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Achille Ascani / Stefano Degli Esposti – Relazioni Urbane
Due fotografi contemporanei, Achille Ascani e Stefano Degli Esposti, cercano di indagare l’autentica visione della città contemporanea, da due punti di vista differenti ma complementari tra loro
Comunicato stampa
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l significato del vivere cittadino è sovente difficile da comprendere o giustificare. Ammassi di persone in poco spazio paiono brancolare nell’esistere più incerto. Sebbene i cosiddetti servizi appaiano facilmente raggiungibili, le relazioni sono destinate ad essere forzosamente complicate. Tale congiuntura può lasciare passare modalità esistenziali diversificate, anche pericolosamente affascinanti. L’estetica o il decoro urbano difatti possono assecondare sia un percorso del vedere nuovo ma anche movimenti sociali non sempre positivamente esemplificati. Due fotografi contemporanei, Achille Ascani e Stefano Degli Esposti, cercano di indagare l’autentica visione della città contemporanea, da due punti di vista differenti ma complementari tra loro.
Stefano Degli Esposti immerge il proprio sguardo nella dimensione cittadina in cerca del fascino dell’urbano, della sua intrinseca bellezza, talvolta nascosta. Certi angoli visitati si pongono in una modalità sorprendente, poichè l’autore riesce a catturarli in modo peculiare, trasformando grattacieli e pareti di musei (come nel ciclo Harpatecture) in complesse costruzioni geometriche dal chiaro riferimento emozionale che appaiono come patterns bidimensionali, talvolta giocati su colori accesi. Proprio tali ricerche, nel mezzo della dimensione urbana, ci raccontano di una personale visione d’insieme, dove il particolare così come l’agglomerato, anche grazie alle facoltà della fotografia attuale, assumono capacità affascinanti di resa agli occhi dei passeggiatori distratti. L’azione dell’alzare gli occhi per scoprire un dettaglio, ricostruire un momento del percepire, sono tutti lasciti che ci fanno guardare in modo nuovo la realtà cittadina, anche nel suo senso esteticamente differente, come un percorso di ricami e intrecci che delineano un nuovo ed inusitato skyline.
Nei meandri segreti del flusso urbano, in particolar modo notturno, affonda il proprio sentire anche Achille Ascani anche se con modalità differenti. Il suo sguardo indaga difatti il controsenso del ritrovarsi in mezzo a tale guazzabuglio attraverso la costruzione di scene del vissuto. La visione si amplifica e restituisce creazioni complesse, particolarmente comunicative ma altresì pregne di un vuoto/pieno in bianco e nero o a colori esteticamente calibrato. La socialità che si può riscontrare come referenza si mostra come complessa, nasconde la città come fenomeno che si può dimostrare tentatore e attrattivo per una certa categoria di persone a cui piace giocare d’azzardo o ricercare altre effimere consolazioni occulte che vanno ad alimentare un giro d’affari alquanto negativo. Questa realtà, con le sue sovrapposizioni spazio-temporali si mostra anche come carica di quella storia che facilmente, nell’attraversarla, non percepiamo pienamente. Accorgersi di tutto ciò è un viatico per un più giusto vivere e percepire.
Francesca Baboni e Stefano Taddei
Stefano Degli Esposti immerge il proprio sguardo nella dimensione cittadina in cerca del fascino dell’urbano, della sua intrinseca bellezza, talvolta nascosta. Certi angoli visitati si pongono in una modalità sorprendente, poichè l’autore riesce a catturarli in modo peculiare, trasformando grattacieli e pareti di musei (come nel ciclo Harpatecture) in complesse costruzioni geometriche dal chiaro riferimento emozionale che appaiono come patterns bidimensionali, talvolta giocati su colori accesi. Proprio tali ricerche, nel mezzo della dimensione urbana, ci raccontano di una personale visione d’insieme, dove il particolare così come l’agglomerato, anche grazie alle facoltà della fotografia attuale, assumono capacità affascinanti di resa agli occhi dei passeggiatori distratti. L’azione dell’alzare gli occhi per scoprire un dettaglio, ricostruire un momento del percepire, sono tutti lasciti che ci fanno guardare in modo nuovo la realtà cittadina, anche nel suo senso esteticamente differente, come un percorso di ricami e intrecci che delineano un nuovo ed inusitato skyline.
Nei meandri segreti del flusso urbano, in particolar modo notturno, affonda il proprio sentire anche Achille Ascani anche se con modalità differenti. Il suo sguardo indaga difatti il controsenso del ritrovarsi in mezzo a tale guazzabuglio attraverso la costruzione di scene del vissuto. La visione si amplifica e restituisce creazioni complesse, particolarmente comunicative ma altresì pregne di un vuoto/pieno in bianco e nero o a colori esteticamente calibrato. La socialità che si può riscontrare come referenza si mostra come complessa, nasconde la città come fenomeno che si può dimostrare tentatore e attrattivo per una certa categoria di persone a cui piace giocare d’azzardo o ricercare altre effimere consolazioni occulte che vanno ad alimentare un giro d’affari alquanto negativo. Questa realtà, con le sue sovrapposizioni spazio-temporali si mostra anche come carica di quella storia che facilmente, nell’attraversarla, non percepiamo pienamente. Accorgersi di tutto ciò è un viatico per un più giusto vivere e percepire.
Francesca Baboni e Stefano Taddei
02
marzo 2019
Achille Ascani / Stefano Degli Esposti – Relazioni Urbane
Dal 02 marzo al 02 aprile 2019
fotografia
Location
MBN ART GALLERY
Reggio Emilia, via Emilia santo stefano, 24, (Reggio Emilia)
Reggio Emilia, via Emilia santo stefano, 24, (Reggio Emilia)
Orario di apertura
sabato 15.30-19.00 domenica 10.30-13.00 e 16-19
Vernissage
2 Marzo 2019, ore 17.30
Autore
Curatore