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Ad ampio respiro
Partendo da una riflessione etico-ecologica ma a tratti anche spirituale, la mostra indaga quell’attività di comunicazione “silenziosa” dell’arte – e di noi stessi – in stretta relazione con lo spazio: l’atto del respirare.
Comunicato stampa
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RITA URSO artopiagallery è lieta di presentare la mostra Ad ampio respiro, un dialogo tra le artiste Bea McMahon (Dublino, 1972), Vera Pravda (Monza,1974) e Caterina Silva (Roma, 1983), invitate per la prima volta a confrontarsi con l’ambiente della galleria situato nel cortile - un ex laboratorio di fine ’800 che ne diverrà la futura sede. In questo spazio, mantenuto volutamente nudo ed essenziale nell’allestimento, l’elemento etereo tesse il fil rouge della mostra, facendosi corpo-respiro nelle opere esposte.
Durante l’opening avrà luogo la performance In through the nose, out through the mouth, ideata da Bea McMahon, con la collaborazione di Caterina Silva. L’artista mette in scena una situazione di natura politico-ambientale, concentrandosi su alcune azioni tra cui verificare la qualità dell'aria, respirare, cercare di controllare il movimento delle persone, ed espirare.
Partendo da una riflessione etico-ecologica ma a tratti anche spirituale, Ad ampio respiro vuole indagare quell’attività di comunicazione “silenziosa” dell’arte – e di noi stessi – in stretta relazione con lo spazio. Il respiro dell’opera d’arte, dell’aria, ed il nostro in sincronia. L’atto del respirare si sviluppa da un lato facendosi cannocchiale su una problematica globale, quella dell’inquinamento atmosferico, dall’altra, con un’ottica più intimistica ed introspettiva, meditando sul carattere di spontaneità e sul “lasciar essere” delle cose.
Le tre artiste interpretano l’ambiente della galleria, ciascuno a suo modo, come filtro comunicativo. Gli alberi di Bea McMahon, in carta plastificata dipinta con colori naturali, occupano lo spazio gonfiandosi ed innalzandosi fino al soffitto, grazie ad una ventola. I dipinti di Vera Pravda, realizzati con speciali pitture antismog, normalmente utilizzate nell’edilizia, purificano letteralmente l’aria circostante, allo stesso modo dell’azione depurativa di una foresta con la medesima estensione. Le tele di Caterina Silva, realizzate in connessione all’atto del respiro nella pratica yogica, ed al suo ritmo, lasciano affiorare sul piano della pittura la realtà che sta sotto la realtà, l’ambiente circostante che in modo naturale e spontaneo entra nell’opera, compiendo una continua interscambiabilità tra dentro e fuori.
Il respiro assume una dimensione installativa, di presenza fisica, coinvolgendo i visitatori in un’esperienza di osmosi in cui i propri respiri e quelli delle opere danno polmoni allo spazio, e viceversa. I lavori, come megafoni di soffi vitali, mostrano il legame tra l’uomo, l’ambiente e l’arte, tramite l’etereo, qualcosa che è solo apparentemente invisibile dietro la concretezza della realtà ma che è sempre ad ogni modo vicino e parte di noi.
Il titolo della mostra include concettualmente anche l’espressione utilizzata in letteratura, arte e musica, per intendere quella larghezza di vedute e vastità di concezione, intento che accompagnerà sempre di più la galleria nella realizzazione del nuovo progetto architettonico e del programma espositivo.
Durante l’opening avrà luogo la performance In through the nose, out through the mouth, ideata da Bea McMahon, con la collaborazione di Caterina Silva. L’artista mette in scena una situazione di natura politico-ambientale, concentrandosi su alcune azioni tra cui verificare la qualità dell'aria, respirare, cercare di controllare il movimento delle persone, ed espirare.
Partendo da una riflessione etico-ecologica ma a tratti anche spirituale, Ad ampio respiro vuole indagare quell’attività di comunicazione “silenziosa” dell’arte – e di noi stessi – in stretta relazione con lo spazio. Il respiro dell’opera d’arte, dell’aria, ed il nostro in sincronia. L’atto del respirare si sviluppa da un lato facendosi cannocchiale su una problematica globale, quella dell’inquinamento atmosferico, dall’altra, con un’ottica più intimistica ed introspettiva, meditando sul carattere di spontaneità e sul “lasciar essere” delle cose.
Le tre artiste interpretano l’ambiente della galleria, ciascuno a suo modo, come filtro comunicativo. Gli alberi di Bea McMahon, in carta plastificata dipinta con colori naturali, occupano lo spazio gonfiandosi ed innalzandosi fino al soffitto, grazie ad una ventola. I dipinti di Vera Pravda, realizzati con speciali pitture antismog, normalmente utilizzate nell’edilizia, purificano letteralmente l’aria circostante, allo stesso modo dell’azione depurativa di una foresta con la medesima estensione. Le tele di Caterina Silva, realizzate in connessione all’atto del respiro nella pratica yogica, ed al suo ritmo, lasciano affiorare sul piano della pittura la realtà che sta sotto la realtà, l’ambiente circostante che in modo naturale e spontaneo entra nell’opera, compiendo una continua interscambiabilità tra dentro e fuori.
Il respiro assume una dimensione installativa, di presenza fisica, coinvolgendo i visitatori in un’esperienza di osmosi in cui i propri respiri e quelli delle opere danno polmoni allo spazio, e viceversa. I lavori, come megafoni di soffi vitali, mostrano il legame tra l’uomo, l’ambiente e l’arte, tramite l’etereo, qualcosa che è solo apparentemente invisibile dietro la concretezza della realtà ma che è sempre ad ogni modo vicino e parte di noi.
Il titolo della mostra include concettualmente anche l’espressione utilizzata in letteratura, arte e musica, per intendere quella larghezza di vedute e vastità di concezione, intento che accompagnerà sempre di più la galleria nella realizzazione del nuovo progetto architettonico e del programma espositivo.
21
ottobre 2021
Ad ampio respiro
Dal 21 ottobre al 22 dicembre 2021
arte contemporanea
Location
ARTOPIA GALLERY
Milano, Via Lazzaro Papi, 2, (Milano)
Milano, Via Lazzaro Papi, 2, (Milano)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì ore 15-19
Vernissage
21 Ottobre 2021, ore 18
Autore
Autore testo critico