Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Aernout Mik
Per la prima volta in un’istituzione pubblica italiana una personale dell’artista Aernout Mik, uno dei più importanti e complessi artisti olandesi contemporanei
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Per la prima volta in un’istituzione pubblica italiana una personale dell’artista Aernout Mik, uno dei più importanti e complessi artisti olandesi contemporanei. I suoi lavori troveranno infatti spazio, dal 17 novembre 2006 al 25 febbraio 2007, presso la Galleria Civica di Arte Contemporanea di Trento, con un progetto video ed una nuova produzione, Scapegoat, realizzata dalla Galleria Civica di Trento in collaborazione con il Bak di Utrecht. Il lavoro, che si avvale di nuove e sofisticate tecnologie, analizza l’esperienza della guerra, nell’estremità ed allo stesso tempo nella normalità delle sue situazioni. Assieme a quest’opera, verrà esposta anche la grande installazione Vacuum Room (2005), una serie di sei video che riportano una finta seduta politica, disturbata dall’ irruzione di un gruppo di manifestanti.
Aernout Mik (Groningen, Olanda, 1962) utilizza fotografie, video, performance, installazioni, per creare opere in cui le immagini invadono le strutture, si articolano e si allargano in ampie proiezioni, occupando intere pareti e sviluppandosi spesso all’interno delle sale attraverso vere e proprie estensioni architettoniche, aspetti integranti dei lavori stessi.
Oggetto dei suoi video sono una serie variegata di disastri, semi apocalittici e surreali, come crolli strutturali di edifici (Softer Catwalk in Collapsing room, 1999), scontri fisici fra finti terroristi e guardie (Glutinosity, 2001), devastazioni di ambienti (Pulverous, 2003) o incidenti automobilistici dall’esito catastrofico (Refraction, 2004). Protagonisti ne sono spesso dei personaggi, posti in luoghi e situazioni apparentemente abituali, ma in realtà artificiali e intriganti. L’analisi di Mik si rivolge all’ incapacità dell’uomo di far fronte, d’istinto, alle situazioni di emergenza, e infatti, ad uno sguardo più attento, da immagini inizialmente rassicuranti o quotidiane, cominciano ad emergere dettagli inquietanti, comportamenti inaspettati. La telecamera dell’artista passa però incurante attraverso questi elementi, in un tentativo di neutralizzarli e riportarci alla realtà, in un continuo andirivieni fra realismo e finzione. Nelle sue installazioni tempo e spazio vengono alterati, proprio come la percezione di ciò cui si sta assistendo, senza inizio né fine, in un continuo rimando a tempi e significati diversi.
Oscure e scioccanti, ma al contempo ironiche, le sue istallazioni pongono quindi gli spettatori di fronte ad una situazione di difficile valutazione, senza fornire spiegazioni né appigli alla comprensione, stimolata invece attraverso la ripetizione di rituali, che con la loro instancabile riproposizione, rendono i fatti cui si assiste, se non proprio normali, almeno plausibili.
Nato a Groningen, in Olanda nel 1962, Aernout Mik vive ad Amsterdam. A partire dal 1987 il suo lavoro è stato esposto in mostre personali in spazi pubblici internazionali, tra cui l’ICA di Londra (2000), il Van Abbenmuseum ad Eindhoven (2000), il Museum of Contemporary Art di Chicago (2005). Mik ha rappresentato per due volte l’Olanda alla Biennale di Venezia (1997 e 2001) e ha partecipato alle Biennali di Berlino (2001), San Paolo (2004) e Istanbul (2003) e alla Triennale di Yokohama (2001). Nel 2002 Aernout Mik ha vinto il prestigioso Heineken Prize olandese.
In occasione della mostra verrà realizzato un catalogo, con testi di Fabio Cavallucci e Ann Demeester, ed immagini dell’intero percorso artistico di Mik, edito da Hopefulmonster.
La personale di Aernout Mik è inserita nel progetto performativo Il teatro della vita, organizzato con la collaborazione di sei diversi curatori di fama internazionale, che porterà una serie di azioni nei luoghi della quotidianità.
Main sponsor della Galleria Civica di Trento è il Grand Hotel Trento, della catena Boscolo Hotel.
Aernout Mik (Groningen, Olanda, 1962) utilizza fotografie, video, performance, installazioni, per creare opere in cui le immagini invadono le strutture, si articolano e si allargano in ampie proiezioni, occupando intere pareti e sviluppandosi spesso all’interno delle sale attraverso vere e proprie estensioni architettoniche, aspetti integranti dei lavori stessi.
Oggetto dei suoi video sono una serie variegata di disastri, semi apocalittici e surreali, come crolli strutturali di edifici (Softer Catwalk in Collapsing room, 1999), scontri fisici fra finti terroristi e guardie (Glutinosity, 2001), devastazioni di ambienti (Pulverous, 2003) o incidenti automobilistici dall’esito catastrofico (Refraction, 2004). Protagonisti ne sono spesso dei personaggi, posti in luoghi e situazioni apparentemente abituali, ma in realtà artificiali e intriganti. L’analisi di Mik si rivolge all’ incapacità dell’uomo di far fronte, d’istinto, alle situazioni di emergenza, e infatti, ad uno sguardo più attento, da immagini inizialmente rassicuranti o quotidiane, cominciano ad emergere dettagli inquietanti, comportamenti inaspettati. La telecamera dell’artista passa però incurante attraverso questi elementi, in un tentativo di neutralizzarli e riportarci alla realtà, in un continuo andirivieni fra realismo e finzione. Nelle sue installazioni tempo e spazio vengono alterati, proprio come la percezione di ciò cui si sta assistendo, senza inizio né fine, in un continuo rimando a tempi e significati diversi.
Oscure e scioccanti, ma al contempo ironiche, le sue istallazioni pongono quindi gli spettatori di fronte ad una situazione di difficile valutazione, senza fornire spiegazioni né appigli alla comprensione, stimolata invece attraverso la ripetizione di rituali, che con la loro instancabile riproposizione, rendono i fatti cui si assiste, se non proprio normali, almeno plausibili.
Nato a Groningen, in Olanda nel 1962, Aernout Mik vive ad Amsterdam. A partire dal 1987 il suo lavoro è stato esposto in mostre personali in spazi pubblici internazionali, tra cui l’ICA di Londra (2000), il Van Abbenmuseum ad Eindhoven (2000), il Museum of Contemporary Art di Chicago (2005). Mik ha rappresentato per due volte l’Olanda alla Biennale di Venezia (1997 e 2001) e ha partecipato alle Biennali di Berlino (2001), San Paolo (2004) e Istanbul (2003) e alla Triennale di Yokohama (2001). Nel 2002 Aernout Mik ha vinto il prestigioso Heineken Prize olandese.
In occasione della mostra verrà realizzato un catalogo, con testi di Fabio Cavallucci e Ann Demeester, ed immagini dell’intero percorso artistico di Mik, edito da Hopefulmonster.
La personale di Aernout Mik è inserita nel progetto performativo Il teatro della vita, organizzato con la collaborazione di sei diversi curatori di fama internazionale, che porterà una serie di azioni nei luoghi della quotidianità.
Main sponsor della Galleria Civica di Trento è il Grand Hotel Trento, della catena Boscolo Hotel.
16
novembre 2006
Aernout Mik
Dal 16 novembre 2006 al 25 febbraio 2007
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE GALLERIA CIVICA – CENTRO DI RICERCA SULLA CONTEMPORANEITA’ DI TRENTO
Trento, Via Camillo Benso Conte Di Cavour, 19, (Trento)
Trento, Via Camillo Benso Conte Di Cavour, 19, (Trento)
Orario di apertura
10.00-18.00, chiuso il lunedì
Vernissage
16 Novembre 2006, ore 18
Editore
HOPEFULMONSTER
Autore
Curatore