Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Abitare il Settecento
Un percorso ideato per restituire il Palazzo ai fasti, ma anche alla dimensione quotidiana della vita dell’aristocrazia europea del secolo dei Lumi, sottraendolo per alcuni mesi alla sua funzione di contenitore museale.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
GORIZIA – “Abitare il '700”: questo il tema del grande progetto espositivo avviato dai Musei Provinciali di Gorizia per il 2007, inaugurato con la prima tappa in omaggio a Giovanni Battista Piranesi, uno dei maggiori maestri dell'incisione, architetto visionario, archeologo appassionato e autore controverso di saggi teorici sull'arte. “Vasi candelabri cippi sarcofagi tripodi lucerne ed ornamenti antichi” titolava la mostra allestita quale prima tappa del progetto. Approdata in Italia per la prima volta dopo oltre un secolo dal Museo delle arti e delle arti decorative (MUO) di Zagabria, curata da Anđelka Galić e articolata in un elegante itinerario di 124 incisioni firmate da Piranesi, ha proposto al pubblico uno spaccato straordinario di opere che hanno mutato il modo di guardare l'antico e influenzato le forme dell'architettura e delle arti applicate.
E dal 10 novembre 2007 al 24 febbraio 2008 la splendida cornice di Palazzo Attems-Petzenstein, sede dei Musei Provinciali di Gorizia, ospiterà la grande mostra “ABITARE IL SETTECENTO”: un percorso espositivo – curato da Raffaella Sgubin, Andreina d’Agliano, Christian Witt-Doerring e progettato dall’arch. Chiara Lamonarca – ideato per restituire Palazzo Attems-Petzenstein ai fasti, ma anche alla dimensione quotidiana della vita dell’aristocrazia europea del secolo dei Lumi, sottraendolo per alcuni mesi alla sua funzione di contenitore museale. Mobili antichi arrederanno gli ampi saloni; specchi dorati e quadri di pregio torneranno a pendere alle pareti; le tavole riluceranno di vetri, argenti e porcellane; tabacchiere, ventagli e altri oggetti preziosi ricreeranno un’ambientazione in cui potremo immaginare visite di abati e di cavalieri, incontri galanti, ma anche i riti mattutini della colazione e della toeletta, il pranzo, il gioco, il ballo, insomma le occupazioni, le mode, gli intrattenimenti della nobiltà dell’epoca. La mostra si armonizza pienamente alla filosofia espositiva dei Musei goriziani, nel 2007 dedicata in modo particolare alla valorizzazione delle arti decorative. Il pubblico, che ha apprezzato nei mesi scorsi a Gorizia le opere raffinatissime del Piranesi incisore – un compendio di antichità romane che il Maestro ha raccolto, interpretato e trasposto sul foglio con altissima abilità e fantasia incisoria – potrà adesso immergersi, nelle sale di Palazzo Attems-Petzenstein, nella vita quotidiana del Settecento, grazie alla mostra realizzata in collaborazione e con prestiti di realtà museali prestigiose del Centro-Europa, come il Museo delle Arti Applicate (MAK) e il Liechtenstein Museum di Vienna, la Galleria Nazionale e il Museo Nazionale di Lubiana, il Museo delle Arti e delle Arti Applicate (MUO) di Zagabria, i Civici Musei di Venezia, Palazzo Pitti di Firenze e il Museo della Città di Roma, nonché diverse collezioni private.
Il fulcro del progetto è costituito da un’imponente ricerca d’archivio che, attraverso l’attenta analisi di inventari e lettere, ha riportato alla luce una serie di microstorie e soprattutto ha permesso di ricostruire stanza per stanza l’arredamento, la dotazione di biancheria e le suppellettili di molte dimore. Se lo spunto della mostra è locale, la riflessione sugli stili di vita non può non tener conto del cosmopolitismo proprio della nobiltà di allora, i cui poli di riferimento erano naturalmente Venezia e Vienna. Il Settecento, infatti, fu il secolo cosmopolita per antonomasia. Non a caso gli oggetti presenti in mostra giungono da importanti musei e collezioni private italiane e straniere. E se a suo tempo il Parini aveva raccontato in forma letteraria le occupazioni del “giovin signore”, ripercorrendone l’intera giornata, la mostra “Abitare il Settecento” si propone di ricostruire i momenti più significativi della vita di una famiglia aristocratica disponendo, tra gli altri, di alcuni preziosissimi dipinti di Pietro Longhi, di raffinati oggetti di arte applicata, tra i quali va segnalata la riunione del servizio di porcellana Meissen dipinto da Adam F. Löwenfinck, servizio oggi diviso tra due collezioni private, e di sontuosi abiti dell’epoca prestati dai musei romani e fiorentini. Inoltre saranno esposti per la prima volta in assoluto i ritratti dei padroni di casa, Gioseffa, nata contessa Lantieri, e Sigismondo d’Attems, quest’ultimo esposto unitamente a un abito settecentesco sorprendentemente simile a quello dipinto. L’intento è quindi quello di evocare un mondo del passato per offrirlo alla riflessione critica dei visitatori attraverso un percorso espositivo adeguato, avendo un’attenzione specifica anche per giovani e giovanissimi, attraverso la predisposizione di un ricco apparato esplicativo e di laboratori didattici “su misura”. A rendere più ricca e interessante l’offerta della mostra si aggiungerà la possibilità di inserire nell’itinerario di visita anche un’altra splendida residenza goriziana, Palazzo Coronini Cronberg, che racchiude al suo interno, tra gli altri, pregevolissimi arredi e dipinti del XVIII secolo (martedì-sabato: 10-13 e 14-19; domenica su prenotazione per gruppi).
ABITARE IL SETTECENTO A PALAZZO ATTEMS-PETZENSTEIN, GORIZIA
IL PERCORSO ESPOSITIVO
Il percorso espositivo si aprirà al pianoterra di Pazzo Attems – Petzenstein, e sarà dedicato alla storia della famiglia Attems, con una serie di ritratti provenienti dalla Galleria Nazionale di Lubiana, alle vicende sull’edificazione del palazzo, alla ricostruzione di una cucina con una strabiliante collezione di oggetti in rame, ad alcuni usi caratteristici della vita di casa (tè, caffè, cioccolata, apparecchiatura della tavola), all'abbigliamento, agli svaghi (gioco, scrittura, lettura, ricamo). Punto di forza del pian terreno saranno sette ritratti femminili di straordinaria bellezza, nei quali due sorelle della famiglia sono ritratte con elementi caratteristici dei diversi mesi dell'anno (la serie ne prevedeva in origine certamente 12).
Al piano nobile, fra gli exhibit in esposizione, si segnalano: la ricostruzione del letto del Principe Eugenio di Savoia (dal MAK di Vienna), la stanza dedicata al gioco con tavolini intarsiati e con motivi raffiguranti carte da gioco, provenienti dal Museo Liechtenstein di Vienna. Tavole apparecchiate con servizi delle manifatture di Bassano e di Vienna. Per la durata della mostra a Palazzo Attems si festeggerà, in esposizione, il ricongiungimento di uno straordinario servizio da tè e caffè di Meissen del 1732 con animali fantastici (Fabeltiere), piante e fiori stilizzati decorato da A.F. von Loewenfinck, attualmente suddiviso tra una collezione viennese e una triestina. Ancora in mostra, al piano nobile, una toilette con scatole laccate veneziane, il portaparrucche veneziano in lacca povera (dal Museo di Palazzo Mocenigo), svariati necessaires in argento o smalto con infiniti oggettini in miniatura: flaconcini di profumo, aghi, forbici, lime ...
Nel salone d'onore, da menzionare i ritratti di corte (Maria Teresa, Carlo VI) e una esposizione di sontuosissimi abiti: quelli femminili, del tipo andrienne, provenienti dal Museo della Città di Roma; quelli maschili, composti da marsina, sottomarsina e calzoni -secondo il modello internazionale dell'habit à la francaise - provenienti dalla Galleria del Costume di Firenze.
L’attività 2007 dei Musei Provinciali di Gorizia, tutta dedicata al XVIII secolo, attinge ad una preziosa scoperta datata 2001, quando riaffiorarono gli affreschi settecenteschi di Palazzo Attems-Petzenstein. In mezzo allo stupore generale emerse un ciclo completo di capricci architettonici con echi piranesiani, attribuibili ad un pittore di vaglia, Francesco Chiarottini. Sulle pareti, fino a quel momento anonime, riapparvero architetture e rovine classiche inerpicate su cornici rocaille e intrecciate a speroni rocciosi, volute e tralci vegetali, nonché composizioni di elementi fitomorfi, cammei e medaglioni con catene, intercalate da zampilli di fontane. Era abbastanza per ridisegnare la storia del Palazzo e indurre a ripensarlo nella sua veste originaria di dimora patrizia. Riportare la vita di ogni giorno nelle sale della piccola reggia goriziana, attribuita a Nicolò Pacassi che, in veste di primo architetto di corte dell’imperatrice Maria Teresa d’Austria, lasciò la sua impronta nelle regge di Schoenbrunn a Vienna e di Hradčani a Praga, era una sfida forse impossibile: ciò anche perchè a partire dall’anno 1900, il primo della sua destinazione museale, molti allestimenti si sono susseguiti e soprattutto il generale depauperamento causato dalla Prima guerra mondiale ha cancellato via via ogni traccia visibile della vita che si era svolta nella residenza di città dei conti Attems-Petzenstein, una delle famiglie più importanti del Goriziano.
Questo interesse per la dimensione quotidiana dell’esistenza è in linea con le tendenze presenti già da anni nella storiografia più aggiornata e negli ultimi tempi è stato consacrato da diverse mostre, tra cui, memorabile, quella recentissima del Victoria & Albert Museum di Londra: “At Home in Renaissance Italy”.
E dal 10 novembre 2007 al 24 febbraio 2008 la splendida cornice di Palazzo Attems-Petzenstein, sede dei Musei Provinciali di Gorizia, ospiterà la grande mostra “ABITARE IL SETTECENTO”: un percorso espositivo – curato da Raffaella Sgubin, Andreina d’Agliano, Christian Witt-Doerring e progettato dall’arch. Chiara Lamonarca – ideato per restituire Palazzo Attems-Petzenstein ai fasti, ma anche alla dimensione quotidiana della vita dell’aristocrazia europea del secolo dei Lumi, sottraendolo per alcuni mesi alla sua funzione di contenitore museale. Mobili antichi arrederanno gli ampi saloni; specchi dorati e quadri di pregio torneranno a pendere alle pareti; le tavole riluceranno di vetri, argenti e porcellane; tabacchiere, ventagli e altri oggetti preziosi ricreeranno un’ambientazione in cui potremo immaginare visite di abati e di cavalieri, incontri galanti, ma anche i riti mattutini della colazione e della toeletta, il pranzo, il gioco, il ballo, insomma le occupazioni, le mode, gli intrattenimenti della nobiltà dell’epoca. La mostra si armonizza pienamente alla filosofia espositiva dei Musei goriziani, nel 2007 dedicata in modo particolare alla valorizzazione delle arti decorative. Il pubblico, che ha apprezzato nei mesi scorsi a Gorizia le opere raffinatissime del Piranesi incisore – un compendio di antichità romane che il Maestro ha raccolto, interpretato e trasposto sul foglio con altissima abilità e fantasia incisoria – potrà adesso immergersi, nelle sale di Palazzo Attems-Petzenstein, nella vita quotidiana del Settecento, grazie alla mostra realizzata in collaborazione e con prestiti di realtà museali prestigiose del Centro-Europa, come il Museo delle Arti Applicate (MAK) e il Liechtenstein Museum di Vienna, la Galleria Nazionale e il Museo Nazionale di Lubiana, il Museo delle Arti e delle Arti Applicate (MUO) di Zagabria, i Civici Musei di Venezia, Palazzo Pitti di Firenze e il Museo della Città di Roma, nonché diverse collezioni private.
Il fulcro del progetto è costituito da un’imponente ricerca d’archivio che, attraverso l’attenta analisi di inventari e lettere, ha riportato alla luce una serie di microstorie e soprattutto ha permesso di ricostruire stanza per stanza l’arredamento, la dotazione di biancheria e le suppellettili di molte dimore. Se lo spunto della mostra è locale, la riflessione sugli stili di vita non può non tener conto del cosmopolitismo proprio della nobiltà di allora, i cui poli di riferimento erano naturalmente Venezia e Vienna. Il Settecento, infatti, fu il secolo cosmopolita per antonomasia. Non a caso gli oggetti presenti in mostra giungono da importanti musei e collezioni private italiane e straniere. E se a suo tempo il Parini aveva raccontato in forma letteraria le occupazioni del “giovin signore”, ripercorrendone l’intera giornata, la mostra “Abitare il Settecento” si propone di ricostruire i momenti più significativi della vita di una famiglia aristocratica disponendo, tra gli altri, di alcuni preziosissimi dipinti di Pietro Longhi, di raffinati oggetti di arte applicata, tra i quali va segnalata la riunione del servizio di porcellana Meissen dipinto da Adam F. Löwenfinck, servizio oggi diviso tra due collezioni private, e di sontuosi abiti dell’epoca prestati dai musei romani e fiorentini. Inoltre saranno esposti per la prima volta in assoluto i ritratti dei padroni di casa, Gioseffa, nata contessa Lantieri, e Sigismondo d’Attems, quest’ultimo esposto unitamente a un abito settecentesco sorprendentemente simile a quello dipinto. L’intento è quindi quello di evocare un mondo del passato per offrirlo alla riflessione critica dei visitatori attraverso un percorso espositivo adeguato, avendo un’attenzione specifica anche per giovani e giovanissimi, attraverso la predisposizione di un ricco apparato esplicativo e di laboratori didattici “su misura”. A rendere più ricca e interessante l’offerta della mostra si aggiungerà la possibilità di inserire nell’itinerario di visita anche un’altra splendida residenza goriziana, Palazzo Coronini Cronberg, che racchiude al suo interno, tra gli altri, pregevolissimi arredi e dipinti del XVIII secolo (martedì-sabato: 10-13 e 14-19; domenica su prenotazione per gruppi).
ABITARE IL SETTECENTO A PALAZZO ATTEMS-PETZENSTEIN, GORIZIA
IL PERCORSO ESPOSITIVO
Il percorso espositivo si aprirà al pianoterra di Pazzo Attems – Petzenstein, e sarà dedicato alla storia della famiglia Attems, con una serie di ritratti provenienti dalla Galleria Nazionale di Lubiana, alle vicende sull’edificazione del palazzo, alla ricostruzione di una cucina con una strabiliante collezione di oggetti in rame, ad alcuni usi caratteristici della vita di casa (tè, caffè, cioccolata, apparecchiatura della tavola), all'abbigliamento, agli svaghi (gioco, scrittura, lettura, ricamo). Punto di forza del pian terreno saranno sette ritratti femminili di straordinaria bellezza, nei quali due sorelle della famiglia sono ritratte con elementi caratteristici dei diversi mesi dell'anno (la serie ne prevedeva in origine certamente 12).
Al piano nobile, fra gli exhibit in esposizione, si segnalano: la ricostruzione del letto del Principe Eugenio di Savoia (dal MAK di Vienna), la stanza dedicata al gioco con tavolini intarsiati e con motivi raffiguranti carte da gioco, provenienti dal Museo Liechtenstein di Vienna. Tavole apparecchiate con servizi delle manifatture di Bassano e di Vienna. Per la durata della mostra a Palazzo Attems si festeggerà, in esposizione, il ricongiungimento di uno straordinario servizio da tè e caffè di Meissen del 1732 con animali fantastici (Fabeltiere), piante e fiori stilizzati decorato da A.F. von Loewenfinck, attualmente suddiviso tra una collezione viennese e una triestina. Ancora in mostra, al piano nobile, una toilette con scatole laccate veneziane, il portaparrucche veneziano in lacca povera (dal Museo di Palazzo Mocenigo), svariati necessaires in argento o smalto con infiniti oggettini in miniatura: flaconcini di profumo, aghi, forbici, lime ...
Nel salone d'onore, da menzionare i ritratti di corte (Maria Teresa, Carlo VI) e una esposizione di sontuosissimi abiti: quelli femminili, del tipo andrienne, provenienti dal Museo della Città di Roma; quelli maschili, composti da marsina, sottomarsina e calzoni -secondo il modello internazionale dell'habit à la francaise - provenienti dalla Galleria del Costume di Firenze.
L’attività 2007 dei Musei Provinciali di Gorizia, tutta dedicata al XVIII secolo, attinge ad una preziosa scoperta datata 2001, quando riaffiorarono gli affreschi settecenteschi di Palazzo Attems-Petzenstein. In mezzo allo stupore generale emerse un ciclo completo di capricci architettonici con echi piranesiani, attribuibili ad un pittore di vaglia, Francesco Chiarottini. Sulle pareti, fino a quel momento anonime, riapparvero architetture e rovine classiche inerpicate su cornici rocaille e intrecciate a speroni rocciosi, volute e tralci vegetali, nonché composizioni di elementi fitomorfi, cammei e medaglioni con catene, intercalate da zampilli di fontane. Era abbastanza per ridisegnare la storia del Palazzo e indurre a ripensarlo nella sua veste originaria di dimora patrizia. Riportare la vita di ogni giorno nelle sale della piccola reggia goriziana, attribuita a Nicolò Pacassi che, in veste di primo architetto di corte dell’imperatrice Maria Teresa d’Austria, lasciò la sua impronta nelle regge di Schoenbrunn a Vienna e di Hradčani a Praga, era una sfida forse impossibile: ciò anche perchè a partire dall’anno 1900, il primo della sua destinazione museale, molti allestimenti si sono susseguiti e soprattutto il generale depauperamento causato dalla Prima guerra mondiale ha cancellato via via ogni traccia visibile della vita che si era svolta nella residenza di città dei conti Attems-Petzenstein, una delle famiglie più importanti del Goriziano.
Questo interesse per la dimensione quotidiana dell’esistenza è in linea con le tendenze presenti già da anni nella storiografia più aggiornata e negli ultimi tempi è stato consacrato da diverse mostre, tra cui, memorabile, quella recentissima del Victoria & Albert Museum di Londra: “At Home in Renaissance Italy”.
10
novembre 2007
Abitare il Settecento
Dal 10 novembre 2007 al 24 febbraio 2008
architettura
arte moderna
arti decorative e industriali
arte moderna
arti decorative e industriali
Location
PALAZZO ATTEMS-PETZENSTEIN
Gorizia, Piazza Edmondo De Amicis, 2, (Gorizia)
Gorizia, Piazza Edmondo De Amicis, 2, (Gorizia)
Biglietti
intero 6,00€, ridotto 4,00€
Orario di apertura
ore 9.00-19.00 chiuso il lunedì. 25 dicembre chiuso, 1° gennaio 2008 ore 13–19.
Vernissage
10 Novembre 2007, ore 18
Ufficio stampa
VOLPE&SAIN
Curatore