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Achille Calzi – Tra Simbolismo e Liberty
La mostra giunge a conclusione di un lungo lavoro di ricerca che la curatrice, Ilaria Piazza, ha avviato dal fondo donato dagli eredi dell’artista nel 2013 al MIC allargandolo poi a numerose raccolte pubbliche e private.
Comunicato stampa
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Tra Simbolismo e Liberty: Achille Calzi (Faenza, MIC - Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza, dal 4 novembre 2017 al 18 febbraio del 2018) giunge a conclusione di un lungo lavoro di ricerca che la curatrice, Ilaria Piazza, ha avviato dal fondo donato dagli eredi dellartista nel 2013 al MIC allargandolo poi a numerose raccolte pubbliche e private.
Lesposizione, promossa e organizzata dal MIC Museo Internazionale della Ceramica con il sostegno della Regione Emilia-Romagna e con il contributo di BCC- Credito Cooperativo ravennate forlivese & imolese, del Gruppo Hera, della Fondazione Cassa di Risparmio di Forlì e di SACMI, rappresenta il punto di arrivo di un importante lavoro antologico, mai prima condotto, su un artista cardine della storia culturale e della produzione simbolista e liberty del nostro paese, purtroppo prematuramente scomparso interrompendo, così, la sua instancabile ricerca stilistica.
Achille Calzi (1873 -1919), personalità poliedrica e ricettiva, artista a tutto tondo, portavoce delle nuove istanze della modernità, fu figura importantissima non solo per la vita culturale di Faenza e della corrente Liberty italiana, ma artista attivo nella produzione e innovazione della ceramica applicata allarchitettura e allindustria ceramica in Italia.
Discendente da generazioni di artisti e maiolicari, fu pittore, disegnatore, direttore della Pinacoteca, del Museo Civico e della Scuola di Disegno e Plastica di Faenza, storico dellarte e docente, collaborò con la manifattura faentina Fratelli Minardi nel 1903 e fu direttore per le fabbriche Riunite Ceramiche (1905-09) dove progettò, oltre a ceramiche duso, anche ceramiche per larchitettura, camini da salotto, piastrelle per esterni divenuti simbolo di un cambiamento linguistico e artigianale.
Calzi incarna la moderna figura dellartista progettista, facendosi interprete del principio modernista dellarte in tutto, attraverso le numerose collaborazioni con le principali manifatture faentine attive nei settori della ceramica, dellebanisteria e dei ferri battuti e nellimpegno profuso nel campo della grafica - spiega la curatrice Ilaria Piazza. - A questo si aggiunge la multiforme ricerca nelle arti figurative, dalla decorazione al bianco e nero, dalla pittura da cavalletto alla caricatura, dove recepisce alcune delle più avanzate tendenze artistiche nazionali e internazionali. Se da un lato le visioni macabre, intrise di suggestioni misteriosofiche ed esoteriche, segnano ladesione al Simbolismo, dallaltro il suo linguaggio pittorico accoglie sperimentazioni dimpronta divisionista. Tra riferimenti locali e influenze internazionali si colloca lattività di caricaturista e di autore di immagini satiriche, dove Calzi manifesta anche il proprio sentimento patriottico nella serie di cartoni realizzati sul finire della Prima guerra mondiale a sostegno del fronte interno.
Aggiornato sulla vita culturale del suo tempo, grazie, anche, ai numerosi viaggi allestero, ebbe molteplici rapporti con artisti, letterati e musicisti importanti come Pellizza da Volpedo, Adolfo de Carolis, Arturo Martini, Giosuè Carducci, Alfredo Oriani, Gabriele DAnnunzio e Riccardo Zandonai.
Intellettuale di spicco dellambiente culturale faentino Calzi sostenne fino allo strenuo quella visione polifonica del fare artistico, opponendosi in una nota querelle a Gaetano Ballardini, fondatore del MIC di Faenza, che con la nascita prima del Museo poi della Scuola sancisce il primato della ceramica.
La mostra è la prima di un percorso che il MIC ha intrapreso per attribuire il giusto riconoscimento a livello nazionale, a maestri tutti di nascita faentina - come Giovanni Guerrini, Pietro Melandri, Anselmo Bucci, Domenico Rambelli - sottolinea la direttrice del MIC, Claudia Casali. - Questa scelta curatoriale è stata evidenziata già questanno con la mostra dedicata al Déco che ha giustamente messo in luce protagonisti faentini di respiro europeo. Faenza ha infatti espresso, soprattutto nella prima metà del XX secolo, una vivacità culturale ed artistica degna di attenzione; ha saputo elaborare scelte artistiche in linea con i maggiori centri davanguardia europei, grazie alla presenza di un attivo Museo e di una Scuola dArte, unici al mondo, ma anche ad una tradizione artistica consolidata. Il progetto Calzi è un progetto di rete che riunisce le principali realtà culturali della città come Pinacoteca Comunale, Museo del Risorgimento e Biblioteca Manfrediana.
La mostra sarà corredata da una pubblicazione che vuole essere, allo stesso tempo, catalogo e guida ragionata allopera di Achille Calzi.
Lesposizione, promossa e organizzata dal MIC Museo Internazionale della Ceramica con il sostegno della Regione Emilia-Romagna e con il contributo di BCC- Credito Cooperativo ravennate forlivese & imolese, del Gruppo Hera, della Fondazione Cassa di Risparmio di Forlì e di SACMI, rappresenta il punto di arrivo di un importante lavoro antologico, mai prima condotto, su un artista cardine della storia culturale e della produzione simbolista e liberty del nostro paese, purtroppo prematuramente scomparso interrompendo, così, la sua instancabile ricerca stilistica.
Achille Calzi (1873 -1919), personalità poliedrica e ricettiva, artista a tutto tondo, portavoce delle nuove istanze della modernità, fu figura importantissima non solo per la vita culturale di Faenza e della corrente Liberty italiana, ma artista attivo nella produzione e innovazione della ceramica applicata allarchitettura e allindustria ceramica in Italia.
Discendente da generazioni di artisti e maiolicari, fu pittore, disegnatore, direttore della Pinacoteca, del Museo Civico e della Scuola di Disegno e Plastica di Faenza, storico dellarte e docente, collaborò con la manifattura faentina Fratelli Minardi nel 1903 e fu direttore per le fabbriche Riunite Ceramiche (1905-09) dove progettò, oltre a ceramiche duso, anche ceramiche per larchitettura, camini da salotto, piastrelle per esterni divenuti simbolo di un cambiamento linguistico e artigianale.
Calzi incarna la moderna figura dellartista progettista, facendosi interprete del principio modernista dellarte in tutto, attraverso le numerose collaborazioni con le principali manifatture faentine attive nei settori della ceramica, dellebanisteria e dei ferri battuti e nellimpegno profuso nel campo della grafica - spiega la curatrice Ilaria Piazza. - A questo si aggiunge la multiforme ricerca nelle arti figurative, dalla decorazione al bianco e nero, dalla pittura da cavalletto alla caricatura, dove recepisce alcune delle più avanzate tendenze artistiche nazionali e internazionali. Se da un lato le visioni macabre, intrise di suggestioni misteriosofiche ed esoteriche, segnano ladesione al Simbolismo, dallaltro il suo linguaggio pittorico accoglie sperimentazioni dimpronta divisionista. Tra riferimenti locali e influenze internazionali si colloca lattività di caricaturista e di autore di immagini satiriche, dove Calzi manifesta anche il proprio sentimento patriottico nella serie di cartoni realizzati sul finire della Prima guerra mondiale a sostegno del fronte interno.
Aggiornato sulla vita culturale del suo tempo, grazie, anche, ai numerosi viaggi allestero, ebbe molteplici rapporti con artisti, letterati e musicisti importanti come Pellizza da Volpedo, Adolfo de Carolis, Arturo Martini, Giosuè Carducci, Alfredo Oriani, Gabriele DAnnunzio e Riccardo Zandonai.
Intellettuale di spicco dellambiente culturale faentino Calzi sostenne fino allo strenuo quella visione polifonica del fare artistico, opponendosi in una nota querelle a Gaetano Ballardini, fondatore del MIC di Faenza, che con la nascita prima del Museo poi della Scuola sancisce il primato della ceramica.
La mostra è la prima di un percorso che il MIC ha intrapreso per attribuire il giusto riconoscimento a livello nazionale, a maestri tutti di nascita faentina - come Giovanni Guerrini, Pietro Melandri, Anselmo Bucci, Domenico Rambelli - sottolinea la direttrice del MIC, Claudia Casali. - Questa scelta curatoriale è stata evidenziata già questanno con la mostra dedicata al Déco che ha giustamente messo in luce protagonisti faentini di respiro europeo. Faenza ha infatti espresso, soprattutto nella prima metà del XX secolo, una vivacità culturale ed artistica degna di attenzione; ha saputo elaborare scelte artistiche in linea con i maggiori centri davanguardia europei, grazie alla presenza di un attivo Museo e di una Scuola dArte, unici al mondo, ma anche ad una tradizione artistica consolidata. Il progetto Calzi è un progetto di rete che riunisce le principali realtà culturali della città come Pinacoteca Comunale, Museo del Risorgimento e Biblioteca Manfrediana.
La mostra sarà corredata da una pubblicazione che vuole essere, allo stesso tempo, catalogo e guida ragionata allopera di Achille Calzi.
03
novembre 2017
Achille Calzi – Tra Simbolismo e Liberty
Dal 03 novembre 2017 al 18 febbraio 2018
arte moderna
Location
MIC – MUSEO INTERNAZIONALE DELLE CERAMICHE
Faenza, Viale Alfredo Baccarini, 19, (Ravenna)
Faenza, Viale Alfredo Baccarini, 19, (Ravenna)
Biglietti
euro 8, ridotto euro 5, studenti euro 3
Orario di apertura
martedì-venerdì 10-13,30 e sabato, domenica e festivi 10 17,30
Chiuso il lunedì, il 25 dicembre, il 1° gennaio
Vernissage
3 Novembre 2017, su invito
Ufficio stampa
STUDIO ESSECI
Autore
Curatore