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Adelisa Selimbasic / Stefano Invernizzi – De pictura
Al contrario dell’essere superata, la pittura figurativa riesce a dimostrare quanto sia centrale il suo ruolo nel panorama artistico attuale nonché quanto sia innovativa proprio per le sue insite innumerevoli potenzialità espressive che non smettono di esaurirsi e di meravigliare.
Comunicato stampa
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“L’arte non consiste nel rappresentare cose nuove, bensì nel rappresentarle con novità”
Ugo Foscolo
Il titolo della mostra rimanda immediatamente al celebre trattato di Leon Battista Alberti, datato 1435, in cui l’umanista fissava le regole stilistiche e matematiche alle quali la pittura avrebbe dovuto attenersi per poter essere definita pura. Il salto temporale per arrivare sino ad oggi sembra enorme ma si restringe non appena ci si accorge che quelle stesse regole sono state un punto di riferimento per oltre quattrocento anni. Macchiaioli e impressionisti di fine ‘800 davano i primi segnali di un voler andare oltre queste regole ma è, ovviamente, nel ‘900 che tutto viene stravolto: la figura è reinterpretata, distorta e poi abbandonata a favore del concetto, dell’intenzione, dell’astrattismo. Ciò che si rincorre durante il secolo scorso è il nuovo, il futuro e si cerca di relegare in un angolo la pittura figurativa, tacciata di anacronismo. È pensiero diffuso - per ragioni che non si intende discutere qui - che avesse smesso di essere innovativa e vitale, fino a quello che negli anni ’80 è definito “ritorno alla pittura”: ma non c’è nessun ritorno, la pittura non se n’è mai andata. La differenza è che oggi l’artista non vive più nell’angoscia di dover raggiungere il futuro, oggi vive l’oggi, hic et nunc. È libero di creare senza dover dimostrare di essere d’avanguardia.
Ne sono una testimonianza le opere di Adelisa Selimbasic e Stefano Invernizzi ai quali è dedicata la mostra “De Pictura”: entrambi giovani artisti, praticano il figurativo in modo diametralmente opposto. Adelisa Selimbasic attualmente frequenta l’Accademia di Belle Arti di Venezia e ha modo di sperimentare, confrontarsi con altri artisti. La sua è un’essenza creativa in continuo divenire, fluida come i tratti che caratterizzano le sue tele: le figure sono riconoscibili ma non definite, i colori sembrano voler porre l’accento sulle ombre piuttosto che sulle luci, creando atmosfere silenziose e sospese che emergono da sfondi cupi. Lo sguardo si muove lento come in una penombra, si abitua e scorge pian piano nuovi particolari.
Dall’altra parte troviamo Stefano Invernizzi. Artista autodidatta, ritrae oggetti d'uso comune, immediatamente riconoscibili, con cui interagiscono figure umane lillipuziane, creando scenari inaspettati e non negando la sua ammirazione per quel che è stato il surrealismo. Lui lo sfondo lo sceglie bianco, senza orizzonte, vuoto. L’immagine è così slegata e libera di muoversi nel subconscio di chi la osserva. Un oggetto anonimo si trasforma in un paesaggio, un luogo in cui qualcosa è accaduto e Invernizzi ci riporta lì.
Al contrario dell’essere superata, la pittura figurativa riesce a dimostrare quanto sia centrale il suo ruolo nel panorama artistico attuale nonché quanto sia innovativa proprio per le sue insite innumerevoli potenzialità espressive che non smettono di esaurirsi e di meravigliare. Qui è la sua bellezza.
Federica Picco
Ugo Foscolo
Il titolo della mostra rimanda immediatamente al celebre trattato di Leon Battista Alberti, datato 1435, in cui l’umanista fissava le regole stilistiche e matematiche alle quali la pittura avrebbe dovuto attenersi per poter essere definita pura. Il salto temporale per arrivare sino ad oggi sembra enorme ma si restringe non appena ci si accorge che quelle stesse regole sono state un punto di riferimento per oltre quattrocento anni. Macchiaioli e impressionisti di fine ‘800 davano i primi segnali di un voler andare oltre queste regole ma è, ovviamente, nel ‘900 che tutto viene stravolto: la figura è reinterpretata, distorta e poi abbandonata a favore del concetto, dell’intenzione, dell’astrattismo. Ciò che si rincorre durante il secolo scorso è il nuovo, il futuro e si cerca di relegare in un angolo la pittura figurativa, tacciata di anacronismo. È pensiero diffuso - per ragioni che non si intende discutere qui - che avesse smesso di essere innovativa e vitale, fino a quello che negli anni ’80 è definito “ritorno alla pittura”: ma non c’è nessun ritorno, la pittura non se n’è mai andata. La differenza è che oggi l’artista non vive più nell’angoscia di dover raggiungere il futuro, oggi vive l’oggi, hic et nunc. È libero di creare senza dover dimostrare di essere d’avanguardia.
Ne sono una testimonianza le opere di Adelisa Selimbasic e Stefano Invernizzi ai quali è dedicata la mostra “De Pictura”: entrambi giovani artisti, praticano il figurativo in modo diametralmente opposto. Adelisa Selimbasic attualmente frequenta l’Accademia di Belle Arti di Venezia e ha modo di sperimentare, confrontarsi con altri artisti. La sua è un’essenza creativa in continuo divenire, fluida come i tratti che caratterizzano le sue tele: le figure sono riconoscibili ma non definite, i colori sembrano voler porre l’accento sulle ombre piuttosto che sulle luci, creando atmosfere silenziose e sospese che emergono da sfondi cupi. Lo sguardo si muove lento come in una penombra, si abitua e scorge pian piano nuovi particolari.
Dall’altra parte troviamo Stefano Invernizzi. Artista autodidatta, ritrae oggetti d'uso comune, immediatamente riconoscibili, con cui interagiscono figure umane lillipuziane, creando scenari inaspettati e non negando la sua ammirazione per quel che è stato il surrealismo. Lui lo sfondo lo sceglie bianco, senza orizzonte, vuoto. L’immagine è così slegata e libera di muoversi nel subconscio di chi la osserva. Un oggetto anonimo si trasforma in un paesaggio, un luogo in cui qualcosa è accaduto e Invernizzi ci riporta lì.
Al contrario dell’essere superata, la pittura figurativa riesce a dimostrare quanto sia centrale il suo ruolo nel panorama artistico attuale nonché quanto sia innovativa proprio per le sue insite innumerevoli potenzialità espressive che non smettono di esaurirsi e di meravigliare. Qui è la sua bellezza.
Federica Picco
22
giugno 2019
Adelisa Selimbasic / Stefano Invernizzi – De pictura
Dal 22 giugno al 27 luglio 2019
arte contemporanea
giovane arte
giovane arte
Location
GARE 82
Brescia, Via Villa Glori, 5, (Brescia)
Brescia, Via Villa Glori, 5, (Brescia)
Orario di apertura
da lunedì al sabato ore 15-19
Vernissage
22 Giugno 2019, ore 18
Autore
Curatore