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Adelisa Selimbašić / Fabrizio Cicero – Show_1
Dopo una serie di esposizioni diffuse in vari spazi di Napoli, mood|project, il nuovo progetto di galleria di Dino Morra, presenta la sua nuova sede stabile a Napoli in via Santa Teresa a Chiaia, 41. La galleria aprirà al pubblico venerdì, 8 ottobre 2021, per un lungo open day dalle 11 alle 21, con “Show_1”, doppia personale di Adelisa Selimbašić e Fabrizio Cicero. Pensata appositamente per valorizzare i peculiari ambienti espositivi, la mostra è la prima di una serie di “interventi” che scandiranno, in maniera serrata, i prossimi mesi, definendo il programma e l’orientamento della nuova galleria.
Comunicato stampa
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Nel corso degli ultimi mesi del 2021 e per tutto il 2022, si alterneranno quattro doppie personali più uno speciale appuntamento previsto per dicembre, che apriranno un inedito punto di vista sulle ricerche e sulle sperimentazioni più interessanti attualmente in corso nel panorama dell’arte contemporanea, sia in Italia che all’estero. A latere dell’attività espositiva, la nuova sede di mood|project vuole proporsi come una piattaforma attiva e disponibile all’incontro e allo scambio, per mettere in contatto artisti emergenti e già affermati, collezionisti, addetti ai lavori e appassionati, anche grazie alla produzione di nuovi format video pensati per le piattaforme Social Network. Prevista anche una collana di pubblicazioni, “i quaderni di mood|project”, che, con fotografie e testi, documenteranno l’attività della galleria e racconteranno le ricerche degli artisti coinvolti attraverso una serie di monografie.
«Ho pensato a una galleria fluida, dinamica, che si lascia attraversare da energie creative, a uno spazio che non si definisce come luogo fisico ma come progetto», commenta Dino Morra. «Uno spazio espositivo capace di interagire con altri media, editoria e video, in grado di intercettare e intercedere con le personalità creative del territorio, nazionali e internazionali. Ricominciare è stato un motivo esistenziale, la mostra “Re_st_Art”, esposta al PAN - Palazzo delle Arti di Napoli (dal 17 giugno 2021 al 4 luglio 2021, con relativa pubblicazione del primo numero della serie “i quaderni di mood|project”) mi ha ulteriormente convinto che era giunto il momento di continuare e quindi la scelta della nuova sede, a Chiaia, nel quartiere ‘dove tutto ebbe inizio’», continua il gallerista. «“Show_1” è la prima di cinque mostre, quattro doppie personali e un group show, che vedranno alternarsi artisti capaci di approfondire linguaggi e tematiche contemporanee interagendo con le particolari caratteristiche architettoniche dello spazio. Aprire in questo momento storico è stato sicuramente momento di profonda riflessione, ma penso che tutti cerchiamo un ritorno alla normalità e l’unica strada da intraprendere per raggiungere tale fine è fare convergere energie positive», conclude Morra.
È dovuto un sentito ringraziamento alla KOS srl come partner strutturale per la realizzazione della mostra e alla galleria IPERCUBO di Milano
Show_1: le opere in mostra
Ritratti di volti tagliati di netto, inquadrature inusuali di corpi, sculture realizzate a partire dalle forme naturali della pietra, lettere dell’alfabeto come elementi residuali da un processo di combustione: in esposizione per “Show_1”, pitture, sculture e video che, esprimendo gli sviluppi delle ricerche di Adelisa Selimbašić e Fabrizio Cicero, restituiscono l’attualità delle sperimentazioni dei rispettivi linguaggi artistici.
La mostra si apre con una serie di opere pittoriche di Selimbašić incentrate sulle possibilità rappresentative della figura femminile. Onirici, acidi, pieni di vibrazioni, distorti ma anche immediati nell’espressione sulla superficie della tela, i corpi narrati da Selimbašić citano la potenza mitologica delle sculture classiche e la presenza diacronica dei personaggi iconici ritratti dai maestri della pittura, ma rovesciandole di segno a favore di una grandiosa, ironica quotidianità fatta di atteggiamenti, smorfie, sorrisi sforzati, epidermidi rilassate. In opere come S-forzata e Kavha, Campionessa e Mano vincente, Calzedonia e Proprietà privata - esposte in mostra – gli strumenti tanto concettuali quanto metodologici della rappresentazione, solitamente organizzati secondo una logica dualistica, come forma e colore, figura e sfondo, chiaro e scuro, si compenetrano senza soluzione di continuità per assumere un’altra categorizzazione valoriale, che è una delle chiavi di lettura della contemporaneità: quella tra solidità e liquidità.
Il percorso si dipana in tutti gli spazi articolati di mood|project, con una serie di opere di Fabrizio Cicero che tengono le tracce di storie e ispirazioni legate al luogo o al momento. In un parallelismo tanto materico quanto sotterraneo tra Napoli e la Sicilia, terra di origine dell’artista, i Fossili (2016) sono lavorati con chiara pietra netina. La struttura naturale, inorganica della pietra lascia fuoriuscire alcune forme correlate all’attività antropica, nel caso specifico quella bellica, come bossoli e pallottole, ritrovamenti di una drammatica archeologia del futuro. Giocando sul paradosso linguistico-temporale, come i Fossili guardano a un ipotetico tempo ancora da venire, le altre due opere in mostra “documentano” azioni già trascorse, reiterandole in un loop indefinito – nel caso del video mondo expert (2020), proiettato durante il lockdown sugli schermi di un negozio di una catena di elettronica di consumo – oppure fissandole in un attimo fragile e poetico, come per ciò che è rimasto della scritta Application (2019), il cui video era stato esposto nella mostra al PAN. Le lettere della parola, superstiti dell’azione del fuoco, lacerate, scomposte e recuperate, inserite in un doppio vetro, entrano nella profondità dello spazio e, come in un gioco di enigmistica, assumono un nuovo significato scultoreo.
Show_1: le biografie degli artisti
Adelisa Selimbašić (Karlsruhe, 1996, vive e lavora a Milano) sta frequentando l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Ha partecipato, tra gli altri, al Combat Prize, all’Arte Laguna Prize, Contemporaneamenti, StArt e ShinglleJ22 Prize. Le partecipazioni a mostre internazionali includono il Nikola Tesla Museum di Zagabria (HR) e la Sunny Art Center Gallery di Londra (UK). Il suo lavoro è stato presentato alla mostra bipersonale De Pictura alla Galleria Gare82, Brescia (BS), e la sua prima mostra personale Non ci incontreremo mai così giovanì è presentata da IPERCUBO a Milano. Contemporaneamente ha preso parte a diverse iniziative e workshop, tra cui una partecipazione al workshop Forte Marghera curato da Carlo Di Raco e vari progetti artistici, tra cui una collaborazione per la realizzazione dell'opera “Montagne De Venise” di Yona Friedman con Jean Baptiste Decavele. Selimbaši ć ha partecipato a numerose mostre collettive tra cui il Museo Civico G. Fattori di Livorno; Arsenale di Venezia a cura di Igor Zanti; Arsenale di Iseo (BR), Museo Archeologico di Anzio (RO) e Galleria Renata Fabbri, Milano, a cura di Chiara Guidi. Inoltre, ha partecipato alle residenze artistiche Fuori dal Vaso, presso la sede di Vulcano a Mestre (VE), a cura di Daniele Capra e Nico Covre, viafarini (VIR), a Milano, e Tagli, a Stromboli.
Nella sua ricerca, Fabrizio Cicero (Barcellona Pozzo di Gotto, 1982, attualmente vive e lavora tra Napoli e Roma) indaga la realtà circostante nel suo continuo dialogo tra luce e spazio, affrontando temi esistenziali e rapporti contrastanti, come quelli tra uomo-natura e uomo-società, per proporne un’esperienza fatta di giochi visivi e meccanici. Ha partecipato a mostre personali e collettive, esponendo in spazi pubblici e privati, sia in Italia che all’estero, oltre a festival e residenze.
Tra le iniziative che lo hanno visto partecipe, nel 2021 la rassegna “Osare Perdere” di Fourteen ArtTellaro, precedenti esposizioni sono state al Villaggio Olimpico, Mlac – Museo Laboratorio di Arte Contemporanea, Musja – Museo di Jacorossi e Sala Santa Rita, a Roma; Castello di Rivara di Torino, Istituto Italiano di Cultura di Cracovia, e a Palermo, in occasione di Manifesta 12. Tra le residenze artistiche, Apulia Land Art Festival (Cassano delle Murge, 2016) e BoCs Art (Cosenza, 2017); tra i festival, Nesxt Indipendent Art Festival (Torino, 2019); RGB light experience (Roma, 2018); Limited Access 7 Festival for Moving Images, Sound and Performance (Teheran, 2017); Pomezia Light Art (Pomezia, 2017).
«Ho pensato a una galleria fluida, dinamica, che si lascia attraversare da energie creative, a uno spazio che non si definisce come luogo fisico ma come progetto», commenta Dino Morra. «Uno spazio espositivo capace di interagire con altri media, editoria e video, in grado di intercettare e intercedere con le personalità creative del territorio, nazionali e internazionali. Ricominciare è stato un motivo esistenziale, la mostra “Re_st_Art”, esposta al PAN - Palazzo delle Arti di Napoli (dal 17 giugno 2021 al 4 luglio 2021, con relativa pubblicazione del primo numero della serie “i quaderni di mood|project”) mi ha ulteriormente convinto che era giunto il momento di continuare e quindi la scelta della nuova sede, a Chiaia, nel quartiere ‘dove tutto ebbe inizio’», continua il gallerista. «“Show_1” è la prima di cinque mostre, quattro doppie personali e un group show, che vedranno alternarsi artisti capaci di approfondire linguaggi e tematiche contemporanee interagendo con le particolari caratteristiche architettoniche dello spazio. Aprire in questo momento storico è stato sicuramente momento di profonda riflessione, ma penso che tutti cerchiamo un ritorno alla normalità e l’unica strada da intraprendere per raggiungere tale fine è fare convergere energie positive», conclude Morra.
È dovuto un sentito ringraziamento alla KOS srl come partner strutturale per la realizzazione della mostra e alla galleria IPERCUBO di Milano
Show_1: le opere in mostra
Ritratti di volti tagliati di netto, inquadrature inusuali di corpi, sculture realizzate a partire dalle forme naturali della pietra, lettere dell’alfabeto come elementi residuali da un processo di combustione: in esposizione per “Show_1”, pitture, sculture e video che, esprimendo gli sviluppi delle ricerche di Adelisa Selimbašić e Fabrizio Cicero, restituiscono l’attualità delle sperimentazioni dei rispettivi linguaggi artistici.
La mostra si apre con una serie di opere pittoriche di Selimbašić incentrate sulle possibilità rappresentative della figura femminile. Onirici, acidi, pieni di vibrazioni, distorti ma anche immediati nell’espressione sulla superficie della tela, i corpi narrati da Selimbašić citano la potenza mitologica delle sculture classiche e la presenza diacronica dei personaggi iconici ritratti dai maestri della pittura, ma rovesciandole di segno a favore di una grandiosa, ironica quotidianità fatta di atteggiamenti, smorfie, sorrisi sforzati, epidermidi rilassate. In opere come S-forzata e Kavha, Campionessa e Mano vincente, Calzedonia e Proprietà privata - esposte in mostra – gli strumenti tanto concettuali quanto metodologici della rappresentazione, solitamente organizzati secondo una logica dualistica, come forma e colore, figura e sfondo, chiaro e scuro, si compenetrano senza soluzione di continuità per assumere un’altra categorizzazione valoriale, che è una delle chiavi di lettura della contemporaneità: quella tra solidità e liquidità.
Il percorso si dipana in tutti gli spazi articolati di mood|project, con una serie di opere di Fabrizio Cicero che tengono le tracce di storie e ispirazioni legate al luogo o al momento. In un parallelismo tanto materico quanto sotterraneo tra Napoli e la Sicilia, terra di origine dell’artista, i Fossili (2016) sono lavorati con chiara pietra netina. La struttura naturale, inorganica della pietra lascia fuoriuscire alcune forme correlate all’attività antropica, nel caso specifico quella bellica, come bossoli e pallottole, ritrovamenti di una drammatica archeologia del futuro. Giocando sul paradosso linguistico-temporale, come i Fossili guardano a un ipotetico tempo ancora da venire, le altre due opere in mostra “documentano” azioni già trascorse, reiterandole in un loop indefinito – nel caso del video mondo expert (2020), proiettato durante il lockdown sugli schermi di un negozio di una catena di elettronica di consumo – oppure fissandole in un attimo fragile e poetico, come per ciò che è rimasto della scritta Application (2019), il cui video era stato esposto nella mostra al PAN. Le lettere della parola, superstiti dell’azione del fuoco, lacerate, scomposte e recuperate, inserite in un doppio vetro, entrano nella profondità dello spazio e, come in un gioco di enigmistica, assumono un nuovo significato scultoreo.
Show_1: le biografie degli artisti
Adelisa Selimbašić (Karlsruhe, 1996, vive e lavora a Milano) sta frequentando l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Ha partecipato, tra gli altri, al Combat Prize, all’Arte Laguna Prize, Contemporaneamenti, StArt e ShinglleJ22 Prize. Le partecipazioni a mostre internazionali includono il Nikola Tesla Museum di Zagabria (HR) e la Sunny Art Center Gallery di Londra (UK). Il suo lavoro è stato presentato alla mostra bipersonale De Pictura alla Galleria Gare82, Brescia (BS), e la sua prima mostra personale Non ci incontreremo mai così giovanì è presentata da IPERCUBO a Milano. Contemporaneamente ha preso parte a diverse iniziative e workshop, tra cui una partecipazione al workshop Forte Marghera curato da Carlo Di Raco e vari progetti artistici, tra cui una collaborazione per la realizzazione dell'opera “Montagne De Venise” di Yona Friedman con Jean Baptiste Decavele. Selimbaši ć ha partecipato a numerose mostre collettive tra cui il Museo Civico G. Fattori di Livorno; Arsenale di Venezia a cura di Igor Zanti; Arsenale di Iseo (BR), Museo Archeologico di Anzio (RO) e Galleria Renata Fabbri, Milano, a cura di Chiara Guidi. Inoltre, ha partecipato alle residenze artistiche Fuori dal Vaso, presso la sede di Vulcano a Mestre (VE), a cura di Daniele Capra e Nico Covre, viafarini (VIR), a Milano, e Tagli, a Stromboli.
Nella sua ricerca, Fabrizio Cicero (Barcellona Pozzo di Gotto, 1982, attualmente vive e lavora tra Napoli e Roma) indaga la realtà circostante nel suo continuo dialogo tra luce e spazio, affrontando temi esistenziali e rapporti contrastanti, come quelli tra uomo-natura e uomo-società, per proporne un’esperienza fatta di giochi visivi e meccanici. Ha partecipato a mostre personali e collettive, esponendo in spazi pubblici e privati, sia in Italia che all’estero, oltre a festival e residenze.
Tra le iniziative che lo hanno visto partecipe, nel 2021 la rassegna “Osare Perdere” di Fourteen ArtTellaro, precedenti esposizioni sono state al Villaggio Olimpico, Mlac – Museo Laboratorio di Arte Contemporanea, Musja – Museo di Jacorossi e Sala Santa Rita, a Roma; Castello di Rivara di Torino, Istituto Italiano di Cultura di Cracovia, e a Palermo, in occasione di Manifesta 12. Tra le residenze artistiche, Apulia Land Art Festival (Cassano delle Murge, 2016) e BoCs Art (Cosenza, 2017); tra i festival, Nesxt Indipendent Art Festival (Torino, 2019); RGB light experience (Roma, 2018); Limited Access 7 Festival for Moving Images, Sound and Performance (Teheran, 2017); Pomezia Light Art (Pomezia, 2017).
08
ottobre 2021
Adelisa Selimbašić / Fabrizio Cicero – Show_1
Dall'otto ottobre al 20 novembre 2021
arte contemporanea
Location
DINO MORRA ARTE CONTEMPORANEA
Napoli, Via Carlo Poerio, 18, (Napoli)
Napoli, Via Carlo Poerio, 18, (Napoli)
Orario di apertura
giovedì e venerdì, dalle 16 alle 19. Il sabato dalle 10 alle 13. Gli altri giorni su appuntamento.
Vernissage
8 Ottobre 2021, dalle ore 11.00 alle ore 21.00
Sito web
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