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Achille Perilli / Ennio Tamburi – Un lieve Circoscrivere
In Ennio Tamburi e di Achille Perilli assistiamo alla medesima condizione di costruzione di uno spazio razionale sempre interdetto dalla fragilità della composizione, dall’approssimazione del segno grafico in una cercata non-coincidenza tra costruzione e illusione dello spazio tridimensionale.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Achille Perilli
Ennio Tamburi
UN LIEVE CIRCOSCRIVERE
a cura di Roberto Lacarbonara
opening: 15 giugno 2023, ore 18:00
dal 15 giugno al 22 settembre 2023
ETworks Studio | ROMA, via dei Marsi 41
Link alla cartella Immagini
https://drive.google.com/drive/folders/1V9GGoNWCj4zlOP1noRF5udt9wWXhdg1s?usp=sharing
Comunicato Stampa
Giovedì 15 giugno 2023, alle ore 18:00, si inaugura la mostra Un lieve circoscrivere di Achille Perilli (Roma, 1927 – Orvieto, 2021) ed Ennio Tamburi (Jesi, 1936 – Roma, 2018) a cura di Roberto Lacarbonara nello spazio espositivo ETworks Studio in via dei Marsi 41 a Roma.
Il titolo della mostra rievoca la condizione filosofica che Heidegger ammetteva nel percorso di conoscenza e disvelamento della verità: un atteggiamento che, a differenza della metafisica e della scienza, non risponde ad assiomi e fondamenti, ma preferisce un lento avvicinarsi all’oggetto di ricerca, un girargli intorno: “un lieve circoscrivere”.
Nelle opere pittoriche di Ennio Tamburi e di Achille Perilli – radunate per favorire un confronto tra due protagonisti della scena romana nella seconda metà del Novecento – assistiamo alla medesima condizione di costruzione di uno spazio logico e razionale sempre interdetto dalla fragilità della composizione, dall’inesattezza e dall’approssimazione del segno grafico, in una cercata non-coincidenza tra costruzione e illusione dello spazio tridimensionale.
Entrambi pittori, scultori e scenografi, appassionati di quelle “storie di cubi e di rombi, di soldatini-lineette, di lune-triangoli” (Perilli) e alla ricerca di un “luogo immaginario da difendere / lì dove lo spazio è aperto a se stesso” (Tamburi), i due artisti operano per decenni condividendo una comune intenzione: quella sfida al geometrico e alla regola attraverso incroci di linee, diagonali spezzate, piani contorti e intersecati, compenetrazioni di forme atte a generare poliedri precari.
La serie dei “Recinti” di Tamburi – già comparsi negli anni ’70, poi protagonisti degli anni ’2000 – si compone di aree aperte e chiuse, a volte labirintiche, dove la continuità di una fascia omogenea, che scorre su campiture uniformi, si interrompe a favore di passaggi, cesure, punti di accesso verso un possibile “interno”, una zona delimitata dentro un vuoto indefinito.
Quando, nel 1982, Perilli scrive la sua “Teoria dell’irrazionale geometrico”, dirige la sua attenzione verso uno spazio immaginario, dove la geometria è un esercizio ritmico e illogico, le strutture disegnate simulano la tridimensionalità, diventano spigolose e acute, si allungano tanto da poter continuare oltre la tela.
Tra due artisti così prossimi, c’è tuttavia una distanza che si esplica per mezzo del colore, modulato in acquerello evanescente per Tamburi, metallico, brillante e timbrico in Perilli.
Leggerezza e tenacia si alternano in ogni proposta pittorica, ricercando infinite articolazioni dello spazio senza mai subire la tentazione fontaniana del superamento, dell’oltraggio alla tela, della crisi linguistica. “La prospettiva – scriveva Perilli – è la forma più repressiva della fantasia”: non resta che occuparsene dirottando il suo studio verso la manipolazione, l’invenzione e il fantastico.
Note biografiche
ACHILLE PERILLI nasce a Roma il 28 gennaio 1927. Dopo gli studi liceali, si iscrive alla Facoltà di Lettere, allievo di Lionello Venturi. Con Dorazio, Guerrini, Vespignani, Buratti, Muccini, Maffioletti, Perilli fonda il Gruppo Arte Sociale (GAS). Nel 1947 partecipa alla redazione del manifesto Forma I (firmato oltre che da Perilli, da Accaldi, Attardi, Consagra, Dorazio, Guerrini, Sanfilippo, Turcato) che viene pubblicato sul primo numero della rivista omonima. In ottobre dello stesso anno espone alla prima mostra del gruppo Forma 1. Nell'anno seguente collabora con Sottsass jr all'organizzazione della prima mostra di arte astratta in Italia che si tiene a Roma. Nel 1950 fonda, con Dorazio e Guerrini, la Libreria-Galleria "Age d'Or" che organizza la mostra di Arte astratta e concreta in Italia alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna. Nel 1957 espone in una personale alla Galleria La Tartaruga e, cinque anni più tardi, ha una sala personale alla Biennale di Venezia.
Negli anni Settanta è protagonista di importanti esposizioni in Italia e all'estero. Negli anni ottanta pubblica il manifesto Teoria dell'irrazionale geometrico mentre ottiene numerosi riconoscimenti nazionali e internazionali con mostre alla Galleria Comunale d’Arte Moderna di Roma, Palazzo delle Esposizioni di Roma, Frankfurter Westend Galerie di Francoforte, GAM di Torino, MAMAC di Liegi, Triennale di Milano, Musèe des Beaux Art, Mons, Fondazione Marconi (Milano), Istituto Italiano di Cultura a New York e Washington D.C, National Gallery of Modern Art di Nuova Delhi, Italian Culture Institute Los Angeles, Walter Bischoff galerie di Berlino, Biennale internazionale d’arte di Venezia. Muore a Orvieto il 16 ottobre 2021.
ENNIO TAMBURI nasce a Jesi il 9 settembre 1936. Si trasferisce a Roma dove inizia la sua attività negli anni '50, soggiornando frequentemente a Parigi e avvicinandosi all'Informale. Numerosi i riconoscimenti come il Premio Arezzo, il Maggio di Bari, il Premio Prato, il Premio Incontri d'Arte di Bologna e quello della Quadriennale di Roma.
Espone in numerose mostre collettive e personali: Galleria il Punto, Torino 1973; Festival dei Due Mondi, Spoleto 1970; Biennale di Venezia, 1975; Palazzo dei Diamanti, Ferrara 1975; Galleria Due Mondi, Roma 1976; Galleria d'Arte Moderna, Arezzo 1976; Galleria La Tartaruga, Roma 1976; Kunsthalle, Kôln e Düsseldorf 1977; Galleria Salomon, Parigi 1980; Temple University Roma e Philadelphia 1990; The Blaxland Gallery, New South Wales, Sidney 1992; Kunsthaus Richterswil, Zurigo 1998; Gallerie Anton Meier, Ginevra 2003; Biblioteca Casanatense, Roma 2006; Lazertis Galerie, Zurigo 2007; Museo del Convento di San Giovanni, Müstair 2009; Fabriano Space, Milano 2008.
All'attività di pittore affianca quella di scenografo e disegnatore collaborando alla scenografia di film di Luchino Visconti e Roman Polanski, disegnando manifesti per gli spettacoli teatrali di Giorgio Strehler e Luca Ronconi.
Nel 2012 la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma gli dedica una grande retrospettiva. Scompare a Roma nel 2018 all’età di 82 anni.
Achille Perilli / Ennio Tamburi
Un lieve circoscrivere
a cura di Roberto Lacarbonara
ETworks Studio, via dei Marsi 41, Roma
Opening: giovedì 15 giugno 2023, ore 18.00
Apertura: dal 15 giugno al 22 settembre 2023. Ingresso gratuito
Orari: Mer-Gio-Ven, 15.00-19.00. Gli altri giorni su appuntamento
Informazioni: +39 351 9984241 / etamburiworks@gmail.com
Ufficio stampa:
Maria Luisa Migliardi, 335.5490461 | info@musadoc.it, 06.8088854
Ennio Tamburi
UN LIEVE CIRCOSCRIVERE
a cura di Roberto Lacarbonara
opening: 15 giugno 2023, ore 18:00
dal 15 giugno al 22 settembre 2023
ETworks Studio | ROMA, via dei Marsi 41
Link alla cartella Immagini
https://drive.google.com/drive/folders/1V9GGoNWCj4zlOP1noRF5udt9wWXhdg1s?usp=sharing
Comunicato Stampa
Giovedì 15 giugno 2023, alle ore 18:00, si inaugura la mostra Un lieve circoscrivere di Achille Perilli (Roma, 1927 – Orvieto, 2021) ed Ennio Tamburi (Jesi, 1936 – Roma, 2018) a cura di Roberto Lacarbonara nello spazio espositivo ETworks Studio in via dei Marsi 41 a Roma.
Il titolo della mostra rievoca la condizione filosofica che Heidegger ammetteva nel percorso di conoscenza e disvelamento della verità: un atteggiamento che, a differenza della metafisica e della scienza, non risponde ad assiomi e fondamenti, ma preferisce un lento avvicinarsi all’oggetto di ricerca, un girargli intorno: “un lieve circoscrivere”.
Nelle opere pittoriche di Ennio Tamburi e di Achille Perilli – radunate per favorire un confronto tra due protagonisti della scena romana nella seconda metà del Novecento – assistiamo alla medesima condizione di costruzione di uno spazio logico e razionale sempre interdetto dalla fragilità della composizione, dall’inesattezza e dall’approssimazione del segno grafico, in una cercata non-coincidenza tra costruzione e illusione dello spazio tridimensionale.
Entrambi pittori, scultori e scenografi, appassionati di quelle “storie di cubi e di rombi, di soldatini-lineette, di lune-triangoli” (Perilli) e alla ricerca di un “luogo immaginario da difendere / lì dove lo spazio è aperto a se stesso” (Tamburi), i due artisti operano per decenni condividendo una comune intenzione: quella sfida al geometrico e alla regola attraverso incroci di linee, diagonali spezzate, piani contorti e intersecati, compenetrazioni di forme atte a generare poliedri precari.
La serie dei “Recinti” di Tamburi – già comparsi negli anni ’70, poi protagonisti degli anni ’2000 – si compone di aree aperte e chiuse, a volte labirintiche, dove la continuità di una fascia omogenea, che scorre su campiture uniformi, si interrompe a favore di passaggi, cesure, punti di accesso verso un possibile “interno”, una zona delimitata dentro un vuoto indefinito.
Quando, nel 1982, Perilli scrive la sua “Teoria dell’irrazionale geometrico”, dirige la sua attenzione verso uno spazio immaginario, dove la geometria è un esercizio ritmico e illogico, le strutture disegnate simulano la tridimensionalità, diventano spigolose e acute, si allungano tanto da poter continuare oltre la tela.
Tra due artisti così prossimi, c’è tuttavia una distanza che si esplica per mezzo del colore, modulato in acquerello evanescente per Tamburi, metallico, brillante e timbrico in Perilli.
Leggerezza e tenacia si alternano in ogni proposta pittorica, ricercando infinite articolazioni dello spazio senza mai subire la tentazione fontaniana del superamento, dell’oltraggio alla tela, della crisi linguistica. “La prospettiva – scriveva Perilli – è la forma più repressiva della fantasia”: non resta che occuparsene dirottando il suo studio verso la manipolazione, l’invenzione e il fantastico.
Note biografiche
ACHILLE PERILLI nasce a Roma il 28 gennaio 1927. Dopo gli studi liceali, si iscrive alla Facoltà di Lettere, allievo di Lionello Venturi. Con Dorazio, Guerrini, Vespignani, Buratti, Muccini, Maffioletti, Perilli fonda il Gruppo Arte Sociale (GAS). Nel 1947 partecipa alla redazione del manifesto Forma I (firmato oltre che da Perilli, da Accaldi, Attardi, Consagra, Dorazio, Guerrini, Sanfilippo, Turcato) che viene pubblicato sul primo numero della rivista omonima. In ottobre dello stesso anno espone alla prima mostra del gruppo Forma 1. Nell'anno seguente collabora con Sottsass jr all'organizzazione della prima mostra di arte astratta in Italia che si tiene a Roma. Nel 1950 fonda, con Dorazio e Guerrini, la Libreria-Galleria "Age d'Or" che organizza la mostra di Arte astratta e concreta in Italia alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna. Nel 1957 espone in una personale alla Galleria La Tartaruga e, cinque anni più tardi, ha una sala personale alla Biennale di Venezia.
Negli anni Settanta è protagonista di importanti esposizioni in Italia e all'estero. Negli anni ottanta pubblica il manifesto Teoria dell'irrazionale geometrico mentre ottiene numerosi riconoscimenti nazionali e internazionali con mostre alla Galleria Comunale d’Arte Moderna di Roma, Palazzo delle Esposizioni di Roma, Frankfurter Westend Galerie di Francoforte, GAM di Torino, MAMAC di Liegi, Triennale di Milano, Musèe des Beaux Art, Mons, Fondazione Marconi (Milano), Istituto Italiano di Cultura a New York e Washington D.C, National Gallery of Modern Art di Nuova Delhi, Italian Culture Institute Los Angeles, Walter Bischoff galerie di Berlino, Biennale internazionale d’arte di Venezia. Muore a Orvieto il 16 ottobre 2021.
ENNIO TAMBURI nasce a Jesi il 9 settembre 1936. Si trasferisce a Roma dove inizia la sua attività negli anni '50, soggiornando frequentemente a Parigi e avvicinandosi all'Informale. Numerosi i riconoscimenti come il Premio Arezzo, il Maggio di Bari, il Premio Prato, il Premio Incontri d'Arte di Bologna e quello della Quadriennale di Roma.
Espone in numerose mostre collettive e personali: Galleria il Punto, Torino 1973; Festival dei Due Mondi, Spoleto 1970; Biennale di Venezia, 1975; Palazzo dei Diamanti, Ferrara 1975; Galleria Due Mondi, Roma 1976; Galleria d'Arte Moderna, Arezzo 1976; Galleria La Tartaruga, Roma 1976; Kunsthalle, Kôln e Düsseldorf 1977; Galleria Salomon, Parigi 1980; Temple University Roma e Philadelphia 1990; The Blaxland Gallery, New South Wales, Sidney 1992; Kunsthaus Richterswil, Zurigo 1998; Gallerie Anton Meier, Ginevra 2003; Biblioteca Casanatense, Roma 2006; Lazertis Galerie, Zurigo 2007; Museo del Convento di San Giovanni, Müstair 2009; Fabriano Space, Milano 2008.
All'attività di pittore affianca quella di scenografo e disegnatore collaborando alla scenografia di film di Luchino Visconti e Roman Polanski, disegnando manifesti per gli spettacoli teatrali di Giorgio Strehler e Luca Ronconi.
Nel 2012 la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma gli dedica una grande retrospettiva. Scompare a Roma nel 2018 all’età di 82 anni.
Achille Perilli / Ennio Tamburi
Un lieve circoscrivere
a cura di Roberto Lacarbonara
ETworks Studio, via dei Marsi 41, Roma
Opening: giovedì 15 giugno 2023, ore 18.00
Apertura: dal 15 giugno al 22 settembre 2023. Ingresso gratuito
Orari: Mer-Gio-Ven, 15.00-19.00. Gli altri giorni su appuntamento
Informazioni: +39 351 9984241 / etamburiworks@gmail.com
Ufficio stampa:
Maria Luisa Migliardi, 335.5490461 | info@musadoc.it, 06.8088854
15
giugno 2023
Achille Perilli / Ennio Tamburi – Un lieve Circoscrivere
Dal 15 giugno al 22 settembre 2023
arte moderna
Location
ETworks Studio
Roma, Via dei Marsi, 41, (RM)
Roma, Via dei Marsi, 41, (RM)
Orario di apertura
Mer-Gio-Ven, 15.00 -19.00. Gli altri giorni su appuntamento
Sito web
Ufficio stampa
MUSADOC - Maria Luisa Migliardi
Autore
Curatore
Progetto grafico
Produzione organizzazione