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Adeline Christin
Una galleria ossessiva, personaggi strappati dalla folla e trasferiti nella densità dell’Arte, quasi controvoglia, ritagliati netti e disorientati in questa nuova esistenza. Nel ritratto è assegnata loro la più imbarazzante delle nudità.
Comunicato stampa
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Lei ferma per strada un semplice passante, uno a caso fra i tanti, lo fotografa. Ecco lo schizzo.
Lo dipinge finchè non appare in esso una nota tragica, l'anonimo diventa un personaggio dostoievskijano. Dal ritratto si libera una coscienza angosciata e complessa, turbata da chissà quale inadempienza.
Una galleria ossessiva, personaggi strappati dalla folla e trasferiti nella densità dell'Arte, quasi controvoglia, ritagliati netti e disorientati in questa nuova esistenza. Nel ritratto è assegnata loro la più imbarazzante delle nudità.
Ad alcuni, per deliberata grazia, l'artista getta sul capo una pesante anche se fantomatica corona.
Gli incoronati hanno l'aria di non averlo nemmeno notato. Le corone poi cadono male, a sghimbescio, scivolano storte come berretti.
Una dozzina di solitudini buffamente incoronate, una galleria sorta da mondi tartarei, dove ognuno oscilla fra il re e il buffone, fra il tragico e il ridicolo.
Stanno per entrare nei vestiboli dell'Arte scongelandosi pian piano e non ancora consci del colpo di fortuna.
Gleb Smirnoff
Lo dipinge finchè non appare in esso una nota tragica, l'anonimo diventa un personaggio dostoievskijano. Dal ritratto si libera una coscienza angosciata e complessa, turbata da chissà quale inadempienza.
Una galleria ossessiva, personaggi strappati dalla folla e trasferiti nella densità dell'Arte, quasi controvoglia, ritagliati netti e disorientati in questa nuova esistenza. Nel ritratto è assegnata loro la più imbarazzante delle nudità.
Ad alcuni, per deliberata grazia, l'artista getta sul capo una pesante anche se fantomatica corona.
Gli incoronati hanno l'aria di non averlo nemmeno notato. Le corone poi cadono male, a sghimbescio, scivolano storte come berretti.
Una dozzina di solitudini buffamente incoronate, una galleria sorta da mondi tartarei, dove ognuno oscilla fra il re e il buffone, fra il tragico e il ridicolo.
Stanno per entrare nei vestiboli dell'Arte scongelandosi pian piano e non ancora consci del colpo di fortuna.
Gleb Smirnoff
23
luglio 2004
Adeline Christin
Dal 23 luglio al 21 agosto 2004
arte contemporanea
Location
NOVECENTO BOUTIQUE HOTEL
Venezia, Campo San Maurizio, 2683, (VENEZIA)
Venezia, Campo San Maurizio, 2683, (VENEZIA)
Orario di apertura
9/13.30 15/19.30
Vernissage
23 Luglio 2004, ore 18