito: la scienza dei miti può illuminare le strutture profonde, universali e atemporali che soggiacciono al pensiero umano.
Per Lévi-Strauss le opposte categorie di crudo e cotto, fresco e putrido, bagnato e bruciato – al pari dei segni linguistici – costituiscono sistemi simbolici rivelatori, grazie ai quali si possono restituire sul piano dell’intelligibile, e non soltanto del sensibile, le funzioni necessarie al commercio della verità.
Lévi-Strauss individua nella cottura del cibo un elemento fondante dell’ordine culturale, il mediatore del passaggio di una società dallo stadio naturale a quello delle regole sociali.
L'artista: Aaron Nachtailer è un artista argentino nato in patagonia nel 1986. Ha iniziato la sua carriera come stilista e textile designer, con una laurea all'Università di Palermo, città di Buenos Aires, è cresciuto con il lavoro quotidiano nell'atelier del designer Mariano Toledo.
Varie competizioni e apparizioni lo hanno portato ad esporre le sue opere a New York, Milano, Berlino, Mosca.
Nel 2015 viene supportato da Vogue Italia come giovane talento e nel 2016 arriva a Venezia. Da quel momento decide di dedicarsi all' espressione artistica pura.
A novembre vince un concorso di artista in residenza a New York, è lì che incontra il gruppo di Maison Random e decide di farne parte, assumendone la direzione artistica.
Vive tra a Venezia e Parigi.
Il luogo: Palazzo Baronio, un luogo privato, un mondo tra realtà e utopia: segreto. Costruito nel 1744 da Domenico Barbiani per conto della famiglia Guiccioli, questo grande palazzo a tre piani è uno dei più imponenti di Ravenna. L’atrio conserva il pavimento originario, nei cui mattoni disposti a spina di pesce sono ricavate le due guide per le ruote delle carrozze. Il palazzo è dotato di un ampio cortile interno e di una piccola cappella privata barocca. Le imponenti scale danno accesso ai numerosi e ampi vani interni, gli esterni mantengono l’originario colore rosso mattone, caratteristico dei palazzi ravennati del periodo. Nel 1788, fu acquistato dai Baronio, passato poi alla famiglia Casadio, per oltre cento anni sede del Circolo Cittadino, ormai chiuso da vent'anni.
25
ottobre 2019
Aaron Nachtailer – The raw and the cooked
Dal 25 al 27 ottobre 2019
arte contemporanea
Location
PALAZZO BARONIO – MAISON RANDOM
Ravenna, Raul Gardini, 16, (RA)
Ravenna, Raul Gardini, 16, (RA)
Orario di apertura
venerdì 25 ottobre dalle 17:00 alle 21:00
sabato 26 ottobre dalle 17:00 alle 21:00
domenica 27 ottobre dalle 17:00 alle 21:00
Sito web
Autore
Curatore
Produzione organizzazione
È sempre chiusa. Ci sono passata tre volte e non sono mai riuscita a visitarla