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AC/DCC. Zone franche
quattro giovani artisti nel tentativo di dialogare con uno spazio complesso per dimensioni e volumetrie
Comunicato stampa
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All’interno del suggestivo spazio del museo laboratorio, un tempo convento di clarisse, poi ancora Manifattura di tabacchi, quattro giovani artisti nel tentativo di dialogare con uno spazio complesso per dimensioni e volumetrie. A fianco a loro, un artista non più giovane di età ma con lo spessore di un emergente, un grande dell’arte dell’Abruzzo, Angelo Colangelo.
I cinque artisti sono stati chiamati a realizzare dei lavori adatti agli spazi di esposizione, ed ognuno ha cercato, attraverso le proprie peculiarità, di raccontare capacità e competenze.
Francesca De Rubeis ha realizzato un lavoro appositamente per lo spazio da lei prescelto, l’ultima stanza del luogo non luogo. Attraverso le sensazioni e le emozioni che da sempre caratterizzano il suo lavoro, ha voluto nuovamente dare testimonianza di un momento di grande intimità, realizzando un grande disegno il cui tema è una cucina. Un disegno a parete, che gioca con l’equilibrio del bidimensionale.
Damiano Colacito ha invece raccontato, attraverso elementi a dimensioni reali, il suo interesse per simboli e oggetti prelevati da giochi realizzati attraverso il computer. Un missile, un carro armato, prelevati da quel mondo che pare essere a cavallo tra il reale e il fittizio.
Marco Antonecchia invece ha realizzato, sempre appositamente per lo spazio, un rullante di batteria con un audio, e delle suggestive quanto intriganti strutture esagonali, grandi light box, con luce stroboscopia.
Lucilla Candeloro invece, racconta dei suoi incontri fatti durante i propri viaggi, attraverso volti ed immagini di persone, nel caso specifico bambini,realizzati con disegni a matita su carta.
Infine Angelo Col angelo che, oltre ad inserire all’interno del museo due suoi lavori, accoglie gli spettatori della mostra con un particolare tavolo sopra il quale sono posti molti oggetti, apparentemente solo collocati lì, ma in realtà assolutamente inutilizzabili poiché incollati al tavolo. L’inaccessibilità delle cose, un tema a lui caro.
I cinque artisti sono stati chiamati a realizzare dei lavori adatti agli spazi di esposizione, ed ognuno ha cercato, attraverso le proprie peculiarità, di raccontare capacità e competenze.
Francesca De Rubeis ha realizzato un lavoro appositamente per lo spazio da lei prescelto, l’ultima stanza del luogo non luogo. Attraverso le sensazioni e le emozioni che da sempre caratterizzano il suo lavoro, ha voluto nuovamente dare testimonianza di un momento di grande intimità, realizzando un grande disegno il cui tema è una cucina. Un disegno a parete, che gioca con l’equilibrio del bidimensionale.
Damiano Colacito ha invece raccontato, attraverso elementi a dimensioni reali, il suo interesse per simboli e oggetti prelevati da giochi realizzati attraverso il computer. Un missile, un carro armato, prelevati da quel mondo che pare essere a cavallo tra il reale e il fittizio.
Marco Antonecchia invece ha realizzato, sempre appositamente per lo spazio, un rullante di batteria con un audio, e delle suggestive quanto intriganti strutture esagonali, grandi light box, con luce stroboscopia.
Lucilla Candeloro invece, racconta dei suoi incontri fatti durante i propri viaggi, attraverso volti ed immagini di persone, nel caso specifico bambini,realizzati con disegni a matita su carta.
Infine Angelo Col angelo che, oltre ad inserire all’interno del museo due suoi lavori, accoglie gli spettatori della mostra con un particolare tavolo sopra il quale sono posti molti oggetti, apparentemente solo collocati lì, ma in realtà assolutamente inutilizzabili poiché incollati al tavolo. L’inaccessibilità delle cose, un tema a lui caro.
13
luglio 2006
AC/DCC. Zone franche
Dal 13 luglio al 26 agosto 2006
arte contemporanea
giovane arte
giovane arte
Location
MUSEOLABORATORIO
Città Sant'angelo, Vico Lupinato, 1, (Pescara)
Città Sant'angelo, Vico Lupinato, 1, (Pescara)
Orario di apertura
20-24, chiuso dom_lun
Vernissage
13 Luglio 2006, ore 19.30
Autore
Curatore