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Accordi diseguali
Tre artisti 50 opere, in cui primeggia l’uso della materia come mezzo di comunicazione, attraverso tecniche diverse che vanno dalla pittura, dall’assemblaggio, all’incisione, tutto quanto per narrare, esprimere la propria particolare visione esistenziale
Comunicato stampa
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Venerdì 8 giugno, alle 18.30 alla galleria “Il Fondaco” di via Cuneo, 18, inaugura la mostra “Accordi diseguali”. Tre artisti insieme per l’arte, con l’arte: Tommaso Cascella romano, Guglielmo Darbo ferrarese e Jean Gaudaire-Thor francese. Tre artisti 50 opere, in cui primeggia l’uso della materia come mezzo di comunicazione, attraverso tecniche diverse che vanno dalla pittura, dall’assemblaggio, all’incisione, tutto quanto per narrare, esprimere la propria particolare visione esistenziale. La mostra sarà visitabile ad ingresso gratuito fino al 28 luglio 2018, il giovedì, venerdì e sabato dalle 16 alle 19.
Jean Gaudaire-Thor artista eclettico , trova ispirazione nei viaggi che affronta con curiosità intellettuale.Affascinato da sempre dall’archeologia, soprattutto dalla preistoria e dall’antichità egiziana e greca Jean cerca nei luoghi e nelle storie di personaggi storici, le risorse per il suo lavoro artistico. La presenza del passato è una costante: l’antico rivive nei suoi lavori non come semplice citazione ma attraverso una personale rielaborazione ricca di emozione e di bellezza.
Attraverso la suggestione di luoghi come l’Egitto degli anni Ottanta o l’Etiopia di Arthur Rimbaud del 2000 Jean è stato capace di evolvere e iniziare nuovi cicli, nuovi linguaggi , nuova pittura. Una pittura a volte materica, a volte liberata attraverso l’uso di una tecnica più semplice quasi fotografica, in cui il collage di vecchi ricordi fotografici viene rielaborato in un tutt’uno altamente espressivo.
Tommaso Cascella di quarta generazione di artisti, figlio del conosciuto Pietro Cascella, ci affascina con le sue geometrie astratte, segni misteriosi e suggestivi, un mondo che sa di cieli profondi, di costellazioni, espressione di una poetica interiorità.
Le sue forme, quel fare fluire la materia tra linee e spazi sempre nuovi, i colori vividi e plastici .sono la rielaborazione di racconti, di elementi in armonia tra di loro. Si è attratti dal gioco dei colori che si accendono sulla superficie delle tele come bagliori, i segni a tratti molto incisivi e profondi ricordano simboli arcaici primordiali, come fossero una rielaborazione di antiche memorie E come scrive Albero D’Atanasio “ Tommaso Cascella rielabora un racconto che è fatto di ricordi, di elementi che si armonizzano e che l’artista ha saputo comporre in maniera geniale costruendo masse che si equilibrano pur muovendosi e che hanno la bellezza del disegno, della leggerezza che si fa palpabile”.
Diverso il modo di raccontare proprio di Guglielmo Darbo su grandi e vissuti sacchi di iuta, un racconto fatto di impronte, di graffi, di intrecci di fili ferrosi, di tagli, di grumi di colore. Elemento dominante del suo lavoro è l’impiego di materiali che conferiscono uno spessore a questi sacchi sdruciti e vissuti. Darbo sembra consegnarci un linguaggio disorganizzato, sgrammaticato, frammentato; al contrario trascende dalla mera dimensione pittorica spinto da un bisogno impellente di espressione: Il suo è un linguaggio fatto di scrittura gestuale, magmatica, di dialogo con materiali organici come i pigmenti , le terre, i carboni. E’ un lavoro che sembra portare cicatrici inconsce, singolari, emozioni forti legate a una vita che si fa traccia, che oscilla tra una macchia di colore e uno strappo, tra la tensione di un filo di ferro e una cucitura, una sorta di “sudario” come lo ha definito Paola Babini nel suo testo.
Jean Gaudaire-Thor artista eclettico , trova ispirazione nei viaggi che affronta con curiosità intellettuale.Affascinato da sempre dall’archeologia, soprattutto dalla preistoria e dall’antichità egiziana e greca Jean cerca nei luoghi e nelle storie di personaggi storici, le risorse per il suo lavoro artistico. La presenza del passato è una costante: l’antico rivive nei suoi lavori non come semplice citazione ma attraverso una personale rielaborazione ricca di emozione e di bellezza.
Attraverso la suggestione di luoghi come l’Egitto degli anni Ottanta o l’Etiopia di Arthur Rimbaud del 2000 Jean è stato capace di evolvere e iniziare nuovi cicli, nuovi linguaggi , nuova pittura. Una pittura a volte materica, a volte liberata attraverso l’uso di una tecnica più semplice quasi fotografica, in cui il collage di vecchi ricordi fotografici viene rielaborato in un tutt’uno altamente espressivo.
Tommaso Cascella di quarta generazione di artisti, figlio del conosciuto Pietro Cascella, ci affascina con le sue geometrie astratte, segni misteriosi e suggestivi, un mondo che sa di cieli profondi, di costellazioni, espressione di una poetica interiorità.
Le sue forme, quel fare fluire la materia tra linee e spazi sempre nuovi, i colori vividi e plastici .sono la rielaborazione di racconti, di elementi in armonia tra di loro. Si è attratti dal gioco dei colori che si accendono sulla superficie delle tele come bagliori, i segni a tratti molto incisivi e profondi ricordano simboli arcaici primordiali, come fossero una rielaborazione di antiche memorie E come scrive Albero D’Atanasio “ Tommaso Cascella rielabora un racconto che è fatto di ricordi, di elementi che si armonizzano e che l’artista ha saputo comporre in maniera geniale costruendo masse che si equilibrano pur muovendosi e che hanno la bellezza del disegno, della leggerezza che si fa palpabile”.
Diverso il modo di raccontare proprio di Guglielmo Darbo su grandi e vissuti sacchi di iuta, un racconto fatto di impronte, di graffi, di intrecci di fili ferrosi, di tagli, di grumi di colore. Elemento dominante del suo lavoro è l’impiego di materiali che conferiscono uno spessore a questi sacchi sdruciti e vissuti. Darbo sembra consegnarci un linguaggio disorganizzato, sgrammaticato, frammentato; al contrario trascende dalla mera dimensione pittorica spinto da un bisogno impellente di espressione: Il suo è un linguaggio fatto di scrittura gestuale, magmatica, di dialogo con materiali organici come i pigmenti , le terre, i carboni. E’ un lavoro che sembra portare cicatrici inconsce, singolari, emozioni forti legate a una vita che si fa traccia, che oscilla tra una macchia di colore e uno strappo, tra la tensione di un filo di ferro e una cucitura, una sorta di “sudario” come lo ha definito Paola Babini nel suo testo.
08
giugno 2018
Accordi diseguali
Dall'otto giugno al 28 luglio 2018
arte contemporanea
Location
ASSOCIAZIONE CULTURALE IL FONDACO
Bra, Via Cuneo, 18, (Cuneo)
Bra, Via Cuneo, 18, (Cuneo)
Orario di apertura
giovedì, venerdì, sabato 16.00 – 19.00
su appuntamento 339 7889565
Vernissage
8 Giugno 2018, ore 18,30
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