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Abitoinscena
ABITOINSCENA permetterà di “portare alla luce” al pubblico faentino un ambiente storico “inedito” e molto suggestivo, mai sfruttato prima come spazio espositivo. Dal Refettorio grande dell’ex Istituto dei Salesiani e dall’adiacente portico ad archi ribassati, gli artisti colgono gli spunti architettonici per intraprendere un “dialogo a più voci”. L’installazione di Abitoinscena presenta un percorso architettonico-scenografico proposto al fruitore come vera e propria esperienza estetica
Comunicato stampa
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ABITOINSCENA è l'operazione artistica ideata dalla stilista Monica Benini (Indalia Fashion) e dalla scenografa Cristina Scardovi e dall'architetto Michele Giovanazzi (Studio Quadrilumi), curata da Josune Ruiz de Infante. La mostra sarà inaugurata a Faenza il 20 maggio 2011, alle ore 19.00. Lo scenario dell'evento sarà il Refettorio grande dell'ex Istituto dei Salesiani di Faenza, i cui spazi sono stati concessi dalla società Faventia Sales Spa. La mostra è patrocinata dal Comune di Faenza e si inquadra all'interno degli eventi collaterali alla quarta edizione del Festival dell'Arte Contemporanea che avrà luogo a Faenza dal 20 al 22 maggio.
ABITOINSCENA permetterà di “portare alla luce” al pubblico faentino un ambiente storico “inedito” e molto suggestivo, mai sfruttato prima come spazio espositivo. Dal Refettorio grande dell'ex Istituto dei Salesiani e dall'adiacente portico ad archi ribassati, gli artisti colgono gli spunti architettonici per intraprendere un “dialogo a più voci”. L'installazione di Abitoinscena presenta un percorso architettonico-scenografico proposto al fruitore come vera e propria esperienza estetica. Lo spettatore può immergersi in una metaforica giornata esperimentata tutta al femminile, attraverso lo splendore, la magnificenza e la morbidezza dell'abito, spesso vissuto dalla donna come “seconda pelle”. Il percorso scenografico è progettato e realizzato da Cristina Scardovi e da Michele Giovanazzi. Nei diversi spazi saranno inscenati gli abiti “reali” e gli abiti “magnificati” da Monica Benini, attraverso un'operazione estetica che vuole rendere omaggio all'immaginario simbolico, onirico e quotidiano della Donna di tutti i tempi, soprattutto di quella attuale, fulcro di vita e di creatività. La messa in scena “teatrale” condensa e mette a fuoco, nel percorso espositivo, un distillato di attimi prelevati dai momenti più emblematici dell'identità femminile. Il progetto illuminotecnico è curato dalla dita Frega Impianti di Frega Cinzia e C.sas.
In ABITOINSCENA – spiega Josune Ruiz de Infante nella presentazione del catalogo di mostra –, “la donna ci permette di spiare nei macroscopici cassetti della sua vita e del suo inconscio, ideati dagli artisti come suggestive stanze, per scoprire dei tesori splendenti su cui giocano la versatilità del suo animo variopinto e mutevole. Attraverso un 'guardaroba' eclettico entriamo nel suo mondo... nelle stanze che alternano la pacata morbidezza, come in quella del risveglio, alla strepitosa dinamicità proposta in quella del giorno. Monica Benini ci propone 'pezzi unici' realizzati con tessuti di tradizioni artigianali raffinate e millenarie, non sempre indossabili nella passerella della vita, orditi dalle mani virtuose e anonime delle figlie di Aracnè. L'allestimento ideato da Cristina Scardovi e da Michele Giovanazzi punta a valorizzare il percorso espositivo in chiave scenografico-architettonica, in cui si alternano spazi più strutturati e costruiti ad altri più morbidi ed allusivi, attraverso una sapiente drammatizzazione della luce che scivola mentre disegna lo splendore unico degli abiti di Monica”.
La mostra resterà aperta dal 20 maggio al 5 giugno 2011. Durante le giornate del FAC si terrà aperto con orario continuato dalle 10 alle 23. Successivamente sarà aperto da mercoledì a domenica, dalle 17.30 alle 21; sabato sarà aperto anche dalle 10 alle 13.
Monica Benini (Faenza, 1963) ha studiato Storia dell'Arte a Bologna. “Stilista nomade”, Monica è la creatrice della firma “Indalia Fashion” attraverso la quale riesce a realizzare dei modelli unici in grado di fondere lo stile contemporaneo con la tradizione tessile dei popoli più antichi. La stilista ricerca personalmente i tessuti per le sue creazioni presso mercanti e antiquari dell'estremo oriente, con lo scopo di riscrivere la raffinata storia dell'arte tessile della tradizione asiatica, reinterpretata attraverso il gusto e il taglio sartoriale italiano. Le sue creazioni sono proposte al pubblico europeo in numero limitato di capi. Dal 2008 presenta le sue collezioni presso la Galleria Terzo Millennio di Milano. Nel 2009 partecipa al progetto “Re-chair” presso la Raw C.so Magenta nell'ambito del Salone del Mobile di Milano. Nel 2007 presenta la sua collezione all'Hotel de Russie di Roma; partecipa nell'evento-sfilata di alta moda con modelle disabili a Palazzo Isolani di Bologna. Dal 2001 al 2005 presenta la Collezione presso la galleria Surimono di Milano. Dal 2003 realizza dei pezzi unici per le boutiques londinesi Brown's e The Cross. Tra il 2003 e il 2004 collabora con il Department Store “Neiman Marcus” di New York. Nel 2001 espone il suo “Diario di viaggio: i miei abiti raccontano al Circolo degli Artisti di Faenza.
Cristina Scardovi (Faenza, 1969), scenografa, ha maturato la propria esperienza professionale in campo teatrale, dedicando speciale attenzione al “costume”. Da anni esplora le diverse tecniche tessili per la progettazione e la realizzazione di costumi teatrali e di oggetti in tessuto. Michele Giovanazzi (Trento, 1968) è architetto; il suo personale legame con la storia dell'arte, con l'illustrazione e con il design lo hanno indirizzato verso l'architettura come campo di applicazione per progetti connotati da una forte componente creativa e manuale. Scardovi e Giovanazzi sono i promotori dello Studio Quadrilumi di Castel Bolognese (RA), dove nascono studi e realizzazioni di scene teatrali, allestimenti museali, progetti d'interni, oggetti di design e installazioni all'aperto. Ogni lavoro realizzato da Quadrilumi diventa un piccolo universo narrato attraverso un linguaggio che utilizza strutture ottiche e meccaniche, accostando tecniche diverse e recuperando materiali eterogenei, soprattutto quelli naturali come legno, carta, stoffa e ferro, dai quali riescono a testare i limiti e le potenzialità. Gli artisti hanno collaborato alla docenza con l'I.U.A.V. Facoltà di Architettura di Venezia (2009) e hanno condotto workshops d'artista al MART di Trento e Rovereto (2010). Quadrilumi ha realizzato: l'allestimento della mostra “Parole coi baffi” tra i libri illustrati da Agnese Baruzzi a Casa Piani, nella Biblioteca Comunale di Imola (2009); la progettazione e realizzazione della scenografia dello spettacolo “Il corpo che narra”, per la Fondazione Nazionale della Danza/Compagnia Aterballetto (2004) e Reggio Children; la progettazione dell'Aula didattica di Geologia del Museo Tridentino di Scienze Naturali di Trento (2003); l'allestimento del “Teatrino del Vecchio Macello” di Castel Bolognese (2007); la progettazione di scene e costumi di “Chi la fa l'aspetti” e “Seme, seme, storia di un volo a testa in giù” per Accademia Perduta di Faenza (2009); l'installazione all'aperto dedicata al ciclista Ronconi, Osteria della Sghisa di Faenza (2009).
ABITOINSCENA permetterà di “portare alla luce” al pubblico faentino un ambiente storico “inedito” e molto suggestivo, mai sfruttato prima come spazio espositivo. Dal Refettorio grande dell'ex Istituto dei Salesiani e dall'adiacente portico ad archi ribassati, gli artisti colgono gli spunti architettonici per intraprendere un “dialogo a più voci”. L'installazione di Abitoinscena presenta un percorso architettonico-scenografico proposto al fruitore come vera e propria esperienza estetica. Lo spettatore può immergersi in una metaforica giornata esperimentata tutta al femminile, attraverso lo splendore, la magnificenza e la morbidezza dell'abito, spesso vissuto dalla donna come “seconda pelle”. Il percorso scenografico è progettato e realizzato da Cristina Scardovi e da Michele Giovanazzi. Nei diversi spazi saranno inscenati gli abiti “reali” e gli abiti “magnificati” da Monica Benini, attraverso un'operazione estetica che vuole rendere omaggio all'immaginario simbolico, onirico e quotidiano della Donna di tutti i tempi, soprattutto di quella attuale, fulcro di vita e di creatività. La messa in scena “teatrale” condensa e mette a fuoco, nel percorso espositivo, un distillato di attimi prelevati dai momenti più emblematici dell'identità femminile. Il progetto illuminotecnico è curato dalla dita Frega Impianti di Frega Cinzia e C.sas.
In ABITOINSCENA – spiega Josune Ruiz de Infante nella presentazione del catalogo di mostra –, “la donna ci permette di spiare nei macroscopici cassetti della sua vita e del suo inconscio, ideati dagli artisti come suggestive stanze, per scoprire dei tesori splendenti su cui giocano la versatilità del suo animo variopinto e mutevole. Attraverso un 'guardaroba' eclettico entriamo nel suo mondo... nelle stanze che alternano la pacata morbidezza, come in quella del risveglio, alla strepitosa dinamicità proposta in quella del giorno. Monica Benini ci propone 'pezzi unici' realizzati con tessuti di tradizioni artigianali raffinate e millenarie, non sempre indossabili nella passerella della vita, orditi dalle mani virtuose e anonime delle figlie di Aracnè. L'allestimento ideato da Cristina Scardovi e da Michele Giovanazzi punta a valorizzare il percorso espositivo in chiave scenografico-architettonica, in cui si alternano spazi più strutturati e costruiti ad altri più morbidi ed allusivi, attraverso una sapiente drammatizzazione della luce che scivola mentre disegna lo splendore unico degli abiti di Monica”.
La mostra resterà aperta dal 20 maggio al 5 giugno 2011. Durante le giornate del FAC si terrà aperto con orario continuato dalle 10 alle 23. Successivamente sarà aperto da mercoledì a domenica, dalle 17.30 alle 21; sabato sarà aperto anche dalle 10 alle 13.
Monica Benini (Faenza, 1963) ha studiato Storia dell'Arte a Bologna. “Stilista nomade”, Monica è la creatrice della firma “Indalia Fashion” attraverso la quale riesce a realizzare dei modelli unici in grado di fondere lo stile contemporaneo con la tradizione tessile dei popoli più antichi. La stilista ricerca personalmente i tessuti per le sue creazioni presso mercanti e antiquari dell'estremo oriente, con lo scopo di riscrivere la raffinata storia dell'arte tessile della tradizione asiatica, reinterpretata attraverso il gusto e il taglio sartoriale italiano. Le sue creazioni sono proposte al pubblico europeo in numero limitato di capi. Dal 2008 presenta le sue collezioni presso la Galleria Terzo Millennio di Milano. Nel 2009 partecipa al progetto “Re-chair” presso la Raw C.so Magenta nell'ambito del Salone del Mobile di Milano. Nel 2007 presenta la sua collezione all'Hotel de Russie di Roma; partecipa nell'evento-sfilata di alta moda con modelle disabili a Palazzo Isolani di Bologna. Dal 2001 al 2005 presenta la Collezione presso la galleria Surimono di Milano. Dal 2003 realizza dei pezzi unici per le boutiques londinesi Brown's e The Cross. Tra il 2003 e il 2004 collabora con il Department Store “Neiman Marcus” di New York. Nel 2001 espone il suo “Diario di viaggio: i miei abiti raccontano al Circolo degli Artisti di Faenza.
Cristina Scardovi (Faenza, 1969), scenografa, ha maturato la propria esperienza professionale in campo teatrale, dedicando speciale attenzione al “costume”. Da anni esplora le diverse tecniche tessili per la progettazione e la realizzazione di costumi teatrali e di oggetti in tessuto. Michele Giovanazzi (Trento, 1968) è architetto; il suo personale legame con la storia dell'arte, con l'illustrazione e con il design lo hanno indirizzato verso l'architettura come campo di applicazione per progetti connotati da una forte componente creativa e manuale. Scardovi e Giovanazzi sono i promotori dello Studio Quadrilumi di Castel Bolognese (RA), dove nascono studi e realizzazioni di scene teatrali, allestimenti museali, progetti d'interni, oggetti di design e installazioni all'aperto. Ogni lavoro realizzato da Quadrilumi diventa un piccolo universo narrato attraverso un linguaggio che utilizza strutture ottiche e meccaniche, accostando tecniche diverse e recuperando materiali eterogenei, soprattutto quelli naturali come legno, carta, stoffa e ferro, dai quali riescono a testare i limiti e le potenzialità. Gli artisti hanno collaborato alla docenza con l'I.U.A.V. Facoltà di Architettura di Venezia (2009) e hanno condotto workshops d'artista al MART di Trento e Rovereto (2010). Quadrilumi ha realizzato: l'allestimento della mostra “Parole coi baffi” tra i libri illustrati da Agnese Baruzzi a Casa Piani, nella Biblioteca Comunale di Imola (2009); la progettazione e realizzazione della scenografia dello spettacolo “Il corpo che narra”, per la Fondazione Nazionale della Danza/Compagnia Aterballetto (2004) e Reggio Children; la progettazione dell'Aula didattica di Geologia del Museo Tridentino di Scienze Naturali di Trento (2003); l'allestimento del “Teatrino del Vecchio Macello” di Castel Bolognese (2007); la progettazione di scene e costumi di “Chi la fa l'aspetti” e “Seme, seme, storia di un volo a testa in giù” per Accademia Perduta di Faenza (2009); l'installazione all'aperto dedicata al ciclista Ronconi, Osteria della Sghisa di Faenza (2009).
20
maggio 2011
Abitoinscena
Dal 20 maggio al 05 giugno 2011
design
arti decorative e industriali
arti decorative e industriali
Location
REFETTORIO GRANDE DELL’ EX ISTITUTO DEI SALESIANI
Faenza, Via San Giovanni Bosco, (Ravenna)
Faenza, Via San Giovanni Bosco, (Ravenna)
Orario di apertura
21-22 maggio orario continuato dalle 10 alle 23; da mercoledì a domenica, dalle 17.30 alle 21; sabato aperto anche dalle 10 alle 13
Vernissage
20 Maggio 2011, h 19
Autore
Curatore