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AGAINandAGAINandAGAINand
La Sala delle Ciminiere del museo bolognese apparirà trasfigurata dalla presenza peculiare dei lavori di sette tra i più noti artisti contemporanei: Ed Atkins, Luca Francesconi, Apostolos Georgiou, Ragnar Kjartansson, Susan Philipsz, Cally Spooner, Apichatpong Weerasethakul.
Immagine: Ragnar Kjartansson, Bonjour, 2015, prima rappresentazione nell’ambito della mostra Seul celui qui connaît le désir, Palais de Tokyo, Parigi, Photo Justine Emard
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Inaugura mercoledì 22 gennaio 2020 AGAINandAGAINandAGAINand,
la mostra collettiva che apre la stagione espositiva 2020 del MAMbo – Museo d’Arte Moderna di
Bologna.
La Sala delle Ciminiere del museo bolognese apparirà trasfigurata dalla presenza peculiare dei
lavori di sette tra i più noti artisti contemporanei: Ed Atkins, Luca Francesconi, Apostolos
Georgiou, Ragnar Kjartansson, Susan Philipsz, Cally Spooner, Apichatpong Weerasethakul.
La mostra, a cura di Lorenzo Balbi con l’assistenza curatoriale di Sabrina Samorì, rimarrà
aperta al pubblico dal 23 gennaio al 3 maggio 2020 ed è uno dei main project di ART CITY Bolo-
gna 2020, il programma istituzionale di mostre, eventi e iniziative speciali promosso dal Comu-
ne di Bologna in collaborazione con BolognaFiere in occasione di Arte Fiera.
Il tema della ciclicità e del superamento della rappresentazione lineare del tempo pervade il
dibattito scientifico contemporaneo a tal punto da poter essere considerato dai fisici il centro
di una rivoluzione del pensiero che ci sta portando a riconsiderare l'idea stessa di tempo attra-
verso nuove teorie come quella delle stringhe a loop e della gravità quantistica a loop.
AGAINandAGAINandAGAINand si pone l’obiettivo di indagare il tema del loop, della ripetizione
e della ciclicità nella contemporaneità, analizzandolo da diverse angolazioni attraverso le ope-
re di artisti che hanno posto l’argomento al centro della propria ricerca.
Il progetto espositivo si svilupperà seguendo diversi approcci: uno sociologico che guarda
all’impatto delle nuove tecnologie e dei nuovi sistemi di organizzazione del lavoro sulla vita
psicologica e fisica dell’essere umano; uno filosofico e religioso che prende ispirazione da for-
me di conoscenza e di credenza basate sull’olismo, sulla reincarnazione e sulla ciclicità tempo-
rale; fino ad uno ecologico che propone nuovi modelli di produzione e consumo basati su una
rinnovata coscienza della cultura rurale.
Gli autori delle opere che saranno allestite negli spazi del MAMbo provengono da differenti par-
ti del mondo e problematizzano il tema, mostrando come nell’arte sia oggi presente una rifles-
sione sul tempo e sulle forme di conoscenza e di potere che da esso scaturiscono.
Spaziando tra i diversi media - performance, video, scultura, pittura, fotografia e installazio-
ne - il progetto propone un percorso strutturato in ambienti immersivi, caratterizzati da inten-
sità temporali differenti.
1
L’artista greco Apostolos Georgiou (Thessaloniki, 1952) realizza dipinti che rappresentano uo-
mini e donne in ambienti lavorativi e domestici. Immersi in un’atmosfera estraniante, i perso-
naggi vivono scene di quotidianità in cui riecheggiano le paure, le angosce e i tormenti di una
classe media alienata dalla ripetitività del lavoro impiegatizio e della vita familiare.
Nell’opera Bonjour (2015), di Ragnar Kjartansson (Reykjavík, 1976) la quotidianità è trasforma-
ta in una pièce teatrale, in cui ogni giorno due giovani si incontrano per pochi secondi davanti
alla fontana di un villaggio salutandosi con un timido e romantico “buongiorno”. Nella Sala del-
le Ciminiere del MAMbo, l’artista riadatterà la spettacolare scenografia teatrale, ad oggi pre-
sentata unicamente al Palais de Tokyo di Parigi (2015/2016), che permette ai visitatori di entra-
re in questo piccolo mondo e assistere in prima persona alla scena che si ripete ogni cinque mi-
nuti.
In DRAG DRAG SOLO (2016), Cally Spooner (Ascot, 1983) mette in scena temporalità in cui il
corpo è sottoposto a ritmi differenti da quelli praticati nel quotidiano. Il lavoro fa parte di una
ricerca più ampia dell’artista su temi quali: l’info-sfera, “ambiente” invisibile risultato dei ca-
nali di informazione che circondano e alterano ogni corpo, e la crono-normatività, quell’insie-
me di sistemi di potere generati da una specifica forma temporale.
Luca Francesconi (Mantova, 1979) struttura la sua pratica a partire da un interesse per la cul-
tura rurale antica, i riti popolari e le conoscenze agrarie. Le opere che si vedranno in mostra,
tra le quali nuove produzioni, nascono spesso dall’accostamento di più elementi che rimandano
a strumenti, oggetti e animali del mondo rurale. L’artista è interessato alla dimensione contadi-
na e alla sua capacità, nella pratica agricola, di dare fisicità al tempo, registrandolo ciclica-
mente, per esempio, nelle fasi di crescita e maturazione dei prodotti della terra.
La ciclicità è alla base anche del concetto di reincarnazione. Apichatpong Weerasethakul (Ban-
gkok, 1970), tra i principali artisti thailandesi, ha approfondito i legami tra la cultura locale e
quella occidentale alla luce delle politiche economiche estrattive di forte impatto ambientale.
I suoi lavori in mostra creano connessioni tra un passato di tradizioni e credenze religiose e i
traumi causati dalla distruzione di ambienti e comunità.
Safe Conduct (2016) di Ed Atkins (Oxford, 1982) è un’installazione video le cui immagini ripren-
dono i filmati degli aeroporti che illustrano ai viaggiatori le procedure da seguire per superare i
controlli di sicurezza. L’opera esprime lo stato d’ansia e di vulnerabilità provocato dai controlli
negli spazi pubblici e nel privato, generati dallo sviluppo incessante delle nuove tecnologie. Lo
stato di alienazione e di cattura è enfatizzato dalla presenza della traccia audio del Bolero di
Maurice Ravel che si compone di una successione di ripetizioni che cresce in modo graduale e
continuo.
2
La mostra si apre e si conclude con l’opera audio Guadalupe (2005), di Susan Philipsz (Maryhill,
Glasgow, 1965). Installata in un luogo di passaggio del museo, il lavoro si riferisce all’essere
straniero e al sentimento di straniamento. Il disorientamento è generato dalla registrazione a
loop che permette allo spettatore di immergersi in un ambiente sonoro che sembra roteare in-
cessantemente.
AGAINandAGAINandAGAINand sarà corredata da una pubblicazione Edizioni MAMbo, a cura di
Caterina Molteni, che includerà un saggio critico del curatore Lorenzo Balbi, schede esplicati-
ve delle opere in mostra e una sezione di approfondimento con testi e contributi degli artisti e
contenuti inediti sul tema, affidati a teorici contemporanei quali il filosofo Federico Campa-
gna, l’antropologa Elizabeth Povinelli e la stessa Molteni.
La mostra sarà inoltre accompagnata dall’attività di mediazione del Dipartimento educativo
MAMbo per una migliore fruizione del percorso espositivo da parte del pubblico di ogni fascia
d’età.
AGAINandAGAINandAGAINand è resa possibile grazie al prezioso supporto del main sponsor
Gruppo Hera.
Il progetto si realizza in co-progettazione con LAMINARIE.
Sponsor tecnici: MANCINELLI ALLESTIMENTI SRL e Freak Andò.
la mostra collettiva che apre la stagione espositiva 2020 del MAMbo – Museo d’Arte Moderna di
Bologna.
La Sala delle Ciminiere del museo bolognese apparirà trasfigurata dalla presenza peculiare dei
lavori di sette tra i più noti artisti contemporanei: Ed Atkins, Luca Francesconi, Apostolos
Georgiou, Ragnar Kjartansson, Susan Philipsz, Cally Spooner, Apichatpong Weerasethakul.
La mostra, a cura di Lorenzo Balbi con l’assistenza curatoriale di Sabrina Samorì, rimarrà
aperta al pubblico dal 23 gennaio al 3 maggio 2020 ed è uno dei main project di ART CITY Bolo-
gna 2020, il programma istituzionale di mostre, eventi e iniziative speciali promosso dal Comu-
ne di Bologna in collaborazione con BolognaFiere in occasione di Arte Fiera.
Il tema della ciclicità e del superamento della rappresentazione lineare del tempo pervade il
dibattito scientifico contemporaneo a tal punto da poter essere considerato dai fisici il centro
di una rivoluzione del pensiero che ci sta portando a riconsiderare l'idea stessa di tempo attra-
verso nuove teorie come quella delle stringhe a loop e della gravità quantistica a loop.
AGAINandAGAINandAGAINand si pone l’obiettivo di indagare il tema del loop, della ripetizione
e della ciclicità nella contemporaneità, analizzandolo da diverse angolazioni attraverso le ope-
re di artisti che hanno posto l’argomento al centro della propria ricerca.
Il progetto espositivo si svilupperà seguendo diversi approcci: uno sociologico che guarda
all’impatto delle nuove tecnologie e dei nuovi sistemi di organizzazione del lavoro sulla vita
psicologica e fisica dell’essere umano; uno filosofico e religioso che prende ispirazione da for-
me di conoscenza e di credenza basate sull’olismo, sulla reincarnazione e sulla ciclicità tempo-
rale; fino ad uno ecologico che propone nuovi modelli di produzione e consumo basati su una
rinnovata coscienza della cultura rurale.
Gli autori delle opere che saranno allestite negli spazi del MAMbo provengono da differenti par-
ti del mondo e problematizzano il tema, mostrando come nell’arte sia oggi presente una rifles-
sione sul tempo e sulle forme di conoscenza e di potere che da esso scaturiscono.
Spaziando tra i diversi media - performance, video, scultura, pittura, fotografia e installazio-
ne - il progetto propone un percorso strutturato in ambienti immersivi, caratterizzati da inten-
sità temporali differenti.
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L’artista greco Apostolos Georgiou (Thessaloniki, 1952) realizza dipinti che rappresentano uo-
mini e donne in ambienti lavorativi e domestici. Immersi in un’atmosfera estraniante, i perso-
naggi vivono scene di quotidianità in cui riecheggiano le paure, le angosce e i tormenti di una
classe media alienata dalla ripetitività del lavoro impiegatizio e della vita familiare.
Nell’opera Bonjour (2015), di Ragnar Kjartansson (Reykjavík, 1976) la quotidianità è trasforma-
ta in una pièce teatrale, in cui ogni giorno due giovani si incontrano per pochi secondi davanti
alla fontana di un villaggio salutandosi con un timido e romantico “buongiorno”. Nella Sala del-
le Ciminiere del MAMbo, l’artista riadatterà la spettacolare scenografia teatrale, ad oggi pre-
sentata unicamente al Palais de Tokyo di Parigi (2015/2016), che permette ai visitatori di entra-
re in questo piccolo mondo e assistere in prima persona alla scena che si ripete ogni cinque mi-
nuti.
In DRAG DRAG SOLO (2016), Cally Spooner (Ascot, 1983) mette in scena temporalità in cui il
corpo è sottoposto a ritmi differenti da quelli praticati nel quotidiano. Il lavoro fa parte di una
ricerca più ampia dell’artista su temi quali: l’info-sfera, “ambiente” invisibile risultato dei ca-
nali di informazione che circondano e alterano ogni corpo, e la crono-normatività, quell’insie-
me di sistemi di potere generati da una specifica forma temporale.
Luca Francesconi (Mantova, 1979) struttura la sua pratica a partire da un interesse per la cul-
tura rurale antica, i riti popolari e le conoscenze agrarie. Le opere che si vedranno in mostra,
tra le quali nuove produzioni, nascono spesso dall’accostamento di più elementi che rimandano
a strumenti, oggetti e animali del mondo rurale. L’artista è interessato alla dimensione contadi-
na e alla sua capacità, nella pratica agricola, di dare fisicità al tempo, registrandolo ciclica-
mente, per esempio, nelle fasi di crescita e maturazione dei prodotti della terra.
La ciclicità è alla base anche del concetto di reincarnazione. Apichatpong Weerasethakul (Ban-
gkok, 1970), tra i principali artisti thailandesi, ha approfondito i legami tra la cultura locale e
quella occidentale alla luce delle politiche economiche estrattive di forte impatto ambientale.
I suoi lavori in mostra creano connessioni tra un passato di tradizioni e credenze religiose e i
traumi causati dalla distruzione di ambienti e comunità.
Safe Conduct (2016) di Ed Atkins (Oxford, 1982) è un’installazione video le cui immagini ripren-
dono i filmati degli aeroporti che illustrano ai viaggiatori le procedure da seguire per superare i
controlli di sicurezza. L’opera esprime lo stato d’ansia e di vulnerabilità provocato dai controlli
negli spazi pubblici e nel privato, generati dallo sviluppo incessante delle nuove tecnologie. Lo
stato di alienazione e di cattura è enfatizzato dalla presenza della traccia audio del Bolero di
Maurice Ravel che si compone di una successione di ripetizioni che cresce in modo graduale e
continuo.
2
La mostra si apre e si conclude con l’opera audio Guadalupe (2005), di Susan Philipsz (Maryhill,
Glasgow, 1965). Installata in un luogo di passaggio del museo, il lavoro si riferisce all’essere
straniero e al sentimento di straniamento. Il disorientamento è generato dalla registrazione a
loop che permette allo spettatore di immergersi in un ambiente sonoro che sembra roteare in-
cessantemente.
AGAINandAGAINandAGAINand sarà corredata da una pubblicazione Edizioni MAMbo, a cura di
Caterina Molteni, che includerà un saggio critico del curatore Lorenzo Balbi, schede esplicati-
ve delle opere in mostra e una sezione di approfondimento con testi e contributi degli artisti e
contenuti inediti sul tema, affidati a teorici contemporanei quali il filosofo Federico Campa-
gna, l’antropologa Elizabeth Povinelli e la stessa Molteni.
La mostra sarà inoltre accompagnata dall’attività di mediazione del Dipartimento educativo
MAMbo per una migliore fruizione del percorso espositivo da parte del pubblico di ogni fascia
d’età.
AGAINandAGAINandAGAINand è resa possibile grazie al prezioso supporto del main sponsor
Gruppo Hera.
Il progetto si realizza in co-progettazione con LAMINARIE.
Sponsor tecnici: MANCINELLI ALLESTIMENTI SRL e Freak Andò.
22
gennaio 2020
AGAINandAGAINandAGAINand
Dal 22 gennaio al 03 maggio 2020
arte contemporanea
Location
MAMBO – MUSEO D’ARTE MODERNA DI BOLOGNA
Bologna, Via Don Giovanni Minzoni, 14, (Bologna)
Bologna, Via Don Giovanni Minzoni, 14, (Bologna)
Biglietti
mostra temporanea € 6 intero | € 4 ridotto | Card Musei Metropolitani Bologna € 3 ridotto
cumulativo mostra temporanea + Collezioni permanenti MAMbo e Museo Morandi € 10 intero
cumulativo mostra temporanea + Collezioni permanenti MAMbo e Museo Morandi € 8 ridotto
Orario di apertura
martedì, mercoledì, venerdì, sabato, domenica, festivi h 10.00 – 18.30
giovedì h 10.00 – 22.00
in occasione di ART CITY Bologna 2020:
venerdì 24 gennaio h 10.00 – 20.00
sabato 25 gennaio h 10.00 – 24.00
domenica 26 gennaio h 10.00 – 20.00
Vernissage
22 Gennaio 2020, h 19
Editore
Edizioni MAMbo
Autore
Curatore
Produzione organizzazione
Sponsor