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About women
Quattro artiste raccontano la propria visione della donna attraverso le opere esposte in questa mostra, omaggio alla storia, al lavoro, al sentire femminile; dalle donne tormentate ed inquiete di Patricia Mallia, alla ricerca antropologica che attinge dal mito e dalla leggenda di Raffaella Simone, fino alle silenziose e introspettive figure femminili di Graziella Gola e di Clarice Zdanski.
Comunicato stampa
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Sabato 19 marzo 2011 dalle ore 19.00 la Tenuta Due Laghi, Loc.Campigliano 29, Rivodutri (Ri), inaugura la seconda rassegna annuale di arte contemporanea ExArte #2 con la mostra ABOUT WOMEN, promossa da Studio7.it e curata da Barbara Pavan.
In mostra le opere di Graziella Gola, Patricia Mallia, Raffaella Simone, Clarice Zdanski.
Quattro artiste raccontano la propria visione della donna attraverso le opere esposte in questa mostra, omaggio alla storia, al lavoro, al sentire femminile; dalle donne tormentate ed inquiete di Patricia Mallia, alla ricerca antropologica che attinge dal mito e dalla leggenda di Raffaella Simone, fino alle silenziose e introspettive figure femminili di Graziella Gola e di Clarice Zdanski.
Le donne di Graziella Gola sono figure femminili dal volto indefinito, a volte illuminate da una luce irreale, immerse in atmosfere tra il metafisico e l’astratto, per esaltare non tanto la bellezza del volto, quanto l’armonia dell’insieme, dell’essere. Le tonalità del rosso, sempre presenti nelle opere dell’artista, ben rappresentano l’energia, la vitalità, la fiducia nelle proprie forze e capacità, caratteristiche che connotano l’artista stessa e che concorrono a tracciare la sua ‘donna ideale’.
Inquiete e tormentate, ma mai arrendevoli, le donne rappresentate da Patricia Mallia, sono figure ‘in movimento’, quasi in mutazione. Omaggio alla capacità femminile di rimettersi continuamente in gioco, di inventarsi e rigenerarsi, come araba fenice, dopo ogni caduta che inevitabilmente ogni vita porta in sé. Sono donne che non si accontentano delle risposte di superficie, ma che sono sempre alla ricerca di comprendere sé stesse e il mondo che le circonda, incapaci di assistere impotenti all’evolversi degli eventi senza esserne attive protagoniste.
Raffaella Simone presenta una ricerca sulla donna-sirena, figura mitologica estremamente simbolica interrogandosi sulla seduzione, l’incanto, l’ambivalenza e l’irresistibile pericolosità di questa figura metà donna e metà pesce, che attrae, sconvolge e conduce all’oblìo e alla morte l’uomo. Le sirene omeriche tentano Odisseo con l’invito a ‘sapere più cose’; la bella voce ed il canto suadente sono solo l’involucro della vera tentazione delle sirene: l’onniscienza, che porta a rompere i legami familiari, a perdere la dimensione sociale e civile, a interrompere il proprio viaggio nella vita. La Simone realizza le sue opere attraverso la sovrapposizione di pigmenti carichi e scuri su carte naturali e su supporti di legno, riportando poi, in maniera quasi ossessiva, citazioni di brani dall’Odissea, dalle Argonautiche, dalle Metamorfosi, dal Liber Monstrorum medioevale
E’ anatomicamente bella e perfetta la donna di Clarice Zdanski che nasconde il viso, opera che diventa un viaggio nella memoria che, immergendo questa figura femminile in una temporalità mitica al di fuori della linearità della storia, lo strappa a se stessa, rendendola universale, al di là del tempo e dello spazio. Enigmatica figura, quasi senza età, che diviene strumento d’espressione di una poetica tesa a far comunicare valori e sentimenti, idee, emozioni ed esperienza. La Zdanski, con studiata e sapiente precisione pittorica, sa calcolare il peso della luce nelle varie pennellate, ed è il colore stesso, robusto e materico, che diventa segno.
In mostra le opere di Graziella Gola, Patricia Mallia, Raffaella Simone, Clarice Zdanski.
Quattro artiste raccontano la propria visione della donna attraverso le opere esposte in questa mostra, omaggio alla storia, al lavoro, al sentire femminile; dalle donne tormentate ed inquiete di Patricia Mallia, alla ricerca antropologica che attinge dal mito e dalla leggenda di Raffaella Simone, fino alle silenziose e introspettive figure femminili di Graziella Gola e di Clarice Zdanski.
Le donne di Graziella Gola sono figure femminili dal volto indefinito, a volte illuminate da una luce irreale, immerse in atmosfere tra il metafisico e l’astratto, per esaltare non tanto la bellezza del volto, quanto l’armonia dell’insieme, dell’essere. Le tonalità del rosso, sempre presenti nelle opere dell’artista, ben rappresentano l’energia, la vitalità, la fiducia nelle proprie forze e capacità, caratteristiche che connotano l’artista stessa e che concorrono a tracciare la sua ‘donna ideale’.
Inquiete e tormentate, ma mai arrendevoli, le donne rappresentate da Patricia Mallia, sono figure ‘in movimento’, quasi in mutazione. Omaggio alla capacità femminile di rimettersi continuamente in gioco, di inventarsi e rigenerarsi, come araba fenice, dopo ogni caduta che inevitabilmente ogni vita porta in sé. Sono donne che non si accontentano delle risposte di superficie, ma che sono sempre alla ricerca di comprendere sé stesse e il mondo che le circonda, incapaci di assistere impotenti all’evolversi degli eventi senza esserne attive protagoniste.
Raffaella Simone presenta una ricerca sulla donna-sirena, figura mitologica estremamente simbolica interrogandosi sulla seduzione, l’incanto, l’ambivalenza e l’irresistibile pericolosità di questa figura metà donna e metà pesce, che attrae, sconvolge e conduce all’oblìo e alla morte l’uomo. Le sirene omeriche tentano Odisseo con l’invito a ‘sapere più cose’; la bella voce ed il canto suadente sono solo l’involucro della vera tentazione delle sirene: l’onniscienza, che porta a rompere i legami familiari, a perdere la dimensione sociale e civile, a interrompere il proprio viaggio nella vita. La Simone realizza le sue opere attraverso la sovrapposizione di pigmenti carichi e scuri su carte naturali e su supporti di legno, riportando poi, in maniera quasi ossessiva, citazioni di brani dall’Odissea, dalle Argonautiche, dalle Metamorfosi, dal Liber Monstrorum medioevale
E’ anatomicamente bella e perfetta la donna di Clarice Zdanski che nasconde il viso, opera che diventa un viaggio nella memoria che, immergendo questa figura femminile in una temporalità mitica al di fuori della linearità della storia, lo strappa a se stessa, rendendola universale, al di là del tempo e dello spazio. Enigmatica figura, quasi senza età, che diviene strumento d’espressione di una poetica tesa a far comunicare valori e sentimenti, idee, emozioni ed esperienza. La Zdanski, con studiata e sapiente precisione pittorica, sa calcolare il peso della luce nelle varie pennellate, ed è il colore stesso, robusto e materico, che diventa segno.
19
marzo 2011
About women
Dal 19 marzo al 10 maggio 2011
arte contemporanea
Location
TENUTA DUE LAGHI
Rivodutri, Campigliano, 29, (Rieti)
Rivodutri, Campigliano, 29, (Rieti)
Vernissage
19 Marzo 2011, ore 19
Autore
Curatore