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Achille Guzzardella – Anche i fantasmi pregano
Anche i fantasmi pregano
I fantasmi di Achille Guzzardella tornano protagonisti con una scultura e due serie di opere a tecnica mista, composte rispettivamente da 33 e 12 tele. L’autore ripropone il tema della guerra, reso ancor più attuale dalla recente attenzione sul conflitto israelo-palestinese.
Comunicato stampa
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Achille Guzzardella
Anche i fantasmi pregano
a cura di Valentina Motta
Tra i boati della guerra si innalza il grido del silenzio e della preghiera.
Achille Guzzardella nasce a Milano nel 1955 e si laurea in Architettura al Politecnico di Milano nel 1979. Successivamente, si diploma in Scultura all’Accademia di Belle Arti di Brera, dove studia con Raffaele De Grada. La sua carriera artistica inizia negli anni ‘80, affiancata dall’insegnamento nei licei artistici Boccioni e Brera di Milano. Diventa noto come ritrattista, realizzando opere per personalità di spicco come Dario Fo, Umberto Veronesi e Vittorio Sgarbi. Le sue sculture sono presenti in importanti collezioni, tra cui il Vaticano, il Museo Puskin di Mosca e la Pinacoteca Ambrosiana di Milano. Oltre all’attività artistica, Guzzardella è stato vicepresidente dell’U.C.A.I. di Milano e ha scritto saggi e articoli su diverse riviste specializzate.
I fantasmi appaiono come esseri primordiali immersi nel silenzio; essi ci guardano dall’al di là, ci assistono con la loro presenza appena accennata e ci inducono a tornare a un rapporto puro e diretto con il divino.
Tornano i fantasmi di Achille Guzzardella, dopo le esposizioni di Verona (Liceo Artistico Statale,
2023) e Milano (Fondazione “Corrente” e “Società Permanente di Belle Arti”, 2023 e 2024), questa
volta declinati in due serie di dipinti, composti rispettivamenteda 33 e 12 tele, dedicate al tema
della preghiera. Tale tema però si definisce in antitesi alla guerra, presenza costante della storia passata e contemporanea, come testimonia la perdurante ostilità tra Israele e Palestina, soggetto presente in due opere in mostra. È la preghiera che accomuna gli uomini, ritornati a essere fondamentali nella pittura di Achille Guzzardella dopo un periodo astratto; è sempre la preghiera che unisce idealmente le arcaiche ed essenziali figure dei dipinti, colte in atteggiamento di raccolta e intima meditazione, quasi a volere riflettere sulla vacuità e l’aridità della guerra. Perfino gli animali partecipano al clima di intimo ripiegamento e di diffusa spiritualità che i deserti e isolati paesaggi, in cui si collocano i personaggi, riescono a trasmettere. I fantasmi, quindi, appaiono come esseri primordiali immersi nel silenzio; essi ci guardano dall’al di là, ci assistono con la loro presenza appena accennata e ci inducono a tornare a un rapporto puro e diretto con il divino. La tendenza alla monocromia di alcuni dipinti e la predominanza di tinte grigie, color sabbia e marrone simboleggiano proprio le svariate e differenti situazioni di sterilità portate in ogni epoca dai conflitti, mentre grovigli e matasse di linee evidenziano la condizione di caos perenne che contraddistingue la storia dell’umanità. In altre circostanze, invece, le composizioni appaiono
più pulite e scarne al fine di fare emergere gli sguardi fissi e attoniti dei fantasmi che, rivolti verso l’osservatore, sembrano indurlo a prendere atto dell’inutilità di tutte le guerre e, per contro, dell’importanza di un gesto semplice quanto profondo come quello della preghiera. La forza espressionistica della tempera si coniuga con la delicatezza di taluni tocchi, resi a matita ed acquarello, in un contrasto che è anche quello del mondo contemporaneo. A rappresentare l’artista e la sua meditazione sul tema un autoritratto realizzato nel 2015 e mai esposto, che concretizza la presenza dell’autore, il suo fantasma.
Anche i fantasmi pregano
a cura di Valentina Motta
Tra i boati della guerra si innalza il grido del silenzio e della preghiera.
Achille Guzzardella nasce a Milano nel 1955 e si laurea in Architettura al Politecnico di Milano nel 1979. Successivamente, si diploma in Scultura all’Accademia di Belle Arti di Brera, dove studia con Raffaele De Grada. La sua carriera artistica inizia negli anni ‘80, affiancata dall’insegnamento nei licei artistici Boccioni e Brera di Milano. Diventa noto come ritrattista, realizzando opere per personalità di spicco come Dario Fo, Umberto Veronesi e Vittorio Sgarbi. Le sue sculture sono presenti in importanti collezioni, tra cui il Vaticano, il Museo Puskin di Mosca e la Pinacoteca Ambrosiana di Milano. Oltre all’attività artistica, Guzzardella è stato vicepresidente dell’U.C.A.I. di Milano e ha scritto saggi e articoli su diverse riviste specializzate.
I fantasmi appaiono come esseri primordiali immersi nel silenzio; essi ci guardano dall’al di là, ci assistono con la loro presenza appena accennata e ci inducono a tornare a un rapporto puro e diretto con il divino.
Tornano i fantasmi di Achille Guzzardella, dopo le esposizioni di Verona (Liceo Artistico Statale,
2023) e Milano (Fondazione “Corrente” e “Società Permanente di Belle Arti”, 2023 e 2024), questa
volta declinati in due serie di dipinti, composti rispettivamenteda 33 e 12 tele, dedicate al tema
della preghiera. Tale tema però si definisce in antitesi alla guerra, presenza costante della storia passata e contemporanea, come testimonia la perdurante ostilità tra Israele e Palestina, soggetto presente in due opere in mostra. È la preghiera che accomuna gli uomini, ritornati a essere fondamentali nella pittura di Achille Guzzardella dopo un periodo astratto; è sempre la preghiera che unisce idealmente le arcaiche ed essenziali figure dei dipinti, colte in atteggiamento di raccolta e intima meditazione, quasi a volere riflettere sulla vacuità e l’aridità della guerra. Perfino gli animali partecipano al clima di intimo ripiegamento e di diffusa spiritualità che i deserti e isolati paesaggi, in cui si collocano i personaggi, riescono a trasmettere. I fantasmi, quindi, appaiono come esseri primordiali immersi nel silenzio; essi ci guardano dall’al di là, ci assistono con la loro presenza appena accennata e ci inducono a tornare a un rapporto puro e diretto con il divino. La tendenza alla monocromia di alcuni dipinti e la predominanza di tinte grigie, color sabbia e marrone simboleggiano proprio le svariate e differenti situazioni di sterilità portate in ogni epoca dai conflitti, mentre grovigli e matasse di linee evidenziano la condizione di caos perenne che contraddistingue la storia dell’umanità. In altre circostanze, invece, le composizioni appaiono
più pulite e scarne al fine di fare emergere gli sguardi fissi e attoniti dei fantasmi che, rivolti verso l’osservatore, sembrano indurlo a prendere atto dell’inutilità di tutte le guerre e, per contro, dell’importanza di un gesto semplice quanto profondo come quello della preghiera. La forza espressionistica della tempera si coniuga con la delicatezza di taluni tocchi, resi a matita ed acquarello, in un contrasto che è anche quello del mondo contemporaneo. A rappresentare l’artista e la sua meditazione sul tema un autoritratto realizzato nel 2015 e mai esposto, che concretizza la presenza dell’autore, il suo fantasma.
09
ottobre 2024
Achille Guzzardella – Anche i fantasmi pregano
Dal 09 al 26 ottobre 2024
personale
Location
Galleria Aperta Liceo Artistico
Verona, Via delle Coste, 6, (VR)
Verona, Via delle Coste, 6, (VR)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì ore 8 - 18 e sabato ore 8 - 13
Vernissage
9 Ottobre 2024, Inaugurazione ore 11:00 mercoledì 9 ottobre 2024
L’esposizione inizia lunedì 7 ottobre 2024 e termina sabato 26 ottobre 2024
Sito web
Editore
Indirizzo di Grafica del Liceo Artistico di Verona
Ufficio stampa
Liceo Artistico di Verona
Autore
Curatore
Autore testo critico
Allestimento
Progetto grafico
Produzione organizzazione