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After fluxus #2
In occasione della mostra di George Brecht in Auditorium Arte dal 7 aprile al 14 maggio il secondo appuntamento con la performance, dopo la serata dedicata a Ben Patterson, è il 17 aprile con il ciclo di performance di artisti contemporanei “After Fluxus” nel Teatro Studio dell’Auditorium.
Comunicato stampa
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In occasione della mostra di George Brecht in Auditorium Arte dal 7 aprile al 14 maggio il secondo appuntamento con la performance, dopo la serata dedicata a Ben Patterson, è il 17 aprile con il ciclo di performance di artisti contemporanei “After Fluxus” nel Teatro Studio dell’Auditorium.
Alle ore 21, gli ZimmerFrei eseguiranno Zimmerfrei plays Walter Marchetti. Song for John Cage.
Walter Marchetti è stato uno dei protagonisti della scena della Neoavanguardia musicale, sin dagli anni '50, fondatore assieme a Juan Hidalgo del gruppo Zaj, costola europea di Fluxus.
In Song For John Cage ogni parola è legata all'altra dal senso, ma separata dal tempo; nella versione di ZimmerFrei, il tempo che intercorre fra una particella e l'altra si trasforma in sostanza discreta: sola luce, puro suono, gravità, brevi immagini e accadimenti singolari. Ognuno di questi elementi potrebbe essere un incipit, l’occasione per una partenza, ma la scansione della frase conserva una forza che li fa convergere in uno scenario di omogenea densità: una visione del caos al lavoro.
Il gruppo di artisti (Massimo Carozzi, Anna de Manincor, Anna Rispoli) fondato nel 2000 con sede a Bologna e Bruxelles, presenterà una sua versione di Song For John Cage, una poesia sonora di Walter Marchetti, registrata nel 1984 e pubblicata nel disco "Per La Sete Dell'Orecchio" dalla Cramps Records.
A seguire, il poeta-artista visivo svedese Karl Holmqvist e il musicista Stefan Tcherepnin presenteranno in prima assoluta Big Head, un nuovo progetto per parola parlata e registrazioni sonore: “immaginiamo un mix diretto di campioni sonori, registrazioni e parlato - spiegano gli artisti -, diverse voci che ciascuno può sentire nella propria testa, evocare nella memoria o nel sogno mescolate ai rumori del traffico e al ritmo, forse il richiamo di un uccello. Il suono ha la qualità straordinaria di mantenere viva la tua attenzione nel momento, mentre le frasi ripetute e i frammenti che provengono da qualche altra parte creano una discrepanza tra allora e ora. Qui e là. Dentro e fuori. Ciò che si crea alla fine è forse un’opportunità per il pubblico e gli interpreti e lo spazio che occupano di funzionare come un’unica grande mente, registrando il momento che condividono”.
Stefan Tcherepnin lavora autonomamente come compositore e interprete. Fa parte del progetto Grand Openings, che ha avuto origine a New York, città in cui vive e lavora.
Karl Holmqvist è un artista che lavora spesso con la parola detta e le sperimentazioni linguistiche. Il suo libro What's My Name? è stato pubblicato nel 2009 da Bookworks, Londra.
Alle ore 21, gli ZimmerFrei eseguiranno Zimmerfrei plays Walter Marchetti. Song for John Cage.
Walter Marchetti è stato uno dei protagonisti della scena della Neoavanguardia musicale, sin dagli anni '50, fondatore assieme a Juan Hidalgo del gruppo Zaj, costola europea di Fluxus.
In Song For John Cage ogni parola è legata all'altra dal senso, ma separata dal tempo; nella versione di ZimmerFrei, il tempo che intercorre fra una particella e l'altra si trasforma in sostanza discreta: sola luce, puro suono, gravità, brevi immagini e accadimenti singolari. Ognuno di questi elementi potrebbe essere un incipit, l’occasione per una partenza, ma la scansione della frase conserva una forza che li fa convergere in uno scenario di omogenea densità: una visione del caos al lavoro.
Il gruppo di artisti (Massimo Carozzi, Anna de Manincor, Anna Rispoli) fondato nel 2000 con sede a Bologna e Bruxelles, presenterà una sua versione di Song For John Cage, una poesia sonora di Walter Marchetti, registrata nel 1984 e pubblicata nel disco "Per La Sete Dell'Orecchio" dalla Cramps Records.
A seguire, il poeta-artista visivo svedese Karl Holmqvist e il musicista Stefan Tcherepnin presenteranno in prima assoluta Big Head, un nuovo progetto per parola parlata e registrazioni sonore: “immaginiamo un mix diretto di campioni sonori, registrazioni e parlato - spiegano gli artisti -, diverse voci che ciascuno può sentire nella propria testa, evocare nella memoria o nel sogno mescolate ai rumori del traffico e al ritmo, forse il richiamo di un uccello. Il suono ha la qualità straordinaria di mantenere viva la tua attenzione nel momento, mentre le frasi ripetute e i frammenti che provengono da qualche altra parte creano una discrepanza tra allora e ora. Qui e là. Dentro e fuori. Ciò che si crea alla fine è forse un’opportunità per il pubblico e gli interpreti e lo spazio che occupano di funzionare come un’unica grande mente, registrando il momento che condividono”.
Stefan Tcherepnin lavora autonomamente come compositore e interprete. Fa parte del progetto Grand Openings, che ha avuto origine a New York, città in cui vive e lavora.
Karl Holmqvist è un artista che lavora spesso con la parola detta e le sperimentazioni linguistiche. Il suo libro What's My Name? è stato pubblicato nel 2009 da Bookworks, Londra.
17
aprile 2010
After fluxus #2
17 aprile 2010
arte contemporanea
performance - happening
serata - evento
performance - happening
serata - evento
Location
AUDITORIUM – PARCO DELLA MUSICA
Roma, Viale Pietro De Coubertin, 34, (Roma)
Roma, Viale Pietro De Coubertin, 34, (Roma)
Vernissage
17 Aprile 2010, ore 21
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