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Adriano Olivetti – Lettera22
Lettera22 è il film documentario su Adriano Olivetti, un industriale, un politico, un urbanista, un’intellettuale che ha segnato con la sua opera la storia del nostro paese. Adriano Olivetti ha contribuito per un trentennio alla formazione della classe dirigente italiana. Il suo pensiero, i suoi scritti e le sue opere sono state e sono tuttora all’avanguardia in Italia e nel mondo.
Comunicato stampa
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Lettera22 è il film documentario su Adriano Olivetti, un industriale, un politico, un urbanista, un'intellettuale che ha segnato con la sua opera la storia del nostro paese. Adriano Olivetti ha contribuito per un trentennio alla formazione della classe dirigente italiana. Il suo pensiero, i suoi scritti e le sue opere sono state e sono tuttora all'avanguardia in Italia e nel mondo.
Lettera22 si è posto come obiettivo il racconto di questa straordinaria avventura umana, industriale, culturale e architettonica attraverso le opere rimaste e immediatamente riconoscibili: le architetture. Le architetture però non riuscivano a definire la complessa e poliedrica personalità di Olivetti per questo sono stati coinvolti uomini e donne che, al pari delle architetture, hanno vissuto l'esperienza olivettiana e hanno contribuito a renderla grande. Intellettuali, operai, funzionari,familiari, architetti, insieme alle architetture hanno composto la cornice che contiene Adriano Olivetti evitando una narrazione nostalgica e manierista come in parte succede ogni qualvolta si parli dell'imprenditore eporediese. Oggi affrontare un tema complesso come Olivetti non può prescindere da un'attenta ricognizione delle fonti orali e bibliografiche necessarie alla comprensione del personaggio. Soprattutto in un contesto politico e culturale contemporaneo nel quale facilmente ci si appropria di un'appartenenza al pensiero olivettiano senza averne compreso il contenuto etico e politico.
Lettera22 propone allo spettatore un viaggio all'interno di un mondo, quello olivettiano, che ha determinato l'evoluzione economica, sociale, politica e culturale dell'Italia del dopoguerra ancora oggi attuale come ha affermato Franco Ferrarotti, padre della sociologia italiana.
Adriano Olivetti cresce in un ambiente rivoluzionario di stampo socialista, in cui il livello di innovazione era già presente nel lavoro del padre Camillo, allievo di Galileo Ferraris. Come il padre il giovane Adriano compie alla fine degli anni venti un viaggio negli USA per imparare l'organizzazione del lavoro delle grandi fabbriche americane. Questa importante lezione l'applicherà a Ivrea unendo l'organizzazione del lavoro con una nuova concezione degli spazi industriali, progettati dagli architetti Luigi Figini e Gino Pollini. Da quel momento a Ivrea verrà realizzata la modernità, unico esempio di città moderna italiana finita dove, alla presenza della fabbrica, si uniscono le case per gli operai e i dirigenti, gli asili, le scuole, le colonie diurne,i centri servizi sociali realizzate dai migliori architetti italiani: Luigi Figini e Gino Pollini, Annibale Fiocchi, Ottavio Cascio, Marcello Nizzoli, Gian Mario Oliveri, Ignazio Gardella, Eduardo Vittoria, Marco Zanuso, Igino Cappai e Pietro Mainardis, Roberto Gabetti e Aimaro Isola, Mario Ridolfi e Wolfang Frankl,, Emilio Tarpino, Alberto Galardi, Giorgio Raineri. Inoltre Olivetti fece costruire colonie montane e marine per il soggiorno dei figli degli operai, le sedi distaccate e i negozi di rappresentanza in Italia e nel mondo, progettati da Carlo Scarpa, Kenzo Tange, James Stirling, Louis Kahn, BBPR, Gae Aulenti. Per non parlare degli intellettuali coinvolti nel progetto politico e nella rivista Comunità, tra i quali si ricordano: Luciano Gallino, Franco Ferrarotti, Furio Colombo, Geno Pampaloni, Eugenio Montale, Franco Fortini, Paolo Volponi e molti altri.
Lettera22, a quarant'anni nel 2010 dalla scomparsa di Olivetti, vuole testimoniare la validità di un progetto, contemporaneamente culturale e industriale, oggi ancora attuale.
Lettera22 si è posto come obiettivo il racconto di questa straordinaria avventura umana, industriale, culturale e architettonica attraverso le opere rimaste e immediatamente riconoscibili: le architetture. Le architetture però non riuscivano a definire la complessa e poliedrica personalità di Olivetti per questo sono stati coinvolti uomini e donne che, al pari delle architetture, hanno vissuto l'esperienza olivettiana e hanno contribuito a renderla grande. Intellettuali, operai, funzionari,familiari, architetti, insieme alle architetture hanno composto la cornice che contiene Adriano Olivetti evitando una narrazione nostalgica e manierista come in parte succede ogni qualvolta si parli dell'imprenditore eporediese. Oggi affrontare un tema complesso come Olivetti non può prescindere da un'attenta ricognizione delle fonti orali e bibliografiche necessarie alla comprensione del personaggio. Soprattutto in un contesto politico e culturale contemporaneo nel quale facilmente ci si appropria di un'appartenenza al pensiero olivettiano senza averne compreso il contenuto etico e politico.
Lettera22 propone allo spettatore un viaggio all'interno di un mondo, quello olivettiano, che ha determinato l'evoluzione economica, sociale, politica e culturale dell'Italia del dopoguerra ancora oggi attuale come ha affermato Franco Ferrarotti, padre della sociologia italiana.
Adriano Olivetti cresce in un ambiente rivoluzionario di stampo socialista, in cui il livello di innovazione era già presente nel lavoro del padre Camillo, allievo di Galileo Ferraris. Come il padre il giovane Adriano compie alla fine degli anni venti un viaggio negli USA per imparare l'organizzazione del lavoro delle grandi fabbriche americane. Questa importante lezione l'applicherà a Ivrea unendo l'organizzazione del lavoro con una nuova concezione degli spazi industriali, progettati dagli architetti Luigi Figini e Gino Pollini. Da quel momento a Ivrea verrà realizzata la modernità, unico esempio di città moderna italiana finita dove, alla presenza della fabbrica, si uniscono le case per gli operai e i dirigenti, gli asili, le scuole, le colonie diurne,i centri servizi sociali realizzate dai migliori architetti italiani: Luigi Figini e Gino Pollini, Annibale Fiocchi, Ottavio Cascio, Marcello Nizzoli, Gian Mario Oliveri, Ignazio Gardella, Eduardo Vittoria, Marco Zanuso, Igino Cappai e Pietro Mainardis, Roberto Gabetti e Aimaro Isola, Mario Ridolfi e Wolfang Frankl,, Emilio Tarpino, Alberto Galardi, Giorgio Raineri. Inoltre Olivetti fece costruire colonie montane e marine per il soggiorno dei figli degli operai, le sedi distaccate e i negozi di rappresentanza in Italia e nel mondo, progettati da Carlo Scarpa, Kenzo Tange, James Stirling, Louis Kahn, BBPR, Gae Aulenti. Per non parlare degli intellettuali coinvolti nel progetto politico e nella rivista Comunità, tra i quali si ricordano: Luciano Gallino, Franco Ferrarotti, Furio Colombo, Geno Pampaloni, Eugenio Montale, Franco Fortini, Paolo Volponi e molti altri.
Lettera22, a quarant'anni nel 2010 dalla scomparsa di Olivetti, vuole testimoniare la validità di un progetto, contemporaneamente culturale e industriale, oggi ancora attuale.
24
settembre 2009
Adriano Olivetti – Lettera22
24 settembre 2009
presentazione
serata - evento
serata - evento
Location
CINEMA FARNESE
Roma, Campo Dè Fiori, 56, (Roma)
Roma, Campo Dè Fiori, 56, (Roma)
Vernissage
24 Settembre 2009, ore 19
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