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Adelio Maronati – Memorie
una personale di Adelio Maronati che ripercorre la storia e l’opera dell’artista milanese, dagli anni Sessanta ad oggi.
Comunicato stampa
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Una mostra che ripercorre la storia e l'opera dell'artista milanese, dagli anni Sessanta ad oggi. Un racconto che narra il rapporto dell'artista con i materiali, spesso inusuali, e le sue scelte stilistiche altrettanto personali, autonome e originali, attraverso più di cinquanta opere di periodi diversi.
Adelio Maronati fa parte di quella schiera di artisti sopravvissuti alla storia; egli appartiene alla stirpe, ben rara, di coloro che non si sono mai traditi ma nemmeno si sono fermati a citar se stessi, in continua ricerca ed evoluzione senza scendere mai a compromessi. La curiosità e la fantasia di un bambino e la sapienza e il mestiere di chi fa arte da decenni: due doti straordinarie, se capaci di convivere, che in Maronati si fronteggiano in un dialogo costante, esprimendosi senza freni inibitori.
A Maronati non interessa apparire. Interessa creare. Creare senza porsi alcun limite, indagando le possibilità espressive di materiali e oggetti che ad altri sarebbero parse avanzi da buttar via, inutili scarti da eliminare. Tutto diventa arte o potrebbe diventarlo; tutto va conservato, osservato, messo alla prova, trasformato in qualcosa di diverso da sé. Non ci si lasci ingannare, però: Maronati non è uno di quegli artisti che fanno del riciclo la propria bandiera. Il punto non è il recupero a tutti i costi e neppure la volontà di dare una nuova vita a un rifiuto, ma la scoperta delle potenzialità poetiche di un materiale, qualsiasi essa sia, dal marmo alla spugnetta per lavare i piatti. Quelle di Maronati sono sculture che indagano la materia, la linea e la forma in una direzione esplorativa, finalizzata alla conoscenza e alla scoperta; un’attitudine che trasmette all’opera un forte potere di coinvolgimento del fruitore che, davanti all’opera conclusa, si sente comunque partecipe dell’atto creativo.
Sebbene Maronati abbia saputo ritagliarsi una nicchia di ricerca assai personale, ben distante da quella di altri artisti della sua generazione, il terreno nel quale le sue radici affondano è quello della Milano del dopoguerra. Nato nel 1939, egli ha condiviso le sperimentazioni e le speranze di artisti quali Piero Manzoni, Nanni Valentini, Paolo Schiavocampo, Enrico Castellani…
(Simona Bartolena, tratto dal testo in catalogo)
Adelio Maronati fa parte di quella schiera di artisti sopravvissuti alla storia; egli appartiene alla stirpe, ben rara, di coloro che non si sono mai traditi ma nemmeno si sono fermati a citar se stessi, in continua ricerca ed evoluzione senza scendere mai a compromessi. La curiosità e la fantasia di un bambino e la sapienza e il mestiere di chi fa arte da decenni: due doti straordinarie, se capaci di convivere, che in Maronati si fronteggiano in un dialogo costante, esprimendosi senza freni inibitori.
A Maronati non interessa apparire. Interessa creare. Creare senza porsi alcun limite, indagando le possibilità espressive di materiali e oggetti che ad altri sarebbero parse avanzi da buttar via, inutili scarti da eliminare. Tutto diventa arte o potrebbe diventarlo; tutto va conservato, osservato, messo alla prova, trasformato in qualcosa di diverso da sé. Non ci si lasci ingannare, però: Maronati non è uno di quegli artisti che fanno del riciclo la propria bandiera. Il punto non è il recupero a tutti i costi e neppure la volontà di dare una nuova vita a un rifiuto, ma la scoperta delle potenzialità poetiche di un materiale, qualsiasi essa sia, dal marmo alla spugnetta per lavare i piatti. Quelle di Maronati sono sculture che indagano la materia, la linea e la forma in una direzione esplorativa, finalizzata alla conoscenza e alla scoperta; un’attitudine che trasmette all’opera un forte potere di coinvolgimento del fruitore che, davanti all’opera conclusa, si sente comunque partecipe dell’atto creativo.
Sebbene Maronati abbia saputo ritagliarsi una nicchia di ricerca assai personale, ben distante da quella di altri artisti della sua generazione, il terreno nel quale le sue radici affondano è quello della Milano del dopoguerra. Nato nel 1939, egli ha condiviso le sperimentazioni e le speranze di artisti quali Piero Manzoni, Nanni Valentini, Paolo Schiavocampo, Enrico Castellani…
(Simona Bartolena, tratto dal testo in catalogo)
11
settembre 2016
Adelio Maronati – Memorie
Dall'undici settembre al 02 ottobre 2016
arte contemporanea
Location
HEART SPAZIO VIVO
Vimercate, Via Trezzo, (Monza E Brianza)
Vimercate, Via Trezzo, (Monza E Brianza)
Orario di apertura
sabato e domenica dalle 16.00 alle 19.00 e in occasione degli eventi in calendario
Vernissage
11 Settembre 2016, ore 18.30
Autore
Curatore