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Abiti
Per la prima volta in mostra in Valle d’Aosta l’intera collezione di abiti e gioielli tradizionali, raccolti su tutto il territorio regionale alla fine dell’800, in occasione dell’Esposizione internazionale del 1911
Comunicato stampa
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L’Assessore all’istruzione e alla cultura, Laurent Viérin, comunica che venerdì 18 luglio, alle ore 17.30, sarà inaugurata a Cogne e, più precisamente, all’Espace ALPINART (Villaggio Minatori), la mostra ABITI – RACCONTI DI ABITI VISSUTI DELLA TRADIZIONE VALDOSTANA, mostra che rappresenta un evento culturale di straordinaria importanza per la Valle d’Aosta: per la prima volta, infatti, fa ritorno nella nostra regione l’intera collezione di abiti e gioielli tradizionali, raccolti su tutto il territorio regionale alla fine dell’800, in occasione dell’Esposizione internazionale del 1911.
L’insieme del materiale, conservato finora a Roma presso il Museo nazionale delle Arti e Tradizioni popolari, oggi Istituto centrale per la Demoetnoantropologia, è stato accuratamente analizzato da esperti, con un lavoro di lungo respiro che ha permesso di scoprire una collezione ricca e varia e di mettere in evidenza il fermento vivace e multiforme della demo-etno-antropologia del periodo compreso tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900, al cui interno si inserisce l’etnografia valdostana nel momento cruciale della sua nascita.
Gli sforzi compiuti hanno lo scopo di restituire alla comunità un’immagine non stereotipata dell’abbigliamento popolare, bensì una sua descrizione reale e dinamica, che fornisce anche un gran numero d’informazioni su diversi aspetti del tessuto sociale.
La mostra presentata a Cogne si suddivide in più sezioni, che mettono in risalto diversi aspetti della ricerca. Il percorso proposto guiderà il visitatore alla scoperta dell’antico e dell’esotico, inteso come diverso nonché il prezioso, la funzione, l’identità, l’infanzia, gli ori, i gesti e la manualità. Sono particolarmente messi in luce taluni aspetti insospettati dell’abbigliamento come il cappello di paglia di Rhêmes, i merletti della Valdigne e l’abito rosso che un tempo era diffuso in tutta la Valle e di cui oggi non rimane traccia.
La collezione è composta in parte da vestiti autentici, in molti casi indossati dalla popolazione nella seconda metà dell’800 e, in parte, da copie di abiti antichi il cui stato di conservazione non ne permetteva l’esposizione.
Alla mostra si accompagna un’opera dallo stesso titolo, edita da PRIULI & VERLUCCA, cui hanno collaborato ricercatori di diverse discipline: si tratta di testi di approfondimento che ci forniscono una panoramica a 360° sull’argomento e sono completati da una ricca iconografia.
L’Assessore Laurent Viérin ha dichiarato: “Possiamo affermare, con una punta di orgoglio, di aver posto una pietra miliare nel panorama degli studi sull’abbigliamento valdostano tradizionale che aprirà la via ad ulteriori approfondimenti che si annunciano promettenti”.
La presentazione della mostra sarà preceduta, alle ore 17, dall’inaugurazione della nuova sede espositiva alpinart, dedicata alla cultura alpina, che si svolgerà alla presenza del Presidente della Regione, Augusto Rollandin, dell’Assessore all’agricoltura e risorse naturali, Giuseppe Isabellon e del Presidente della Fondazione Grand Paradis, Fedele Borre.
L’insieme del materiale, conservato finora a Roma presso il Museo nazionale delle Arti e Tradizioni popolari, oggi Istituto centrale per la Demoetnoantropologia, è stato accuratamente analizzato da esperti, con un lavoro di lungo respiro che ha permesso di scoprire una collezione ricca e varia e di mettere in evidenza il fermento vivace e multiforme della demo-etno-antropologia del periodo compreso tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900, al cui interno si inserisce l’etnografia valdostana nel momento cruciale della sua nascita.
Gli sforzi compiuti hanno lo scopo di restituire alla comunità un’immagine non stereotipata dell’abbigliamento popolare, bensì una sua descrizione reale e dinamica, che fornisce anche un gran numero d’informazioni su diversi aspetti del tessuto sociale.
La mostra presentata a Cogne si suddivide in più sezioni, che mettono in risalto diversi aspetti della ricerca. Il percorso proposto guiderà il visitatore alla scoperta dell’antico e dell’esotico, inteso come diverso nonché il prezioso, la funzione, l’identità, l’infanzia, gli ori, i gesti e la manualità. Sono particolarmente messi in luce taluni aspetti insospettati dell’abbigliamento come il cappello di paglia di Rhêmes, i merletti della Valdigne e l’abito rosso che un tempo era diffuso in tutta la Valle e di cui oggi non rimane traccia.
La collezione è composta in parte da vestiti autentici, in molti casi indossati dalla popolazione nella seconda metà dell’800 e, in parte, da copie di abiti antichi il cui stato di conservazione non ne permetteva l’esposizione.
Alla mostra si accompagna un’opera dallo stesso titolo, edita da PRIULI & VERLUCCA, cui hanno collaborato ricercatori di diverse discipline: si tratta di testi di approfondimento che ci forniscono una panoramica a 360° sull’argomento e sono completati da una ricca iconografia.
L’Assessore Laurent Viérin ha dichiarato: “Possiamo affermare, con una punta di orgoglio, di aver posto una pietra miliare nel panorama degli studi sull’abbigliamento valdostano tradizionale che aprirà la via ad ulteriori approfondimenti che si annunciano promettenti”.
La presentazione della mostra sarà preceduta, alle ore 17, dall’inaugurazione della nuova sede espositiva alpinart, dedicata alla cultura alpina, che si svolgerà alla presenza del Presidente della Regione, Augusto Rollandin, dell’Assessore all’agricoltura e risorse naturali, Giuseppe Isabellon e del Presidente della Fondazione Grand Paradis, Fedele Borre.
18
luglio 2008
Abiti
Dal 18 luglio al 31 dicembre 2008
arti decorative e industriali
Location
ALPINART
Cogne, Villaggio Minatori, (Aosta)
Cogne, Villaggio Minatori, (Aosta)
Biglietti
intero 3 euro, ridotto 1.50
Orario di apertura
19 luglio-7 settembre: tutti i giorni escluso mercoledì dalle 11 alle 19, 8 settembre-31 dicembre orari da definirsi
Vernissage
18 Luglio 2008, ore 17
Sito web
www.grand-paradis.it
Editore
PRIULI & VERLUCCA
Ufficio stampa
SPAINI & PARTNERS