Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Adélaïde Feriot / Seulgi Lee – Le donne con tre anime
La mostra, a cura di Marjolaine Lévy, mette in dialogo le opere delle due artiste francesi Adélaïde Feriot e Seulgi Lee, che condividono una forma di astrattismo narrativo e impegnato, in grado di coniugare il segno primario astratto con istanze ironiche, sociali, ambientali.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Artopia apre un nuovo spazio, una nuova sede.
L’ambiente espositivo, un laboratorio di fine ‘800 situato nel cortile dello stesso edificio
che ha ospitato per più di vent’anni la galleria, è stato progettato dallo studio Martinelli
Venezia.
Qui, giovedì 26 ottobre 2023, inaugurerà la mostra dal titolo Le donne con tre anime
delle due artiste francesi Adélaïde Feriot (Libourne, 1985) e Seulgi Lee (Seul, 1972), a
cura di Marjolaine Lévy.
L’esposizione si ispira al primo romanzo femminista futurista Una donna con tre
anime, scritto nel 1918 dall’artista austro-italiana Rosa Rosà, che attraversa le
questioni dell’emancipazione femminile e in cui l’autrice propone il concetto di “donna
del posdomani” – una sorta di manifesto in opposizione al discorso patriarcale del
leader del movimento futurista, Marinetti. Considerato il primo testo di fantascienza
femminista, l’opera ripercorre il viaggio di Giorgina Rossi, casalinga che viene proiettata
nel futuro da un’accelerazione temporale, subendo tre mutazioni successive che la
portano prima a prendere coscienza della propria sensualità e del proprio desiderio,
poi a liberare la parola e l’abilità oratoria, e infine la terza e ultima metamorfosi tocca
la sfera della creazione artistica, proiettando la protagonista in un volo cosmico. Così
l’imponente velluto Aurora on Mars (2023) di Adélaïde Feriot, potrebbe essere nato da
questa terza trasformazione. Con una delicata sfumatura di inchiostri blu e viola, l’opera
è la traduzione informale di un tramonto sul pianeta Marte – che ha la particolarità di
essere blu – catturato recentemente dalla NASA.
Sulla parete di fronte è esposta un’opera tessile, intitolata U: voir des éléphants
roses (2023) di Seulgi Lee, una vivace composizione geometrica apparentemente
molto diversa dall’orizzonte marziano blu di Feriot e che tuttavia cristallizza la stessa
inclinazione ad avvolgersi di parole e colori. Ogni coperta di U, serie a cui l’artista di
origine coreana lavora dal 2014, è la traduzione astratta di un proverbio popolare,
scelto per i suoi toni umoristici.
Al di là del comune ruolo di traduttrici, le due artiste condividono anche un forte gusto
per l’artigianato. Così formalmente divergenti, ma allo stesso tempo così vicine, le
opere in mostra – dai grandi lavori tessili, ai cestini intrecciati e alle lampade in taffetà
di Seulgi Lee, passando per le sculture in bronzo di Adélaïde Feriot - hanno come
denominatore comune la mano come strumento. Al piano superiore del nuovo spazio
espositivo di Artopia le mani in bronzo di Adélaïde Feriot (Sur la crête des vague, 2022)
abitano il muro in un gesto spettrale e guardano le centinaia di piccole sculture astratte
realizzate con fili metallici colorati (THINGS, 2023), progettate da Seulgi Lee per essere
manipolate e tenute in mano.
Il dialogo tra le due artiste francesi, della stessa generazione, genera quello che la
curatrice definisce un’astrazione narrativa e impegnata, che coniuga il segno primario
astratto con istanze ironiche, sociali, ambientali, ed afferma la sua dimensione
transitiva e decisamente contestuale.
Sembra avverarsi in queste opere il sogno delle avanguardie artistiche in cui arte e
artigianato si fondono fino a diventare una cosa sola.
L’ambiente espositivo, un laboratorio di fine ‘800 situato nel cortile dello stesso edificio
che ha ospitato per più di vent’anni la galleria, è stato progettato dallo studio Martinelli
Venezia.
Qui, giovedì 26 ottobre 2023, inaugurerà la mostra dal titolo Le donne con tre anime
delle due artiste francesi Adélaïde Feriot (Libourne, 1985) e Seulgi Lee (Seul, 1972), a
cura di Marjolaine Lévy.
L’esposizione si ispira al primo romanzo femminista futurista Una donna con tre
anime, scritto nel 1918 dall’artista austro-italiana Rosa Rosà, che attraversa le
questioni dell’emancipazione femminile e in cui l’autrice propone il concetto di “donna
del posdomani” – una sorta di manifesto in opposizione al discorso patriarcale del
leader del movimento futurista, Marinetti. Considerato il primo testo di fantascienza
femminista, l’opera ripercorre il viaggio di Giorgina Rossi, casalinga che viene proiettata
nel futuro da un’accelerazione temporale, subendo tre mutazioni successive che la
portano prima a prendere coscienza della propria sensualità e del proprio desiderio,
poi a liberare la parola e l’abilità oratoria, e infine la terza e ultima metamorfosi tocca
la sfera della creazione artistica, proiettando la protagonista in un volo cosmico. Così
l’imponente velluto Aurora on Mars (2023) di Adélaïde Feriot, potrebbe essere nato da
questa terza trasformazione. Con una delicata sfumatura di inchiostri blu e viola, l’opera
è la traduzione informale di un tramonto sul pianeta Marte – che ha la particolarità di
essere blu – catturato recentemente dalla NASA.
Sulla parete di fronte è esposta un’opera tessile, intitolata U: voir des éléphants
roses (2023) di Seulgi Lee, una vivace composizione geometrica apparentemente
molto diversa dall’orizzonte marziano blu di Feriot e che tuttavia cristallizza la stessa
inclinazione ad avvolgersi di parole e colori. Ogni coperta di U, serie a cui l’artista di
origine coreana lavora dal 2014, è la traduzione astratta di un proverbio popolare,
scelto per i suoi toni umoristici.
Al di là del comune ruolo di traduttrici, le due artiste condividono anche un forte gusto
per l’artigianato. Così formalmente divergenti, ma allo stesso tempo così vicine, le
opere in mostra – dai grandi lavori tessili, ai cestini intrecciati e alle lampade in taffetà
di Seulgi Lee, passando per le sculture in bronzo di Adélaïde Feriot - hanno come
denominatore comune la mano come strumento. Al piano superiore del nuovo spazio
espositivo di Artopia le mani in bronzo di Adélaïde Feriot (Sur la crête des vague, 2022)
abitano il muro in un gesto spettrale e guardano le centinaia di piccole sculture astratte
realizzate con fili metallici colorati (THINGS, 2023), progettate da Seulgi Lee per essere
manipolate e tenute in mano.
Il dialogo tra le due artiste francesi, della stessa generazione, genera quello che la
curatrice definisce un’astrazione narrativa e impegnata, che coniuga il segno primario
astratto con istanze ironiche, sociali, ambientali, ed afferma la sua dimensione
transitiva e decisamente contestuale.
Sembra avverarsi in queste opere il sogno delle avanguardie artistiche in cui arte e
artigianato si fondono fino a diventare una cosa sola.
26
ottobre 2023
Adélaïde Feriot / Seulgi Lee – Le donne con tre anime
Dal 26 ottobre 2023 al 12 gennaio 2024
arte contemporanea
Location
ARTOPIA GALLERY
Milano, Via Lazzaro Papi, 2, (Milano)
Milano, Via Lazzaro Papi, 2, (Milano)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì ore 15-19
Vernissage
26 Ottobre 2023, 18-22
Autore
Curatore