La pittura di Abner Marzi, che viene presentata, è una pittura gestuale ricca di colore totalmente istintiva ma ragionata nel più piccolo dettaglio, il percorso che l’artista fa, ci può riportare indietro nel tempo di qualche anno, quando l’informale di alcuni grandi maestri cominciava ad affermarsi.
Infatti, osservando le sue opere, ci tornano alla memoria alcuni grandi maestri , De koonig, Afro, Vedova, ma in una realtà diversa, contemporanea, si nota infatti rispetto alla lezione di quegl’anni, una consapevolezza di ciò che è stato fatto, proponendosi attraverso nuove esperienze di tecniche che allora non erano così sviluppate. Avvalendosi di tali tecnologie, alcune sue opere si mescolano in vortici di cromaticità del pigmento puro a parti di tela emulsionata, ed in determinati casi fino ad attraversare la matericità , tali accostamenti, pur essendo prevalentemente pittorici, ci mostrano come la storicizzazione di tali eventi di allora possano ancor oggi essere attuali, e rinnovati nel contenuto e nel linguaggio, in un nuovo informale, che oserei definire del XXI secolo.
Sei grandi opere, di dimensioni eccezionali sono esposte, formati veramente impegnativi, anche nell’aspetto dell’allestimento visivo della mostra.
Marsi, nato a Francavilla a mare, Pescara, dove vive e lavora, non è alle prime esperienze, i suoi lavori sono stati esposti in molti paesi del mondo.
La mostra a cura di Antonio Fontana, sarà affiancata da una piccola brochure di presentazione del critico Cinzia Staforte, disponibile fino ad esaurimento.