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Abstraction Parade
Abstraction Parade è una delle due mostre che aprono l’attività di questa nuova galleria: una collettiva di 15 pittori che esplorano le possibilità dell’astrazione contemporanea
Comunicato stampa
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"Abstraction Parade" in due round, presenta una ampia carrellata in due sessioni su una trentina degli attuali eredi di Pollock, Burri, Vedova e Mondrian: la prima sessione, dal 24 settembre al 12 ottobre, comprenderà gli artisti di area milanese: Simona Corbetta, Paolo Negretti, Fiammetta Pancera, Elena Redaelli, Luigi Marchesi, Renato Giananti, Francesco Palmisano, Roberto Borotto, Bruno De Santi, Italo Mazzei, Giuseppe Samperisi, Giuseppe Termine, Marco Bozzini, Ivan Melzi e Paolo Labbadini.
A novembre, la seconda sessione con artisti provenienti da tutta Italia.
Questa mostra indaga nell'ambito della pittura astratta e informale contemporanea il retaggio di alcune delle maggiori Avanguardie del Novecento.
A tutti gli effetti, si tratta di una vera e propria carrellata, una sorta di 'parata', appunto, in cui si passano in rassegna alcuni dei 'nipotini' milanesi di Pollock, Vedova, Afro, Burri, Mondrian.
Al Dripping e all'Action Painting del grande maestro americano, infatti, si ispirano palesemente, in ordine di 'fedelta'': Italo Mazzei, Luigi Marchesi, Renato Giananti e Fiammetta Pancera. Una contaminazione di Vedova con Pollock persegue Francesco Palmisano.
Sempre sulla scia del grande pittore veneziano lavorano anche Giuseppe Samperisi, Giuseppe Termine e Roberto Borotto.
Nel segno di Afro, ma con tonalita' piu' accese e mediterranee, dipinge Marco Bozzini; mentre le spirali e le altre composizioni geometriche di Bruno De Santi oscillano tra l'astrazione di Mondrian riletta in chiave tonale e dinamica e un Vasarely ultra semplificato.
Alle ricerche sull'uso di materiali extra pittorici di Burri e dell'Informale europeo si rifanno piu' o meno esplicitamente Simona Corbetta, Paolo Negretti, Elena Redaelli e Ivan Melzi. Paolo Labbadini infine contamina astrazione geometrica e gestualita' espressionista con l'assemblaggio di pezzi di plastica bruciata: vale a dire Mondrian, Vedova e Burri in un colpo solo.
In definitiva la ridda di riferimenti cosi' stratificati, articolati, 'incrociati', non solo dimostra quanto possa essere fecondo e attuale il ricorso al retaggio del Novecento, ma suggerisce anche una possibile direzione di marcia: la contaminazione.
Insomma, non solo si puo' (forse addirittura si deve) attingere alla tradizione delle grandi Avanguardie del Novecento, per fare Arte Contemporanea, ma se si prova a fonderle, a mischiarle, a 'contaminarle', i risultati possono essere ancora piu' stimolanti, piu' forti, piu' convincenti.
Virgilio Patarini
A novembre, la seconda sessione con artisti provenienti da tutta Italia.
Questa mostra indaga nell'ambito della pittura astratta e informale contemporanea il retaggio di alcune delle maggiori Avanguardie del Novecento.
A tutti gli effetti, si tratta di una vera e propria carrellata, una sorta di 'parata', appunto, in cui si passano in rassegna alcuni dei 'nipotini' milanesi di Pollock, Vedova, Afro, Burri, Mondrian.
Al Dripping e all'Action Painting del grande maestro americano, infatti, si ispirano palesemente, in ordine di 'fedelta'': Italo Mazzei, Luigi Marchesi, Renato Giananti e Fiammetta Pancera. Una contaminazione di Vedova con Pollock persegue Francesco Palmisano.
Sempre sulla scia del grande pittore veneziano lavorano anche Giuseppe Samperisi, Giuseppe Termine e Roberto Borotto.
Nel segno di Afro, ma con tonalita' piu' accese e mediterranee, dipinge Marco Bozzini; mentre le spirali e le altre composizioni geometriche di Bruno De Santi oscillano tra l'astrazione di Mondrian riletta in chiave tonale e dinamica e un Vasarely ultra semplificato.
Alle ricerche sull'uso di materiali extra pittorici di Burri e dell'Informale europeo si rifanno piu' o meno esplicitamente Simona Corbetta, Paolo Negretti, Elena Redaelli e Ivan Melzi. Paolo Labbadini infine contamina astrazione geometrica e gestualita' espressionista con l'assemblaggio di pezzi di plastica bruciata: vale a dire Mondrian, Vedova e Burri in un colpo solo.
In definitiva la ridda di riferimenti cosi' stratificati, articolati, 'incrociati', non solo dimostra quanto possa essere fecondo e attuale il ricorso al retaggio del Novecento, ma suggerisce anche una possibile direzione di marcia: la contaminazione.
Insomma, non solo si puo' (forse addirittura si deve) attingere alla tradizione delle grandi Avanguardie del Novecento, per fare Arte Contemporanea, ma se si prova a fonderle, a mischiarle, a 'contaminarle', i risultati possono essere ancora piu' stimolanti, piu' forti, piu' convincenti.
Virgilio Patarini
24
settembre 2008
Abstraction Parade
Dal 24 settembre al 12 ottobre 2008
arte contemporanea
Location
ZAMENHOF
Milano, Via Ludovico Lazzaro Zamenhof, 11, (Milano)
Milano, Via Ludovico Lazzaro Zamenhof, 11, (Milano)
Orario di apertura
dal mercoledì alla domenica dalle 15 alle 19
Vernissage
24 Settembre 2008, ore 18.30
Autore
Curatore