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Africa felix
Una collezione di arte africana contemporanea. Pittura, Scultura, Fotografia
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Venerdì 1 giugno alle 18.30 apre ad Ospitaletto (Bs) la nuova sede dello Studio Brescia (Arte Contemporanea Non Globalizzata) con una mostra dal titolo Africa Felix, a cura di Enrico Mascelloni e Sarenco.
Le circa 200 opere esposte fino al 31 luglio, fra pittura, scultura e fotografia, appartengono ad un’unica straordinaria collezione, che ripercorre la storia dell’arte africana contemporanea.
Come sottolinea Enrico Mascelloni in catalogo (pubblicato da Parise Editore), una collezione è anche un viaggio. Si tratta di un viaggio cominciato all’inizio degli anni Ottanta da Sarenco, artista eclettico, fra i massimi esponenti della Poesia Visiva e protagonista dell’avanguardia italiana. Un viaggio attraverso la disomogeneità, prima caratteristica dell’arte africana contemporanea, esperienza che, osserva ancora Mascelloni, ormai deve considerarsi conclusa. “La visualità dell’Africa partorirà ancora migliaia di eventi straordinari, ma ciò che abbiamo conosciuto come «arte africana contemporanea», cioè quella rimessa in discussione di linguaggi e tradizioni visuali che inizia approssimativamente al tempo della decolonizzazione (primi anni ’60) […] e che per il resto ha ben poco in comune se non la tensione di una vera e propria rete di esperienze che modificano la visualità dell’Africa non avendo più nulla da invidiare ai linguaggi occidentali, ebbene tale esperienza sembra definitivamente tramontare insieme ai suoi protagonisti”.
66 gli artisti in mostra con opere che spaziano dalla pittura alla scultura alla fotografia, provenienti da 19 paesi dell’Africa: Senegal, Ghana, Benin, Nigeria, Camerun, Kenya, Tanzania, Zambia, Zimbabwe, Sudafrica, Mozambico, Sierra Leone, Madagascar, Repubblica Democratica del Congo, Niger, Angola, Togo, Riunione, Namibia.
Sono presenti opere, fra gli altri, di George Lilanga, artista tanzaniano scomparso nel 2005, conosciuto come il Picasso africano, i cui ironici uomini-fantasma, con il pareo e le orecchie lunghe, la pancia gonfia e la disarticolazione motoria, in un progressivo accumulo di figure e corpi, sempre inquieti e in movimento, hanno ispirato Keith Haring; Seni Camara, artista della Casamance scoperta da Jean-Hubert Martin e prediletta da Louise Bourgeois, le cui opere in terracotta sono state esposte al Beaubourg di Parigi (1989) e alla Biennale di Venezia (2001); Ricardo Rangel, di Maputo, fotografo di reportage, testimone documentario dell’epoca coloniale in Mozambico; Ousmane Ndiaye Dago, di Dakar (Senegal), autore di un’originale ricerca sul corpo femminile; Omar Said Bakor, dell’isola di Lamu (Kenya), con il suo originalissimo stile di fotomontaggio; infine Cheff Mwai, keniota, ex militante Mau Mau, che ha documentato la storia recente del proprio paese attraverso immagini dedicate alla guerriglia. E ancora Richard Onyango (Kenya), Twins Seven Seven (Nigeria), Esther Mahlangu (Sudafrica), John Goba (Sierra Leone), Antonio Ole (Angola), solo per citarne alcuni.
Le circa 200 opere esposte fino al 31 luglio, fra pittura, scultura e fotografia, appartengono ad un’unica straordinaria collezione, che ripercorre la storia dell’arte africana contemporanea.
Come sottolinea Enrico Mascelloni in catalogo (pubblicato da Parise Editore), una collezione è anche un viaggio. Si tratta di un viaggio cominciato all’inizio degli anni Ottanta da Sarenco, artista eclettico, fra i massimi esponenti della Poesia Visiva e protagonista dell’avanguardia italiana. Un viaggio attraverso la disomogeneità, prima caratteristica dell’arte africana contemporanea, esperienza che, osserva ancora Mascelloni, ormai deve considerarsi conclusa. “La visualità dell’Africa partorirà ancora migliaia di eventi straordinari, ma ciò che abbiamo conosciuto come «arte africana contemporanea», cioè quella rimessa in discussione di linguaggi e tradizioni visuali che inizia approssimativamente al tempo della decolonizzazione (primi anni ’60) […] e che per il resto ha ben poco in comune se non la tensione di una vera e propria rete di esperienze che modificano la visualità dell’Africa non avendo più nulla da invidiare ai linguaggi occidentali, ebbene tale esperienza sembra definitivamente tramontare insieme ai suoi protagonisti”.
66 gli artisti in mostra con opere che spaziano dalla pittura alla scultura alla fotografia, provenienti da 19 paesi dell’Africa: Senegal, Ghana, Benin, Nigeria, Camerun, Kenya, Tanzania, Zambia, Zimbabwe, Sudafrica, Mozambico, Sierra Leone, Madagascar, Repubblica Democratica del Congo, Niger, Angola, Togo, Riunione, Namibia.
Sono presenti opere, fra gli altri, di George Lilanga, artista tanzaniano scomparso nel 2005, conosciuto come il Picasso africano, i cui ironici uomini-fantasma, con il pareo e le orecchie lunghe, la pancia gonfia e la disarticolazione motoria, in un progressivo accumulo di figure e corpi, sempre inquieti e in movimento, hanno ispirato Keith Haring; Seni Camara, artista della Casamance scoperta da Jean-Hubert Martin e prediletta da Louise Bourgeois, le cui opere in terracotta sono state esposte al Beaubourg di Parigi (1989) e alla Biennale di Venezia (2001); Ricardo Rangel, di Maputo, fotografo di reportage, testimone documentario dell’epoca coloniale in Mozambico; Ousmane Ndiaye Dago, di Dakar (Senegal), autore di un’originale ricerca sul corpo femminile; Omar Said Bakor, dell’isola di Lamu (Kenya), con il suo originalissimo stile di fotomontaggio; infine Cheff Mwai, keniota, ex militante Mau Mau, che ha documentato la storia recente del proprio paese attraverso immagini dedicate alla guerriglia. E ancora Richard Onyango (Kenya), Twins Seven Seven (Nigeria), Esther Mahlangu (Sudafrica), John Goba (Sierra Leone), Antonio Ole (Angola), solo per citarne alcuni.
01
giugno 2007
Africa felix
Dal primo giugno al 15 settembre 2007
arte contemporanea
arte etnica
arte etnica
Location
STUDIO BRESCIA ARTE CONTEMPORANEA
Ospitaletto, Via San Bernardo, 2e, (Brescia)
Ospitaletto, Via San Bernardo, 2e, (Brescia)
Orario di apertura
martedì - Sabato 10-12.30; 15.00-19.30 (chiuso dal 28 luglio al 3 settembre)
Vernissage
1 Giugno 2007, ore 18.30
Ufficio stampa
PAOLA BISI
Autore
Curatore