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Acqua aria fuoco terra: le immagini dei più importanti fotografi della National Geographic Society
Da oltre un secolo i fotografi di National Geographic raccontano il mondo e la natura con immagini straordinarie. La mostra propone una serie di scatti, per la maggior parte inediti, selezionati tra i più importanti reportage realizzati per il magazine.
Comunicato stampa
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Da oltre un secolo i fotografi di National Geographic raccontano il mondo e la natura con immagini straordinarie, che saranno esposte al pubblico a Milano nella mostra collettiva “acqua aria fuoco terra”.
La mostra, che National Geographic Italia ha presentato al Palazzo delle Esposizioni di Roma in occasione del decennale della testata, propone una serie di scatti, per la maggior parte inediti, selezionati tra i più importanti reportage realizzati per il magazine. Nella tradizione della storica rivista, che racconta e illustra il pianeta in cui viviamo, le immagini scelte per la mostra offrono una documentazione unica al mondo.
L’ONU, con il sostegno dell’UNESCO e dell’IUGS (International Union of Geological Science), ha proclamato il 2008 “Anno Internazionale del Pianeta Terra” con una serie di iniziative per la promozione della ricerca nell’ambito delle scienze della Terra.
Partendo da questa considerazione, la mostra vuole essere un omaggio appassionato alla fragile bellezza di un pianeta che sta cambiando a velocità vertiginosa, al delicato equilibrio tra uomo e ambiente. Un inno alla vita, all’ottimismo della ragione e una riflessione sulla necessità di uno sviluppo sostenibile.
“acqua aria fuoco terra”, a cura di Guglielmo Pepe, direttore di National Geographic Italia, è suddivisa in 4 sezioni e presenta oltre 40 immagini realizzate da 39 tra i migliori fotografi che hanno fatto la storia del magazine e hanno dedicato la vita alla passione per la conoscenza e la divulgazione. Come Michael Nichols, protagonista della leggendaria impresa Megatransect con il biologo Michael Fay; Paul Nicklen, “il fotografo dei ghiacci” cresciuto con gli Inuit; Carsten Peter, specialista della fotografia naturalistica estrema; Joel Sartore, tra i veterani della rivista, con cui collabora da oltre 15 anni; Frans Lanting, il fotografo globe-trotter autore di un lungo viaggio intrapreso nel 2000 per raccontare l’evoluzione della vita sulla Terra; Steve McCurry, fotografo Magnum famoso per le immagini a colori ricche di umanità scattate in tutto il Sud-est asiatico, che travalicano i confini delle lingue e delle culture; Michael Yamashita, “il fotografo di Marco Polo”, che ha lavorato in diversi luoghi come Somalia e Sudan, Nuova Guinea e New Jersey, anche se l’Asia resta la sua area di concentrazione specialistica; Reza, che ha creato la “prima agenzia fotografica indipendente” dell’Afghanistan post-talebano; Robert Clark, premiato nel World Press Photo 2002, per la foto dell’aereo che si è schiantato sulle Torri Gemelle.
Un discorso a parte merita il lavoro di cinque eccezionali fotografe in mostra: Jodi Cobb, Maria Stenzel, Annie Griffiths Belt, Karen Kasmauski e Sisse Brimberg, che con le loro immagini analizzano in maniera esemplare i diversi aspetti del nostro tempo e del nostro mondo, raccontando storie globali che esplorano grandi temi come la schiavitù nel ventunesimo secolo così come storie più intime, che rivelano mondi chiusi e segreti. E a queste si aggiunge infine Alexandra Boulat, fotoreporter di guerra, scomparsa lo scorso ottobre a 45 anni, che attraverso le sue fotografie ha dato un volto alle vittime dei conflitti del terzo millennio.
La mostra, che National Geographic Italia ha presentato al Palazzo delle Esposizioni di Roma in occasione del decennale della testata, propone una serie di scatti, per la maggior parte inediti, selezionati tra i più importanti reportage realizzati per il magazine. Nella tradizione della storica rivista, che racconta e illustra il pianeta in cui viviamo, le immagini scelte per la mostra offrono una documentazione unica al mondo.
L’ONU, con il sostegno dell’UNESCO e dell’IUGS (International Union of Geological Science), ha proclamato il 2008 “Anno Internazionale del Pianeta Terra” con una serie di iniziative per la promozione della ricerca nell’ambito delle scienze della Terra.
Partendo da questa considerazione, la mostra vuole essere un omaggio appassionato alla fragile bellezza di un pianeta che sta cambiando a velocità vertiginosa, al delicato equilibrio tra uomo e ambiente. Un inno alla vita, all’ottimismo della ragione e una riflessione sulla necessità di uno sviluppo sostenibile.
“acqua aria fuoco terra”, a cura di Guglielmo Pepe, direttore di National Geographic Italia, è suddivisa in 4 sezioni e presenta oltre 40 immagini realizzate da 39 tra i migliori fotografi che hanno fatto la storia del magazine e hanno dedicato la vita alla passione per la conoscenza e la divulgazione. Come Michael Nichols, protagonista della leggendaria impresa Megatransect con il biologo Michael Fay; Paul Nicklen, “il fotografo dei ghiacci” cresciuto con gli Inuit; Carsten Peter, specialista della fotografia naturalistica estrema; Joel Sartore, tra i veterani della rivista, con cui collabora da oltre 15 anni; Frans Lanting, il fotografo globe-trotter autore di un lungo viaggio intrapreso nel 2000 per raccontare l’evoluzione della vita sulla Terra; Steve McCurry, fotografo Magnum famoso per le immagini a colori ricche di umanità scattate in tutto il Sud-est asiatico, che travalicano i confini delle lingue e delle culture; Michael Yamashita, “il fotografo di Marco Polo”, che ha lavorato in diversi luoghi come Somalia e Sudan, Nuova Guinea e New Jersey, anche se l’Asia resta la sua area di concentrazione specialistica; Reza, che ha creato la “prima agenzia fotografica indipendente” dell’Afghanistan post-talebano; Robert Clark, premiato nel World Press Photo 2002, per la foto dell’aereo che si è schiantato sulle Torri Gemelle.
Un discorso a parte merita il lavoro di cinque eccezionali fotografe in mostra: Jodi Cobb, Maria Stenzel, Annie Griffiths Belt, Karen Kasmauski e Sisse Brimberg, che con le loro immagini analizzano in maniera esemplare i diversi aspetti del nostro tempo e del nostro mondo, raccontando storie globali che esplorano grandi temi come la schiavitù nel ventunesimo secolo così come storie più intime, che rivelano mondi chiusi e segreti. E a queste si aggiunge infine Alexandra Boulat, fotoreporter di guerra, scomparsa lo scorso ottobre a 45 anni, che attraverso le sue fotografie ha dato un volto alle vittime dei conflitti del terzo millennio.
17
maggio 2008
Acqua aria fuoco terra: le immagini dei più importanti fotografi della National Geographic Society
Dal 17 maggio al 12 giugno 2008
fotografia
Location
SPAZIO WHITE STAR ADVENTURE
Milano, Piazza Filippo Meda, (Milano)
Milano, Piazza Filippo Meda, (Milano)
Orario di apertura
mostra in esterno, sempre aperta
Vernissage
17 Maggio 2008, ore 18.00
Autore