Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Aesthetic Dialogues
L’esposizione mette in dialogo pratiche artistiche differenti per riflettere su un linguaggio pittorico fortemente espressivo. I sette artisti esposti danno vita ad un caleidoscopio di riflessioni, offrendo al pubblico un viaggio attraverso le infinite possibilità della pittura contemporanea.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Manuel Zoia Gallery è lieta di invitarvi giovedì 23 maggio per l’inaugurazione della mostra collettiva “AESTHETIC DIALOGUES”, a cura di Martina Buttiglieri, con opere di 7 Artisti contemporanei.
L’esposizione mette in dialogo pratiche e visioni artistiche differenti per riflettere su un linguaggio pittorico fortemente espressivo. I sette artisti esposti, attraverso pennellate audaci o sottili sfumature, danno vita ad un caleidoscopio di riflessioni, offrendo al pubblico un viaggio attraverso le infinite possibilità della pittura contemporanea, nelle sue svariate sfaccettature.
La mostra offre uno sguardo su diversi temi, a volte intrinsecamente legati alla ricerca della dimensione sacra e alla tradizione iconografica, senza mai smarrire le tracce dell'estetica contemporanea. Le opere esposte rappresentano una fusione tra passato e presente, tra razionalità e surrealtà, tra elementi simbolici e organici, offrendo una rappresentazione ricca e multiforme di mondi possibili. Si rivela anche una forte dimensione del racconto: storie antiche e contemporanee trasportano chi osserva in mondi fantastici e visionari. Ogni dettaglio, ogni elemento narrativo, contribuisce a creare una narrazione avvincente che si dipana sotto gli occhi dell'osservatore, invitandolo a riflettere sulla complessità della natura umana nella sua interezza.
Ogni elemento riveste un significato profondo rappresentando uno scopo, un ideale, stimolando a interrogarsi sulle dinamiche del potere e sulle influenze che le rappresentazioni simboliche esercitano sulla società e sull'individuo.
Mattia Barbieri (Brescia, 1985) si diploma in Arti Visive all’Accademia di Belle Arti di Brera. Dal 2006 espone in mostre personali e collettive in Italia e all’estero. Nel 2010 partecipa alla Biennale di Mosca presso il Winzavod Contemporary Art Center; nel 2012 è vincitore del Primo Premio Pittura del Museo di Lissone; durante Expo Milano 2015 collabora con Progetto Città Ideale, esponendo e curando un ciclo di eventi artistici presso la Sala delle Colonne della Fabbrica del Vapore a Milano; sono del 2017 e del 2019 i solo show presso la Pablo’s Birthday di New York e nel 2022 Santuario Tropical presso la Galleria Rizzuto. Ha al suo attivo partecipazioni a premi e residenze internazionali e progetti curatoriali. Numerose le mostre in spazi pubblici e privati, in Italia e all’estero, tra cui ricordiamo: Spazio Contemporanea e Palazzo Martinengo di Brescia; Rizzuto Gallery, Palermo; Studio la linea Verticale, Bologna; Pablo’s Birthday Gallery e The Border, New York City; Fondazione del Monte, Bologna; MAC di Lissone; Winzavod Art Center, Mosca; Federico Luger Gallery, Milano e tante altre. È membro attivo della rivista d’arte E IL TOPO.
Michele Bubacco (Venezia, 1983) vive e lavora tra Vienna e Venezia. Influenzato dalle scene artistiche di entrambe le città, il suo percorso artistico è una continua esplorazione. Spesso inizia il suo lavoro con materiale fotografico, attraverso una pittura espressiva con strati di colori, dà vita ad animali, creature mitologiche, paesaggi e oggetti quotidiani, intrecciando un sottotesto di tensione che spinge alla contemplazione di narrazioni nascoste e all'evoluzione di un'immagine. L'immagine originale funge semplicemente da punto di partenza, poi ogni opera subisce una trasformazione, adottando spesso qualità inaspettate e distinte dal concetto iniziale. Ha partecipato a mostre personali e collettive in sedi importanti, tra cui il Chemnitz Museum of Art in Germania, la Stadgalerie Kiel Museum of Art in Germania, il Museo d'Arte Contemporanea di Roma, Fridman Gallery di New York e la David Richard Gallery di Santa Fe. Nel 2022 è stato eletto per un programma di residenza alla Cite di Parigi. Le sue mostre sono state riconosciute da pubblicazioni come The Modern Painters, ArtInfo, Document Journal e sono state recensite da Kathy Battista, Direttore dell'Arte Contemporanea dell'Istituto d'Arte di Sotheby's, e dal Kurier, Austria. Ad ottobre 2023 Bubacco partecipa ad una grande collettiva dedicata alla pittura italiana contemporanea, “Pittura Italiana Oggi”, a cura di Damiano Gullì, presso la Triennale di Milano.
Pietro Di Corrado (Comiso - Ragusa, 1995) vive e lavora a Milano. Attratto dal mondo del design e dell'industrial design in toto, frequenta la facoltà di design al Politecnico di Milano seguendo il corso con l'architetto Michele De Lucchi. Si è poi interamente dedicato alle arti visive iscrivendosi all'Accademia di Belle Arti di Brera. Nel 2019 apre il suo studio a Milano, ottenendo collaborazioni ed esponendo il suo lavoro sia in Italia che all'estero. Tra le più recenti mostre personali e collettive: Favolacce, personale a cura di Andrea Lacarpia presso Dimora Artica, Milano (2021); Tutta la vita in tuta, personale con testo critico di Luca Rubegni presso Candy Snake Gallery, 2023; nello stesso anno partecipa alla collettiva Icons Rebirth, a cura di Andrea Lacarpia, presso Galleria Arrivada di Milano. L’immaginario di Pietro Di Corrado tenta di costruire una grammatica visiva continua, analizzando le possibili relazioni tra forme apparentemente slegate tra loro per questioni temporali o culturali. Una sorta di rielaborazione e restituzione di tutto ciò che gli è più caro, che sia un manufatto architettonico, un oggetto banale, una vetrina di un negozio, la grafica di un prodotto commerciale, e così via; la sintesi è programmata secondo una certa logica.
Barbara Fragogna (Venezia, 1975) è un’artista multidisciplinare, curatrice ed editrice. Attualmente vive a Padova. La sua ricerca artistica indaga principalmente i temi del fallimento produttivo quali l’ironia, l'ansia, il senso del ridicolo, la nausea, l’individualismo, il confronto non democratico, il patriarcato, l’ossessione, la disfatta della memoria, la ridimensione dell’ego, l’assurdo e il paradosso attraverso la pratica artistica e curatoriale come azione inutile, ma necessaria. Ha esposto presso numerose gallerie e istituzioni in Italia e all’estero, è stata la direttrice artistica della KH Tacheles dal 2008 al 2012, nel 2013 ha fondato la casa editrice indipendente Edizioni Inaudite. Dal 2015 al 2020 ha diretto il progetto Fusion/Inaudita a Torino. Nel 2020 ha portato parte dei suoi progetti a Padova.
Eric Pasino (Vercelli, 1997) diplomato alla laurea triennale in Pittura all’ Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, frequenta il biennio di specializzazione all’ Accademia di Belle Arti di Venezia. Ha partecipato a varie mostre collettive, tra le quali “Passione bipolare” alla Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia presso Palazzetto Tito, “Mondi altri” al Palazzo Borgata di Rocca Grimalda, “Super fusion” alla Biennale di Chengdu in Cina, “Il mondo di domani” nella galleria Dr. Fake Cabinet a Torino, “Apparizioni e ricomparse” presso la Galleria Scroppo di Torre Pellice e “Animal symbolicum” negli spazi della galleria Nicola Pedana a Caserta. Ha tenuto mostre personali quali “Beati gli avanzi” nelle cantine di Palazzo Barolo e “Exeresi” nella galleria Dr. Fake Cabinet a Torino. Nel 2022 si è classificato primo al “Premio Mestre di Pittura”, oltre che finalista in altri significativi concorsi; è stato selezionato per il “Premio Cairo” e ha vinto il bando per l’assegnazione degli atelier d’artista della Fondazione Bevilacqua La Masa nel 2023.
Davide Serpetti (L'Aquila, 1990) studia alla NABA di Milano e ottiene un MFA presso KASK - The Royal Academy of Fine Arts di Gent in Belgio nel 2015. Finalista del Premio Komask, espone in una doppia mostra alla Royal Academy of Antwerp e a Le Grand Curtius Museum di Liegi. Dal 2018, su invito di Luigi Presicce, coordina la residenza artistica Simposio di Pittura presso la Fondazione Lac o Le mon di Lecce. Nel 2020 vince il COMBAT Prize (sez. pittura) e nello stesso anno viene segnalato su AucArt dalla curatrice britannica Kate Bryan, Global Head of Collections di Soho House. Nel 2021 Il Sole 24 Ore lo include nel novero dei giovani artisti da acquistare. La sua prima mostra personale, Reload, viene allestita nel 2018 al Museo di San Domenico di Imola. Nel 2021 durante ArtVerona 16 è selezionato tra gli artisti vincitori della nota edizione di Level0 da Andrea Bruciati, il quale curerà la sua personale presso gli spazi di Villa D’Este a Tivoli, con il sostegno di mc2Gallery. Nel 2022 viene selezionato per frequentare il Summer Workshop nello studio dell’artista Enrique Martinez Celaya a Los Angeles. Tra le più recenti collettive a cui viene invitato si segnalano nel 2023 Come Un Onda, Come In Volo - 100 cavalli per Francesco Baracca - presso Museo Francesco Baracca a Lugo, una collettiva chiamata “Contestabile” presso Contemporary Cluster a Palazzo Brancaccio (Roma) e Supernova 23, a cura di Luca Beatrice per Gallerie d’Italia durante Miart 2023, Luxence - The timeless essence of forms, curata da Elisa Carollo, Luxury Living, New York City. Sempre nel 2023, la pubblicazione di due opere: una copertina realizzata per La Lettura, inserto culturale del Corriere della Sera curato da Gianluigi Colin e una per la rivista La Foresta curata da Domenico Russo e Andrea Tinterri. Nell’Ottobre dello stesso anno partecipa alla collettiva “Pittura Italiana Oggi “presso Triennale Milano a cura di Damiano Gullì, con un progetto di allestimento a cura di Italo Rota e una Honorary Board composta da Francesco Bonami, Suzanne Hudson e Hans Ulrich Obrist. Nel 2024 è stato selezionato tra i venti artisti finalisti del Premio Cairo, con una mostra collettiva al Museo della Permanente di Milano.
Simone Stuto (Caltanissetta, 1991) vive e lavora a Torino. Le sue opere sono caratterizzate da una forte tradizione iconografica di impianto medievale e rinascimentale, senza mai perdere le caratteristiche dell’estetica contemporanea. Riconducono ad atmosfere intime legate alla sfera dell’onirico, dove lo spazio è saturo di elementi pittorici compositivi astratti, che restituiscono l’atmosfera e che spesso sono connaturati alle figure. Si genera un continuo dualismo fra spirito e materia e fra bellezza e mostruosità. La dimensione del racconto è fortemente accentuata dall’uso preponderante di cromie pure, spesso ottenute attraverso sottili velature o paste pittoriche più consistenti. Tra le ultime esposizioni si segnalano nel 2022 Les Différences Entre Les Choses, personale a cura di Francesco Poli, Riccardo Costantini Contemporary (TO), nel 2024 Tellus, collettiva nel a cura di Alessandro Mescoli, Giorgia Cantelli, Massimiliano Piccinini e Marcello Bertolla, Villa Ferrari, Castelnuovo Rangone (MO) e Feel the Slowing of Time, Riccardo Costantini Contemporary (TO); nel 2023 Emotional view, presso Candy Snake Gallery - Milano (MI) e La pittura non è fatta per decorare gli appartamenti, Riccardo Costantini Contemporary di Torino.
L’esposizione mette in dialogo pratiche e visioni artistiche differenti per riflettere su un linguaggio pittorico fortemente espressivo. I sette artisti esposti, attraverso pennellate audaci o sottili sfumature, danno vita ad un caleidoscopio di riflessioni, offrendo al pubblico un viaggio attraverso le infinite possibilità della pittura contemporanea, nelle sue svariate sfaccettature.
La mostra offre uno sguardo su diversi temi, a volte intrinsecamente legati alla ricerca della dimensione sacra e alla tradizione iconografica, senza mai smarrire le tracce dell'estetica contemporanea. Le opere esposte rappresentano una fusione tra passato e presente, tra razionalità e surrealtà, tra elementi simbolici e organici, offrendo una rappresentazione ricca e multiforme di mondi possibili. Si rivela anche una forte dimensione del racconto: storie antiche e contemporanee trasportano chi osserva in mondi fantastici e visionari. Ogni dettaglio, ogni elemento narrativo, contribuisce a creare una narrazione avvincente che si dipana sotto gli occhi dell'osservatore, invitandolo a riflettere sulla complessità della natura umana nella sua interezza.
Ogni elemento riveste un significato profondo rappresentando uno scopo, un ideale, stimolando a interrogarsi sulle dinamiche del potere e sulle influenze che le rappresentazioni simboliche esercitano sulla società e sull'individuo.
Mattia Barbieri (Brescia, 1985) si diploma in Arti Visive all’Accademia di Belle Arti di Brera. Dal 2006 espone in mostre personali e collettive in Italia e all’estero. Nel 2010 partecipa alla Biennale di Mosca presso il Winzavod Contemporary Art Center; nel 2012 è vincitore del Primo Premio Pittura del Museo di Lissone; durante Expo Milano 2015 collabora con Progetto Città Ideale, esponendo e curando un ciclo di eventi artistici presso la Sala delle Colonne della Fabbrica del Vapore a Milano; sono del 2017 e del 2019 i solo show presso la Pablo’s Birthday di New York e nel 2022 Santuario Tropical presso la Galleria Rizzuto. Ha al suo attivo partecipazioni a premi e residenze internazionali e progetti curatoriali. Numerose le mostre in spazi pubblici e privati, in Italia e all’estero, tra cui ricordiamo: Spazio Contemporanea e Palazzo Martinengo di Brescia; Rizzuto Gallery, Palermo; Studio la linea Verticale, Bologna; Pablo’s Birthday Gallery e The Border, New York City; Fondazione del Monte, Bologna; MAC di Lissone; Winzavod Art Center, Mosca; Federico Luger Gallery, Milano e tante altre. È membro attivo della rivista d’arte E IL TOPO.
Michele Bubacco (Venezia, 1983) vive e lavora tra Vienna e Venezia. Influenzato dalle scene artistiche di entrambe le città, il suo percorso artistico è una continua esplorazione. Spesso inizia il suo lavoro con materiale fotografico, attraverso una pittura espressiva con strati di colori, dà vita ad animali, creature mitologiche, paesaggi e oggetti quotidiani, intrecciando un sottotesto di tensione che spinge alla contemplazione di narrazioni nascoste e all'evoluzione di un'immagine. L'immagine originale funge semplicemente da punto di partenza, poi ogni opera subisce una trasformazione, adottando spesso qualità inaspettate e distinte dal concetto iniziale. Ha partecipato a mostre personali e collettive in sedi importanti, tra cui il Chemnitz Museum of Art in Germania, la Stadgalerie Kiel Museum of Art in Germania, il Museo d'Arte Contemporanea di Roma, Fridman Gallery di New York e la David Richard Gallery di Santa Fe. Nel 2022 è stato eletto per un programma di residenza alla Cite di Parigi. Le sue mostre sono state riconosciute da pubblicazioni come The Modern Painters, ArtInfo, Document Journal e sono state recensite da Kathy Battista, Direttore dell'Arte Contemporanea dell'Istituto d'Arte di Sotheby's, e dal Kurier, Austria. Ad ottobre 2023 Bubacco partecipa ad una grande collettiva dedicata alla pittura italiana contemporanea, “Pittura Italiana Oggi”, a cura di Damiano Gullì, presso la Triennale di Milano.
Pietro Di Corrado (Comiso - Ragusa, 1995) vive e lavora a Milano. Attratto dal mondo del design e dell'industrial design in toto, frequenta la facoltà di design al Politecnico di Milano seguendo il corso con l'architetto Michele De Lucchi. Si è poi interamente dedicato alle arti visive iscrivendosi all'Accademia di Belle Arti di Brera. Nel 2019 apre il suo studio a Milano, ottenendo collaborazioni ed esponendo il suo lavoro sia in Italia che all'estero. Tra le più recenti mostre personali e collettive: Favolacce, personale a cura di Andrea Lacarpia presso Dimora Artica, Milano (2021); Tutta la vita in tuta, personale con testo critico di Luca Rubegni presso Candy Snake Gallery, 2023; nello stesso anno partecipa alla collettiva Icons Rebirth, a cura di Andrea Lacarpia, presso Galleria Arrivada di Milano. L’immaginario di Pietro Di Corrado tenta di costruire una grammatica visiva continua, analizzando le possibili relazioni tra forme apparentemente slegate tra loro per questioni temporali o culturali. Una sorta di rielaborazione e restituzione di tutto ciò che gli è più caro, che sia un manufatto architettonico, un oggetto banale, una vetrina di un negozio, la grafica di un prodotto commerciale, e così via; la sintesi è programmata secondo una certa logica.
Barbara Fragogna (Venezia, 1975) è un’artista multidisciplinare, curatrice ed editrice. Attualmente vive a Padova. La sua ricerca artistica indaga principalmente i temi del fallimento produttivo quali l’ironia, l'ansia, il senso del ridicolo, la nausea, l’individualismo, il confronto non democratico, il patriarcato, l’ossessione, la disfatta della memoria, la ridimensione dell’ego, l’assurdo e il paradosso attraverso la pratica artistica e curatoriale come azione inutile, ma necessaria. Ha esposto presso numerose gallerie e istituzioni in Italia e all’estero, è stata la direttrice artistica della KH Tacheles dal 2008 al 2012, nel 2013 ha fondato la casa editrice indipendente Edizioni Inaudite. Dal 2015 al 2020 ha diretto il progetto Fusion/Inaudita a Torino. Nel 2020 ha portato parte dei suoi progetti a Padova.
Eric Pasino (Vercelli, 1997) diplomato alla laurea triennale in Pittura all’ Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, frequenta il biennio di specializzazione all’ Accademia di Belle Arti di Venezia. Ha partecipato a varie mostre collettive, tra le quali “Passione bipolare” alla Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia presso Palazzetto Tito, “Mondi altri” al Palazzo Borgata di Rocca Grimalda, “Super fusion” alla Biennale di Chengdu in Cina, “Il mondo di domani” nella galleria Dr. Fake Cabinet a Torino, “Apparizioni e ricomparse” presso la Galleria Scroppo di Torre Pellice e “Animal symbolicum” negli spazi della galleria Nicola Pedana a Caserta. Ha tenuto mostre personali quali “Beati gli avanzi” nelle cantine di Palazzo Barolo e “Exeresi” nella galleria Dr. Fake Cabinet a Torino. Nel 2022 si è classificato primo al “Premio Mestre di Pittura”, oltre che finalista in altri significativi concorsi; è stato selezionato per il “Premio Cairo” e ha vinto il bando per l’assegnazione degli atelier d’artista della Fondazione Bevilacqua La Masa nel 2023.
Davide Serpetti (L'Aquila, 1990) studia alla NABA di Milano e ottiene un MFA presso KASK - The Royal Academy of Fine Arts di Gent in Belgio nel 2015. Finalista del Premio Komask, espone in una doppia mostra alla Royal Academy of Antwerp e a Le Grand Curtius Museum di Liegi. Dal 2018, su invito di Luigi Presicce, coordina la residenza artistica Simposio di Pittura presso la Fondazione Lac o Le mon di Lecce. Nel 2020 vince il COMBAT Prize (sez. pittura) e nello stesso anno viene segnalato su AucArt dalla curatrice britannica Kate Bryan, Global Head of Collections di Soho House. Nel 2021 Il Sole 24 Ore lo include nel novero dei giovani artisti da acquistare. La sua prima mostra personale, Reload, viene allestita nel 2018 al Museo di San Domenico di Imola. Nel 2021 durante ArtVerona 16 è selezionato tra gli artisti vincitori della nota edizione di Level0 da Andrea Bruciati, il quale curerà la sua personale presso gli spazi di Villa D’Este a Tivoli, con il sostegno di mc2Gallery. Nel 2022 viene selezionato per frequentare il Summer Workshop nello studio dell’artista Enrique Martinez Celaya a Los Angeles. Tra le più recenti collettive a cui viene invitato si segnalano nel 2023 Come Un Onda, Come In Volo - 100 cavalli per Francesco Baracca - presso Museo Francesco Baracca a Lugo, una collettiva chiamata “Contestabile” presso Contemporary Cluster a Palazzo Brancaccio (Roma) e Supernova 23, a cura di Luca Beatrice per Gallerie d’Italia durante Miart 2023, Luxence - The timeless essence of forms, curata da Elisa Carollo, Luxury Living, New York City. Sempre nel 2023, la pubblicazione di due opere: una copertina realizzata per La Lettura, inserto culturale del Corriere della Sera curato da Gianluigi Colin e una per la rivista La Foresta curata da Domenico Russo e Andrea Tinterri. Nell’Ottobre dello stesso anno partecipa alla collettiva “Pittura Italiana Oggi “presso Triennale Milano a cura di Damiano Gullì, con un progetto di allestimento a cura di Italo Rota e una Honorary Board composta da Francesco Bonami, Suzanne Hudson e Hans Ulrich Obrist. Nel 2024 è stato selezionato tra i venti artisti finalisti del Premio Cairo, con una mostra collettiva al Museo della Permanente di Milano.
Simone Stuto (Caltanissetta, 1991) vive e lavora a Torino. Le sue opere sono caratterizzate da una forte tradizione iconografica di impianto medievale e rinascimentale, senza mai perdere le caratteristiche dell’estetica contemporanea. Riconducono ad atmosfere intime legate alla sfera dell’onirico, dove lo spazio è saturo di elementi pittorici compositivi astratti, che restituiscono l’atmosfera e che spesso sono connaturati alle figure. Si genera un continuo dualismo fra spirito e materia e fra bellezza e mostruosità. La dimensione del racconto è fortemente accentuata dall’uso preponderante di cromie pure, spesso ottenute attraverso sottili velature o paste pittoriche più consistenti. Tra le ultime esposizioni si segnalano nel 2022 Les Différences Entre Les Choses, personale a cura di Francesco Poli, Riccardo Costantini Contemporary (TO), nel 2024 Tellus, collettiva nel a cura di Alessandro Mescoli, Giorgia Cantelli, Massimiliano Piccinini e Marcello Bertolla, Villa Ferrari, Castelnuovo Rangone (MO) e Feel the Slowing of Time, Riccardo Costantini Contemporary (TO); nel 2023 Emotional view, presso Candy Snake Gallery - Milano (MI) e La pittura non è fatta per decorare gli appartamenti, Riccardo Costantini Contemporary di Torino.
23
maggio 2024
Aesthetic Dialogues
Dal 23 maggio al 29 giugno 2024
arte contemporanea
collettiva
collettiva
Location
Manuel Zoia Gallery
Milano, Via Pietro Maroncelli, 7, (MI)
Milano, Via Pietro Maroncelli, 7, (MI)
Orario di apertura
da mercoledì a sabato ore 15-19
Vernissage
23 Maggio 2024, ore 18-21
Sito web
Autore
Curatore