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Adolphe de Meyer – Nijinsky in “L’Après-midi d’un faune”
Ikona Photo Gallery, in occasione del centenario della prima del balletto “L’après-midi d’un faune” a Parigi nel 1912, presenta L’album di fotografie del Barone Adolphe de Meyer sul balletto di Diaghilev che uscì a Parigi nel 1914, due anni dopo la prima al Théàtre du Chàtlet.
Comunicato stampa
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Ikona Photo Gallery, in occasione del centenario della prima del balletto “L’après-midi d’un faune” a Parigi nel 1912,presenta L’album di fotografie del Barone Adolphe de Meyer sul balletto di Diaghilev che uscì a Parigi nel 1914, due anni dopo la prima al Théàtre du Chàtlet.
Questa prima edizione fu quasi interamente distrutta durante la guerra. Ne rimangono oggi solo tre esemplari.
L’album originale comprendeva trenta fotografie. Le altre tre, aggiunte in seguito per completare il ciclo, provengono da
una collezione della New York Public Library.
A partire dagli originali rimasti, il fotografo americano Richard Benson ha creato un nuovo album, in stampa a palladio su carta traslucida. Diventato a sua volta un classico, il lavoro di Benson, limitato a 250 copie firmate, è stato pubblicato e prodotto nel 1978 negli Stati Uniti, dalla Eakins Press Foundation.
Un’ eccezionale concentrazione di talenti ha permesso la realizzazione di questo lavoro. Nel 1876 usciva la grande poesia di Mallarmé, alla quale quasi vent’ anni dopo Debussy dava un ‘illustrazione sonora.
Nel 1912 Vaclav Nižinskij, incoraggiato da Diaghilev, riprenderà il tema e la musica per creare la sua dance-pantomime.
Fu la prima coreografia di Nižinskij , che interpretò la parte principale. Lèon Bakst curò scene e costumi. Il balletto, che suscitò non poche perplessità e persino alcune reazioni di sdegno nella critica del tempo, divenne presto esemplare della produzione di Diaghilev e dei suoi balletti russi.
Diventato ormai amico di Diaghilev e dei suoi ballerini, de Meyer volle ritrarre la stessa sequenza del balletto, che dura dodici minuti. Ogni fotografia va vista come un frammento di un fregio antico. Paradossalmente , la tecnica di de Meyer , che modifica e ritocca a mano negativi e fotografie , non sfocia nell’artificialità ma sottolinea invece l’accordo fra il fotografo e il suo modello, trasmettendo fedelmente i gesti e le intenzioni profonde del ballerino.
Il lavoro di de Meyer è , come il balletto stesso, un’opera che nasce dall’incontro di varie , grandissime voci, quelle di Debussy, Mallarmé, Nižinskij , Bakst, idealmente riunite in questa sequenza di immagini.
ADOLPHE DE MEYER
Adolphe de Meyer , nato nel 1868 da madre francese e padre tedesco. Si chiamava in realtà Adolphe Watson Meyer. Non si conosce il luogo della sua nascita.
Nel 1899 sposa Olga Caracciolo, figliastra di Edoardo VII d’Inghilterra che da alla coppia un titolo nobiliare.
I de Meyer si stabiliscono a Londra dove vivranno fino all’inizio della prima guerra mondiale. Il Barone de Meyer frequenta un importante gruppo di fotografi “ dissidenti ”, il Linked Ring , che considera la fotografia come un vero e proprio mezzo espressivo artistico.
Adolphe de Meyer diventa in un primo tempo fotografo di spettacoli, poi, nel 1914 negli Stati Uniti, fotografo di moda (“Vogue” , “ Harper’s Bazaar” ).
Utilizza l’obiettivo Pinkerton-Smith coprendolo a volte con una garza per ottenere l’effetto flou, sfumato. Di ritorno in Europa dopo la prima guerra mondiale, viaggia a Venezia, Istanbul, Alessandria, in India, e segue le tournées dei balletti russi.
Muore nel 1949 a Los Angeles.
1-33 Nijinsky in “ L’après-midi d’un faune”, Londra 1912: L’album di fotografie del Barone Adolphe de Meyer fu esposto nella mostra “Fotografia e danza”( a cura di Živa Kraus ) a Palazzo Fortuny , dal 10 luglio al 12 settembre 1981, a Venezia.
Questa prima edizione fu quasi interamente distrutta durante la guerra. Ne rimangono oggi solo tre esemplari.
L’album originale comprendeva trenta fotografie. Le altre tre, aggiunte in seguito per completare il ciclo, provengono da
una collezione della New York Public Library.
A partire dagli originali rimasti, il fotografo americano Richard Benson ha creato un nuovo album, in stampa a palladio su carta traslucida. Diventato a sua volta un classico, il lavoro di Benson, limitato a 250 copie firmate, è stato pubblicato e prodotto nel 1978 negli Stati Uniti, dalla Eakins Press Foundation.
Un’ eccezionale concentrazione di talenti ha permesso la realizzazione di questo lavoro. Nel 1876 usciva la grande poesia di Mallarmé, alla quale quasi vent’ anni dopo Debussy dava un ‘illustrazione sonora.
Nel 1912 Vaclav Nižinskij, incoraggiato da Diaghilev, riprenderà il tema e la musica per creare la sua dance-pantomime.
Fu la prima coreografia di Nižinskij , che interpretò la parte principale. Lèon Bakst curò scene e costumi. Il balletto, che suscitò non poche perplessità e persino alcune reazioni di sdegno nella critica del tempo, divenne presto esemplare della produzione di Diaghilev e dei suoi balletti russi.
Diventato ormai amico di Diaghilev e dei suoi ballerini, de Meyer volle ritrarre la stessa sequenza del balletto, che dura dodici minuti. Ogni fotografia va vista come un frammento di un fregio antico. Paradossalmente , la tecnica di de Meyer , che modifica e ritocca a mano negativi e fotografie , non sfocia nell’artificialità ma sottolinea invece l’accordo fra il fotografo e il suo modello, trasmettendo fedelmente i gesti e le intenzioni profonde del ballerino.
Il lavoro di de Meyer è , come il balletto stesso, un’opera che nasce dall’incontro di varie , grandissime voci, quelle di Debussy, Mallarmé, Nižinskij , Bakst, idealmente riunite in questa sequenza di immagini.
ADOLPHE DE MEYER
Adolphe de Meyer , nato nel 1868 da madre francese e padre tedesco. Si chiamava in realtà Adolphe Watson Meyer. Non si conosce il luogo della sua nascita.
Nel 1899 sposa Olga Caracciolo, figliastra di Edoardo VII d’Inghilterra che da alla coppia un titolo nobiliare.
I de Meyer si stabiliscono a Londra dove vivranno fino all’inizio della prima guerra mondiale. Il Barone de Meyer frequenta un importante gruppo di fotografi “ dissidenti ”, il Linked Ring , che considera la fotografia come un vero e proprio mezzo espressivo artistico.
Adolphe de Meyer diventa in un primo tempo fotografo di spettacoli, poi, nel 1914 negli Stati Uniti, fotografo di moda (“Vogue” , “ Harper’s Bazaar” ).
Utilizza l’obiettivo Pinkerton-Smith coprendolo a volte con una garza per ottenere l’effetto flou, sfumato. Di ritorno in Europa dopo la prima guerra mondiale, viaggia a Venezia, Istanbul, Alessandria, in India, e segue le tournées dei balletti russi.
Muore nel 1949 a Los Angeles.
1-33 Nijinsky in “ L’après-midi d’un faune”, Londra 1912: L’album di fotografie del Barone Adolphe de Meyer fu esposto nella mostra “Fotografia e danza”( a cura di Živa Kraus ) a Palazzo Fortuny , dal 10 luglio al 12 settembre 1981, a Venezia.
12
dicembre 2012
Adolphe de Meyer – Nijinsky in “L’Après-midi d’un faune”
Dal 12 dicembre 2012 al 20 gennaio 2013
fotografia
Location
IKONA GALLERY – INTERNATIONAL SCHOOL OF PHOTOGRAPHY
Venezia, Cannaregio, 2909, (Venezia)
Venezia, Cannaregio, 2909, (Venezia)
Orario di apertura
11 - 19
chiuso il sabato
Vernissage
12 Dicembre 2012, h 18:00
Autore
Curatore