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Afran – STREET/ART/EVOLUTION
Nella mostra personale di Afran STREET/ART/EVOLUTION si intende evidenziare il percorso creativo dell’ artista dalla street art, con le foto dei grandi murales realizzati in Africa, fino alle ultime ricerche nell’ arte astratta e realizzazione di ready made elaborati.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La strada è un palcoscenico che mette a dura prova l’artista. Il passante non è tenuto a prestare attenzione ad un’ opera di
street art che emerge dal tessuto urbano, tra una giungla di mura, strade che si intrecciano, rumori ed immagini invadenti che si
sovrappongono.
In queste condizioni il valore di un prodotto artistico si palesa con evidenza: se ha catturato l’attenzione in un istante, se nel
tempo di uno sguardo è riuscito a comunicare, l’obbiettivo è stato centrato.
L’arte di Afran, giovane artista italiano di origine camerunese, prova a fare questo attraverso un percorso creativo che parte
dalle sue origini ed arriva alla contemporaneità; dall’arte di strada con la tecnica del murales approda alle ricerche sull’identità
nell’arte astratta, passando per la scoperta dei riti e delle immagini di una cultura antica. Lo scopo è arrivare ad un pubblico il più
possibile vasto e diversificato, comunicando attraverso opere dal forte impatto visivo.
Gli stencil di Bansky sono fonte di grande ispirazione per la loro forza espressiva, per il messaggio di ribellione contro le
meccaniche dell’odierno mercato dell’arte, per l’ironia e la provocazione, per la perfetta sintesi tra il disegno semplice e preciso
ed il gioco di luci ed ombre che da vita alle immagini.
I murales realizzati da Afran nei primi anni di attività artistica ricordano quelli di Os Gemeos per l’uso di colori accesi e brillanti,
per il risalto dato alla figura umana (anche se i gemelli brasiliani la rivisitano dandole un aspetto “cartoon”) per l’ispirazione
legata alla realtà sociale del proprio paese ed ai suoi aspetti folkloristici.
Più in generale nelle opere di Afran si indaga il tema della soggettività, si esplora l’inconscio attraverso un mondo di figure
oniriche, forme che ricordano microrganismi e che si mescolano ad oggetti dal forte valore simbolico.
Le maschere ricorrono nella sua produzione ma con il desiderio di allontanarsi dall’idea della tipica maschera in legno africana
usata durante i riti. Qui essa diventa simbolo di un’identità celata, dell’esteriorità che nella società contemporanea nasconde la
vera essenza delle cose e delle persone, diventando più importante.
Le lattine schiacciate, così come ogni buco o apertura nel corpo dell’opera, rappresentano un invito ad andare in profondità,
simbolicamente creano una via d’ accesso all’anima, al contenuto, all’essenza.
Gli occhiali, dipinti di bianco, perdono la loro funzione di oggetti pratici per diventare veicolo di messaggi. Essi si trasformano in
attributi che permettono a chi li indossa di vedere attraverso le apparenze ed intuire una verità.
Il materiale prediletto per tutto quel filone di ricerca artistica che Afran inizia in Africa e parte dalla street art è il denim, la tela
del blue jeans. Grandi quadri, sculture polimateriche, installazioni e ready made elaborati vengono realizzati a partire da questo
tessuto che, data la sua grande diffusione, si può immaginare che racconti attraverso i suoi scarti la storia della globalizzazione.
L’artista inizia ad utilizzare il denim usato, spesso malridotto e sgualcito, in Africa dove esso è reperibile in grandi quantità
a prezzi ridotti e trova in esso la materia perfetta per dare forma alle sue idee. Questa tela, dalla consistenza spessa e dalla
superficie ruvida, richiama alla mente il duro lavoro ed una vita semplice, vissuta con pienezza, attraversando, con l’emozione
della scoperta, ogni gioia e dolore.
Le cicatrici che metaforicamente rimangono sulla pelle diventano sul jeans le cuciture e gli strappi che modellano una forma ed
infine un’identità.
Tutto il percorso si sviluppa nei due colori chiave blu e bianco. Il blu è il colore di ciò che è stato, del vissuto che ha lasciato una
traccia. Il bianco simboleggia invece la parte in via di sviluppo.
Afran nella sua ricerca artistica esplora senza pregiudizi le diverse forme dell’arte alla ricerca, all’interno di ognuna di esse, della
massima espressione dei contenuti e dei messaggi a lui cari col desiderio di creare opere che siano vicine alla sensibilità della
gente. Insomma un viaggio che è partito dalla street art e che continua...
Carolina Daniele
street art che emerge dal tessuto urbano, tra una giungla di mura, strade che si intrecciano, rumori ed immagini invadenti che si
sovrappongono.
In queste condizioni il valore di un prodotto artistico si palesa con evidenza: se ha catturato l’attenzione in un istante, se nel
tempo di uno sguardo è riuscito a comunicare, l’obbiettivo è stato centrato.
L’arte di Afran, giovane artista italiano di origine camerunese, prova a fare questo attraverso un percorso creativo che parte
dalle sue origini ed arriva alla contemporaneità; dall’arte di strada con la tecnica del murales approda alle ricerche sull’identità
nell’arte astratta, passando per la scoperta dei riti e delle immagini di una cultura antica. Lo scopo è arrivare ad un pubblico il più
possibile vasto e diversificato, comunicando attraverso opere dal forte impatto visivo.
Gli stencil di Bansky sono fonte di grande ispirazione per la loro forza espressiva, per il messaggio di ribellione contro le
meccaniche dell’odierno mercato dell’arte, per l’ironia e la provocazione, per la perfetta sintesi tra il disegno semplice e preciso
ed il gioco di luci ed ombre che da vita alle immagini.
I murales realizzati da Afran nei primi anni di attività artistica ricordano quelli di Os Gemeos per l’uso di colori accesi e brillanti,
per il risalto dato alla figura umana (anche se i gemelli brasiliani la rivisitano dandole un aspetto “cartoon”) per l’ispirazione
legata alla realtà sociale del proprio paese ed ai suoi aspetti folkloristici.
Più in generale nelle opere di Afran si indaga il tema della soggettività, si esplora l’inconscio attraverso un mondo di figure
oniriche, forme che ricordano microrganismi e che si mescolano ad oggetti dal forte valore simbolico.
Le maschere ricorrono nella sua produzione ma con il desiderio di allontanarsi dall’idea della tipica maschera in legno africana
usata durante i riti. Qui essa diventa simbolo di un’identità celata, dell’esteriorità che nella società contemporanea nasconde la
vera essenza delle cose e delle persone, diventando più importante.
Le lattine schiacciate, così come ogni buco o apertura nel corpo dell’opera, rappresentano un invito ad andare in profondità,
simbolicamente creano una via d’ accesso all’anima, al contenuto, all’essenza.
Gli occhiali, dipinti di bianco, perdono la loro funzione di oggetti pratici per diventare veicolo di messaggi. Essi si trasformano in
attributi che permettono a chi li indossa di vedere attraverso le apparenze ed intuire una verità.
Il materiale prediletto per tutto quel filone di ricerca artistica che Afran inizia in Africa e parte dalla street art è il denim, la tela
del blue jeans. Grandi quadri, sculture polimateriche, installazioni e ready made elaborati vengono realizzati a partire da questo
tessuto che, data la sua grande diffusione, si può immaginare che racconti attraverso i suoi scarti la storia della globalizzazione.
L’artista inizia ad utilizzare il denim usato, spesso malridotto e sgualcito, in Africa dove esso è reperibile in grandi quantità
a prezzi ridotti e trova in esso la materia perfetta per dare forma alle sue idee. Questa tela, dalla consistenza spessa e dalla
superficie ruvida, richiama alla mente il duro lavoro ed una vita semplice, vissuta con pienezza, attraversando, con l’emozione
della scoperta, ogni gioia e dolore.
Le cicatrici che metaforicamente rimangono sulla pelle diventano sul jeans le cuciture e gli strappi che modellano una forma ed
infine un’identità.
Tutto il percorso si sviluppa nei due colori chiave blu e bianco. Il blu è il colore di ciò che è stato, del vissuto che ha lasciato una
traccia. Il bianco simboleggia invece la parte in via di sviluppo.
Afran nella sua ricerca artistica esplora senza pregiudizi le diverse forme dell’arte alla ricerca, all’interno di ognuna di esse, della
massima espressione dei contenuti e dei messaggi a lui cari col desiderio di creare opere che siano vicine alla sensibilità della
gente. Insomma un viaggio che è partito dalla street art e che continua...
Carolina Daniele
28
febbraio 2014
Afran – STREET/ART/EVOLUTION
Dal 28 febbraio al 15 marzo 2014
arte contemporanea
Location
SPAZIO SEICENTRO
Milano, Via Savona, 99, (Milano)
Milano, Via Savona, 99, (Milano)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì 9.30-12.30 / 14.00-18.00, sabato e domenica 10.00-18.00
Vernissage
28 Febbraio 2014, h 18.30
Autore
Curatore