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Accostamenti. L’antico e il contemporaneo nella Collezione Lia
La mostra mette a confronto opere di arte antica, stabilmente conservate in Museo, con opere del XX secolo, fornendo al visitatore nuove occasioni di paragone e spunti di riflessione.
Comunicato stampa
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La mostra mette a confronto opere di arte antica, stabilmente conservate in Museo, con opere del XX secolo, fornendo al visitatore nuove occasioni di paragone e spunti di riflessione.
L’ordinamento delle opere proposte è stati concepito prevedendo la precedenza delle opere antiche, alle quali, una per ciascuna, viene appunto accostata un’opera del XX secolo, proveniente dalla Collezione privata di Amedeo Lia. Per la prima volta viene così svelato al pubblico un percorso di ricerca del tutto inedito del grande Collezionista, offrendo la possibilità di osservare opere di Maurice Utrillo, Pierre Auguste Renoir, Giorgio De Chirico, Massimo Campigli, Filippo De Pisis, Ottone Rosai e Ardengo Soffici, solo per citare i nomi di alcuni maestri, tra gli indiscussi protagonisti della prima metà del Novecento. Accanto ad essi figurano anche alcuni pionieri dell'astrazione italiana–Osvaldo Licini, Alberto Magnelli, Enrico Prampolini, Atanasio Soldati–, con dipinti di rilevanza storica, e poi esempi di astrazione geometrica, o classica, o concreta, di autori stranieri, che ben definiscono l'ampiezza e l'apertura degli interessi di Amedeo Lia: Max Bill, Jean Dewasne, Aurélie Nemours (cui il Centre Georges Pompidou di Parigi ha dedicato un'ampia retrospettiva nel 2004), inesausta cultrice della geometria ortogonale e della forma 'perfetta' del quadrato
Ma ancora opere di Pasmore, Charchoune, Hosiasson, Poliakoff, Bill, Charchoune, Magnelli, Bonfanti, Dorazio e molti altri, opere tutte messe in dialogo con dipinti di maestri del passato, in un confronto stimolante e ricco di suggestioni.
I criteri adottati nel proporre l’ordinamento della mostra, che per ampiezza di opere si divide in due momenti espositivi separati, sono stati in sostanza tre: il tema, la composizione e il colore, anche se in alcuni casi i criteri di confronto si fondono e sovrappongono tra loro.
Come emblema della mostra è stato scelto l’accostamento tra il saturnino Autoritratto dell’inquieto Pontormo e il perfetto incastro di quadrati di Aurélie Nemours, quasi un invito all’intero percorso espositivo che conduce il visitatore ad osservare documenti figurativi apparentemente lontani ma sempre sospesi in un dialogo senza tempo.
L’ordinamento delle opere proposte è stati concepito prevedendo la precedenza delle opere antiche, alle quali, una per ciascuna, viene appunto accostata un’opera del XX secolo, proveniente dalla Collezione privata di Amedeo Lia. Per la prima volta viene così svelato al pubblico un percorso di ricerca del tutto inedito del grande Collezionista, offrendo la possibilità di osservare opere di Maurice Utrillo, Pierre Auguste Renoir, Giorgio De Chirico, Massimo Campigli, Filippo De Pisis, Ottone Rosai e Ardengo Soffici, solo per citare i nomi di alcuni maestri, tra gli indiscussi protagonisti della prima metà del Novecento. Accanto ad essi figurano anche alcuni pionieri dell'astrazione italiana–Osvaldo Licini, Alberto Magnelli, Enrico Prampolini, Atanasio Soldati–, con dipinti di rilevanza storica, e poi esempi di astrazione geometrica, o classica, o concreta, di autori stranieri, che ben definiscono l'ampiezza e l'apertura degli interessi di Amedeo Lia: Max Bill, Jean Dewasne, Aurélie Nemours (cui il Centre Georges Pompidou di Parigi ha dedicato un'ampia retrospettiva nel 2004), inesausta cultrice della geometria ortogonale e della forma 'perfetta' del quadrato
Ma ancora opere di Pasmore, Charchoune, Hosiasson, Poliakoff, Bill, Charchoune, Magnelli, Bonfanti, Dorazio e molti altri, opere tutte messe in dialogo con dipinti di maestri del passato, in un confronto stimolante e ricco di suggestioni.
I criteri adottati nel proporre l’ordinamento della mostra, che per ampiezza di opere si divide in due momenti espositivi separati, sono stati in sostanza tre: il tema, la composizione e il colore, anche se in alcuni casi i criteri di confronto si fondono e sovrappongono tra loro.
Come emblema della mostra è stato scelto l’accostamento tra il saturnino Autoritratto dell’inquieto Pontormo e il perfetto incastro di quadrati di Aurélie Nemours, quasi un invito all’intero percorso espositivo che conduce il visitatore ad osservare documenti figurativi apparentemente lontani ma sempre sospesi in un dialogo senza tempo.
29
ottobre 2008
Accostamenti. L’antico e il contemporaneo nella Collezione Lia
Dal 29 ottobre 2008 al 28 giugno 2009
arte moderna e contemporanea
Location
MUSEO CIVICO AMEDEO LIA
La Spezia, Via Del Prione, 234, (La Spezia)
La Spezia, Via Del Prione, 234, (La Spezia)
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