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Achille Ghidini – Antologia di sculture poetiche
l’esposizione è ricca di oltre cinquanta lavori ed ha l’obbiettivo di presentare non un segmento specifico ma l’intera produzione del maestro estesa su trentacinque anni di lavoro e di assidue sperimentazioni.
Comunicato stampa
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Con l’esposizione del 2005 presso la sede del Parlamento Europeo di Bruxelles di una selezione di sue opere, Achille Ghidini ha ricevuto un prestigioso riconoscimento a livello internazionale quale autore di “sculture poetiche” frutto di appassionata ricerca artistica sostenuta da una precisa filosofia estetica. A distanza di cinque anni da quell’importante evento, il comune di Montichiari (seguito da quello di Orzinuovi, 26 giugno-18 luglio 2010; Erbusco, 11 settembre-3 ottobre 2010; e Cento, 5 febbraio-27 marzo 2011) ospiterà dall’8 al 30 maggio 2010, presso la sede della Galleria Civica, la prima mostra antologica mai a lui dedicata.
Curata da Davide Dotti – l’intraprendente e dinamico critico d’arte ventiquattrenne cha ha già al suo attivo una lunga serie di curatele di importanti mostre, nominato “il più giovane critico d’arte e curatore di mostre in Italia” all’età di diciannove anni quando curò la mostra Da Magnasco a Francesco Guardi. Paesaggi, vedute e capricci del ‘600 e del ‘700 lombardo e veneto, ricevendo i complimenti scritti del Presidente della Repubblica Italiana e del Ministro per i Beni e le Attività Culturali – l’esposizione è ricca di oltre cinquanta lavori ed ha l’obbiettivo di presentare non un segmento specifico ma l’intera produzione del maestro estesa su trentacinque anni di lavoro e di assidue sperimentazioni. La mostra è suddivisa in sei sezioni tematiche rispettivamente dedicate a:
La scultura degli alberi
Ghidini, a tal proposito, asserisce: “Riuscire a sintetizzare il femminino in una frase, in un segno, in una forma, è sempre stato il sogno di tutti gli artisti. Questo è da sempre anche il mio desiderio, che ho cercato di realizzare scolpendo gli alberi, che nel loro interno racchiudono un’anima femmina. In loro, infatti, ho trovato Dafne, appena percettibile dopo la metamorfosi già compiuta. Dopo trent’anni di attività posso affermare con certezza che negli alberi esiste una vita al femminile, non solo come astrazione poetica… Dentro gli alberi si nascondono creature bellissime che vivono in comunità o singolarmente… Guardando ed aiutando queste figure ad uscire dalla materia che le trattiene, vedo in loro le mie gioie, i miei dolori, tutta la passione che mi muove… Provo forti emozioni, è come se assistessi al parto di un mio figlio. Quella che le racchiude è oramai solo materia inanimata dove la linfa vitale non scorre più, ma entro cui resta vivissimo il ricordo dell’anima che l’ha abitata per anni, per decenni, per secoli”.
(Per avere degli esempi si veda Fig.1; Fig.2; Fig.3)
La scultura in bronzo
“Ho iniziato ad utilizzare il bronzo nel 1992. All’inizio ero molto prevenuto perché ricordavo quei tristi ed oscuri monumenti nelle piazze delle Città d’Europa e nei cimiteri monumentali, in cui il bronzo è spesso pesantezza e retorica. L’immobiilità, l’assenza di luce e di colore sono infatti un richiamo continuo alla morte. Con le mie opere in bronzo, ottenute da modelli in legno, ribalto la logica classica: sono snelle, con piccola base di appoggio e con tutto il peso spostato verso l’alto; a volte sono come fiamme che si sprigionano da un punto e si espandono, come ne “Il Sultano” (Fig.4) di altezza ragguardevole, dove tutto il peso di trenta chilogrammi è sostenuto dalla punta della barba. Il bronzo è riflettente, al contrario del legno che assorbe la luce. Ho voluto esaltare questa caratteristica utilizzando patine colorate, ottenute con un trattamento superficiale chimico a fuoco e mediante lucidatura del bronzo a specchio. Un opportuno dosaggio dei colori della patina e della lucidatura accentuano la sensazione di verticalità e la dinamicità dell’opera”.
(si veda anche Fig.5, Fig.6)
La scultura costruita
“La scultura costruita è realizzata utilizzando oggetti, loro parti, metalli e più in generale materiali vari. Si tratta di un collage scultoreo basato sul linguaggio degli archetipi che permette di tradurre in forme essenziali e simboliche le mie emozioni. Ciò si attua attraverso un vero e proprio processo di metamorfosi”.
(si veda Fig.7; Fig.8)
Scultura e lirica
“Il senso di un’opera lirica, attraverso una sua conoscenza adeguata, può essere tradotto in forme essenziali, mediante una sintesi minimale. L’uso di materiali vari permette di sfruttare al massimo fantasia e creatività per rappresentare le emozioni suscitate dal testo e dalla musica dell’Opera. Queste sculture sono state da me dedicate alla memoria del direttore d’orchestra Francesco Molinari Pradelli di cui nel 2011 ricorrerà il centenario della nascita”.
(si veda Fig.9; Fig.10)
Vetro-Venezia-Vita
“Per esprimere la trasparenza dell’acqua, niente di meglio può essere adoperato del vetro di Murano. Troppo spesso utilizzato per oggetti artigianali e turistici esso deve acquisire, a mio giudizio, una maggiore dignità nel mondo dell’arte. Le onde del mare, la scia di una barca, lo scatto flessuoso di una rapida, trovano una felice espressione nel vetro che, opportunamente accostato a lucenti metalli stilizzati, danno vita a scene varie e complesse. Alla base di tutto ciò ho pensato ad un preciso simbolismo basato sulle tre “V”:
Vetro = acqua
Venezia = acqua
Vita = acqua
(si veda Fig.11)
Bozzetti per monumenti
“Ho voluto portare in questa mostra, come esempio, quattro bozzetti di monumenti che in realtà sono delle vere e proprie sculture. Il guerriero ed Omaggio a Guglielmo Marconi (Fig.12) sono già stati realizzati in monumenti di oltre due metri di altezza. Ex Unitate Vires è, invece, la proposta per un monumento ai soldati sudafricani morti combattendo contro i nazisti a Monte Sole (Marzabotto) nel 1944. Alla conquista del sole (Fig.13) è la proposta per un monumento al valore del pensiero e della scienza umana. Molte delle mie sculture sono nate come modello per monumenti: ad esempio, Verso il destino è stata realizzata in bronzo per il Comune di Bologna a ricordo dei Carabinieri vittime della uno bianca, mentre Donna è stata inserita nel Monumento alla donna del Comune di Crespellano in provincia di Bologna”.
Di seguito alcuni brani tratti dal saggio di catalogo scritto dal curatore che ci possono aiutare a conoscere meglio l’artista. Dotti scrive: “Ghidini è tutto fuorché uno scultore convenzionale di formazione accademica. E’, infatti, un autodidatta e un libero pensatore che crede profondamente nelle proprie idee: un’artista sui generis con una laurea in ingegneria che, dopo aver lavorato nell’ambito della tecnologia militare, nel 1975 ha scoperto nella scultura la sua autentica vocazione. Ammaliato dai lavori del grande Giacomo Manzù, conosciuto nell’atelier di Ardea, dopo le prime sperimentazioni Ghidini, a partire dalla fine degli anni settanta, inizia a scolpire il legno traendone per lo più figure femminili che manifestano, nell’intimità dei loro atteggiamenti, un afflato d’impronta classicheggiante (Sensualità del 1978, Ragazza che si guarda i talloni del 1983). Nel corso degli anni ottanta egli sperimenta nuove soluzioni estetiche per rinnovare il proprio linguaggio artistico: se da un lato la via della forma astratta e geometrica proposta in Sodoma e Gomorra del 1985 e in Perdono e condanna del 1988 verrà presto abbandonata, dall’altro emergeranno e si manifesteranno con sempre maggiore chiarezza i principi cardine della Scultura dinamica e filiforme e della Scultura degli alberi che caratterizzeranno tutta la produzione degli anni novanta, e che Ghidini sperimenterà più a fondo in tutte le poliedriche sfaccettature fino alle opere più recenti.
Lungo tutto l’arco della sua carriera, Ghidini ha sperimentato con curiosità e versatilità anche le peculiarità tecniche ed espressive offerte da altri materiali. Ecco, quindi, nascere le sculture in bronzo realizzate con la tecnica della cera persa, dalle vellutate patine di color bluette, marron e verde, di cui una significativa selezione occupa un’intera sezione della mostra; le suggestive sculture in vetro di Murano dedicate al tema dell’acqua e della città lagunare, create secondo il principio delle tre “V”, Vetro-Venezia-Vita; le sorprendenti Sculture costruite eseguite assemblando, in una sorta di moderno ready made, oggetti d’uso quotidiano e materiali vari che, uniti con acume e fantasia, danno vita ad essenziali collage scultorei; la serie di ingegnose sculture dedicate alle più famose opere liriche, che sintetizzano con una minimale immagine-simbolo l’emozione vissuta dall’artista assistendo alla rappresentazione del Guglielmo Tell, dell’Aida, del Macbeth, della Madama Butterfly e del Rigoletto. E sarebbe fare un grave torto all’artista dimenticare l’importante ma poco noto filone della sua eclettica produzione a cui si è impegnato fin dai primi anni novanta: quello dedicato ai monumenti destinati a sedi pubbliche e private, la cui realizzazione è preceduta da uno studio analitico su carta e all’esecuzione del bozzetto.
Dotti conclude il suo saggio affermando che “Achille Ghidini è senza ombra di dubbio uno tra gli scultori più interessanti ed eclettici nel panorama artistico italiano contemporaneo… Egli è uno dei rari maestri ancora in grado di plasmare la materia con soavità e leggerezza, intelligenza e creatività, trasfondendovi le emozioni più profonde dell’animo. Un semplice sguardo non è sufficiente a cogliere tutta la poesia insita nelle sue sculture: è l’accarezzare la pelle levigata del legno, la vellutata patina del bronzo e la liscia superficie del vetro a farci entrare in contatto diretto con l’universo della natura primigenia che subisce una metamorfosi ed assume nuova vita grazie al sapiente lavoro dello scultore”.
Comune di Montichiari, Galleria Civica, via Trieste 26, 8-30 maggio 2010
Orari: dal Martedì alla Domenica 10:00-12:00 / 16:00-19:00
Informazioni: Pro Loco Montichiari, tel. 030-5235123; mail: prolocomontichiari@tin.it
Comune di Orzinuovi, Chiesetta dei Morti, 26 giugno-18 luglio 2010
Orari: sabato, domenica e festivi ore 10-12 e 15.30-19
Informazioni: Ufficio Cultura 030-99421; mail: stefano.ottobri@comune.orzinuovi.bs.it
Comune di Erbusco, Pieve di Santa Maria Assunta, 11 settembre-3 ottobre 2010
Orari: sabato, domenica e festivi ore 10-12 e 15.30-19
Informazioni: Ufficio Cultura 030-7767338; mail: cultura@comune.erbusco.bs.it
Comune di Cento, Galleria d’Arte Moderna “A. Bonzagni”, 5 febbraio-27 marzo 2011
Orari: venerdì, sabato, domenica e festivi, ore 10.00-13.00 e 16.30-19.30
Informazioni: Ufficio Cultura 051-6843390; mail: cultura@comune.cento.fe.it
Curata da Davide Dotti – l’intraprendente e dinamico critico d’arte ventiquattrenne cha ha già al suo attivo una lunga serie di curatele di importanti mostre, nominato “il più giovane critico d’arte e curatore di mostre in Italia” all’età di diciannove anni quando curò la mostra Da Magnasco a Francesco Guardi. Paesaggi, vedute e capricci del ‘600 e del ‘700 lombardo e veneto, ricevendo i complimenti scritti del Presidente della Repubblica Italiana e del Ministro per i Beni e le Attività Culturali – l’esposizione è ricca di oltre cinquanta lavori ed ha l’obbiettivo di presentare non un segmento specifico ma l’intera produzione del maestro estesa su trentacinque anni di lavoro e di assidue sperimentazioni. La mostra è suddivisa in sei sezioni tematiche rispettivamente dedicate a:
La scultura degli alberi
Ghidini, a tal proposito, asserisce: “Riuscire a sintetizzare il femminino in una frase, in un segno, in una forma, è sempre stato il sogno di tutti gli artisti. Questo è da sempre anche il mio desiderio, che ho cercato di realizzare scolpendo gli alberi, che nel loro interno racchiudono un’anima femmina. In loro, infatti, ho trovato Dafne, appena percettibile dopo la metamorfosi già compiuta. Dopo trent’anni di attività posso affermare con certezza che negli alberi esiste una vita al femminile, non solo come astrazione poetica… Dentro gli alberi si nascondono creature bellissime che vivono in comunità o singolarmente… Guardando ed aiutando queste figure ad uscire dalla materia che le trattiene, vedo in loro le mie gioie, i miei dolori, tutta la passione che mi muove… Provo forti emozioni, è come se assistessi al parto di un mio figlio. Quella che le racchiude è oramai solo materia inanimata dove la linfa vitale non scorre più, ma entro cui resta vivissimo il ricordo dell’anima che l’ha abitata per anni, per decenni, per secoli”.
(Per avere degli esempi si veda Fig.1; Fig.2; Fig.3)
La scultura in bronzo
“Ho iniziato ad utilizzare il bronzo nel 1992. All’inizio ero molto prevenuto perché ricordavo quei tristi ed oscuri monumenti nelle piazze delle Città d’Europa e nei cimiteri monumentali, in cui il bronzo è spesso pesantezza e retorica. L’immobiilità, l’assenza di luce e di colore sono infatti un richiamo continuo alla morte. Con le mie opere in bronzo, ottenute da modelli in legno, ribalto la logica classica: sono snelle, con piccola base di appoggio e con tutto il peso spostato verso l’alto; a volte sono come fiamme che si sprigionano da un punto e si espandono, come ne “Il Sultano” (Fig.4) di altezza ragguardevole, dove tutto il peso di trenta chilogrammi è sostenuto dalla punta della barba. Il bronzo è riflettente, al contrario del legno che assorbe la luce. Ho voluto esaltare questa caratteristica utilizzando patine colorate, ottenute con un trattamento superficiale chimico a fuoco e mediante lucidatura del bronzo a specchio. Un opportuno dosaggio dei colori della patina e della lucidatura accentuano la sensazione di verticalità e la dinamicità dell’opera”.
(si veda anche Fig.5, Fig.6)
La scultura costruita
“La scultura costruita è realizzata utilizzando oggetti, loro parti, metalli e più in generale materiali vari. Si tratta di un collage scultoreo basato sul linguaggio degli archetipi che permette di tradurre in forme essenziali e simboliche le mie emozioni. Ciò si attua attraverso un vero e proprio processo di metamorfosi”.
(si veda Fig.7; Fig.8)
Scultura e lirica
“Il senso di un’opera lirica, attraverso una sua conoscenza adeguata, può essere tradotto in forme essenziali, mediante una sintesi minimale. L’uso di materiali vari permette di sfruttare al massimo fantasia e creatività per rappresentare le emozioni suscitate dal testo e dalla musica dell’Opera. Queste sculture sono state da me dedicate alla memoria del direttore d’orchestra Francesco Molinari Pradelli di cui nel 2011 ricorrerà il centenario della nascita”.
(si veda Fig.9; Fig.10)
Vetro-Venezia-Vita
“Per esprimere la trasparenza dell’acqua, niente di meglio può essere adoperato del vetro di Murano. Troppo spesso utilizzato per oggetti artigianali e turistici esso deve acquisire, a mio giudizio, una maggiore dignità nel mondo dell’arte. Le onde del mare, la scia di una barca, lo scatto flessuoso di una rapida, trovano una felice espressione nel vetro che, opportunamente accostato a lucenti metalli stilizzati, danno vita a scene varie e complesse. Alla base di tutto ciò ho pensato ad un preciso simbolismo basato sulle tre “V”:
Vetro = acqua
Venezia = acqua
Vita = acqua
(si veda Fig.11)
Bozzetti per monumenti
“Ho voluto portare in questa mostra, come esempio, quattro bozzetti di monumenti che in realtà sono delle vere e proprie sculture. Il guerriero ed Omaggio a Guglielmo Marconi (Fig.12) sono già stati realizzati in monumenti di oltre due metri di altezza. Ex Unitate Vires è, invece, la proposta per un monumento ai soldati sudafricani morti combattendo contro i nazisti a Monte Sole (Marzabotto) nel 1944. Alla conquista del sole (Fig.13) è la proposta per un monumento al valore del pensiero e della scienza umana. Molte delle mie sculture sono nate come modello per monumenti: ad esempio, Verso il destino è stata realizzata in bronzo per il Comune di Bologna a ricordo dei Carabinieri vittime della uno bianca, mentre Donna è stata inserita nel Monumento alla donna del Comune di Crespellano in provincia di Bologna”.
Di seguito alcuni brani tratti dal saggio di catalogo scritto dal curatore che ci possono aiutare a conoscere meglio l’artista. Dotti scrive: “Ghidini è tutto fuorché uno scultore convenzionale di formazione accademica. E’, infatti, un autodidatta e un libero pensatore che crede profondamente nelle proprie idee: un’artista sui generis con una laurea in ingegneria che, dopo aver lavorato nell’ambito della tecnologia militare, nel 1975 ha scoperto nella scultura la sua autentica vocazione. Ammaliato dai lavori del grande Giacomo Manzù, conosciuto nell’atelier di Ardea, dopo le prime sperimentazioni Ghidini, a partire dalla fine degli anni settanta, inizia a scolpire il legno traendone per lo più figure femminili che manifestano, nell’intimità dei loro atteggiamenti, un afflato d’impronta classicheggiante (Sensualità del 1978, Ragazza che si guarda i talloni del 1983). Nel corso degli anni ottanta egli sperimenta nuove soluzioni estetiche per rinnovare il proprio linguaggio artistico: se da un lato la via della forma astratta e geometrica proposta in Sodoma e Gomorra del 1985 e in Perdono e condanna del 1988 verrà presto abbandonata, dall’altro emergeranno e si manifesteranno con sempre maggiore chiarezza i principi cardine della Scultura dinamica e filiforme e della Scultura degli alberi che caratterizzeranno tutta la produzione degli anni novanta, e che Ghidini sperimenterà più a fondo in tutte le poliedriche sfaccettature fino alle opere più recenti.
Lungo tutto l’arco della sua carriera, Ghidini ha sperimentato con curiosità e versatilità anche le peculiarità tecniche ed espressive offerte da altri materiali. Ecco, quindi, nascere le sculture in bronzo realizzate con la tecnica della cera persa, dalle vellutate patine di color bluette, marron e verde, di cui una significativa selezione occupa un’intera sezione della mostra; le suggestive sculture in vetro di Murano dedicate al tema dell’acqua e della città lagunare, create secondo il principio delle tre “V”, Vetro-Venezia-Vita; le sorprendenti Sculture costruite eseguite assemblando, in una sorta di moderno ready made, oggetti d’uso quotidiano e materiali vari che, uniti con acume e fantasia, danno vita ad essenziali collage scultorei; la serie di ingegnose sculture dedicate alle più famose opere liriche, che sintetizzano con una minimale immagine-simbolo l’emozione vissuta dall’artista assistendo alla rappresentazione del Guglielmo Tell, dell’Aida, del Macbeth, della Madama Butterfly e del Rigoletto. E sarebbe fare un grave torto all’artista dimenticare l’importante ma poco noto filone della sua eclettica produzione a cui si è impegnato fin dai primi anni novanta: quello dedicato ai monumenti destinati a sedi pubbliche e private, la cui realizzazione è preceduta da uno studio analitico su carta e all’esecuzione del bozzetto.
Dotti conclude il suo saggio affermando che “Achille Ghidini è senza ombra di dubbio uno tra gli scultori più interessanti ed eclettici nel panorama artistico italiano contemporaneo… Egli è uno dei rari maestri ancora in grado di plasmare la materia con soavità e leggerezza, intelligenza e creatività, trasfondendovi le emozioni più profonde dell’animo. Un semplice sguardo non è sufficiente a cogliere tutta la poesia insita nelle sue sculture: è l’accarezzare la pelle levigata del legno, la vellutata patina del bronzo e la liscia superficie del vetro a farci entrare in contatto diretto con l’universo della natura primigenia che subisce una metamorfosi ed assume nuova vita grazie al sapiente lavoro dello scultore”.
Comune di Montichiari, Galleria Civica, via Trieste 26, 8-30 maggio 2010
Orari: dal Martedì alla Domenica 10:00-12:00 / 16:00-19:00
Informazioni: Pro Loco Montichiari, tel. 030-5235123; mail: prolocomontichiari@tin.it
Comune di Orzinuovi, Chiesetta dei Morti, 26 giugno-18 luglio 2010
Orari: sabato, domenica e festivi ore 10-12 e 15.30-19
Informazioni: Ufficio Cultura 030-99421; mail: stefano.ottobri@comune.orzinuovi.bs.it
Comune di Erbusco, Pieve di Santa Maria Assunta, 11 settembre-3 ottobre 2010
Orari: sabato, domenica e festivi ore 10-12 e 15.30-19
Informazioni: Ufficio Cultura 030-7767338; mail: cultura@comune.erbusco.bs.it
Comune di Cento, Galleria d’Arte Moderna “A. Bonzagni”, 5 febbraio-27 marzo 2011
Orari: venerdì, sabato, domenica e festivi, ore 10.00-13.00 e 16.30-19.30
Informazioni: Ufficio Cultura 051-6843390; mail: cultura@comune.cento.fe.it
26
giugno 2010
Achille Ghidini – Antologia di sculture poetiche
Dal 26 giugno al 18 luglio 2010
arte contemporanea
Location
CHIESA DEI MORTI
Orzinuovi, Via Arnaldo Da Brescia, (Brescia)
Orzinuovi, Via Arnaldo Da Brescia, (Brescia)
Orario di apertura
sabato, domenica e festivi ore 10-12 e 15.30-19
Autore
Curatore