Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
ABC BAU: From Transmission to Performance
Venerdì 13 marzo alle ore 18.30 i partecipanti internazionali del workshop ABC BAU: From Transmission to Performance, incontreranno il pubblico per presentare le riflessioni emerse durante la settimana di laboratorio ospitato dall’Istituto Svizzero di Roma all’interno di Studio Roma.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
In occasione del workshop l’ “Arte” è utilizzata come dispositivo epistemico e storico capace di legare opere a contesti diversi, così come l’opera artistica è considerata, nel rapporto tra materiali e idee, sul piano della produzione, dell’iscrizione storica e della fruizione pubblica.
A partire dallo studio dei materiali d’archivio legati alle rappresentazioni di scena e di danza concepite dall’artista visivo e teatrale Oskar Schlemmer (1888-1943) nei suoi anni di insegnamento alla Bauhaus, si intende individuare i processi di produzione, la genealogia e i meccanismi di ricezione di tali opere. La dinamica condivisa di questo laboratorio permette di passare da un’attenta analisi iconografica e storico-artistica, a una dimensione più propriamente pratica di ricostruzione e rimessa in scena delle opere di Schlemmer.
ABC BAU: From Transmission to Performance è anche il titolo del workshop che si svolge dal 9 al 14 marzo 2015 all’Istituto Svizzero di Roma, con la partecipazione dei coreografi, storici dell’arte e curatori Christophe Wavelet, Latifa Laâbissi, Xavier Le Roy, Corinne Diserens e le artiste Manon de Boer e Thea Djordjadze, che si confronteranno su ipotesi, idee, ricerche, materiali d’archivio e gesti performativi.
ABC BAU: From Transmission to Performance si apre a sperimentazioni che non possono essere anticipate perché non ancora immaginate, analizzate o testate e perché queste si producono e prendono forma nella pratica e nell’esercizio. Il workshop è organizzato da erg e carta blanca éditions ed è stato preceduto da seminari condotti a P.A.R.T.S. – Performing Arts Research and Training Studios di Bruxelles e all’Instituto de investigaciòn del departamento de artes del movimiento, Instituto Universitario Nacional del Arte di Buenos Aires.
Biografie:
Manon de Boer, nata nel 1966 a Kodaicanal in India, insegna all’erg a Bruxelles, dove vive. Ha studiato all’Akademie Van Beeldende Kunsten di Rotterdam e alla Rijksakademie di Amsterdam. Utilizzando narrazione personale e interpretazione musicale sia come metodo che soggetto, de Boer esplora la relazione tra linguaggio, tempo, ricordo e verità con dei ritratti cinematografici in cui il mezzo artistico è messo continuamente in discussione. Ha esposto alla Biennale di Venezia (2007), Berlino (2008), San Paolo (2010) e Documenta (2012) ed è stata inclusa in molti festival cinematografici tra cui Hong Kong, Marsiglia, Rotterdam e Vienna. Tra le sue mostre monografiche: Witte de With (2008), Frankfurter Kunstverein (2008), London South Gallery (2010), Index (2011), Contemporary Art Museum of St Louis (2011), Museum of Art Philadelphia (2012) e Van Abbemuseum (2013).
Nata a Ginevra, Corinne Diserens ha studiato Storia dell’arte alla Université Panthéon Sorbonne Paris 1, ed è stata Fellow al Whitney Independent Study Program (New York). Ha lavorato come curatrice al IVAM–Instituto Valenciano de Arte Moderno, Centre Julio Gonzales a Valencia ed ha diretto il Musée de Marseille (1996–1999), Musée des Beaux–Arts de Nantes (2001–2005) e Museion–Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Bolzano. Dal 2011 è direttrice dell’École de Recherche Graphique (erg) a Bruxelles. Diserens ha curato mostre tematiche, pubblicazioni monografiche e retrospettive tra gli altri di Oskar Schlemmer, Eva Hesse, Gordon Matta-Clark, Trisha Brown, Dan Graham, Lygia Clark, Dieter Roth, David Goldblatt, Santu Mofokeng, Francis Alys, Marcel Broodthaers.
Thea Djordjadze, nata nel 1971 a Tblisi, Georgia, vive a Berlino. Dopo aver studiato all’Accademia d’Arte di Tblisi e la Gerrit Rietveld Akademie di Amsterdam, ha completato i propri studi alla Staatliche Kunstakademie Düsseldorf con i professori Rosemarie Trockel e Dieter Krieg. È stata parte del gruppo di artisti hobbypopMUSEUM, uno spazio a progetto a Düsseldorf. Ha avuto personali all’MIT, Cambridge (2014), Kölnischer Kunstverein (2013), Malmö Konstmuseum (2012), Kunsthalle Basel (2009), Kunstverein Nürnberg (2008) e Bonner Kunstverein (2001). Ha esposto al Padiglione Georgiano della Biennale di Venezia (2013) e ha partecipato a documenta 13 (2012), Berlin Biennale (2008) e Biennale de Lyon (2007).
Lavori coreografici, installazioni, lecture dimostrative, collaborazioni pluridisciplinari: mescolando i generi e riflettendo e ridefinendo i formati, il lavoro di Latifa Laâbissi cerca di portare sul palco le molte prospettive che sono fuori dalla scena; un paesaggio antropologico in cui le storie, le figure, le voci sono posizionate e messe in evidenza. I codici della danza sono distributi attraverso corpi recalcitranti, storie alternative, montaggi di materiali infiltrati da certi segni dei tempi. Formazione/deformazione: dopo aver studiato al Cunningham Studio di New York, Latifa Laâbissi ha iniziato a lavorare con temi specifici, che includono la questione del corpo come una zona dalle influenze molteplici, disseminato da strati culturali soggettivi e eterogenei. Andando contro l’estetica astratta dominante, ha estrapolato un vocabolario di movimento costruito a partire dalla confusione dei generi e delle posture sociali, a partire dagli inizi della modernità: un celare le identificazioni che rivelano la violenza dei conflitti, che coinvolgono il corpo e riportano un’immagine rovesciata e contorta.
Xavier Le Roy è dottore in Biologia molecolare dall’Università di Montpellier, Francia, e ha lavorato come danzatore e coreografo dal 1991. Dal 1996 al 2003, è stato artista in residenza a Podewil, Berlino. Nel 2007-2008 è stato “artista associato” al Centre Chorégraphique National di Montpellier, Francia. Nel 2010 Le Roy è stato un Artist in Residence fellow all’MIT Program in Art Culture and Technology, Cambridge.
Attraverso i suoi progetti Self Unfinished (1998) e Product of Circumstances (1999), ha aperto nuove prospettive nel campo delle arti coreografiche. Tra i suoi lavori più recenti: Le Sacre du Printemps (2007), il lavoro di gruppo low pieces (2011), e opere per spazi espositivi come production (2011) creato con Mårten Spångberg, untitled 2012 per la mostra 12 Rooms e Retrospective realizzato la prima volta nel 2012 alla Tapiès Foundation di Barcellona. Le Roy produce situazioni che interrogano la relazione tra spettatori/visitatori/performers e la produzione di soggettività.
Ex performer, Christophe Wavelet ha co-diretto le attività del Knust Project, un collettivo (1993-2001) fondato sulla rimessa in scena artistica, l’appropriazione e la pubblicazione del giornale politico francese Vacarme (1996-2000). Ha collaborato a numerose mostre, conferenze, pubblicazioni e manifestazioni internazionali in Europa, Sud America, Asia e Africa, sia in veste di curatore che di critico e ricercatore. È interessato a progetti la cui priorità è allo stesso tempo sperimentale e discorsiva, al di là di ogni specificità di mezzo e all’interno di aree culturali differenti, è stato inoltre direttore artistico di LiFE, uno spazio trans-disciplinare e trans-nazionale per l’arte contemporanea (2005-2010).
A partire dallo studio dei materiali d’archivio legati alle rappresentazioni di scena e di danza concepite dall’artista visivo e teatrale Oskar Schlemmer (1888-1943) nei suoi anni di insegnamento alla Bauhaus, si intende individuare i processi di produzione, la genealogia e i meccanismi di ricezione di tali opere. La dinamica condivisa di questo laboratorio permette di passare da un’attenta analisi iconografica e storico-artistica, a una dimensione più propriamente pratica di ricostruzione e rimessa in scena delle opere di Schlemmer.
ABC BAU: From Transmission to Performance è anche il titolo del workshop che si svolge dal 9 al 14 marzo 2015 all’Istituto Svizzero di Roma, con la partecipazione dei coreografi, storici dell’arte e curatori Christophe Wavelet, Latifa Laâbissi, Xavier Le Roy, Corinne Diserens e le artiste Manon de Boer e Thea Djordjadze, che si confronteranno su ipotesi, idee, ricerche, materiali d’archivio e gesti performativi.
ABC BAU: From Transmission to Performance si apre a sperimentazioni che non possono essere anticipate perché non ancora immaginate, analizzate o testate e perché queste si producono e prendono forma nella pratica e nell’esercizio. Il workshop è organizzato da erg e carta blanca éditions ed è stato preceduto da seminari condotti a P.A.R.T.S. – Performing Arts Research and Training Studios di Bruxelles e all’Instituto de investigaciòn del departamento de artes del movimiento, Instituto Universitario Nacional del Arte di Buenos Aires.
Biografie:
Manon de Boer, nata nel 1966 a Kodaicanal in India, insegna all’erg a Bruxelles, dove vive. Ha studiato all’Akademie Van Beeldende Kunsten di Rotterdam e alla Rijksakademie di Amsterdam. Utilizzando narrazione personale e interpretazione musicale sia come metodo che soggetto, de Boer esplora la relazione tra linguaggio, tempo, ricordo e verità con dei ritratti cinematografici in cui il mezzo artistico è messo continuamente in discussione. Ha esposto alla Biennale di Venezia (2007), Berlino (2008), San Paolo (2010) e Documenta (2012) ed è stata inclusa in molti festival cinematografici tra cui Hong Kong, Marsiglia, Rotterdam e Vienna. Tra le sue mostre monografiche: Witte de With (2008), Frankfurter Kunstverein (2008), London South Gallery (2010), Index (2011), Contemporary Art Museum of St Louis (2011), Museum of Art Philadelphia (2012) e Van Abbemuseum (2013).
Nata a Ginevra, Corinne Diserens ha studiato Storia dell’arte alla Université Panthéon Sorbonne Paris 1, ed è stata Fellow al Whitney Independent Study Program (New York). Ha lavorato come curatrice al IVAM–Instituto Valenciano de Arte Moderno, Centre Julio Gonzales a Valencia ed ha diretto il Musée de Marseille (1996–1999), Musée des Beaux–Arts de Nantes (2001–2005) e Museion–Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Bolzano. Dal 2011 è direttrice dell’École de Recherche Graphique (erg) a Bruxelles. Diserens ha curato mostre tematiche, pubblicazioni monografiche e retrospettive tra gli altri di Oskar Schlemmer, Eva Hesse, Gordon Matta-Clark, Trisha Brown, Dan Graham, Lygia Clark, Dieter Roth, David Goldblatt, Santu Mofokeng, Francis Alys, Marcel Broodthaers.
Thea Djordjadze, nata nel 1971 a Tblisi, Georgia, vive a Berlino. Dopo aver studiato all’Accademia d’Arte di Tblisi e la Gerrit Rietveld Akademie di Amsterdam, ha completato i propri studi alla Staatliche Kunstakademie Düsseldorf con i professori Rosemarie Trockel e Dieter Krieg. È stata parte del gruppo di artisti hobbypopMUSEUM, uno spazio a progetto a Düsseldorf. Ha avuto personali all’MIT, Cambridge (2014), Kölnischer Kunstverein (2013), Malmö Konstmuseum (2012), Kunsthalle Basel (2009), Kunstverein Nürnberg (2008) e Bonner Kunstverein (2001). Ha esposto al Padiglione Georgiano della Biennale di Venezia (2013) e ha partecipato a documenta 13 (2012), Berlin Biennale (2008) e Biennale de Lyon (2007).
Lavori coreografici, installazioni, lecture dimostrative, collaborazioni pluridisciplinari: mescolando i generi e riflettendo e ridefinendo i formati, il lavoro di Latifa Laâbissi cerca di portare sul palco le molte prospettive che sono fuori dalla scena; un paesaggio antropologico in cui le storie, le figure, le voci sono posizionate e messe in evidenza. I codici della danza sono distributi attraverso corpi recalcitranti, storie alternative, montaggi di materiali infiltrati da certi segni dei tempi. Formazione/deformazione: dopo aver studiato al Cunningham Studio di New York, Latifa Laâbissi ha iniziato a lavorare con temi specifici, che includono la questione del corpo come una zona dalle influenze molteplici, disseminato da strati culturali soggettivi e eterogenei. Andando contro l’estetica astratta dominante, ha estrapolato un vocabolario di movimento costruito a partire dalla confusione dei generi e delle posture sociali, a partire dagli inizi della modernità: un celare le identificazioni che rivelano la violenza dei conflitti, che coinvolgono il corpo e riportano un’immagine rovesciata e contorta.
Xavier Le Roy è dottore in Biologia molecolare dall’Università di Montpellier, Francia, e ha lavorato come danzatore e coreografo dal 1991. Dal 1996 al 2003, è stato artista in residenza a Podewil, Berlino. Nel 2007-2008 è stato “artista associato” al Centre Chorégraphique National di Montpellier, Francia. Nel 2010 Le Roy è stato un Artist in Residence fellow all’MIT Program in Art Culture and Technology, Cambridge.
Attraverso i suoi progetti Self Unfinished (1998) e Product of Circumstances (1999), ha aperto nuove prospettive nel campo delle arti coreografiche. Tra i suoi lavori più recenti: Le Sacre du Printemps (2007), il lavoro di gruppo low pieces (2011), e opere per spazi espositivi come production (2011) creato con Mårten Spångberg, untitled 2012 per la mostra 12 Rooms e Retrospective realizzato la prima volta nel 2012 alla Tapiès Foundation di Barcellona. Le Roy produce situazioni che interrogano la relazione tra spettatori/visitatori/performers e la produzione di soggettività.
Ex performer, Christophe Wavelet ha co-diretto le attività del Knust Project, un collettivo (1993-2001) fondato sulla rimessa in scena artistica, l’appropriazione e la pubblicazione del giornale politico francese Vacarme (1996-2000). Ha collaborato a numerose mostre, conferenze, pubblicazioni e manifestazioni internazionali in Europa, Sud America, Asia e Africa, sia in veste di curatore che di critico e ricercatore. È interessato a progetti la cui priorità è allo stesso tempo sperimentale e discorsiva, al di là di ogni specificità di mezzo e all’interno di aree culturali differenti, è stato inoltre direttore artistico di LiFE, uno spazio trans-disciplinare e trans-nazionale per l’arte contemporanea (2005-2010).
13
marzo 2015
ABC BAU: From Transmission to Performance
13 marzo 2015
performance - happening
Location
ISTITUTO SVIZZERO DI ROMA
Roma, Via Ludovisi, 48, (Roma)
Roma, Via Ludovisi, 48, (Roma)
Orario di apertura
dalle 18.30 alle 21.30
Vernissage
13 Marzo 2015, 18.30
Autore
Curatore