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Ag NO3
Ag NO3 (nitrato d’argento) visioni a cura di Sonia Brunelli con il film Gramma di Gregory Petitqueux sonorizzato dal vivo da Danilo Casti, e le opere video di Amanda Chiarucci Lago Lacrimale, e di Monica Petracci e Silvia Bottiroli Vieni
Comunicato stampa
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Venerdi 16 dicembre alle 22.00 Raum, in Via Ca' Selvatica 4/d, presenta Ag NO3 (nitrato d'argento) visioni a cura di Sonia Brunelli con il film Gramma di Gregory Petitqueux sonorizzato dal vivo da Danilo Casti, e le opere video di Amanda Chiarucci Lago Lacrimale, e di Monica Petracci e Silvia Bottiroli Vieni.
Ag NO3 (nitrato d’argento) è una composizione d’immagini mute, senza parole, e sonorizzate. La visione cade al di fuori del linguaggio, lasciando una faglia, un intervallo, una disgiunzione tra il dire e il vedere. Il pensiero del fuori è il pensiero di un’immagine che si scinde dalla parola e resiste alla presa del linguaggio rappresentando ciò che non si può dire o enunciare. E' nell’impensabile, nel fuori, nell’immagine, che il pensiero resta sempre in movimento. Lo sguardo è rivolto alla peculiarità chimica e grammaticale con cui le visioni sono state composte e trattate. La combinazione degli elementi connota una funzione operativa, un tratto, una tendenza autonoma dove le cose e le forme si prolungano e si ramificano in un percorso scientifico, fondato sulla trasformazione e animazione della materia. Il dispiegamento della proiezione oscilla tra una tonalità ritmica e una tonalità cromatica variabile allo spostamento delle masse o degli aggregati. Al movimento delle immagini esiste un cambio atmosferico e temporale del formato.
Il programma è curato da Sonia Brunelli, che ha dato vita a occasioni pubbliche in Romagna (tra cui il Munchausen Fest a Meldola) aperte alle diverse forze espressive che si interrogano sui linguaggi artistici e ricercano nuove forme di comunicazione.
Sonia Brunelli studia arte e il problema della rappresentazione artistica. Parallelalmente, conduce un proprio percorso creativo come performer, e collabora con la Stoa, Scuola di Danza e filosofia fondata dalla Societas Raffaello Sanzio di Cesena e con le compagnie teatrali Egum Teatro e Orthographe.
Lago lacrimale di Amanda Chiarucci (2005) durata 4’.
E' un azione performativa trattata con un intervento pittorico. L’azione nasce dal voler dare fisicità ad alcuni pensieri attraverso una scrittura franata su carta. La sovrapposizione delle parole forma un intreccio, un cordone, anacronistico ed astratto. Il tracciato è spesso e pesante, denso di corporeità e di storia. Il grafico della tensione abbandona la linearità delle parole scritte per liberarsi ad un linguaggio video, liquido e temperato.
Amanda Chiarucci (Cesena 1974) vive a Meldola (FO). Si diploma in pittura e costume per lo spettacolo all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Espone dal 2000 opere elaborate attraverso una progettazione grafica. Modella, assembla e trasforma materiali di diverso peso e trama. Apre una riflessione sul concavo e il convesso, in particolare sulla matrioska russa.
Gramma un film di Grégory Petitqueux con sonorizzazione-live di Danilo Casti (2005) durata 60’. La visione dialoga con l’andatura del passo e della melodia, un’intonazione artigianale dove la mano d’opera ne fonda l’essenza. L’esplorazione alchemica della materia è toccata da una profonda solitudine, creatrice di immagini e di sensazioni. Un’allegoria della pulsione reificatrice che spinge l’uomo a sostituire alla natura indeterminata il prodotto del suo bisogno di rappresentare. Un sistema chiuso, il mondo artefatto di un film girato con pupazzi come parabola della realtà.
Grégory Petitqueux (Francia 1973) vive in Toscana. Collabora nel 1997/98 con Alessandro Carboni al progetto teatrale AISTHANOMAI. Per tre anni è attore e tecnico di alcuni spettacoli della Societas Raffaello Sanzio. Si specializza nello stop-motion e collabora dal 2004 con lo scultore e compositore di musica elettroacustica Danilo Casti (Cagliari 1979), fondatore degli Ooff.ouro insieme ad Alessandro Carboni.
Vieni di Monica Petracci e Silvia Bottiroli (2002) durata 3'20".
Vieni è il diario di un'iniziazione, un viaggio poetico, immaginario e fiabesco. Viaggio di una donna che risponde al richiamo della voce, e la esorta ad essere. Viaggio che attraverso l'esperienza d'amore conduce al mare. Viaggio che si compie nel perdersi per trovarsi, nell'erranza. Viaggio che lascia senza parole. Viaggio che, dall'oblio o dall'inconsapevolezza di sé, dà forma ad un'identità.
Monica Petracci (Forlì 1964) videomaker dal 1989. Ha liberato infiniti labirinti d’immaginario. I progetti sono stati presentati in numerosi festival internazionali ricevendo premi, riconoscimenti e segnalazioni. Silvia Bottiroli scrive "Un lontano abbacinante luccicare. Il filo invisibile dell'opera di Monica Petracci" in Stati liquidi, catalogo di Invideo 2004 - mostra di video d'arte e cinema oltre, Milano. Con Vieni partecipano a International Young Film Makers Festival di Granada, Primo premio VideoCortoItalia a Linea d'ombra al SalernoFilmFestival e Invideo
Ag NO3 (nitrato d’argento) è una composizione d’immagini mute, senza parole, e sonorizzate. La visione cade al di fuori del linguaggio, lasciando una faglia, un intervallo, una disgiunzione tra il dire e il vedere. Il pensiero del fuori è il pensiero di un’immagine che si scinde dalla parola e resiste alla presa del linguaggio rappresentando ciò che non si può dire o enunciare. E' nell’impensabile, nel fuori, nell’immagine, che il pensiero resta sempre in movimento. Lo sguardo è rivolto alla peculiarità chimica e grammaticale con cui le visioni sono state composte e trattate. La combinazione degli elementi connota una funzione operativa, un tratto, una tendenza autonoma dove le cose e le forme si prolungano e si ramificano in un percorso scientifico, fondato sulla trasformazione e animazione della materia. Il dispiegamento della proiezione oscilla tra una tonalità ritmica e una tonalità cromatica variabile allo spostamento delle masse o degli aggregati. Al movimento delle immagini esiste un cambio atmosferico e temporale del formato.
Il programma è curato da Sonia Brunelli, che ha dato vita a occasioni pubbliche in Romagna (tra cui il Munchausen Fest a Meldola) aperte alle diverse forze espressive che si interrogano sui linguaggi artistici e ricercano nuove forme di comunicazione.
Sonia Brunelli studia arte e il problema della rappresentazione artistica. Parallelalmente, conduce un proprio percorso creativo come performer, e collabora con la Stoa, Scuola di Danza e filosofia fondata dalla Societas Raffaello Sanzio di Cesena e con le compagnie teatrali Egum Teatro e Orthographe.
Lago lacrimale di Amanda Chiarucci (2005) durata 4’.
E' un azione performativa trattata con un intervento pittorico. L’azione nasce dal voler dare fisicità ad alcuni pensieri attraverso una scrittura franata su carta. La sovrapposizione delle parole forma un intreccio, un cordone, anacronistico ed astratto. Il tracciato è spesso e pesante, denso di corporeità e di storia. Il grafico della tensione abbandona la linearità delle parole scritte per liberarsi ad un linguaggio video, liquido e temperato.
Amanda Chiarucci (Cesena 1974) vive a Meldola (FO). Si diploma in pittura e costume per lo spettacolo all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Espone dal 2000 opere elaborate attraverso una progettazione grafica. Modella, assembla e trasforma materiali di diverso peso e trama. Apre una riflessione sul concavo e il convesso, in particolare sulla matrioska russa.
Gramma un film di Grégory Petitqueux con sonorizzazione-live di Danilo Casti (2005) durata 60’. La visione dialoga con l’andatura del passo e della melodia, un’intonazione artigianale dove la mano d’opera ne fonda l’essenza. L’esplorazione alchemica della materia è toccata da una profonda solitudine, creatrice di immagini e di sensazioni. Un’allegoria della pulsione reificatrice che spinge l’uomo a sostituire alla natura indeterminata il prodotto del suo bisogno di rappresentare. Un sistema chiuso, il mondo artefatto di un film girato con pupazzi come parabola della realtà.
Grégory Petitqueux (Francia 1973) vive in Toscana. Collabora nel 1997/98 con Alessandro Carboni al progetto teatrale AISTHANOMAI. Per tre anni è attore e tecnico di alcuni spettacoli della Societas Raffaello Sanzio. Si specializza nello stop-motion e collabora dal 2004 con lo scultore e compositore di musica elettroacustica Danilo Casti (Cagliari 1979), fondatore degli Ooff.ouro insieme ad Alessandro Carboni.
Vieni di Monica Petracci e Silvia Bottiroli (2002) durata 3'20".
Vieni è il diario di un'iniziazione, un viaggio poetico, immaginario e fiabesco. Viaggio di una donna che risponde al richiamo della voce, e la esorta ad essere. Viaggio che attraverso l'esperienza d'amore conduce al mare. Viaggio che si compie nel perdersi per trovarsi, nell'erranza. Viaggio che lascia senza parole. Viaggio che, dall'oblio o dall'inconsapevolezza di sé, dà forma ad un'identità.
Monica Petracci (Forlì 1964) videomaker dal 1989. Ha liberato infiniti labirinti d’immaginario. I progetti sono stati presentati in numerosi festival internazionali ricevendo premi, riconoscimenti e segnalazioni. Silvia Bottiroli scrive "Un lontano abbacinante luccicare. Il filo invisibile dell'opera di Monica Petracci" in Stati liquidi, catalogo di Invideo 2004 - mostra di video d'arte e cinema oltre, Milano. Con Vieni partecipano a International Young Film Makers Festival di Granada, Primo premio VideoCortoItalia a Linea d'ombra al SalernoFilmFestival e Invideo
16
dicembre 2005
Ag NO3
16 dicembre 2005
performance - happening
serata - evento
serata - evento
Location
RAUM
Bologna, Via Ca' Selvatica, 4/D, (Bologna)
Bologna, Via Ca' Selvatica, 4/D, (Bologna)
Vernissage
16 Dicembre 2005, ore 22
Autore
Curatore